di Francesca Marrucci La politica è impietosa, si sa. Chi la fa deve essere praparato…
Grottaferrata: 10 arresti all’Eugenio Litta per maltrattamenti ai disabili. Molti facevano volontariato in parrocchia. I commenti.
09/02/2016Questo articolo è stato letto 19983 volte!
18 febbraio 2016: Leggi il Comunicato dell’Associazione di Volontariato del Villaggio Litta
Ieri la cittadina castellana di Grottaferrata è stata colpita al cuore da una notizia di cronaca che ha lasciato tutti scioccati: ben 10 arrest di inservienti che picchiavano, insultavano e maltrattavano i pazienti, spesso bambini, del reparto di lunga degenza dell’Eugenio Litta, un istituto dalla fama nota per la sua storia e serietà nel settore disabili. Uno hock che è continuato con le trascrizioni delle immagini riprese dalle telecamere dei NAS e dai filmati stessi, che davvero non si riesce a guardarli senza sentirsi male.
«Te stacco la capoccia, devi stare seduta». È la serata del 20 ottobre scorso. L’educatore Cosimo Carullo ha appena punito con uno schiaffo una bimba epilettica di 9 anni, La sua colpa? Essersi alzata. Un colpo vigliacco, perché la suora che assiste alla cena era appena uscita. Una collega dell’operatore, Elena Ponzo, vede tutto ma sta zitta. È solo una delle decine di intercettazioni del Nas al «Villaggio Litta». La mattina del 9 ottobre l’operatore Andrea Cacciotti ordina a un paziente di colpirne un’altra: «Daje nà pizza un po’, fatta bene però, dai!!.». Il giovane esegue e la ragazza si mette a piangere disperata. (…) Botte e insulti sono all’ordine del giorno. Mariannunziata Asci, di Ciampino, arriva a colpire con un bastone una ragazzina gridandole «Te le do io a te, sa?». La piccola perde sangue dalla testa e viene medicata. La Asci mente ai colleghi dicendo di averla già trovava così. Agghiacciante infine come l’operatore Roberto Monteforte apostrofa una giovane paziente. Battute a sfondo sessuale, contro i familiari. E alla fine la mattina del 21 ottobre le dice: «Oggi ti ammazzo, oggi è il tuo ultimo giorno». (Corriere.it)
L’indagine ha preso il via dopo diverse denunce presentante all’inizio del 2015, e che metteva sotto accusa il reparto dove erano ricoverati 16 ragazzi, sia maschi che femmine, 16 ragazzi di età compresa fra gli 8 ed i 20 anni di cui 5 minori di 14 anni. Gli ospiti della struttura erano ricoverati tutti in modo stabile, soffrendo di gravi ritardi mentali o di sindromi genetiche.
Le indagini, condotte anche con intercettazioni audio e video, hanno fatto riscontrare abusi e violenze da parte del personale: insulti, percosse, spinte e strattoni, per mantenere l’ordine nel reparto. Calci, schiaffi sul viso, botte date con il bastone della scopa: queste sono solo alcune delle percosse documentate da un video diffuso dai carabinieri. A finire sotto accusa in particolare un educatore professionale e un assistente socio sanitario che, spiegano i Nas, si sono distinte per atteggiamenti particolarmente autoritari e violenti, tanto da creare un sistematico e diffuso clima di terrore nei giovani ospiti. Proprio uno di loro, il Carulli, è il soggetto destinatario della misura restrittiva in carcere poiché ritenuto responsabile anche del reato di sequestro di persona, per aver segregato tre pazienti disabili nelle rispettive stanze di degenza, impedendogli la possibilità di movimento.
L’intervento notturno dei carabinieri del Nas ha permesso l’immediato allontanamento dell’operatore da parte dei vertici della struttura. Nel corso delle indagini sono stati documentati diversi episodi di maltrattamenti commessi dagli altri operatori che, sebbene con ruoli minori, sottoponevano i ragazzi a soprusi e violenza fisica e verbale, quasi da ipotizzare una ”consuetudine repressiva’’ adottata dal personale addetto a quel reparto. Sono state deferite all’autorità giudiziaria altre 6 persone responsabili di analoghi comportamenti, le cui condotte sono al vaglio della Magistratura.
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha commentato così l’operazione: “Le indagini di Grottaferrata sono l’ennesimo risultato ottenuto grazie a uno sforzo quotidiano, che certifica le tante strutture che operano con rigore e smascherano questi teatri dell’orrore”.
“Abbiamo fatto quello che dovevamo fare. Il ‘Villaggio Eugenio Litta’ è un istituto di riabilitazione di eccellenza nel panorama sanitario regionale e nazionale. Siamo noi, insieme agli utenti del Centro, le prime vittime degli indegni maltrattamenti effettuati da questi operatori sanitari. Il Villaggio si ritiene parte lesa di questi fatti”, ha detto Michele Bellomo, direttore generale della struttura. “L’utenza della struttura – spiega- è quella dell’età evolutiva in situazione di handicap, con disturbi neurologici, psicopatologici o ritardo mentale. Altra fascia di utenti sono malati di Parkinson, le persone colpite da ictus o emiparesi, o i bisognosi di riabilitazione in campo ortopedico. A tutti costoro l’Eugenio Litta offre 45 posti in strutture residenziali, 95 in strutture semi residenziali e 125 in ambulatorio con oltre 400 utenti in carico”.
Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha deciso che la Regione si costituirà parte civile nel processo che seguirà alla chiusura delle indagini.
Ferma la presa di posizione e la condanna del Comune di Grottaferrata, per voce del suo Sinfaco, Giampiero Fontata.
A seguito dei gravi avvenimenti che hanno coinvolto l’Istituto Villaggio Eugenio Litta, l’Amministrazione comunale di Grottaferrata esprime profondo sdegno per i comportamenti dei 10 tra Operatori ed Assistenti Socio Sanitari che, a quanto riportano quotidiani e siti di informazione, avrebbero provocato ripetuti maltrattamenti nei confronti di ragazzi disabili, alcuni dei quali minorenni.
Il Sindaco, Dott. Giampiero FONTANA, nell’auspicare rapida e massima chiarezza sull’inaccettabile vicenda, ha così commentato: “Il Villaggio Eugenio Litta, indiscussa eccellenza tra gli Istituti di riabilitazione a livello sanitario regionale e nazionale, non meritava di assurgere alle cronache per gli indegni episodi venuti alla luce grazie alle proficue indagini dei Carabinieri. A nome dell’Amministrazione comunale esprimo fortissimo il sentimento di sdegno e rabbia, così come voglio ringraziare di cuore i Carabinieri del NAS e quelli del Gruppo di Frascati per aver scoperto i gravi maltrattamenti psicologici oltre che fisici, a cui sono stati sottoposti, per mesi come sembra, i giovani ricoverati per problemi di natura neuropsichiatrica. Un particolare sentimento di vicinanza e solidarietà va ai minori coinvolti ed alle loro Famiglie e, non ultimo, all’Ordine dei Padri Camilliani a cui risale la gestione del plesso del Litta. Nel riservarmi di valutare la possibilità, per l’Amministrazione comunale, di un’eventuale costituzione parte civile nei futuri procedimenti a carico degli arrestati – ha proseguito il Sindaco – condivido il pensiero espresso stamane dal Ministro LORENZIN affinché il DDL, da due anni fermo in Senato, contenente l’aggravante e l’aumento di un terzo della pena per chi commette reati all’interno delle strutture socio sanitarie, sia approvato al più presto dal Parlamento”.
Il Sindaco FONTANA ha altresì voluto ringraziare la Procura della Repubblica di Velletri che ha coordinato l’attività investigativa ed emesso i provvedimenti restrittivi.
Una vicenda tanto più grave perché vede coinvolti ragazzi spesso fragili e indifesi. Il Comune di Grottaferrata, che lavora attivamente per tutelare le fasce più deboli, proprio in questi giorni ha lanciato il progetto “Sportiva-Mente Abile”, un percorso articolato di attività sportive rivolte alle persone con disabilità o disagio sociale: l’obiettivo è quello di promuovere per un anno il recupero funzionale, oltre a migliorare l’integrazione, coniugando lo sviluppo fisico e cognitivo.
Per tale motivo, i terribili fatti del Villaggio Litta, se confermati, risulterebbero ancor più abietti e intollerabili.
La Direzione dell’Istituto, come si apprende, ha ricordato che la struttura è parte lesa e che le indagini sono iniziate proprio su sollecitazione della Direzione medesima, a seguito di irregolarità riscontrate negli scorsi mesi.
Il Villaggio Litta, realizzato per volere dalla Contessa Valeria ROSSI di MONTELERA, in memoria del suo unico figlio (deceduto in giovane età nel 1948), rappresenta da decenni, come detto, un indiscutibile polo di eccellenza nello specifico settore della riabilitazione con finalità e prospettive terapeutiche nei campi della riabilitazione neuromotoria, psicofisica e sensoriale.
L’avvenuto arresto degli operatori è un segnale forte, punto di partenza per garantire la salute e la dignità dei bambini e ragazzi ivi ricoverati, affinché il Litta continui ad essere un luogo di sicuro recupero e riferimento in ambito nazionale.
Stamattina il contraccolpo forse ancora più forte: i nomi dei 10 arrestati, tra Ciampino, Marino, Grottaferrata e Frascati, molti nomi noti nei vari paesi e spesso impegnati attivamente proprio con i bambini nelle parrocchie. Gli arrestati sono Cosimo Carullo 57 anni di Roma, accusato di maltrattamenti aggravati e sequestro di persona, oggi in carcere ma già allontanato dalla direzione dell’Eugenio Litta perché trovato dai NAS stessi a dormire dopo aver chiuso una delle stanze dei pazienti; domiciliari per la 57enne Mariannunziata Asci 57 anni di Ciampino, Maria Grazia De Paolis 54 anni di Marino, Daniele Corsi 38 anni di Marino, Andrea Cacciotti 41 anni di Ardea, Roberto Monteforte 47 anni di Marino, Simona Mecozzi 43 anni di Marino, Elena Ponzo 63 anni di Grottaferrata, Rina Piersimoni 62 anni di Frascati, Alessandra Massimi 49 anni di Frascati.
I commenti sui social network hanno espresso sdegno, incredulità, rancore, rabbia e condanna unanime. Molti a Marino ricordano come alcuni degli arrestati fossero membri attivi e di primo piano nelle attività parrocchiali, altri delineano il profilo delle arrestate più anziane come di ‘persone per bene, che non farebbero male ad una mosca’. È il vecchio adagio della pericolosità del vicino di casa, quello insospettabile, quello che si nasconde dietro una cappa di falso moralismo, perbenismo e finta morigeratezza che sconvolge di più.
Anche Ileana Piazzoni, Deputata Pd dei Castelli Romani ha espresso sdegno: “Esprimo grande rabbia e indignazione per quanto emerso dall’indagine dei Nas, che oggi ha portato alla luce una serie indicibile di violenze e abusi compiuti da alcuni operatori socio sanitari nei confronti di persone con disabilità, ospiti di un centro per riabilitazione di Grottaferrata. Quanto accaduto rappresenta un fatto sconcertante, dove atti di gravità inaudita, vessazioni e violenze nei confronti di persone indifese – tra cui minori – venivano sistematicamente attuati come prassi quotidiana per sottomettere i pazienti. Tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza va ai pazienti e alle loro famiglie, cui sono certa non mancherà il pieno sostegno da parte della Regione. Conosco personalmente lo straordinario impegno e la dedizione che tanti operatori del territorio dedicano allo svolgimento della loro professione, per questo motivo auspico che siano accertate al più presto le responsabilità e siano sanzionati severamente coloro i quali si sono macchiati di queste azioni indegne. Un’aggravante specifica per chi commette reati all’interno delle strutture socio-sanitarie è già contemplata nel ddl Lorenzin, da tempo all’esame del Senato – conclude Piazzoni – l’approvazione di questa norma darebbe un segnale forte per scongiurare in futuro fatti incresciosi come quelli odierni.”
Così come Adriano Palozzi, Consigliere Regionale di Forza Italia ed ex-Sindaco di Marino, da cui provengono molti degli arrestati: “Voglio esprimere tutto il mio sdegno e la mia indignazione verso gli abusi perpetrati nei riguardi di giovani pazienti affetti da patologie neuropsichiatriche. Quanto sta emergendo in merito alla vicenda del centro di riabilitazione di Grottaferrata è mostruoso e inquietante. Ringraziando, dunque, in maniera sentita i carabinieri del Nas, attendiamo adesso le risultanze delle indagini della magistratura e chiediamo la massima intransigenza nei confronti dei responsabili dei maltrattamenti ai disabili”.
“Il Forum delle Associazioni Familiari del Lazio esprime forte vicinanza e comprensione per le famiglie vittime degli abusi sui minori disabili commesse dal personale del Centro Eugenio Litta di Grottaferrata. Sono reati gravi fatti su bambini già colpiti da severe disabilità. Apprezziamo il gesto fatto dalla direzione dell’istituto Litta di segnalare alle autorità competenti le anomalie riscontrate. Gli abusi e i maltrattamenti sono ancora una volta il linguaggio del più forte che prevale sul rispetto e la dignità della persona. Le famiglie con persone disabili in casa sono una risorsa e un modello per tutto il Paese, lo Stato non le lasci sole ma si adoperi per sostenere e semplificare quanto possibile i loro compiti di cura” ha dichiarato la Presidente del Forum Emma Ciccarelli.
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