MARINO: DIMISSIONI-AZZERAMENTO INSUFFICIENTI. DUE POSSIBILI VIE D’USCITA

MARINO: DIMISSIONI-AZZERAMENTO INSUFFICIENTI. DUE POSSIBILI VIE D’USCITA

11/09/2015 1 Di Redazione

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Maurizio Aversa

Mau­ri­zio Aver­sa

MARINO: DIMISSIONI-AZZERAMENTO INSUFFICIENTI. DUE POSSIBILI VIE D’USCITA.

Ter­re­mo­to, far­sa, dram­ma o intri­go, poco cam­bia nel­la sostan­za: le dimis­sio­ni-azze­ra­men­to del­la Giun­ta del comu­ne di Mari­no sono comun­que una novi­tà poli­ti­ca.

Il M5S ha già sen­ten­zia­to che si trat­ta di “sem­pli­ce” allar­ga­men­to del­la mag­gio­ran­za. Pure facen­do la tara al pre­giu­di­zio gril­li­no appa­re evi­den­te che fan­no faci­le spe­cu­la­zio­ne (tra l’altro tri­ta e ritri­ta scim­miot­tan­do il tran tran nazio­na­le, che li vede abba­stan­za for­ti, ma caca­sot­to nell’assumersi respon­sa­bi­li­tà di accor­di poli­ti­ci di alter­na­ti­va).

Il PD con un for­cing con­ver­gen­te cir­ca le varie “ani­me” ha sen­ten­zia­to: dimis­sio­ni dei con­si­glie­ri (allo­ra ave­va buon ragio­ne la con­si­glie­ra che è fug­gi­ta da Con­si­glio e PD?)

La posi­zio­ne più gra­ve di tut­ti l’ha assun­ta il Pre­fet­to non muo­ven­do­si con coe­ren­za con l’intimo rispet­to che si deve ad una isti­tu­zio­ne deca­pi­ta­ta nel­la sua mas­si­ma espres­sio­ne poli­ti­ca elet­ta!

Per­fi­no la resi­sten­za ingiu­sti­fi­ca­bi­le alle dimis­sio­ni di Fabio Sil­va­gni sono respon­sa­bi­li­tà del Pre­fet­to che pote­va svol­ge­re un pas­so alme­no di “avvi­so”.

In pre­sen­za di tut­to ciò, la giun­ta e ciò che resta del­la “maggioranza/non mag­gio­ran­za”, met­te in cam­po quel­la che è ogget­ti­va­men­te una novi­tà.

I pas­sag­gi “cen­tra­li” dell’azzeramento e del duro con­fron­to, qua­le emer­ge dai pro­ta­go­ni­sti, dal cen­tro­de­stra squac­qua­rel­la­to, sono due:

  1. La mag­gio­ran­za è in dif­fi­col­tà coma­to­sa (e ormai più espli­ci­ta­men­te vie­ne fat­ta risa­li­re, la dif­fi­col­tà, all’arresto di Sil­va­gni con con­se­guen­te man­can­za di gui­da poli­ti­ca dell’Amministrazione)
  2. La solu­zio­ne a que­sta cri­si poli­ti­ca si tro­ve­rà in Con­si­glio Comu­na­le (com­pre­sa una fase di con­sul­ta­zio­ni che por­te­rà avan­ti il vice­sin­da­co).

A tut­to ciò, il Par­ti­to Comu­ni­sta d’Italia, vede solo due pos­si­bi­li vie d’uscita. Ambe­due si basa­no sul­la ammis­sio­ne di fal­li­men­to del­la mag­gio­ran­za di cen­tro­de­stra e del fal­li­men­to del­la Giun­ta. Sen­za sta­re a cen­tel­li­na­re se la tale ini­zia­ti­va ammi­ni­stra­ti­va era in buo­na fede e comun­que posi­ti­va. Il giu­di­zio è poli­ti­co. E poi­ché poli­ti­ca­men­te e ammi­ni­stra­ti­va­men­te quel­la era la giun­ta e quel­la era la mag­gio­ran­za, oggi non si può che tira­re la som­ma con una sono­ra boc­cia­tu­ra.

E venia­mo alle due vie d’uscita.

La pri­ma è net­ta ed evi­den­te: al con­tra­rio di quan­to non ha fat­to il Pre­fet­to, al con­tra­rio di quan­to non ha fat­to Fabio Sil­va­gni, si pro­ce­da alle dimis­sio­ni di tut­ti gli elet­ti, o del­la mag­gio­ran­za di essi, per giun­ge­re al com­mis­sa­ria­men­to. E’ la via sem­pli­ce, che fina dal­la pri­ma avvi­sa­glia di gra­vi­tà, noi comu­ni­sti abbia­mo indi­ca­to e con­fer­mia­mo.

Tut­ta­via, pre­ve­dia­mo una secon­da via d’uscita che può pre­ve­de­re la con­ti­nua­zio­ne del­la con­si­lia­tu­ra, ma anche in que­sto caso deve pre­ve­de­re la coe­ren­za tra le paro­le e i fat­ti, quin­di tra il giu­di­zio net­to e cosa si farà. Ad esem­pio si può dare vita ad Ammi­ni­stra­zio­ne in cui il pro­gram­ma da por­ta­re a com­pi­men­to non sia quel­lo del­la pas­sa­ta mag­gio­ran­za: soprat­tut­to nel­le scel­te fon­da­men­ta­li come quel­le urba­ni­sti­che, ambien­ta­li, dei ser­vi­zi, del­la tra­spa­ren­za e del­la ripre­sa eco­no­mi­ca.

Una Ammi­ni­stra­zio­ne che veda una com­po­si­zio­ne di Giun­ta in cui gli asses­so­ri indi­ca­ti dai Mode­ra­ti (mon­da­ti dal­la distan­za dell’estrema destra) non sia­no gli stes­si che han­no rico­per­to inca­ri­chi in que­ste giun­te tra­scor­se; e in cui il nume­ro tota­le di vice­sin­da­co più asses­so­ri dei mode­ra­ti sia mino­ri­ta­rio rispet­to ad altri asses­so­ri pro­po­sti da chi vor­rà soste­ne­re una ammi­ni­stra­zio­ne sif­fat­ta.

Tut­to ciò pre­sen­ta­to con tra­spa­ren­za alla cit­tà, con la moti­va­zio­ne poli­ti­ca di un docu­men­to chia­ro dove sia­no con­te­nu­te le ammis­sio­ni di fal­li­men­to del cen­tro­de­stra; e, dove, di fat­to, alla richie­sta di aiu­to per l’uscita dal­la cri­si da par­te del cen­tro­de­stra vie­ne san­ci­ta la rispo­sta del­la mes­sa sot­to tute­la poli­ti­ca e ammi­ni­stra­ti­va.

In vista del­le con­sul­ta­zio­ni annun­cia­te dell’11 set­tem­bre a Palaz­zo Colon­na, che pur se isti­tu­zio­nal­men­te vali­de e legit­ti­me, sono orren­da­men­te meno­ma­te dal­la scel­ta del vice­sin­da­co di non con­sul­ta­re anche le for­ze poli­ti­che e civi­che extra­con­si­lia­ri; que­sto è il con­tri­bu­to chia­ro, con­di­vi­si­bi­le o meno dal­le for­ze in cam­po, ma che sicu­ra­men­te noi rite­nia­mo esse­re i pun­ti fer­mi che i cit­ta­di­ni si aspet­ta­no di vede­re attua­ti.

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