Grottaferrata: 10 arresti all’Eugenio Litta per maltrattamenti ai disabili. Molti facevano volontariato in parrocchia. I commenti.

Grottaferrata: 10 arresti all’Eugenio Litta per maltrattamenti ai disabili. Molti facevano volontariato in parrocchia. I commenti.

09/02/2016 4 Di Redazione

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botte18 feb­bra­io 2016: Leg­gi il Comu­ni­ca­to del­l’As­so­cia­zio­ne di Volon­ta­ria­to del Vil­lag­gio Lit­ta

Ieri la cit­ta­di­na castel­la­na di Grot­ta­fer­ra­ta è sta­ta col­pi­ta al cuo­re da una noti­zia di cro­na­ca che ha lascia­to tut­ti scioc­ca­ti: ben 10 arre­st di inser­vien­ti che pic­chia­va­no, insul­ta­va­no e mal­trat­ta­va­no i pazien­ti, spes­so bam­bi­ni, del repar­to di lun­ga degen­za del­l’Eu­ge­nio Lit­ta, un isti­tu­to dal­la fama nota per la sua sto­ria e serie­tà nel set­to­re disa­bi­li. Uno hock che è con­ti­nua­to con le tra­scri­zio­ni del­le imma­gi­ni ripre­se dal­le tele­ca­me­re dei NAS e dai fil­ma­ti stes­si, che dav­ve­ro non si rie­sce a guar­dar­li sen­za sen­tir­si male.

«Te stac­co la capoc­cia, devi sta­re sedu­ta». È la sera­ta del 20 otto­bre scor­so. L’educatore Cosi­mo Carul­lo ha appe­na puni­to con uno schiaf­fo una bim­ba epi­let­ti­ca di 9 anni, La sua col­pa? Esser­si alza­ta. Un col­po vigliac­co, per­ché la suo­ra che assi­ste alla cena era appe­na usci­ta. Una col­le­ga dell’operatore, Ele­na Pon­zo, vede tut­to ma sta zit­ta. È solo una del­le deci­ne di inter­cet­ta­zio­ni del Nas al «Vil­lag­gio Lit­ta». La mat­ti­na del 9 otto­bre l’operatore Andrea Cac­ciot­ti ordi­na a un pazien­te di col­pir­ne un’altra: «Daje nà piz­za un po’, fat­ta bene però, dai!!.». Il gio­va­ne ese­gue e la ragaz­za si met­te a pian­ge­re dispe­ra­ta. (…) Bot­te e insul­ti sono all’ordine del gior­no. Marian­nun­zia­ta Asci, di Ciam­pi­no, arri­va a col­pi­re con un basto­ne una ragaz­zi­na gri­dan­do­le «Te le do io a te, sa?». La pic­co­la per­de san­gue dal­la testa e vie­ne medi­ca­ta. La Asci men­te ai col­le­ghi dicen­do di aver­la già tro­va­va così. Agghiac­cian­te infi­ne come l’operatore Rober­to Mon­te­for­te apo­stro­fa una gio­va­ne pazien­te. Bat­tu­te a sfon­do ses­sua­le, con­tro i fami­lia­ri. E alla fine la mat­ti­na del 21 otto­bre le dice: «Oggi ti ammaz­zo, oggi è il tuo ulti­mo gior­no». (Corriere.it)

L’indagine ha pre­so il via dopo diver­se denun­ce pre­sen­tan­te all’inizio del 2015, e che met­te­va sot­to accu­sa il repar­to dove era­no rico­ve­ra­ti 16 ragaz­zi, sia maschi che fem­mi­ne, 16 ragaz­zi di età com­pre­sa fra gli 8 ed i 20 anni di cui 5 mino­ri di 14 anni. Gli ospi­ti del­la strut­tu­ra era­no rico­ve­ra­ti tut­ti in modo sta­bi­le, sof­fren­do di gra­vi ritar­di men­ta­li o di sin­dro­mi gene­ti­che.

Le inda­gi­ni, con­dot­te anche con inter­cet­ta­zio­ni audio e video, han­no fat­to riscon­tra­re abu­si e vio­len­ze da par­te del per­so­na­le: insul­ti, per­cos­se, spin­te e strat­to­ni, per man­te­ne­re l’ordine nel repar­to. Cal­ci, schiaf­fi sul viso, bot­te date con il basto­ne del­la sco­pa: que­ste sono solo alcu­ne del­le per­cos­se docu­men­ta­te da un video dif­fu­so dai cara­bi­nie­ri. A fini­re sot­to accu­sa in par­ti­co­la­re un edu­ca­to­re pro­fes­sio­na­le e un assi­sten­te socio sani­ta­rio che, spie­ga­no i Nas, si sono distin­te per atteg­gia­men­ti par­ti­co­lar­men­te auto­ri­ta­ri e vio­len­ti, tan­to da crea­re un siste­ma­ti­co e dif­fu­so cli­ma di ter­ro­re nei gio­va­ni ospi­ti. Pro­prio uno di loro, il Carul­li, è il sog­get­to desti­na­ta­rio del­la misu­ra restrit­ti­va in car­ce­re poi­ché rite­nu­to respon­sa­bi­le anche del rea­to di seque­stro di per­so­na, per aver segre­ga­to tre pazien­ti disa­bi­li nel­le rispet­ti­ve stan­ze di degen­za, impe­den­do­gli la pos­si­bi­li­tà di movi­men­to.

L’in­ter­ven­to not­tur­no dei cara­bi­nie­ri del Nas ha per­mes­so l’im­me­dia­to allon­ta­na­men­to del­l’o­pe­ra­to­re da par­te dei ver­ti­ci del­la strut­tu­ra. Nel cor­so del­le inda­gi­ni sono sta­ti docu­men­ta­ti diver­si epi­so­di di mal­trat­ta­men­ti com­mes­si dagli altri ope­ra­to­ri che, seb­be­ne con ruo­li mino­ri, sot­to­po­ne­va­no i ragaz­zi a sopru­si e vio­len­za fisi­ca e ver­ba­le, qua­si da ipo­tiz­za­re una ”con­sue­tu­di­ne repres­si­va’’ adot­ta­ta dal per­so­na­le addet­to a quel repar­to. Sono sta­te defe­ri­te all’au­to­ri­tà giu­di­zia­ria altre 6 per­so­ne respon­sa­bi­li di ana­lo­ghi com­por­ta­men­ti, le cui con­dot­te sono al vaglio del­la Magi­stra­tu­ra.

Il mini­stro del­la Salu­te Bea­tri­ce Loren­zin ha com­men­ta­to così l’o­pe­ra­zio­ne: “Le inda­gi­ni di Grot­ta­fer­ra­ta sono l’en­ne­si­mo risul­ta­to otte­nu­to gra­zie a uno sfor­zo quo­ti­dia­no, che cer­ti­fi­ca le tan­te strut­tu­re che ope­ra­no con rigo­re e sma­sche­ra­no que­sti tea­tri del­l’or­ro­re”.

“Abbia­mo fat­to quel­lo che dove­va­mo fare. Il ‘Vil­lag­gio Euge­nio Lit­ta’ è un isti­tu­to di ria­bi­li­ta­zio­ne di eccel­len­za nel pano­ra­ma sani­ta­rio regio­na­le e nazio­na­le. Sia­mo noi, insie­me agli uten­ti del Cen­tro, le pri­me vit­ti­me degli inde­gni mal­trat­ta­men­ti effet­tua­ti da que­sti ope­ra­to­ri sani­ta­ri. Il Vil­lag­gio si ritie­ne par­te lesa di que­sti fat­ti”, ha det­to Miche­le Bel­lo­mo, diret­to­re gene­ra­le del­la strut­tu­ra. “L’utenza del­la strut­tu­ra – spie­ga- è quel­la dell’età evo­lu­ti­va in situa­zio­ne di han­di­cap, con distur­bi neu­ro­lo­gi­ci, psi­co­pa­to­lo­gi­ci o ritar­do men­ta­le. Altra fascia di uten­ti sono mala­ti di Par­kin­son, le per­so­ne col­pi­te da ictus o emi­pa­re­si, o i biso­gno­si di ria­bi­li­ta­zio­ne in cam­po orto­pe­di­co. A tut­ti costo­ro l’Eugenio Lit­ta offre 45 posti in strut­tu­re resi­den­zia­li, 95 in strut­tu­re semi resi­den­zia­li e 125 in ambu­la­to­rio con oltre 400 uten­ti in cari­co”.

Il gover­na­to­re del Lazio, Nico­la Zin­ga­ret­ti, ha deci­so che la Regio­ne si costi­tui­rà par­te civi­le nel pro­ces­so che segui­rà alla chiu­su­ra del­le inda­gi­ni.

Fer­ma la pre­sa di posi­zio­ne e la con­dan­na del Comu­ne di Grot­ta­fer­ra­ta, per voce del suo Sin­fa­co, Giam­pie­ro Fon­ta­ta.

A segui­to dei gra­vi avve­ni­men­ti che han­no coin­vol­to l’I­sti­tu­to Vil­lag­gio Euge­nio Lit­ta, l’Am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le di Grot­ta­fer­ra­ta espri­me pro­fon­do sde­gno per i com­por­ta­men­ti dei 10 tra Ope­ra­to­ri ed Assi­sten­ti Socio Sani­ta­ri che, a quan­to ripor­ta­no quo­ti­dia­ni e siti di infor­ma­zio­ne, avreb­be­ro pro­vo­ca­to ripe­tu­ti mal­trat­ta­men­ti nei con­fron­ti di ragaz­zi disa­bi­li, alcu­ni dei qua­li mino­ren­ni.

Giampiero Fontana

Giam­pie­ro Fon­ta­na

 Il Sin­da­co, Dott. Giam­pie­ro FONTANA, nell’auspicare rapi­da e mas­si­ma chia­rez­za sull’inaccettabile vicen­da, ha così com­men­ta­to: “Il Vil­lag­gio Euge­nio Lit­ta, indi­scus­sa eccel­len­za tra gli Isti­tu­ti di ria­bi­li­ta­zio­ne a livel­lo sani­ta­rio regio­na­le e nazio­na­le, non meri­ta­va di assur­ge­re alle cro­na­che per gli inde­gni epi­so­di venu­ti alla luce gra­zie alle pro­fi­cue inda­gi­ni dei Cara­bi­nie­ri. A nome dell’Amministrazione comu­na­le espri­mo for­tis­si­mo il sen­ti­men­to di sde­gno e rab­bia, così come voglio rin­gra­zia­re di cuo­re i Cara­bi­nie­ri del NAS e quel­li del Grup­po di Fra­sca­ti per aver sco­per­to i gra­vi mal­trat­ta­men­ti psi­co­lo­gi­ci oltre che fisi­ci, a cui sono sta­ti sot­to­po­sti, per mesi come sem­bra, i gio­va­ni rico­ve­ra­ti per pro­ble­mi di natu­ra neu­ro­psi­chia­tri­ca. Un par­ti­co­la­re sen­ti­men­to di vici­nan­za e soli­da­rie­tà va ai mino­ri coin­vol­ti ed alle loro Fami­glie e, non ulti­mo, all’Ordine dei Padri Camil­lia­ni a cui risa­le la gestio­ne del ples­so del Lit­ta. Nel riser­var­mi di valu­ta­re la pos­si­bi­li­tà, per l’Amministrazione comu­na­le, di un’eventuale costi­tu­zio­ne par­te civi­le nei futu­ri pro­ce­di­men­ti a cari­co degli arre­sta­ti – ha pro­se­gui­to il Sin­da­co – con­di­vi­do il pen­sie­ro espres­so sta­ma­ne dal Mini­stro LORENZIN affin­ché il DDL, da due anni fer­mo in Sena­to, con­te­nen­te l’aggravante e l’aumento di un ter­zo del­la pena per chi com­met­te rea­ti all’interno del­le strut­tu­re socio sani­ta­rie, sia appro­va­to al più pre­sto dal Par­la­men­to”.

 Il Sin­da­co FONTANA ha altre­sì volu­to rin­gra­zia­re la Pro­cu­ra del­la Repub­bli­ca di Vel­le­tri che ha coor­di­na­to l’at­ti­vi­tà inve­sti­ga­ti­va ed emes­so i prov­ve­di­men­ti restrit­ti­vi.

 Una vicen­da tan­to più gra­ve per­ché vede coin­vol­ti ragaz­zi spes­so fra­gi­li e indi­fe­si. Il Comu­ne di Grot­ta­fer­ra­ta, che lavo­ra atti­va­men­te per tute­la­re le fasce più debo­li, pro­prio in que­sti gior­ni ha lan­cia­to il pro­get­to “Spor­ti­va-Men­te Abi­le”, un per­cor­so arti­co­la­to di atti­vi­tà spor­ti­ve rivol­te alle per­so­ne con disa­bi­li­tà o disa­gio socia­le: l’obiettivo è quel­lo di pro­muo­ve­re per un anno il recu­pe­ro fun­zio­na­le, oltre a miglio­ra­re l’integrazione, coniu­gan­do lo svi­lup­po fisi­co e cogni­ti­vo.

 Per tale moti­vo, i ter­ri­bi­li fat­ti del Vil­lag­gio Lit­ta, se con­fer­ma­ti, risul­te­reb­be­ro ancor più abiet­ti e intol­le­ra­bi­li.

La Dire­zio­ne del­l’I­sti­tu­to, come si appren­de, ha ricor­da­to che la strut­tu­ra è par­te lesa e che le inda­gi­ni sono ini­zia­te pro­prio su sol­le­ci­ta­zio­ne del­la Dire­zio­ne mede­si­ma, a segui­to di irre­go­la­ri­tà riscon­tra­te negli scor­si mesi.

 Il Vil­lag­gio Lit­ta, rea­liz­za­to per vole­re dal­la Con­tes­sa Vale­ria ROSSI di MONTELERA, in memo­ria del suo uni­co figlio (dece­du­to in gio­va­ne età nel 1948), rap­pre­sen­ta da decen­ni, come det­to, un indi­scu­ti­bi­le polo di eccel­len­za nel­lo spe­ci­fi­co set­to­re del­la ria­bi­li­ta­zio­ne con fina­li­tà e pro­spet­ti­ve tera­peu­ti­che nei cam­pi del­la ria­bi­li­ta­zio­ne neu­ro­mo­to­ria, psi­co­fi­si­ca e sen­so­ria­le.

L’av­ve­nu­to arre­sto degli ope­ra­to­ri è un segna­le for­te, pun­to di par­ten­za per garan­ti­re la salu­te e la digni­tà dei bam­bi­ni e ragaz­zi ivi rico­ve­ra­ti, affin­ché il Lit­ta con­ti­nui ad esse­re un luo­go di sicu­ro recu­pe­ro e rife­ri­men­to in ambi­to nazio­na­le.

Sta­mat­ti­na il con­trac­col­po for­se anco­ra più for­te: i nomi dei 10 arre­sta­ti, tra Ciam­pi­no, Mari­no, Grot­ta­fer­ra­ta e Fra­sca­ti, mol­ti nomi noti nei vari pae­si e spes­so impe­gna­ti atti­va­men­te pro­prio con i bam­bi­ni nel­le par­roc­chie. Gli arre­sta­ti sono Cosi­mo Carul­lo 57 anni di Roma, accu­sa­to di mal­trat­ta­men­ti aggra­va­ti e seque­stro di per­so­na, oggi in car­ce­re ma già allon­ta­nato dal­la dire­zio­ne del­l’Eu­ge­nio Lit­ta per­ché tro­va­to dai NAS  stes­si a dor­mi­re dopo aver chiu­so una del­le stan­ze dei pazien­ti; domi­ci­lia­ri per la 57enne Marian­nun­zia­ta Asci 57 anni di Ciam­pi­no, Maria Gra­zia De Pao­lis 54 anni di Mari­no, Danie­le Cor­si 38 anni di Mari­no, Andrea Cac­ciot­ti 41 anni di Ardea, Rober­to Mon­te­for­te 47 anni di Mari­no, Simo­na Mecoz­zi 43 anni di Mari­no, Ele­na Pon­zo 63 anni di Grot­ta­fer­ra­ta, Rina Pier­si­mo­ni 62 anni di Fra­sca­ti, Ales­san­dra Mas­si­mi 49 anni di Fra­sca­ti.

I com­men­ti sui social net­work han­no espres­so sde­gno, incre­du­li­tà, ran­co­re, rab­bia e con­dan­na una­ni­me. Mol­ti a Mari­no ricor­da­no come alcu­ni degli arre­sta­ti fos­se­ro mem­bri atti­vi e di pri­mo pia­no nel­le atti­vi­tà par­roc­chia­li, altri deli­nea­no il pro­fi­lo del­le arre­sta­te più anzia­ne come di ‘per­so­ne per bene, che non fareb­be­ro male ad una mosca’. È il vec­chio ada­gio del­la peri­co­lo­si­tà del vici­no di casa, quel­lo inso­spet­ta­bi­le, quel­lo che si nascon­de die­tro una cap­pa di fal­so mora­li­smo, per­be­ni­smo e fin­ta mori­ge­ra­tez­za che scon­vol­ge di più.

ileanapiazzoniAnche Ilea­na Piaz­zo­ni, Depu­ta­ta Pd dei Castel­li Roma­ni ha espres­so sde­gno: “Espri­mo gran­de rab­bia e indi­gna­zio­ne per quan­to emer­so dal­l’in­da­gi­ne dei Nas, che oggi ha por­ta­to alla luce una serie indi­ci­bi­le di vio­len­ze e abu­si com­piu­ti da alcu­ni ope­ra­to­ri socio sani­ta­ri nei con­fron­ti di per­so­ne con disa­bi­li­tà, ospi­ti di un cen­tro per ria­bi­li­ta­zio­ne di Grot­ta­fer­ra­ta. Quan­to acca­du­to rap­pre­sen­ta un fat­to scon­cer­tan­te, dove atti di gra­vi­tà inau­di­ta, ves­sa­zio­ni e vio­len­ze nei con­fron­ti di per­so­ne indi­fe­se – tra cui mino­ri – veni­va­no siste­ma­ti­ca­men­te attua­ti come pras­si quo­ti­dia­na per sot­to­met­te­re i pazien­ti. Tut­ta la mia soli­da­rie­tà e la mia vici­nan­za va ai pazien­ti e alle loro fami­glie, cui sono cer­ta non man­che­rà il pie­no soste­gno da par­te del­la Regio­ne. Cono­sco per­so­nal­men­te lo straor­di­na­rio impe­gno e la dedi­zio­ne che tan­ti ope­ra­to­ri del ter­ri­to­rio dedi­ca­no allo svol­gi­men­to del­la loro pro­fes­sio­ne, per  que­sto moti­vo auspi­co che sia­no accer­ta­te al più pre­sto le respon­sa­bi­li­tà e sia­no san­zio­na­ti seve­ra­men­te colo­ro i qua­li si sono mac­chia­ti di que­ste azio­ni inde­gne. Un’ag­gra­van­te spe­ci­fi­ca per chi com­met­te rea­ti all’in­ter­no del­le strut­tu­re socio-sani­ta­rie è già con­tem­pla­ta nel ddl Loren­zin, da tem­po all’e­sa­me del Sena­to – con­clu­de Piaz­zo­ni – l’ap­pro­va­zio­ne di que­sta nor­ma dareb­be un segna­le for­te per scon­giu­ra­re in futu­ro fat­ti incre­scio­si come quel­li odier­ni.”

Adriano Palozzi

Adria­no Paloz­zi

Così come Adria­no Paloz­zi, Con­si­glie­re Regio­na­le di For­za Ita­lia ed ex-Sin­da­co di Mari­no, da cui pro­ven­go­no mol­ti degli arre­sta­ti: “Voglio espri­me­re tut­to il mio sde­gno e la mia indi­gna­zio­ne ver­so gli abu­si per­pe­tra­ti nei riguar­di di gio­va­ni pazien­ti affet­ti da pato­lo­gie neu­ro­psi­chia­tri­che. Quan­to sta emer­gen­do in meri­to alla vicen­da del cen­tro di ria­bi­li­ta­zio­ne di Grot­ta­fer­ra­ta è mostruo­so e inquie­tan­te. Rin­gra­zian­do, dun­que, in manie­ra sen­ti­ta i cara­bi­nie­ri del Nas, atten­dia­mo ades­so le risul­tan­ze del­le inda­gi­ni del­la magi­stra­tu­ra e chie­dia­mo la mas­si­ma intran­si­gen­za nei con­fron­ti dei respon­sa­bi­li dei mal­trat­ta­men­ti ai disa­bi­li”.

 “Il Forum del­le Asso­cia­zio­ni Fami­lia­ri del Lazio espri­me for­te vici­nan­za e com­pren­sio­ne per le fami­glie vit­ti­me degli abu­si sui mino­ri disa­bi­li com­mes­se dal per­so­na­le del Cen­tro Euge­nio Lit­ta di Grot­ta­fer­ra­ta. Sono rea­ti gra­vi fat­ti su bam­bi­ni già col­pi­ti da seve­re disa­bi­li­tà.  Apprez­zia­mo il gesto fat­to dal­la dire­zio­ne dell’istituto Lit­ta di segna­la­re alle auto­ri­tà com­pe­ten­ti le ano­ma­lie riscon­tra­te. Gli abu­si e i mal­trat­ta­men­ti sono anco­ra una vol­ta il lin­guag­gio del più for­te che pre­va­le sul rispet­to e la digni­tà del­la per­so­na. Le fami­glie con per­so­ne disa­bi­li in casa sono una risor­sa e un model­lo per tut­to il Pae­se, lo Sta­to non le lasci sole ma si ado­pe­ri per  soste­ne­re e sem­pli­fi­ca­re quan­to pos­si­bi­le i loro com­pi­ti di cura” ha dichia­ra­to la Pre­si­den­te del Forum Emma Cic­ca­rel­li.

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