Speciale Elezioni 2021 — Gianfranco Venanzoni: programma, liste, simboli

Speciale Elezioni 2021 — Gianfranco Venanzoni: programma, liste, simboli

08/09/2021 1 Di Redazione

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Gianfranco Venanzoni

Candidato a Sindaco di Marino

Gian­fran­co Venan­zo­ni, can­di­da­to sin­da­co del Coor­di­na­men­to di Cen­tro­si­ni­stra per Mari­no, 49 anni, è nato a Mari­no.
Spo­sa­to con Clau­dia, è padre di tre figli: Mat­teo, Sofia e Ric­car­do.
Lau­rea­to in Eco­no­mia a La Sapien­za col mas­si­mo dei voti, è dot­to­re  com­mer­cia­li­sta e revi­so­re lega­le.
Nel 2016 la pri­ma ele­zio­ne in Con­si­glio comu­na­le nel­le file del Pd.
Nel cor­so del­la con­si­glia­tu­ra matu­ra la con­vin­zio­ne di poter e dover fare di più per miglio­ra­re Mari­no: dal cen­tro sto­ri­co alle fra­zio­ni.
Un ter­ri­to­rio ric­co di poten­zia­li­tà ine­spres­se che meri­ta un cam­bio di pas­so in ter­mi­ni ammi­ni­stra­ti­vi che favo­ri­sca una com­ples­si­va ope­ra­zio­ne di recu­pe­ro e moder­niz­za­zio­ne del tes­su­to urba­no e socia­le all’insegna del­la con­cre­tez­za, del­le capa­ci­tà e del­le com­pe­ten­ze da met­te­re al ser­vi­zio del­la col­let­ti­vi­tà.
Una coa­li­zio­ne plu­ra­le e uni­ta di cen­tro­si­ni­stra, rifor­mi­sta, libe­ral­de­mo­cra­ti­ca e mode­ra­ta si è rico­no­sciu­ta nel­le pro­po­ste e nel­la figu­ra di Gian­fran­co Venan­zo­ni, pro­po­nen­do­lo come can­di­da­to sin­da­co alle pros­si­me ele­zio­ni comu­na­li di Mari­no del 3 e 4 otto­bre 2021. La scel­ta con­cre­ta per una Mari­no miglio­re.

SIMBOLI A SOSTEGNO DEL CANDIDATO

 

 

LISTE 

PROGRAMMA ELETTORALE

Una poli­ti­ca respon­sa­bi­le al ser­vi­zio del­la cit­tà

Una poli­ti­ca che ascol­ta e non si chiu­de in se stes­sa. Una poli­ti­ca respon­sa­bi­le che sce­glie sen­za divi­der­si

  • con­te­nu­ti di que­sta pro­po­sta pro­gram­ma­ti­ca sono il por­ta­to fina­le e comun­que sem­pre aper­to alla pra­ti­ca del­l’a­scol­to atten­to del­le paro­le, dei sug­ge­ri­men­ti e del­le istan­ze del­la cit­tà e dei mari­ne­si.
  • can­di­da­to Sin­da­co Gian­fran­co Venan­zo­ni, i sin­go­li can­di­da­ti del­le liste che lo sup­por­ta­no, tut­ti i grup­pi diri­gen­ti del­le for­ze poli­ti­che e civi­che che han­no lavo­ra­to a que­sto pro­gram­ma elet­to­ra­le han­no atti­va­to un con­fron­to aper­to e per­ma­nen­te con la cit­tà al ser­vi­zio del­le neces­si­tà e dei biso­gni rac­col­ti tra la gen­te, den­tro il tes­su­to pro­dut­ti­vo e com­mer­cia­le, all’in­ter­no dei quar­tie­ri, del­le fra­zio­ni e del­la nostra rete asso­cia­ti­va. La rie­la­bo­ra­zio­ne di que­sta capil­la­re e dif­fu­sa atti­vi­tà di ascol­to è sta­to il pun­to di par­ten­za di una suc­ces­si­va discus­sio­ne pub­bli­ca, aper­ta, tra­spa­ren­te e par­te­ci­pa­ta affin­ché le sin­go­le pro­po­ste per Mari­no con­te­nu­te in que­sto docu­men­to fos­se­ro il frut­to del con­fron­to e del­lo scam­bio di opi­nio­ni ed idee con la comu­ni­tà a cui esse sono dedi­ca­te.

Una poli­ti­ca che voglia pro­get­ta­re e costrui­re con serie­tà e lun­gi­mi­ran­za un pen­sie­ro ed una stra­te­gia che diven­ti azio­ne col­let­ti­va deve ave­re la for­za, le ener­gie ed il corag­gio di impo­sta­re un lavo­ro di que­sto tipo.

Que­sto è quel­lo che sia­mo abi­tua­ti a fare rifug­gen­do dal­le scor­cia­to­ie faci­li degli slo­gan vuo­ti per­ché sia­mo con­vin­ti che le pro­po­ste per esser serie, soste­ni­bi­li e con­cre­te deb­ba­no da un lato valo­riz­za­re il capi­ta­le di azio­ni mes­se in cam­po in tut­ti que­sti anni e dal­l’al­tro saper gesti­re le cri­ti­ci­tà ed i biso­gni nuo­vi con stru­men­ti, pro­get­ti ed idee all’al­tez­za del­le sfi­de che sia­mo chia­ma­ti ad affron­ta­re.

Quel­la di Mari­no è una comu­ni­tà con soli­de radi­ci demo­cra­ti­che e cul­tu­ra poli­ti­ca, una comu­ni­tà capa­ce di per­cor­re­re stra­de altro­ve smar­ri­te di par­te­ci­pa­zio­ne, può far­lo anche nel momen­to in cui la frat­tu­ra tra cit­ta­di­ni e poli­ti­ca si è fat­ta sem­pre più lar­ga e coin­vol­ge par­ti­ti, isti­tu­zio­ni, rap­pre­sen­tan­ze socia­li.

Il cen­tro­si­ni­stra poli­ti­co e civi­co di que­sta cit­tà può e deve ripar­ti­re dal pro­prio radi­ca­men­to nel ter­ri­to­rio e dal­la capa­ci­tà di sta­re den­tro la vita quo­ti­dia­na del­le per­so­ne. A mag­gior ragio­ne può e deve far­lo nei tem­pi del­la disil­lu­sio­ne ver­so il futu­ro, in tem­pi in cui l’e­goi­smo sem­bra pren­de­re il soprav­ven­to sul­le rispo­ste del­lo Sta­to socia­le, den­tro un qua­dro nazio­na­le ed inter­na­zio­na­le avvol­to da una spi­ra­le di risen­ti­men­to e di odio dei penul­ti­mi con­tro gli ulti­mi men­tre la distan­za tra ric­chi e pove­ri aumen­ta sen­za tro­va­re osta­co­li. La peg­gio­re destra del dopo­guer­ra ha inva­so la discus­sio­ne pub­bli­ca pro­po­nen­do tas­se piat­te sen­za pro­gres­si­vi­tà, ruspe che distrug­go­no sen­za costrui­re, slo­gan faci­li quan­to inu­ti­li, rispo­ste sem­pli­ci a pro­ble­mi com­ples­si crean­do ai soli fini elet­to­ra­li una nuo­va fron­tie­ra del­lo smar­ri­men­to.

Il cen­tro­si­ni­stra poli­ti­co e civi­co di que­sta cit­tà sen­te for­te il sen­so di appar­te­nen­za alla pro­pria comu­ni­tà, il pri­vi­le­gio di aver­la ser­vi­ta con com­pe­ten­za e umil­tà (con la deter­mi­na­zio­ne e la spe­ran­za di con­ti­nua­re a far­lo) rico­no­scen­do il limi­te del­la cono­scen­za indi­vi­dua­le per attin­ge­re al quel patri­mo­nio ine­sti­ma­bi­le di cono­scen­za e intel­li­gen­za dif­fu­sa dei cit­ta­di­ni.

Mari­no con la sua gran­de labo­rio­si­tà e capa­ci­tà di tenu­ta socia­le, con la qua­li­tà del­la vita che ha cer­ca­to di man­te­ne­re anche nei tem­pi duri del­la cri­si eco­no­mi­ca del­l’ul­ti­mo decen­nio non si è mai pie­ga­ta a for­me di iso­la­men­to e mar­gi­na­liz­za­zio­ne mani­fe­stan­do inve­ce la sua gran­de capa­ci­tà di rein­ven­tar­si e man­te­ne­re una pro­pria vita­li­tà eco­no­mi­ca. Lo ha fat­to e potrà con­ti­nua­re a far­lo gra­zie alla pro­pria iden­ti­tà col­let­ti­va, al buon gover­no, ai valo­ri ed alle com­pe­ten­ze, alla lun­gi­mi­ran­za di poli­ti­che che guar­das­se­ro con fidu­cia al pro­prio futu­ro, alla costan­za nel tene­re in equi­li­brio le mul­ti­for­mi esi­gen­ze e gli sva­ria­ti inte­res­si che la attra­ver­sa­no tenen­do la bar­ra drit­ta sul bino­mio dirit­ti — dove­ri, con­fe­ren­do digni­tà al con­cet­to di cit­ta­di­nan­za.

Ecco come e per­ché pro­po­nia­mo alla nostra cit­tà que­sto pro­gram­ma elet­to­ra­le ed una sta­gio­ne di buon gover­no tenen­do assie­me il tan­to che ci uni­sce e supe­ran­do il poco che ci divi­de. Con­tia­mo di far­lo con il sup­por­to di tut­ti colo­ro che, cit­ta­di­ni, asso­cia­zio­ni, grup­pi avver­to­no il peri­co­lo di una invo­lu­zio­ne demo­cra­ti­ca che aleg­gia nel Pae­se e nel lin­guag­gio di una poli­ti­ca che non fa par­te del­la nostra sto­ria e del­la nostra cul­tu­ra civi­le, socia­le e demo­cra­ti­ca.

 

“Non si può capi­re una cit­tà sen­za pri­ma amar­la. Per quel­lo che è sta­ta, per quel­lo che è, per quel­lo che sognia­mo che sia”

L’ambiente visto come un unicum da tutelare

       Un ver­de urba­no aper­to, sicu­ro, cura­to e bel­lo

       Il patri­mo­nio boschi­vo

       La tute­la del benes­se­re ani­ma­le

Il ver­de urba­no, nel­le sue sva­ria­te espres­sio­ni e for­me, assol­ve a nume­ro­se fun­zio­ni che con­cor­ro­no tut­te all’aumento del benes­se­re dei cit­ta­di­ni. Per que­sto è neces­sa­rio che esso sia cura­to per quel­lo esi­sten­te, e pro­get­ta­to per quel­lo che ver­rà, in modo pun­tua­le e mira­to alle spe­ci­fi­che esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni, alle carat­te­ri­sti­che del­le aree, alle fun­zio­ni che si inten­do­no esal­ta­re, al con­te­sto pae­sag­gi­sti­co, sto­ri­co e ambien­ta­le in cui si inse­ri­sce.

Tra gli ele­men­ti cui desti­na­re le mag­gio­ri atten­zio­ni, anche per ragio­ni lega­te alla sicu­rez­za, ci sono sicu­ra­men­te gli albe­ri, gli orga­ni­smi vege­ta­li che soli­ta­men­te rag­giun­go­no le mag­gio­ri dimen­sio­ni e che neces­si­ta­no di spe­ci­fi­che azio­ni di cura e moni­to­rag­gio per la loro cor­ret­ta con­ser­va­zio­ne ma anche per garan­ti­re la sicu­rez­za dei cit­ta­di­ni e dei luo­ghi dove sono inse­ri­ti (stra­de, piaz­ze, par­chi e giar­di­ni).

Il tema del ver­de pub­bli­co può e deve oggi esse­re affron­ta­to in modo siste­ma­ti­co ed è impor­tan­te poter con­ta­re su risor­se e stru­men­ti tec­ni­ci ido­nei per una cor­ret­ta pia­ni­fi­ca­zio­ne, pro­get­ta­zio­ne, gestio­ne e frui­zio­ne degli spa­zi ver­di al fine di mas­si­miz­zar­ne i nume­ro­si bene­fi­ci ambien­ta­li mini­miz­zan­do­ne i rischi. Fra le misu­re essen­zia­li per ave­re una Mari­no più ver­de, più attrat­ti­va, più cura­ta ed in gene­ra­le più vivi­bi­le occor­re:

  • in pri­mo luo­go avvia­re ed aggior­na­re con caden­za annua­le un cen­si­men­to gene­ra­le del ver­de e met­ter­lo in rela­zio­ne al siste­ma infor­ma­ti­vo ter­ri­to­ria­le;
  • un pia­no comu­na­le del ver­de ed un bilan­cio arbo­reo da far con­flui­re in una visio­ne d’insieme nel­la cor­ni­ce di una cor­ret­ta pro­get­ta­zio­ne del ver­de pub­bli­co, in un’ottica orien­ta­ta alla soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le ed eco­no­mi­ca anche attra­ver­so l’incentivazione e la pro­mo­zio­ne dell’adozione da par­te di cit­ta­di­ni ed asso­cia­zio­ni;
  • avvia­re uno stu­dio sul­lo sta­to di salu­te del nostro patri­mo­nio arbo­reo comu­na­le, occor­re pre­di­spor­re un pia­no del Ver­de, che accom­pa­gni il natu­ra­le ciclo di vita del­le pian­te con nuo­ve pian­tu­ma­zio­ni e sosti­tu­zio­ni dotan­do il bilan­cio comu­na­le di un appo­si­to capi­to­lo di spe­sa e del­le rela­ti­ve risor­se finan­zia­re;
  • valo­riz­za­re la “gior­na­ta dell’albero” e pro­gram­ma­zio­ne di nuo­ve pian­tu­ma­zio­ni in rela­zio­ne alle nuo­ve nasci­te;
  • effet­tua­re cam­pa­gne di pre­ven­zio­ne ed adot­ta­re misu­re san­zio­na­to­rie per abban­do­no rifiu­ti nell’ambiente;
  • poten­zia­re la dota­zio­ne degli con­te­ni­to­ri rifiu­ti con appo­si­to rac­co­gli­to­re del­le siga­ret­te per disin­cen­ti­va­re l’abbandono sul suo­lo pub­bli­co, pro­get­ta­re spe­ci­fi­che sab­bie­re sia nei par­chi pub­bli­ci, sia nel­le aree boschi­ve (Bar­co Colon­na) per faci­li­ta­re la rac­col­ta del­le deie­zio­ne dei nostri “ami­ci dome­sti­ci”.
  • in que­sto con­te­sto assu­me par­ti­co­la­re rile­van­za, il recu­pe­ro e la valo­riz­za­zio­ne del Bosco Feren­tum e del Bar­co Colon­na

Le ulte­rio­ri azio­ni da met­te­re in cam­po:

  • manu­ten­zio­ne del ver­de pub­bli­co„ ad oggi pra­ti­ca­men­te ine­si­sten­te, anche con l’ausilio di for­me di co-gestio­ne e con­ven­zio­na­men­to tra ente loca­le e asso­cia­zio­ni e/o siste­ma coo­pe­ra­ti­vo socia­le per la gestio­ne, la manu­ten­zio­ne e la vigi­lan­za dei par­chi e giar­di­ni pub­bli­ci;
  • crea­re una spe­cia­le task for­ce “uni­tà Giar­di­ni” all’interno del­la nostra azien­da in hou­se;
  • dota­re i giar­di­ni pub­bli­ci di nuo­vi gio­chi inclu­si­vi pro­get­ta­ti e pen­sa­ti per favo­ri­re la sen­so­ria­li­tà e l’accessibilità da par­te di tut­ti i bam­bi­ni;
  • spe­ri­men­ta­zio­ne di ulte­rio­ri e nuo­ve for­me di gestio­ne dei par­chi in col­la­bo­ra­zio­ne con il pri­va­to e/o il pri­va­to socia­le anche favo­ren­do­ne l’adozione da par­te di cit­ta­di­ni e asso­cia­zio­ni per una gestio­ne par­te­ci­pa­ta degli spa­zi con­nes­sa a bene­fi­ci e/o incen­ti­va­zio­ni lega­ti ai tri­bu­ti loca­li;
  • valo­riz­za­zio­ne dei per­cor­si attrez­za­ti spor­ti­vi e pedo­na­li sfrut­tan­do l’immensa poten­zia­li­tà dei nostri Par­chi e Boschi comu­na­li alle­sten­do su tali tra­git­ti “pale­stre a cie­lo aper­to” e “per­cor­si vita”;
  • orga­niz­za­zio­ne di nuo­ve for­me di manu­ten­zio­ne del ter­ri­to­rio con ope­ra­to­ri spe­ci­fi­ca­men­te dedi­ca­ti allo sco­po;
  • rea­liz­za­zio­ne di un capil­la­re con­trol­lo del­le aree a rischio e ste­su­ra di un pro­gram­ma di inter­ven­ti prio­ri­ta­ri;
  • stu­dio e pro­get­ta­zio­ne di inter­ven­ti di siste­ma­zio­ne e miglio­ra­men­to del­le aree a rischio inon­da­zio­ne, fra­na ed ero­sio­ne con tec­ni­che inge­gne­ri­sti­che a bas­so impat­to ambien­ta­le (bio­in­ge­gne­ria) che favo­ri­sca­no e pre­ve­da­no l’u­so del legno e dei vege­ta­li;
  • pre­di­spo­si­zio­ne di un pia­no-pro­gram­ma tec­ni­co ed eco­no­mi­co di gestio­ne degli inter­ven­ti su base plu­rien­na­le;
  • rea­liz­za­zio­ne di un rego­la­men­to comu­na­le sul ver­de urba­no pub­bli­co e pri­va­to;
  • pro­mo­zio­ne di ini­zia­ti­ve per la dif­fu­sio­ne e l’in­cre­men­to del ver­de urba­no attra­ver­so la pian­ta­gio­ne di nuo­vi albe­ri su aree pub­bli­che in col­la­bo­ra­zio­ne con il set­to­re del­la scuo­la ai sen­si di quan­to dispo­sto dal­la L. n° 10/2013.
  • poten­zia­men­to del­la col­la­bo­ra­zio­ne e dell’integrazione con gli Enti Par­chi al fine di valo­riz­za­re in modo inte­gra­to spe­ci­fi­ci­tà natu­ra­li­sti­che, arti­sti­che e cul­tu­ra­li del ter­ri­to­rio.

La tutela del benessere animale

È ormai con­so­li­da­ta in cit­tà e più in gene­ra­le nel Pae­se una for­te sen­si­bi­li­tà in favo­re dei dirit­ti degli ani­ma­li e paral­le­la­men­te si è affer­ma­ta l’i­dea di come un con­te­sto favo­re­vo­le al loro benes­se­re pro­du­ca ester­na­li­tà posi­ti­ve per tut­ti i cit­ta­di­ni.

Risul­ta dun­que fon­da­men­ta­le man­te­ne­re un’in­ter­lo­cu­zio­ne per­ma­nen­te tra l’am­mi­ni­stra­zio­ne comu­na­le e le asso­cia­zio­ni ani­ma­li­ste per pro­gram­ma­re ed orga­niz­za­re le atti­vi­tà e le azio­ni pro­muo­ven­do una vasta gam­ma di pro­get­ti rivol­ti a cit­ta­di­ni di tut­te le età, dal­le scuo­le alle case di ripo­so, per edu­ca­re e sen­si­bi­liz­za­re la comu­ni­tà al rispet­to degli ani­ma­li non­ché alla tute­la ed alla sal­va­guar­dia dei dirit­ti degli ani­ma­li e con­tro i feno­me­ni di ran­da­gi­smo;

  • in pri­mo luo­go, anche in rela­zio­ne ad alcu­ne posi­ti­ve espe­rien­ze che ci ven­go­no da real­tà ester­ne e inter­ne al nostro ter­ri­to­rio, c’è biso­gno di indi­vi­dua­re e pre­di­spor­re spe­ci­fi­che aree attrez­za­te dislo­ca­te nei quar­tie­ri e nel­le fra­zio­ni per la sgam­ba­tu­ra dei cani;
  • allo stes­so tem­po vi è la neces­si­tà di pro­dur­re un miglio­ra­men­to del­la puli­zia del­le stra­de pre­ve­den­do distri­bu­to­ri di sac­chet­ti o spe­ci­fi­che aiuo­le da desti­nar­si a sab­bie­re per la rac­col­ta del­le deie­zio­ni, in modo da pro­muo­ve­re gesti di civil­tà da par­te dei padro­ni di ani­ma­li e poten­zian­do al con­tem­po gli stru­men­ti di con­trol­lo e san­zio­ne per chi non rispet­ta la rego­la del­la rac­col­ta del­le deie­zio­ni cani­ne;
  • è for­te infi­ne la neces­si­tà di pro­muo­ve­re cam­pa­gne di sen­si­bi­liz­za­zio­ne mira­te rispet­to al pro­ble­ma degli abban­do­ni di ani­ma­li dome­sti­ci. Anche in que­sto caso è fon­da­men­ta­le il con­tri­bu­to del­l’as­so­cia­zio­ni­smo che si occu­pa di ran­da­gi­smo e la sua capa­ci­tà di coin­vol­ge­re com­pe­ten­ze spe­ci­fi­che in gra­do di ana­liz­za­re il feno­me­no dal pun­to di vista socio­lo­gi­co e antro­po­lo­gi­co for­nen­do uti­li indi­ca­zio­ni per la pre­ven­zio­ne e ridu­zio­ne del feno­me­no;
  • in tale otti­ca sarà pre­mi­nen­te atti­va­re for­me di sen­si­bi­liz­za­zio­ne ed edu­ca­zio­ne dei cit­ta­di­ni (sot­to­li­nean­do in par­ti­co­la­re l’im­por­tan­za di iden­ti­fi­ca­re il pro­prio ani­ma­le dome­sti­co, ridur­re le nasci­te e rispet­tar­lo in tut­te le sue for­me) tra­mi­te la crea­zio­ne di uno spor­tel­lo “Tute­la e benes­se­re degli ani­ma­li” col­lo­ca­to pres­so la sede Comu­na­le ed attra­ver­so un cen­si­men­to aggior­na­to seme­stra­le del­le colo­nie feli­ne e le rela­ti­ve ope­ra­zio­ni di ste­ri­liz­za­zio­ne;

Ridare vita a Marino: riqualificazione e rigenerazione del tessuto urbano

Pro­gram­ma­zio­ne e Pro­get­ta­zio­ne del ter­ri­to­rio — Urba­ni­sti­ca e Lavo­ri Pub­bli­ci

È fini­to il tem­po del­la spe­cu­la­zio­ne edi­li­zia e dei pia­ni rego­la­to­ri inten­si­vi l’ampliamento del par­co dell’appia anti­ca è una real­tà ine­lut­ta­bi­le e con­di­vi­sa.

La tute­la del ter­ri­to­rio e del­le risor­se natu­ra­li­sti­che e la loro valo­riz­za­zio­ne sono azio­ni con­cre­te oltre che paro­le-chia­ve del nostro pro­gram­ma per Mari­no, pur­tut­ta­via, la solu­zio­ne non può cer­to esse­re l’azione vin­co­li­sti­ca indi­scri­mi­na­ta che, come nel pas­sa­to, gene­ra solo abu­si­vi­smo e inges­sa­tu­ra di una tra le più impor­tan­ti voci dell’economia ita­lia­na.

E’ cer­ta­men­te neces­sa­rio dotar­si di stru­men­ti urba­ni­sti­ci che rego­li­no la capa­ci­tà edi­fi­ca­to­ria da pia­ni­fi­ca­re e pro­gram­ma­re in una pro­spet­ti­va di medio-lun­go perio­do, coniu­gan­do il bino­mio tute­la ambien­ta­le e svi­lup­po eco­no­mi­co, sino ad arri­va­re ad un obiet­ti­vo di minor con­su­mo di suo­lo pos­si­bi­le com­pa­ti­bi­le con le dina­mi­che demo­gra­fi­che, essen­do evi­den­te a tut­ti che le ope­re di mar­ca­to inte­res­se pub­bli­co con­tri­bui­sco­no anche que­ste al con­su­mo del suo­lo mari­ne­se.

Il minor con­su­mo di suo­lo pos­si­bi­le e mag­gio­ri dota­zio­ni di ser­vi­zi per la col­let­ti­vi­tà può esse­re per­se­gui­to con lo svi­lup­po di un nuo­vo Pia­no Urba­ni­sti­co Comu­na­le Gene­ra­le a misu­ra d’uomo e cali­bra­to sul­le rea­li neces­si­tà espan­si­ve fon­dan­ti sul­lo stu­dio atten­to del­le dina­mi­che demo­gra­fi­che e migra­to­rie, con una par­ti­co­la­re atten­zio­ne alle Nor­me Tec­ni­che di Attua­zio­ne e pro­get­tan­do meti­co­lo­si e lun­gi­mi­ran­ti pia­ni plu­rien­na­li di attua­zio­ne.

Atte­so che il pote­re di pia­ni­fi­ca­zio­ne in mate­ria urba­ni­sti­ca appar­tie­ne in via prin­ci­pia­le al Comu­ne, si pro­ce­de­rà a valo­riz­za­re le zone di ter­ri­to­rio di par­ti­co­la­re pre­gio attra­ver­so inter­ven­ti di riqua­li­fi­ca­zio­ne che ter­ran­no con­to del­le desti­na­zio­ne e del­le spe­ci­fi­che voca­zio­ni natu­ra­li­sti­che, sto­ri­co-archeo­lo­gi­che e ambien­ta­li, arti­gia­na­li e com­mer­cia­li insi­sten­ti sul nostro ter­ri­to­rio.

Ripar­ti­re da qui signi­fi­ca non pro­gram­ma­re in manie­ra dis­sen­na­ta, ma uti­liz­za­re il patri­mo­nio esi­sten­te, anche pri­va­to, e ricon­ver­tir­lo, oltre a rea­liz­za­re infra­strut­tu­re e ser­vi­zi neces­sa­ri mai rea­liz­za­ti per negli­gen­za o per immo­bi­li­smo oppor­tu­ni­sti­co o per mera inca­pa­ci­tà di visio­ne dell’attuale ammi­ni­stra­zio­ne.

Dal 2007, anno di entra­ta in fun­zio­ne del PRG di Desi­de­ri ad oggi, il Comu­ne ha incas­sa­ti oltre 40 milio­ni di one­ri con­ces­so­ri e mone­tiz­za­zio­ne stan­dard, di cui cir­ca 12 milio­ni incas­sa­ti dall’Amministrazione attua­le; que­sti one­ri per la loro natu­ra straor­di­na­ria, e non ripe­ti­bi­li, per leg­ge dove­va­no esse­re impie­ga­ti per l’au­men­to degli stan­dard urba­ni­sti­ci (scuo­le, par­chi, par­cheg­gi, ver­de pub­bli­co attrez­za­to etc ), ma nei fat­ti gran par­te uti­liz­za­ti per manu­ten­zio­ni ordi­na­rie del­le strut­tu­re comu­na­li.

La pros­si­ma ammi­ni­stra­zio­ne per poter sod­di­sfa­re i biso­gni di spa­zi a ver­de, par­cheg­gi e scuo­le, dovrà atti­va­re due pro­ce­du­re:

  1. a) il finan­zia­men­to ester­no (Regio­ne — sta­to — Fon­di euro­pei)
  2. b) ridi­se­gna­re un pia­no urba­ni­sti­co di media­zio­ne tra la dimi­nu­zio­ne del con­su­mo del ter­ri­to­rio e la cre­sci­ta degli stan­dard, visto che le due varian­ti dall’Amministrazione uscen­te — Varian­te di rige­ne­ra­zio­ne e PUGC — con­ce­pi­te con il solo stru­men­to dei PUA, non con­sen­te l’au­men­to degli stan­dard nel­le zone B di com­ple­ta­men­to, pur essen­do mag­gior­men­te antro­piz­za­te e biso­gno­se di spa­zi.

Le azioni concrete in ambito privato

  • avvia­re il recu­pe­ro e la manu­ten­zio­ne del patri­mo­nio edi­li­zio pri­va­to esi­sten­te e la sua valo­riz­za­zio­ne attra­ver­so mec­ca­ni­smi di ricon­ver­sio­ne. Sia il patri­mo­nio pub­bli­co in disu­so (ad es. il Pala­ghiac­cio), sia even­tua­li volu­mi industriali/artigianali dismes­si, potran­no esse­re desti­na­ti ad un uti­liz­zo cul­tu­ra­le, spor­ti­vo, socia­le;
  • avvia­re un pia­no di recu­pe­ro del cen­tro sto­ri­co, inte­so sia come monu­men­to urba­ni­sti­co sia come espres­sio­ne mate­ria­le del­la sto­ria e del­l’i­den­ti­tà loca­le, attra­ver­so una rego­la­men­ta­zio­ne comu­na­le del­la pig­men­ta­zio­ne del­le fac­cia­te (pia­no del colo­re) e un restau­ro degli edi­fi­ci in fun­zio­ne anti­si­smi­ca e di ammo­der­na­men­to del­le strut­tu­re. Gli uffi­ci comu­na­li sem­pli­fi­che­ran­no le pro­ce­du­re ammi­ni­stra­ti­ve e for­ni­ran­no il sup­por­to tec­ni­co e infor­ma­ti­vo nell’esecuzione dei lavo­ri sugli immo­bi­li abi­ta­ti­vi cen­si­ti a tale riguar­do. In paral­le­lo al pia­no del colo­re va avvia­to un pro­ces­so vir­tuo­so di restau­ro del­l’e­di­li­zia mino­re che pre­ve­da il ripri­sti­no di mate­ria­li e tec­ni­che tra­di­zio­na­li, secon­do un model­lo alter­na­ti­vo a quel­li cor­ren­ti che trop­po spes­so han­no detur­pa­to l’e­di­li­zia sto­ri­ca, Per faci­li­ta­re tali dina­mi­che di recu­pe­ro l’Amministrazione comu­na­le dovrà, quan­do con­sen­ti­to, pro­muo­ve­re spe­cia­li con­ven­zio­ni con le ban­che per l’ottenimento di finan­zia­men­ti desti­na­ti alle ope­re di risa­na­men­to del patri­mo­nio edi­li­zio pri­va­to di inte­res­se sto­ri­co. Que­sta azio­ne può riav­via­re il set­to­re dell’edilizia spe­cial­men­te nel­la fascia del­le pic­co­le e medie impre­se arti­gia­ne loca­li;
  • avvia­re e rea­liz­za­re la crea­zio­ne di un’area arti­gia­na­le per crea­re un mini distret­to di eccel­len­ze arti­gia­na­li al fine di lega­re le varie mae­stran­ze e micro azien­de insi­sten­ti sul ter­ri­to­rio; Mari­no è l’unico comu­ne dei Castel­li Roma­ni in cui non esi­ste un polo indu­stria­le arti­gia­na­le, ma le real­tà esi­sten­ti sono pol­ve­riz­za­te sul ter­ri­to­rio crean­do dise­co­no­mie per la cit­tà e per la sua cre­sci­ta eco­no­mi­ca, que­sto è tan­to più gra­ve quan­do si guar­da il posi­zio­na­men­to geo­gra­fi­co del nostro ter­ri­to­rio, poi­ché Mari­no è il pri­mo dei comu­ni ad esse­re con­nes­so con Roma per vici­nan­za e per faci­li­tà di acces­so; avvia­re il recu­pe­ro e la manu­ten­zio­ne del patri­mo­nio edi­li­zio pri­va­to esi­sten­te e la sua valo­riz­za­zio­ne attra­ver­so mec­ca­ni­smi di rige­ne­ra­zio­ne, faci­li­ta­re e incen­ti­va­re la ricon­ver­sio­ne even­tua­li volu­mi indu­stria­li o a ser­vi­zi dismes­si che potran­no esse­re desti­na­ti ad un uti­liz­zo cul­tu­ra­le, spor­ti­vo, socia­le – pro­get­to trian­go­lo del­lo sport ex Pala­ghiac­cio;
  • avvia­re un pia­no di recu­pe­ro oltre che del Cen­tro sto­ri­co anche dei Cen­tri del­le aree peri­fe­ri­che, con­cre­tiz­zan­do la sal­va­guar­dia del­le aree con­ter­mi­ni a coro­na, nel rispet­to del­lo svi­lup­po e dei topo­ni­mi di pre­gio;
  • i par­chi e le aree ver­di dovran­no esse­re il fio­re all’occhiello dell’Amministrazione, puli­ti, cura­ti, con­trol­la­ti e frui­bi­li anche e soprat­tut­to per il tem­po libe­ro con aree attrez­za­te – Par­co del­la Pace dovrà rap­pre­sen­ta­re il bigliet­to da visi­ta del­la nostra Cit­tà. A tale riguar­do si potran­no con la mas­si­ma fles­si­bi­li­tà affi­da­re le aree ver­di attrez­za­te a comi­ta­ti e asso­cia­zio­ni di quar­tie­re, o a pri­va­ti in fun­zio­ne di ritor­no pub­bli­ci­ta­rio, median­te spe­ci­fi­che con­ven­zio­ni. Vice­ver­sa i ban­di pub­bli­ci per la rea­liz­za­zio­ne di aree ver­di dovran­no pre­ve­de­re in sede con­trat­tua­le anche il man­te­ni­men­to del­la pian­tu­ma­zio­ne effet­tua­ta.

Per le Ope­re Pub­bli­che è indi­spen­sa­bi­le par­ti­re dall’elenco degli impe­gni   incom­piu­ti e dal­la map­pa­tu­ra aggior­na­ta di cosa non è sta­to rea­liz­za­to (eco­cen­tro, scuo­la di cava dei sel­ci, pale­stre sco­la­sti­che, man­ca­ta acqui­si­zio­ne di trat­ti stra­da­li stra­te­gi­ci come via del divi­no more, via del­la Fal­co­gna­na e di tut­te quel­le stra­de pub­bli­che non anco­ra acqui­si­te a patri­mo­nio dell’ente in adem­pi­men­to ad atti d’obbligo sot­to­scrit­ti dall’Ente stes­so, l’illuminazione stra­da­le, allac­ci alla rete fogna­ria, trat­ti fogna­ri mai rea­liz­za­ti come via Gio­van­ni XXIII).

Ripar­ti­re da qui signi­fi­ca ave­re una per­ce­zio­ne con­cre­ta del­la real­tà, non uto­pi­ca, uti­liz­za­re il patri­mo­nio esi­sten­te, anche pri­va­to, e ricon­ver­tir­lo, oltre a rea­liz­za­re infra­strut­tu­re e ser­vi­zi neces­sa­ri mai rea­liz­za­ti per negli­gen­za.

Le azioni concrete in ambito pubblico:

  • avvia­re il recu­pe­ro del patri­mo­nio pub­bli­co in disu­so (ad es. ex mat­ta­to­io, l’ostello); faci­li­ta­re con­sul­ta­zio­ni con le Asso­cia­zio­ni dei Pro­prie­ta­ri e degli Inqui­li­ni, fina­liz­za­te all’ap­pro­va­zio­ne di un accor­do per gli affit­ti;
  • atti­va­re la par­te­ci­pa­zio­ne ai ban­di e alle richie­ste per la rea­liz­za­zio­ne di inter­ven­ti di edi­li­zia eco­no­mi­ca e popo­la­re sul ter­ri­to­rio del Comu­ne, in ragio­ne del­la neces­si­tà di allog­gi per fami­glie appar­te­nen­ti a fasce debo­li che potreb­be­ro, in tal modo, acce­de­re a una vita digni­to­sa, veden­do sod­di­sfat­to il dirit­to pri­ma­rio alla casa;
  • valo­riz­za­re il   siste­ma   agro-ambien­ta­le e archeo­lo­gi­co e ricrea­ti­vo del­l’Ap­pia Anti­ca-Mugil­la-Fal­co­gna­na-Divi­no Amo­re, asse­con­dan­do­ne la voca­zio­ne det­ta­ta dal­lo stes­so PTPR (Pia­no Ter­ri­to­ria­le Pae­si­sti­co Regio­na­le), ma miti­can­do­ne le incom­pa­ti­bi­li­tà di coe­si­sten­za con il tes­su­to urba­no già antro­piz­za­to. Si dovrà ese­gui­re una razio­na­liz­za­zio­ne del­le scel­te ammi­ni­stra­ti­ve assun­te nel­la con­si­glia­tu­ra pas­sa­ta e dagli Enti sovraor­di­na­ti, ove incom­pa­ti­bi­li con la nor­ma­le pro­gram­ma­zio­ne o addi­rit­tu­ra in vio­la­zio­ne del­la giu­ri­spru­den­za vigen­te; fare una rico­gni­zio­ne dei con­ten­zio­si in cor­so valu­tan­do­ne i pos­si­bi­li esi­ti attra­ver­so il sup­por­to di un team lega­le di rico­no­sciu­ta e com­pro­va­ta leva­tu­ra pro­fes­sio­na­le. Gli atti ammi­ni­stra­ti­vi assun­ti, ove pale­se­men­te con­flig­gen­ti con le basi del dirit­to ammi­ni­stra­ti­vo, andran­no, attra­ver­so un per­cor­so di ragio­ne­vo­le ana­li­si com­pa­ra­ti­va degli sce­na­ri giu­ri­di­ci pos­si­bi­li, annul­la­ti nell’interesse gene­ra­le dell’Ente. 

Focus nelle aree

  • San­ta Maria del­le Mole– Pala­ver­ta nei pri­mi tre anni di gover­no van­no recu­pe­ra­ti spa­zi a par­cheg­gi e ver­de al fine di decon­ge­stio­na­re i nuclei di Via A. Scie­sa e Aldo Moro, ormai oltre­mo­do satu­ri, a tale sco­po è pre­vi­sta una pro­get­tua­li­tà che inte­res­sa le aree libe­re con­fi­nan­ti con la fer­ro­via che si pre­sta­no all’attenuazione del­le pro­ble­ma­ti­che esi­sten­ti, ridan­do respi­ro ai cit­ta­di­ni. Mede­si­ma pro­get­tua­li­tà andrà impron­ta­ta per la par­te cen­tra­le di San­ta Maria, in cui ci sono aree affe­ren­ti l’area del­la sta­zio­ne fer­ro­via­ria, che han­no poten­zia­le per rag­giun­ge­re tali fina­li­tà pub­bli­che.
  • Cava dei Sel­ci:recu­pe­ro a patri­mo­nio dell’Ente dell’ex fab­bri­ca­to Ste­fer con una desti­na­zio­ne a ser­vi­zi di pub­bli­ca uti­li­tà; ana­li­si di fat­ti­bi­li­tà con pro­get­tua­li­tà aven­te fina­li­tà di pub­bli­ca uti­li­tà dell’intera area ex Pala­ghiac­cio;
  • Frat­toc­chie: avvio di inter­lo­cu­zio­ni pro­get­tua­li per are in con­ven­zio­ne aree poste tra via Net­tu­nen­se Vec­chia e vico­lo del divi­no amo­re al fine di recu­pe­ra­re ser­vi­zi di pub­bli­ca uti­li­tà; avvio di un: pro­get­to di pedo­na­liz­za­zio­ne par­zia­le di Via Net­tu­nen­se Vec­chia, cir­ca 100 metri linea­ri per la por­zio­ne che riguar­da il vec­chio cen­tro di Frat­toc­chie; veri­fi­ca di fat­ti­bi­li­tà per la rea­liz­za­zio­ne di una nuo­va scuo­la, di un par­co e di rela­ti­vi par­cheg­gi tenu­to con­to del­la scar­sa dota­zio­ne in situ di ser­vi­zi pub­bli­ci Revi­sio­ni pro­get­tua­li del cen­tro anzia­ni e dell’ex edi­fi­cio Asl in via c. Piz­zar­do.
  • Fon­ta­na sala: Recu­pe­ro igie­ni­co sani­ta­rio di Rio Petro­so, in cui vie­ne pre­vi­sta la costru­zio­ne di un pia­no rial­za­to rispet­to al cana­le di rac­col­ta acqua, con altez­za pari al sedi­me stra­da­le, ren­den­do frui­bi­le l’area attra­ver­so la rea­liz­za­zio­ne di ter­raz­za­men­to da desti­nar­si a par­cheg­gio.
  • Mari­no cen­tro: Restau­ro sca­li­na­ta Monu­men­ta­le (Cave di Pepe­ri­no) con mate­ria­li loca­li, pro­get­to di nuo­va illu­mi­na­zio­ne tec­no­lo­gi­ca­men­te più effi­cien­te, pur man­te­nen­do­ne i cano­ni di com­pa­ti­bi­li­tà sto­ri­co arti­sti­ca con quel­la esi­sten­te ormai vetu­sta. Valu­ta­zio­ne par­cheg­gio di scam­bio su via dei laghi con navet­ta turi­sti­ca che accom­pa­gna i visi­ta­to­ri dome­sti­ci e turi­sti­ci al cen­tro sto­ri­co.

Marino città nei parchi, città attrattiva

Com­mer­cio, Mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le, Eno­ga­stro­no­mia, Turi­smo

Turismo fattore di crescita socio – economica

La valo­riz­za­zio­ne del patri­mo­nio arti­sti­co, archi­tet­to­ni­co e archeo­lo­gi­co del ter­ri­to­rio  

Ren­de­re “il Turi­smo” un vero e pro­prio trai­no per l’intera comu­ni­tà cit­ta­di­na col suo indot­to dal pun­to di vista occu­pa­zio­na­le e per le entra­te gene­ra­te dall’incremento del volu­me d’affari di risto­ran­ti, bar, bot­te­ghe arti­gia­ne e eser­ci­zi com­mer­cia­li in gene­ra­le.

Occor­re cam­bia­re approc­cio rispet­to a temi come quel­lo del­la gestio­ne dei rifiu­ti, del­la rivo­lu­zio­ne green e del turi­smo. Mai come oggi è vita­le imma­gi­na­re un uni­co filo comu­ne che ten­ga uni­ti que­sti fon­da­men­ta­li aspet­ti del­la nostra eco­no­mia, ripen­sa­re una comu­ni­tà attra­ver­so pro­get­ti che sia­no gli uni com­ple­men­ta­ri agli altri; que­sto è l’unico modo che abbia­mo per svi­lup­pa­re un’economia che rilan­ci il turi­smo rispet­tan­do lo straor­di­na­rio patri­mo­nio natu­ra­li­sti­co ed archeo­lo­gi­co che Mari­no pos­sie­de. L’attenzione dimo­stra­ta dal­la Regio­ne Lazio rispet­to al nostro ter­ri­to­rio si è tra­dot­to nel prov­ve­di­men­to che ricon­giun­ge il Par­co dell’Appia Anti­ca con quel­lo dei Castel­li Roma­ni, cir­ca 20mila etta­ri che por­te­ran­no i turi­sti dal­le ter­me di Cara­cal­la e Piaz­za Vene­zia fino al cuo­re di Mari­no. Non coglie­re que­sta oppor­tu­ni­tà sareb­be un erro­re imper­do­na­bi­le. Abbia­mo final­men­te la pos­si­bi­li­tà di sfrut­ta­re Roma come vola­no e non esse­re inve­ce pena­liz­za­ti dal­la sua vici­nan­za. Tut­to il com­par­to turi­sti­co è sem­pre più foca­liz­za­to ver­so un’attenzione alla soste­ni­bi­li­tà e, di con­se­guen­za, una Ammi­ni­stra­zio­ne capa­ce ha l’obbligo di inter­cet­ta­re que­ste sen­si­bi­li­tà moder­niz­zan­do e miglio­ran­do la pro­pria offer­ta ricet­ti­va. Paral­le­la­men­te al turi­smo inter­na­zio­na­le andrà imple­men­ta­to quel­lo cosid­det­to di pros­si­mi­tà, un turi­smo che vede i viag­gia­to­ri sem­pre più atten­ti a qua­li strut­tu­re ricet­ti­ve sce­glie­re in base non solo alla qua­li­tà dell’accoglienza ma anche all’attenzione che dimo­stra­no ver­so l’ambiente. Tut­to ciò por­te­rà ine­vi­ta­bil­men­te alla risco­per­ta dei pic­co­li bor­ghi che, fuo­ri dai gran­di cir­cui­ti turi­sti­ci, dovran­no esse­re in gra­do di aumen­ta­re la qua­li­tà del­la loro offer­ta.

Tut­ti gli ope­ra­to­ri del set­to­re andran­no coin­vol­ti diret­ta­men­te attra­ver­so l’istituzione di tavo­li di lavo­ro per­ma­nen­ti fina­liz­za­ti alla pia­ni­fi­ca­zio­ne di una nuo­va e moder­na offer­ta turi­sti­ca che pun­ti sul­le eccel­len­ze del ter­ri­to­rio, che com­pren­da il valo­re, anche eco­no­mi­co di un turi­smo espe­rien­zia­le. I fon­di euro­pei e quel­li regio­na­li andran­no inter­cet­ta­ti per miglio­ra­re le strut­tu­re, ren­der­le all’avanguardia dal pun­to di vista ener­ge­ti­co, miglio­ra­re la for­ma­zio­ne degli stes­si impren­di­to­ri del set­to­re, fare di Mari­no un brand rico­no­sci­bi­le e rico­no­sciu­to.

Il cen­tro sto­ri­co di Mari­no, trai bor­ghi più bel­li d’Italia, deve tor­na­re ad esse­re valo­riz­za­to con ras­se­gne musi­ca­li, cine­ma­to­gra­fi­che, mostre espo­si­ti­ve di livel­lo inter­na­zio­na­le. Sarà isti­tui­to un tavo­lo per­ma­nen­te con la Regio­ne Lazio fina­liz­za­to all’inserimento siste­ma­ti­co di Mari­no in tut­ti i cir­cui­ti turi­sti­ci pro­mos­si dal­la Regio­ne.

Il con­fron­to con le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, Con­fe­ser­cen­ti e Con­f­com­mer­cio, è sta­to una occa­sio­ne impor­tan­te per appro­fon­di­re alcu­ni temi fon­da­men­ta­li lega­ti allo svi­lup­po del­le atti­vi­tà com­mer­cia­le del­la nostra cit­tà. Abbia­mo con­di­vi­so l’idea che l’interesse pub­bli­co per una miglio­re vivi­bi­li­tà e sicu­rez­za urba­na pas­sa anche attra­ver­so la viva­ci­tà e qua­li­tà del com­mer­cia­le cit­ta­di­no, dal­la per­si­sten­za degli eser­ci­zi di vici­na­to, dal miglio­ra­men­to del­le con­di­zio­ni di mobi­li­tà urba­na. Alla luce di quest’analisi si pro­po­ne:

  • la costi­tu­zio­ne di un tavo­lo di con­fron­to aper­to e per­ma­nen­te tra Comu­ne ed Asso­cia­zio­ni di Cate­go­ria per tra­sfor­ma­re le cri­ti­ci­tà in oppor­tu­ni­tà e stru­men­ti di azio­ne;
  • un rin­no­va­to pia­no del com­mer­cio con un calen­da­rio di even­ti con­di­vi­so dove il mar­ke­ting e l’animazione ter­ri­to­ria­le sap­pia­no incro­cia­re le poten­zia­li­tà del tes­su­to com­mer­cia­le e pos­sa­no inte­grar­si con la filie­ra del turi­smo e con il car­tel­lo­ne del­le atti­vi­tà A par­ti­re dai due even­ti prin­ci­pa­li oltre la Sagra dell’Uva (i.e. la not­te bian­ca e la festa del com­mer­cio) ser­vi­rà ripen­sa­re la pro­gram­ma­zio­ne ed uti­liz­za­re i bud­get a dispo­si­zio­ne per l’intero car­tel­lo­ne del­le ini­zia­ti­ve;
  • l’organizzazione di una festa di capo­dan­no in cit­tà e quel­la del Ben­ve­nu­to e dell’integrazione al ser­vi­zio dell’aggregazione socia­le e del­la filie­ra con­nes­sa agli even­ti con­nes­si;
  • azio­ni ed age­vo­la­zio­ni con­cre­te con un fon­do a dispo­si­zio­ne dei nego­zi di vici­na­to di qua­li­tà che costi­tui­sco­no pre­si­di socia­li inso­sti­tui­bi­li nei quar­tie­ri e nel­le fra­zio­ni;
  • un fon­do di risor­se dedi­ca­te alle atti­vi­tà com­mer­cia­li che vor­ran­no ade­ri­re ad una pro­po­sta spe­ri­men­ta­le di pro­lun­ga­men­to ora­rio fino alle ore 21 in alcu­ni mesi dell’anno (Dicem­bre, Luglio, Apri­le, Novem­bre);
  • un pia­no del­la sosta gra­tui­ta mini­ma ed un siste­ma del­la mobi­li­tà urba­na che con­tem­pe­ri i biso­gni dei resi­den­ti con le esi­gen­ze degli eser­cen­ti favo­ren­do le pre­sen­ze dei visi­ta­to­ri;
  • la valo­riz­za­zio­ne del cen­tro com­mer­cia­le natu­ra­le con il raf­for­za­men­to del pla­fond di con­tri­bu­ti a fon­do per­du­to e sgra­vi fisca­li a chi lan­cia una nuo­va idea di com­mer­cio ed uti­liz­za i fon­di sfit­ti;
  • il rifi­nan­zia­men­to e man­te­ni­men­to di uno stru­men­to impor­tan­te come quel­lo del “cre­di­to age­vo­la­to” che garan­ti­sca la ristrut­tu­ra­zio­ne inter­na ed ester­na degli eser­ci­zi non solo com­mer­cia­li;
  • un nuo­vo pia­no di armo­niz­za­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne dei Dehors;
  • age­vo­la­zio­ni fisca­li tra­mi­te lo stru­men­to del Patro­ci­nio di tut­te que­gli even­ti (inau­gu­ra­zio­ni ini­zio atti­vi­tà, com­plean­no annua­le atti­vi­tà, even­ti par­ti­co­la­ri) che risul­te­ran­no esse­re stru­men­to di valo­riz­za­zio­ne del tes­su­to com­mer­cia­le;
  • rivi­si­ta­zio­ne del­le impo­ste del­la pub­bli­ci­tà sul­le inse­gne dei nego­zi;
  • costrui­re il pro­get­to “Mari­no Even­ti”, (un nuo­vo sog­get­to giu­ri­di­co che potrà nasce­re ex novo oppu­re da una ristrut­tu­ra­zio­ne o ripro­get­ta­zio­ne di sog­get­ti già esi­sten­ti), una nuo­va socie­tà di sco­po chia­ma­ta ad attua­re le scel­te di pia­ni­fi­ca­zio­ne even­ti cit­ta­di­ni  qua­li la Sagra dell’Uva,  la Not­te Bian­ca, la Festa del Com­mer­cio, fino alla Festa di Capo­dan­no. Mari­no Even­ti dovrà esser in gra­do di rac­co­glie­re i fon­di per le ini­zia­ti­ve ed orga­niz­zar­le sapen­do aprir­si a pro­ce­di­men­ti di evi­den­za pub­bli­ca per rac­co­glie­re pro­po­ste per l’ideazione e la gestio­ne del calen­da­rio even­ti cit­ta­di­ni. Lo stru­men­to giu­ri­di­co ed eco­no­mi­co così strut­tu­ra­to sarà affian­ca­to da un Comi­ta­to Scien­ti­fi­co coor­di­na­to dal Comu­ne,  a cui dovran­no senz’altro pren­der par­te atti­va le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, i com­mer­cian­ti e le asso­cia­zio­ni di pro­te­zio­ne civi­le che si occu­pe­ran­no del­la sicu­rez­za non­ché le varie pro­fes­sio­na­li­tà e com­pe­ten­ze pron­te a dare una mano sul Mari­no Even­ti potrà inol­tre svi­lup­pa­re in  modo omo­ge­neo il siste­ma del­la pro­mo­zio­ne e pub­bli­ci­tà del­le ini­zia­ti­ve;
  • rea­liz­za­re il pro­get­to “Mari­no in mostra e nel mon­do” per la pro­mo­zio­ne del­la cit­tà attra­ver­so la mes­sa a dispo­si­zio­ne di uno spa­zio in cui tut­te le azien­de ed impre­se loca­li che par­te­ci­pa­no a even­ti, mostre, fie­re nazio­na­li ed inter­na­zio­na­li espon­go­no la pro­pria atti­vi­tà subi­to pri­ma (in ante­pri­ma) o subi­to dopo la Fie­ra.

ATTIVITÀ PRODUTTIVE FILIERA CORTA KM ZERO ENOGASTRONOMIA D’ECCELLENZA

La nostra cit­tà deve diven­ta­re pro­ta­go­ni­sta di even­ti impor­tan­ti lega­ti all’enogastronomia in sen­so ampio. Tali mani­fe­sta­zio­ni dovran­no coin­vol­ge­re le azien­de viti­vi­ni­co­le e agri­co­le ubi­ca­te nel nostro ter­ri­to­rio e nel qua­dran­te del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na di com­pe­ten­za, oltre ai risto­ran­ti ed i pub­bli­ci eser­ci­zi mari­ne­si.

Le azio­ni con­cre­te che pro­po­nia­mo:

  • l’incentivazione del­la filie­ra cor­ta ed il sup­por­to alle azien­de viti­vi­ni­co­le e agri­co­le del ter­ri­to­rio anche attra­ver­so la pro­mo­zio­ne e l’organizzazione di gior­na­te “slow food”;
  • il raf­for­za­men­to del­la col­la­bo­ra­zio­ne tra Ammi­ni­stra­zio­ne e l’associazione di cate­go­ria Col­di­ret­ti per pro­muo­ve­re sul ter­ri­to­rio e spe­ri­men­tan­do ulte­rio­ri occa­sio­ni in altri aree come potreb­be esse­re il par­cheg­gio anti­stan­te il Pala­ghiac­cio dove orga­niz­za­re un “mer­ca­to men­si­le dei castel­li roma­ni” al fine di aumen­ta­re i fat­tu­ra­ti degli ope­ra­to­ri che già occu­pa­no altri mer­ca­ti­ni rio­na­li e del­le fra­zio­ni di Mari­no ;
  • svi­lup­pa­re le mani­fe­sta­zio­ni “I Gio­ve­di del Gusto” in col­la­bo­ra­zio­ne tra impren­di­to­ri agri­co­li, viti­col­to­ri e risto­ran­ti cit­ta­di­ni per far cono­sce­re al pub­bli­co i pro­dot­ti eno­ga­stro­no­mi­ci del­la nostra cit­tà e dare la pos­si­bi­li­tà ai risto­ran­ti cit­ta­di­ni di crea­re sera­te ad hoc a prez­zi cal­mie­ra­ti che pro­muo­va­no la pro­fes­sio­na­li­tà dei risto­ra­to­ri;
  • atti­va­re un trek­king cit­ta­di­no eno­ga­stro­no­mi­co coin­vol­gen­do i pub­bli­ci eser­ci­zi vista la ric­chez­za di trac­cia­ti sto­ri­co arti­sti­ci e natu­ra­li­sti­ci di cui è dota­to il nostro ter­ri­to­rio;
  • atti­va­re in siner­gia con gli ope­ra­to­ri ini­zia­ti­ve che pos­sa­no garan­ti­re la mas­si­ma dif­fu­sio­ne di tut­ti quei brand eno­ga­stro­no­mi­ci in gra­do di rac­con­ta­re la sto­ria del nostro ter­ri­to­rio attra­ver­so la  dif­fu­sio­ne   del­la cul­tu­ra del vino, del cibo sano, del­la sal­va­guar­da e tute­la del benes­se­re;
  • crea­re un cor­ner bren­diz­za­to nell’aeroporto Pasti­ne in col­la­bo­ra­zio­ne con gli altri comu­ni che par­te­ci­pa­no al Con­sor­zio SBCR (Siste­ma Biblio­te­che dei Castel­li Roma­ni), diven­tan­do tale sog­get­to l’unico e il solo vei­co­lo in gra­do di river­sa­re, con­vo­glia­re e indi­riz­za­re ver­so il nostro ter­ri­to­rio le miglia­ia di visi­ta­to­ri stra­nie­ri che atter­ra­no all’aeroporto Pasti­ne ma che fino ad oggi sfug­go­no al nostro cir­cui­to turi­sti­co cit­ta­di­no

IL TURISMO

Mari­no si dovrà rein­ven­ta­re cit­tà turi­sti­ca e dell’accoglienza gra­zie alla pre­sen­za del Mitreo e degli innu­me­re­vo­li  beni sto­ri­ci arti­sti­ci sia civi­ci che reli­gio­si di cui è ric­co il nostro comu­ne, e  in vir­tù del­le varie mani­fe­sta­zio­ni culturali/sportive/ecc che sare­mo in gra­do di pro­get­ta­re. L’Ufficio turi­sti­co, dovrà svi­lup­pa­re, amplia­re rela­zio­ni stret­te con altri Pae­si euro­pei in modo di raf­for­za­re la rete cul­tu­ra­le turi­sti­ca e neu­ra­le del­la nostra cit­tà

Le azio­ni con­cre­te:

  • Raf­for­za­men­to dell’Uffi­cio turi­sti­co attra­ver­so for­me di ristrut­tu­ra­zio­ne dell’attività ed una col­la­bo­ra­zio­ne più siner­gi­ca con gli ope­ra­to­ri nazio­na­li ed inter­na­zio­na­li;
    • crea­zio­ne di “filie­re del turi­smo” che veda­no col­le­ga­ti in un per­cor­so tra arte e buon cibo le azien­de agri­co­le ed i musei cit­ta­di­ni;
    • atti­va­re pro­get­ti per “sve­la­re” la cit­tà ai suoi cit­ta­di­ni, che potran­no diven­ta­re i miglio­ri amba­scia­to­ri del­la cit­tà stes­sa;
    • Mari­no desti­na­zio­ne turi­sti­ca che deve cer­ca­re anche i suoi mer­ca­ti di nic­chia, il prin­ci­pa­le tra que­sti lega­to alla Sagra dell’Uva, il sim­bo­lo del­la cit­tà nel mon­do;
    • la crea­zio­ne di una mobi­li­tà cit­ta­di­na attra­ver­so l’uso di vei­co­li elet­tri­ci in gra­do di tra­spor­ta­re i visi­ta­to­ri dal Mitreo a Palaz­zo Colon­na, al museo Mastro­ian­ni, a vil­la Desi­de­ri Museo pas­san­do per il cen­tro cit­ta­di­no sto­ri­co favo­ren­do la natu­ra­le atti­vi­tà del­lo shop­ping, pas­san­do poi per la street art favo­ri­ta dal­la pre­sen­za dell’ isti­tu­to d’arte Mer­cu­ri-Ama­ri favo­ren­do così la vita­li­tà del­la cit­tà stes­sa e del suoi luo­ghi del buon vive­re impron­ta­ta su una filo­so­fia di una Mari­no “cit­tà slow”;
    • la crea­zio­ne di una agen­da digi­ta­le degli even­ti e del­le oppor­tu­ni­tà pre­sen­ti in cit­tà.

Euro-progettare Marino

L’accesso ai finan­zia­men­ti euro­pei come stru­men­to per rea­liz­za­re una Mari­no miglio­re

Formazione, lavoro, ambiente, cultura

Saran­no le prio­ri­tà che nei pros­si­mi cin­que anni di gover­no del­la cit­tà por­te­re­mo avan­ti. Mari­no non può più per­met­ter­si di igno­ra­re le oppor­tu­ni­tà che la Com­mis­sio­ne Euro­pea offre alle ammi­ni­stra­zio­ni per inve­sti­men­ti lega­ti ai pila­stri del­la nostra socie­tà

FORMAZIONE – SCUOLA – ASSOCIAZIONISMO

Solo pochi gior­ni fa la Regio­ne Lazio ha strut­tu­ra­to e pro­gram­ma­to un pia­no di for­ma­zio­ne inno­va­ti­vo e spe­ri­men­ta­le, per raf­for­za­re la cosid­det­ta “capa­ci­ta­zio­ne” (capa­ci­ty buil­ding) degli Enti ter­ri­to­ria­li in mate­ria di pro­gram­ma­zio­ne euro­pea. Sco­po dell’iniziativa è accre­sce­re e per­fe­zio­na­re le com­pe­ten­ze spe­cia­li­sti­co-ope­ra­ti­ve del per­so­na­le degli Enti loca­li sul­la pro­gram­ma­zio­ne e sul­la pro­get­ta­zio­ne euro­pea 2021–2027 (poli­ti­che e stru­men­ti finan­zia­ri del­la pro­gram­ma­zio­ne euro­pea: Pro­gram­mi a Gestio­ne Diret­ta dell’UE, POR, PON), non­ché a pro­muo­ve­re la costi­tu­zio­ne sul ter­ri­to­rio regio­na­le di un model­lo orga­niz­za­ti­vo vol­to a favo­ri­re la crea­zio­ne di part­ner­ship comu­na­li, e/o miste, di carat­te­re ter­ri­to­ria­le e/o tema­ti­co, qua­le stru­men­to di sup­por­to alla pro­gram­ma­zio­ne del­le poli­cies loca­li e allo svi­lup­po di pro­get­tua­li­tà ter­ri­to­ria­li inte­gra­te, in linea con l’Asse Ter­ri­to­ria­le, la cui intro­du­zio­ne è pre­vi­sta nell’ambito dell’OP5 ”Un’Europa più vici­na ai cit­ta­di­ni” del nuo­vo POR FESR 2021–2027.

Una Ammi­ni­stra­zio­ne che lavo­ra in modo effi­ca­ce in que­sta dire­zio­ne ha l’ob­bli­go di rac­co­glie­re istan­ze, stu­dia­re i pro­ble­mi e met­te­re nel­le con­di­zio­ni le real­tà ter­ri­to­ria­li che ope­ra­no nel Ter­zo Set­to­re di svol­ge­re il pro­prio lavo­ro assie­me agli uffi­ci comu­na­li, in un lavo­ro di con­ti­nuo scam­bio di idee, nel qua­le gli stru­men­ti a dispo­si­zio­ne degli uni ven­ga­no reci­pro­ca­men­te mes­si a dispo­si­zio­ne degli altri.

La scuo­la deve tor­na­re ad esse­re il luo­go chia­ve del­la nostra comu­ni­tà. Non basta rico­no­sce­re solo a paro­le il ruo­lo cen­tra­le degli isti­tu­ti sco­la­sti­ci di ogni ordi­ne e gra­do nel­la for­ma­zio­ne didat­ti­ca e per­so­na­le dei nostri ragaz­zi; occor­re met­te­re inse­gnan­ti e diri­gen­ti sco­la­sti­ci nel­le con­di­zio­ni di acce­de­re ai fon­di euro­pei pen­sa­ti per loro, deci­ne di milio­ni di euro desti­na­ti all’alta for­ma­zio­ne in gra­do di fare la dif­fe­ren­za. Un inse­gnan­te che ha a dispo­si­zio­ne i miglio­ri stru­men­ti per svol­ge­re il pro­prio lavo­ro si tra­dur­rà in un gio­va­ne mag­gior­men­te pre­pa­ra­to ad affron­ta­re le sfi­de del­la sua vita. Par­ti­re dal­le scuo­le, dal­le nostre ragaz­ze e ragaz­zi per per­met­ter­gli di com­pren­de­re quan­te occa­sio­ni han­no di viag­gia­re e miglio­ra­re le pro­prie com­pe­ten­ze sen­za sbor­sa­re un cen­te­si­mo. Loro sono i cit­ta­di­ni euro­pei del futu­ro e devo­no esse­re pron­ti alle nuo­ve sfi­de lavo­ra­ti­ve con le qua­li saran­no chia­ma­ti a con­fron­tar­si. 

Le azioni concrete

  • Si pro­ce­de­rà alla rico­gni­zio­ne degli impian­ti spor­ti­vi esi­sten­ti sul ter­ri­to­rio, alla for­mu­la­zio­ne di un Pia­no di ser­vi­zi per lo sport e il tem­po libe­ro. Si indi­vi­due­ran­no le caren­ze (pisci­ne, piste di atle­ti­ca, cal­cet­to ecc.) e i cam­pi abban­do­na­ti per inter­ve­ni­re suc­ces­si­va­men­te. Così pure si ridi­stri­bui­ran­no più razio­nal­men­te ed equa­men­te gli spa­zi asse­gna­ti, in accor­do con la Con­sul­ta del­lo sport che sarà isti­tui­ta entro un anno.
  • Si tor­ne­rà a pro­muo­ve­re a Frat­toc­chie e San­ta Maria del­le Mole la Festa di Anna Peren­na per la risco­per­ta del­le memo­rie bovil­le­si del­la comu­ni­tà, in col­le­ga­men­to con la ripro­po­si­zio­ne del­le Ferie Lati­ne che si ter­ran­no nel cen­tro sto­ri­co. Con tali ini­zia­ti­ve si pro­muo­ve non sol­tan­to la cul­tu­ra di iden­ti­tà loca­le, ma anche il turi­smo.
  • Saran­no con­cor­da­ti gli obiet­ti­vi da rag­giun­ge­re e i mez­zi da met­te­re a dispo­si­zio­ne del­le Pro Loco del ter­ri­to­rio, o di altre asso­cia­zio­ni, che effet­ti­va­men­te col­la­bo­ri­no con il Comu­ne per la pro­mo­zio­ne del­la cul­tu­ra e del turi­smo. Altret­tan­to l’Amministrazione si muo­ve­rà per col­la­bo­ra­re con le asso­cia­zio­ni di volon­ta­ria­to ope­ran­ti nel ter­ri­to­rio comu­na­le nei diver­si set­to­ri su pro­get­ti coor­di­na­ti di inte­res­se col­let­ti­vo, acco­glien­do e soste­nen­do le loro pro­po­ste, ma ricon­du­cen­do­le a un dise­gno di inte­res­se gene­ra­le.
  • Saran­no valo­riz­za­ti i monu­men­ti e i luo­ghi di inte­res­se arti­sti­co e archeo­lo­gi­co di pri­ma­ria impor­tan­za, recu­pe­ran­do­li e apren­do­li al pub­bli­co con fina­li­tà non solo di mera con­ser­va­zio­ne, ma anche di frui­zio­ne eco­no­mi­ca e turi­sti­ca, avva­len­do­si anzi­tut­to del­le risor­se cul­tu­ra­li pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio. Fra que­sti beni si elen­ca­no som­ma­ria­men­te: il Mitreo; il Cir­co ago­na­le di Bovil­le, il trat­to mari­ne­se dell’Appia Anti­ca tra Frat­toc­chie e San­ta Maria del­le Mole; la Tor­re d’Ammonte; il patri­mo­nio pit­to­ri­co e archi­tet­to­ni­co baroc­co; i per­cor­si sot­ter­ra­nei attua­li e altri ulte­rior­men­te frui­bi­li.
  • A Cava dei Sel­ci sarà riav­via­ta e poten­zia­ta la mani­fe­sta­zio­ne Bovil­le­sta­te già nel­l’e­sta­te del 2011 per poi far­la svi­lup­pa­re nel tem­po, carat­te­riz­zan­do­la come even­to impor­tan­te e fis­so per la nostra comu­ni­tà e come gran­de avve­ni­men­to cul­tu­ra­le eno­ga­stro­no­mi­co socia­le e aggre­ga­ti­vo.
  • La Sagra del­l’U­va di Mari­no sarà com­ple­ta­men­te ripro­get­ta­ta in fun­zio­ne dei tem­pi attua­li, man­te­nen­do­ne le carat­te­ri­sti­che tra­di­zio­na­li, ma riem­pien­do­la di con­te­nu­ti cul­tu­ra­li di livel­lo inter­na­zio­na­le e con un’of­fer­ta qua­li­ta­ti­va di livel­lo supe­rio­re a quel­lo attual­men­te rag­giun­to.
  • Si isti­tui­rà una festa inter­cul­tu­ra­le di Ben­ve­nu­to, con caden­za annua­le, dove le comu­ni­tà stra­nie­re pre­sen­ti sul nostro ter­ri­to­rio potran­no pre­sen­ta­re, attra­ver­so loro spa­zi espo­si­ti­vi e con mani­fe­sta­zio­ni spe­ci­fi­che, le loro tra­di­zio­ni di ori­gi­ne, i costu­mi, le usan­ze, i pro­dot­ti gastro­no­mi­ci e quel­li cul­tu­ra­li (musi­che, spet­ta­co­li, dan­ze). Il par­cheg­gio anti­stan­te il Pala­ghiac­cio affac­cia­to sul­la via Appia potreb­be esse­re ospi­ta­le per tale mani­fe­sta­zio­ne, suf­fi­cien­te­men­te ampio da acco­glie­re espres­sio­ni cul­tu­ra­li pro­ve­nien­ti anche da altri comu­ni del­la Regio­ne.
  • Si valu­te­rà la pos­si­bi­li­tà e l’op­por­tu­ni­tà, entro un anno, di isti­tui­re a San­ta Maria del­le Mole una Festa del­l’Ac­qua con ini­zia­ti­ve di set­to­re di alto livel­lo cul­tu­ra­le e di richia­mo turi­sti­co.
  • Saran­no rial­lac­cia­ti i rap­por­ti tra le cit­tà gemel­la­te e il nostro Comu­ne. Saran­no avvia­ti con loro pro­get­ti di par­te­na­ria­to pre­vi­sti dal­la Comu­ni­tà Euro­pea. Si avvie­ran­no con loro e si inten­si­fi­che­ran­no scam­bi cul­tu­ra­li, di per­so­ne e di pro­dot­ti.
  • Sarà com­ple­ta­to il pro­get­to di fat­ti­bi­li­tà per una nuo­va scuo­la supe­rio­re nel Comu­ne di Mari­no, d’in­te­sa con gli enti sovraor­di­na­ti, sul­la base dei flus­si degli stu­den­ti e del­le neces­si­tà ter­ri­to­ria­li, nel­la pre­vi­sio­ne di apri­re un liceo ad indi­riz­zo musi­ca­le su ter­re­ni comu­na­li (area ex Ste­fer a Cava dei Sel­ci).
  • Andrà ela­bo­ra­to un Pia­no di rico­gni­zio­ne e di inter­ven­to del­le scuo­le del ter­ri­to­rio, per cono­sce­re il rea­le fab­bi­so­gno di nuo­vi ples­si sco­la­sti­ci, gli inter­ven­ti strut­tu­ra­li su quel­li esi­sten­ti attra­ver­so un cro­no­pro­gram­ma di azio­ne pub­bli­ca che por­ti a un’ef­fet­ti­va mes­sa in sicu­rez­za, o di ristrut­tu­ra­zio­ne degli immo­bi­li sco­la­sti­ci di pro­prie­tà comu­na­le.
  • Il Comu­ne avvie­rà tra gli alun­ni del­le scuo­le dell’obbligo una cono­scen­za dell’ambiente, dei monu­men­ti, del­le memo­rie sto­ri­che e arti­sti­che dell’intero ter­ri­to­rio, attra­ver­so scam­bi di visi­te gui­da­te, con­cor­si a tema, mostre, secon­do un pro­get­to spe­ci­fi­co che miri alla rico­gni­zio­ne e allo scam­bio del­le iden­ti­tà loca­li, a un’integrazione del­la cit­ta­di­nan­za mino­ri­le del cen­tro sto­ri­co con le fra­zio­ni, a una matu­ra­zio­ne del sen­so civi­co per il rispet­to dei luo­ghi.

LAVORO
La pan­de­mia non ha fat­to altro che acce­le­ra­re nel­la manie­ra più dolo­ro­sa il pro­ces­so di ripen­sa­men­to del mon­do del lavo­ro nel­la sua inte­rez­za, met­ten­do in ginoc­chio inte­ri com­par­ti e, al con­tem­po, valo­riz­zan­do altri set­to­ri che acqui­sen­do una cen­tra­li­tà mai avu­ta pri­ma d’ora rap­pre­sen­te­ran­no un’opportunità occu­pa­zio­na­le per le futu­re gene­ra­zio­ni. Colo­ro i qua­li han­no per­so il lavo­ro non pos­so­no sen­tir­si abban­do­na­ti dal­le Isti­tu­zio­ni, e i Comu­ni rap­pre­sen­ta­no il pri­mo baluar­do a tute­la dei cit­ta­di­ni in dif­fi­col­tà. La Regio­ne Lazio e l’Europa met­to­no a dispo­si­zio­ne pro­gram­mi di ricol­lo­ca­zio­ne lavo­ra­ti­va, di aggior­na­men­to pro­fes­sio­na­le e di for­ma­zio­ne con­ti­nua spe­ci­fi­ca pro­prio per age­vo­la­re un pron­to rein­se­ri­men­to nel mer­ca­to atti­vo del lavo­ro. Il Comu­ne ha il dove­re di infor­ma­re, incen­ti­va­re que­sti per­cor­si total­men­te gra­tui­ti, accom­pa­gnan­do i suoi cit­ta­di­ni in que­ste fasi tan­to deli­ca­te. Con i fon­di euro­pei è pos­si­bi­le crea­re anche una socie­tà più giu­sta, più coe­sa che non lascia indie­tro nes­su­no.

AMBIENTE

Il Comu­ne deve tor­na­re ad esse­re per­ce­pi­to dai cit­ta­di­ni come il garan­te degli inte­res­si del­la col­let­ti­vi­tà e può riu­scir­ci solo coin­vol­gen­do­la atti­va­men­te nei pro­ces­si deci­sio­na­li. Le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, la pic­co­la e media impre­sa, gli stu­den­ti, i libe­ri pro­fes­sio­ni­sti. Tut­ti abbia­mo ben chia­ra in men­te la con­vin­zio­ne che sia neces­sa­rio ripen­sa­re il nostro modo di agi­re, il modo di fare busi­ness. Ognu­no con il pro­prio per­cor­so e le pro­prie con­vin­zio­ni ma insie­me nel difen­de­re una rea­le poli­ti­ca eco­no­mi­co-ambien­ta­le nel­la qua­le non ci sia spa­zio solo per i veti ma che sia con­sa­pe­vo­le che con­cet­ti come rige­ne­ra­zio­ne urba­na e rispar­mio ener­ge­ti­co sia­no una del­le oppor­tu­ni­tà che abbia­mo per crea­re posti di lavo­ro, per riqua­li­fi­ca­re spa­zi da dona­re alla cit­tà, per abbat­te­re dra­sti­ca­men­te i costi del­le tas­se sui rifiu­ti.

Le azio­ni con­cre­te

  • Intra­pren­de­re un’azione di con­cer­ta­zio­ne con le auto­ri­tà sovraor­di­na­te per con­tra­sta­re l’in­qui­na­men­to acu­sti­co e ambien­ta­le deri­van­te dai voli di aero­mo­bi­li su Frat­toc­chie e San­ta Maria del­le Mole, pro­ve­nien­ti dal­l’ae­ro­por­to di Ciam­pi­no, con pro­po­ste di solu­zio­ni alter­na­ti­ve allo sta­to attua­le.
  • Da subi­to i par­chi e le aree ver­di dovran­no esse­re il fio­re all’occhiello dell’Amministrazione, puli­ti, cura­ti, con­trol­la­ti e frui­bi­li anche e soprat­tut­to per il tem­po libe­ro con aree attrez­za­te. A tale riguar­do si potran­no con la mas­si­ma fles­si­bi­li­tà affi­da­re le aree ver­di attrez­za­te a comi­ta­ti e asso­cia­zio­ni di quar­tie­re, o a pri­va­ti in fun­zio­ne di ritor­no pub­bli­ci­ta­rio, median­te spe­ci­fi­che con­ven­zio­ni. Vice­ver­sa i ban­di pub­bli­ci per la rea­liz­za­zio­ne di aree ver­di dovran­no pre­ve­de­re in sede con­trat­tua­le anche il man­te­ni­men­to del­la pian­tu­ma­zio­ne effet­tua­ta.
  • Un pro­get­to ambien­ta­le spe­ci­fi­co con fina­li­tà cul­tu­ra­li e turi­sti­che dovrà esse­re ela­bo­ra­to nei riguar­di di tut­ta l’area del Par­co Colon­na, dal Tea­tro del­le acque fino alle Cave di pepe­ri­no e alla sopra­stan­te Mac­chia dell’Intergo (via dei Laghi), attra­ver­so un per­cor­so di risa­na­men­to e riu­ti­liz­zo inte­gra­to del­le emer­gen­ze archeo­lo­gi­che e ambien­ta­li pre­sen­ti in situ, tra le qua­li si evi­den­zia­no: la ceno­si boschi­va del Bar­co e il suo recu­pe­ro bio­lo­gi­co-bota­ni­co, il San­tua­rio dell’Acqua San­ta, la Tor­re di guar­dia con i Fon­ta­ni­li d’Ammonte, la pas­seg­gia­ta lun­go il Rivus Feren­ti­nae.
  • Ela­bo­ra­zio­ne di un pia­no per la sosti­tu­zio­ne e l’i­stal­la­zio­ne di nuo­vi impian­ti di illu­mi­na­zio­ne pub­bli­ca con il siste­ma autoa­li­men­tan­te a costo zero per il Comu­ne.
  • Avvia­men­to di un pia­no ener­ge­ti­co comu­na­le per l’i­stal­la­zio­ne di impian­ti foto­vol­tai­ci e minieo­li­ci su immo­bi­li di pro­prie­tà pub­bli­ca (scuo­le, pale­stre, impian­ti spor­ti­vi ecc.) e di pro­prie­tà pri­va­ta in accor­do di pro­gram­ma con i con­do­mi­ni del ter­ri­to­rio. Ogni nuo­va con­ces­sio­ne edi­fi­ca­to­ria dovrà esse­re sog­get­ta, pre­via modi­fi­ca del rego­la­men­to edi­li­zio, all’i­stal­la­zio­ne di impian­ti a ener­gie rin­no­va­bi­li, o impron­ta­ta alle nor­me di bio­ar­chi­tet­tu­ra.

CULTURA — TURISMO

Por­re Mari­no al cen­tro di un polo turi­sti­co ben più ampio, in una visio­ne che per­se­gua la rea­liz­za­zio­ne di una rete di Comu­ni in gra­do di costrui­re par­te­na­ria­ti stra­te­gi­ci capa­ci di valo­riz­za­re il patri­mo­nio pae­sag­gi­sti­co, cul­tu­ra­le ed eno­ga­stro­no­mi­co del ter­ri­to­rio trop­po spes­so igno­ra­to a cau­sa del­la vici­nan­za con la cit­tà di Roma. Le poten­zia­li­tà del Par­co dell’Appia Anti­ca, le sue carat­te­ri­sti­che archeo­lo­gi­che e natu­ra­li­sti­che sono infi­ni­te, così come i Fon­di desti­na­ti alla cul­tu­ra dal­la Com­mis­sio­ne Euro­pea. Solo di con­cer­to con tut­te le real­tà asso­cia­ti­ve del ter­ri­to­rio sare­mo in gra­do di pro­muo­ve­re la cit­tà di Mari­no crean­do un indot­to in ter­mi­ni eco­no­mi­ci per tut­ti i com­mer­cian­ti del­la cit­tà. La crea­zio­ne di un Uffi­cio Euro­pa dovrà esse­re l’arma in più per acce­de­re a que­ste pos­si­bi­li­tà.

Marino città alla pari

Una cit­tà che acco­glie, pro­teg­ge e si pren­de cura

Le azio­ni con­cre­te

Pari­tà, Pari Oppor­tu­ni­tà e dirit­ti Civi­li e Uma­ni: Azio­ni di moni­to­rag­gio, pre­ven­zio­ne e con­tra­sto di tut­te le discri­mi­na­zio­ni e le for­me di vio­len­za lega­te a gene­re, raz­za ed orien­ta­men­to ses­sua­le, tese al supe­ra­men­to degli ste­reo­ti­pi di gene­re, sia pres­so le isti­tu­zio­ni sco­la­sti­che di ogni ordi­ne e gra­do e in siner­gia con le asso­cia­zio­ni e tut­ti gli orga­ni­smi e isti­tu­zio­ni coin­vol­ti nel­le fina­li­tà.

  • Dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra del­le Pari Oppor­tu­ni­tà, anche e soprat­tut­to met­ten­do a dispo­si­zio­ne risor­se impor­tan­ti per la rea­liz­za­zio­ne di ini­zia­ti­ve e azio­ni con­cre­te. Moni­to­rag­gio appli­ca­zio­ne del qua­dro nor­ma­ti­vo di rife­ri­men­to.
  • Pro­mo­zio­ne poli­ti­che di con­ci­lia­zio­ne vita-lavo­ro.

Impul­so a un’imprenditoria fem­mi­ni­le pro­ta­go­ni­sta del siste­ma pro­dut­ti­vo del ter­ri­to­rio (start up, micro­cre­di­to) con atti­va­zio­ne spor­tel­lo (Pun­to Impre­Do) di ser­vi­zio info e sup­por­to per la dif­fu­sio­ne di tut­ti gli incen­ti­vi e le oppor­tu­ni­tà di livel­lo euro­peo, nazio­na­le, regio­na­le e loca­le.

- Atti­va­zio­ne Spor­tel­lo Anti­vio­len­za e Stal­king.

- Atti­va­zio­ne Osser­va­to­rio NO‑D (No Discri­mi­na­zio­ni) con­tro ogni for­ma di odio e discri­mi­na­zio­ne dovu­ta al gene­re, all’età, alle diver­se abi­li­tà, all’origine etni­ca, alla lin­gua, alla raz­za, alla reli­gio­ne e all’orientamento ses­sua­le.

- Impul­so alle poli­ti­che di ammi­ni­stra­zio­ne di gene­re: ado­zio­ne pro­ce­du­re per la valu­ta­zio­ne in otti­ca di gene­re di ogni rego­la­men­to e atto ammi­ni­stra­ti­vo. Ado­zio­ne di un lin­guag­gio non ses­si­sta negli atti pub­bli­ci e negli atti ammi­ni­stra­ti­vi inter­ni. Ado­zio­ne pro­ce­du­re per la reda­zio­ne del Bilan­cio di Gene­re per ana­liz­za­re e valu­ta­re in otti­ca di gene­re le scel­te poli­ti­che e gli impe­gni eco­no­mi­ci-finan­zia­ri dell’amministrazione.

- Rea­liz­za­zio­ne “Casa del­le Don­ne”: luo­go di cul­tu­ra, ser­vi­zi, memo­ria, sto­ria. Luo­go di pre­si­dio e dif­fu­sio­ne dei Dirit­ti  Uma­ni e Civi­li. Luo­go dove col­lo­ca­re gli spor­tel­li pre­vi­sti nel pre­sen­te pia­no di azio­ni.

Marino città dello sport

La cul­tu­ra del­lo sport come sti­le di vita

Negli ulti­mi anni abbia­mo assi­sti­to a del­le scar­se poli­ti­che spor­ti­ve con inve­sti­men­ti che non sono sta­ti suf­fi­cien­ti a garan­ti­re spa­zi per favo­ri­re la socia­li­tà e la vivi­bi­li­tà del ter­ri­to­rio. Un per­cor­so che non va mai con­si­de­ra­to esau­ri­to ma che anzi deve esse­re oltre­ché con­so­li­da­to e arric­chi­to pro­gres­si­va­men­te nel­la con­sa­pe­vo­lez­za che la qua­li­tà del­la vita si misu­ri anche sul­la plu­ra­li­tà di oppor­tu­ni­tà offer­te ai cit­ta­di­ni per vive­re il pro­prio tem­po libe­ro, riu­scen­do a sod­di­sfa­re gusti e biso­gni diver­si.

Seb­be­ne la pra­ti­ca del­lo sport inte­so come sti­le di vita inte­res­si for­tu­na­ta­men­te un con­si­de­re­vo­le nume­ro di cit­ta­di­ni di ogni età c’è però da dire che in una socie­tà che offre al mon­do dei gio­va­ni occa­sio­ni sem­pre più fre­quen­ti di com­por­ta­men­to scor­ret­ti è indi­spen­sa­bi­le garan­ti­re soprat­tut­to ai bam­bi­ni ed al mon­do gio­va­ni­le una sem­pre mag­gio­re incen­ti­va­zio­ne del­la pra­ti­ca spor­ti­va soste­nen­do con ogni deter­mi­na­zio­ne pos­si­bi­le le atti­vi­tà del­le asso­cia­zio­ni spor­ti­ve lega­te al volon­ta­ria­to ed ogni pro­get­to che sin dal­le scuo­le pos­sa aumen­ta­re la pla­tea dei nostri ragaz­zi che pra­ti­ca­no sport.

Il pro­get­to del­la crea­zio­ne di una poli­spor­ti­va comu­na­le

Garan­ti­re la pos­si­bi­li­tà a chiun­que di svol­ge­re pub­bli­ca­men­te e gra­tui­ta­men­te il mag­gior nume­ro di atti­vi­tà spor­ti­ve è uno degli obiet­ti­vi che la futu­ra ammi­ni­stra­zio­ne mari­ne­se dovrà per­se­gui­re. Con inve­sti­men­ti con­te­nu­ti è pos­si­bi­le crea­re aree di sport e aggre­ga­zio­ne. I suc­ces­si degli atle­ti ita­lia­ni alle recen­tis­si­me Olim­pia­di di Tokyo ci impon­go­no di riflet­te­re e stu­dia­re seria­men­te sul­la fon­da­zio­ne di una Poli­spor­ti­va Mari­no Comu­na­le par­te­ci­pa­ta in par­ti eque dal­le socie­tà spor­ti­ve del ter­ri­to­rio. Una real­tà che uni­sca alla gran­de tra­di­zio­ne cal­ci­sti­ca di Mari­no, anche gli sport olim­pi­ci e para­lim­pi­ci nei qua­li un nume­ro sem­pre mag­gio­re di gio­va­ni, anche mari­ne­si, si dilet­ta­no a vari livel­li, por­tan­do a casa un nume­ro  sem­pre mag­gio­re di vit­to­rie anche a livel­lo ago­ni­sti­co. Que­sto potrà dar modo, in pro­spet­ti­va, alla Cit­tà di Mari­no, attra­ver­so la sua Poli­spor­ti­va, di dive­ni­re una real­tà attrat­ti­va, capa­ce di avvi­ci­na­re atle­ti da tut­ta Ita­lia (come sta già avve­nen­do in real­tà dei Castel­li Roma­ni gra­zie a disci­pli­ne come la scher­ma).

Gli even­ti spor­ti­vi: una occa­sio­ne per la cit­tà

Dob­bia­mo lavo­ra­re per attrar­re a Mari­no even­ti spor­ti­vi, di diver­so livel­lo e impat­to, sia esso inter­na­zio­na­le, nazio­na­le o loca­le, per l’in­dub­bia rica­du­ta posi­ti­va sul­la cul­tu­ra spor­ti­va, sul­la pro­mo­zio­ne e visi­bi­li­tà del­la cit­tà e sul tes­su­to eco­no­mi­co. Dob­bia­mo coglie­re i posi­ti­vi influs­si del cosid­det­to “turi­smo spor­ti­vo”, un turi­smo lega­to all’at­ti­vi­tà ordi­na­ria (cam­pio­na­ti e tor­nei di valen­za regio­na­le e nazio­na­le ai qua­li par­te­ci­pa­no le nostre asso­cia­zio­ni) ed ai gran­di even­ti spor­ti­vi valo­riz­zan­do­la nostra pros­si­mi­tà al G.R.A. di Roma e alla pre­sen­za del nostro trian­go­lo del­lo sport ubi­ca­to nel­la loca­li­tà Cava dei Sel­ci tra il Par­co del­la Pace e via del Sas­so­ne, ovvia­men­te pas­san­do per una pos­si­bi­le pro­get­tua­li­tà che dovrà coin­vol­ge­re la strut­tu­ra ormai dismes­sa del Pala­ghiac­cio di Mari­no.

Le strut­tu­re spor­ti­ve

Il por­ta­to di una visio­ne che vede lo sport come cifra del­la qua­li­tà del­la vita e pre­si­dio socia­le è costi­tui­to da tut­te le strut­tu­re spor­ti­ve pre­sen­ti in cit­tà. Impor­tan­za rile­van­te dovrà esse­re data alla valo­riz­za­zio­ne del­lo Sta­dio Comu­na­le “Dome­ni­co Fio­re” e alla riqua­li­fi­ca­zio­ne del polo spor­ti­vo di Cava dei Sel­ci — il trian­go­lo del­lo sport, la strut­tu­ra dismes­sa del Pala­ghiac­cio di Mari­no. È neces­sa­rio per que­sto un pia­no di ammo­der­na­men­to di tut­ti gli impian­ti cit­ta­di­ni attra­ver­so inter­ven­ti di impian­ti­sti­ca spor­ti­va, tenen­do con­to del­le attua­li nor­ma­ti­ve in que­sto sen­so, per il neces­sa­rio ade­gua­men­to.

Gli stru­men­ti a dispo­si­zio­ne per il repe­ri­men­to del­le risor­se neces­sa­rie sono i fon­di nazio­na­li ed euro­pei per l’im­pian­ti­sti­ca spor­ti­va ma soprat­tut­to lo stru­men­to del­la finan­za di pro­get­to, un posi­ti­vo bino­mio tra pub­bli­co e pri­va­to socia­le.

Fon­da­men­ta­le sarà dare la giu­sta rile­van­za a tut­ti gli sport, nes­su­no dei qua­li dovrà esse­re con­si­de­ra­to mino­re o di serie “B”, come spes­so avvie­ne, ma valo­riz­za­re al meglio il poten­zia­le uma­no a dispo­si­zio­ne.

Nuo­vi spa­zi appa­io­no indi­spen­sa­bi­li, più fun­zio­na­li e moder­ni, capa­ci di esse­re effi­cien­ti dal pun­to di vista ener­ge­ti­co, ade­gua­ti sot­to ogni pro­fi­lo del­la sicu­rez­za, acces­si­bi­li a chiun­que e dun­que meglio gesti­bi­li da par­te del­le asso­cia­zio­ni spor­ti­ve.

I nuo­vi impian­ti, tra cui anche una pale­stra comu­na­le, dovran­no garan­ti­re una capien­za e una fun­zio­na­li­tà neces­sa­rie non solo per le esi­gen­ze spor­ti­ve del ter­ri­to­rio ma anche per ave­re la pos­si­bi­li­tà di ospi­ta­re even­ti di carat­te­re cul­tu­ra­le, musi­ca­le e ricrea­ti­vo.

Dovrà esse­re rea­liz­za­ta una strut­tu­ra poli­va­len­te in bio­e­di­li­zia e bio­ar­chi­tet­tu­ra in pro­ject finan­cing dedi­ca­ta agli sport cosid­det­ti mino­ri, pal­la­vo­lo, basket, scher­ma, dan­za, bal­lo e gin­na­sti­ca, con par­ti­co­la­re atten­zio­ne per le atti­vi­tà dedi­ca­te alla bam­bi­ne ed al mon­do dei disa­bi­li.

Ser­vi­rà inol­tre recu­pe­ra­re, risco­pri­re e valo­riz­za­re i nostri par­chi e cor­ri­doi ver­di dotan­do­li di aree attrez­za­te e per­cor­si vita al ser­vi­zio dei sem­pre più nume­ro­si cit­ta­di­ni che si ten­go­no in movi­men­to con la cor­sa e lun­ghe pas­seg­gia­te per la nostra cit­tà.

Ser­vi­rà pen­sa­re alla pro­get­ta­zio­ne e all’ubicazione di un vero circuito/struttura dedi­ca­to alla pra­ti­ca del cicli­smo e al ser­vi­zio del­le disci­pli­ne spor­ti­ve ivi pra­ti­ca­bi­li

Ciclo dei rifiuti e Polo ambientale — Economia circolare. Green economy.

La gestio­ne dei Rifiu­ti

La Sfi­da di pro­gram­ma

Una comu­ni­tà con­sa­pe­vo­le deve saper­si assu­me­re la respon­sa­bi­li­tà del­la gestio­ne dei pro­ces­si pro­ve­nien­ti dal­le atti­vi­tà eco­no­mi­che-indu­stria­li e del loro impat­to ambien­ta­le nel pre­sen­te sen­za sca­ri­ca­re sul futu­ro il peso del­le pro­prie atti­vi­tà, ma anzi, assu­men­do­si il com­pi­to di pro­va­re a lascia­re l’ambiente in uno sta­to miglio­re di come l’ha tro­va­to. Nei dibat­ti­ti inter­na­zio­na­li il tema dell’approvvigionamento del­le mate­rie  pri­me e la gestio­ne del ciclo dei rifiu­ti è diven­ta­to sem­pre più cen­tra­le. Da una pul­sio­ne eco­no­mi­ca gene­ra­le fon­da­ta sull’idea con­su­mi­sta dell’usa e get­ta si è pro­gres­si­va­men­te svi­lup­pa­ta una sen­si­bi­li­tà in meri­to alla cosid­det­ta “eco­no­mia cir­co­la­re” e “green eco­no­my”, una postu­ra gene­ra­le degli asset­ti eco­no­mi­ci e socia­li che pri­vi­le­gi la crea­zio­ne  e lo svi­lup­po di filie­re cir­co­la­ri che con­sen­ta­no il rici­clo, il riu­so e la rige­ne­ra­zio­ne del­la mate­rie pri­me gene­ran­do mol­ti ed impor­tan­ti van­tag­gi: dal minor spre­co di risor­se esau­ri­bi­li alla dra­sti­ca ridu­zio­ne nel­la pro­du­zio­ne di rifiu­ti, dal­la crea­zio­ne di nuo­vi posti di lavo­ro sia nel set­to­re del­la ricer­ca che in quel­lo del­la mani­fat­tu­ra al miglio­ra­men­to com­ples­si­vo dell’ambiente. Pur trat­tan­do­si di tema­ti­che dal pro­fi­lo inter­na­zio­na­le e mon­dia­le pos­sia­mo però affer­ma­re che Mari­no pos­sie­da tut­ti gli ele­men­ti per assu­me­re un ruo­lo pilo­ta nel­la spe­ri­men­ta­zio­ne e nel­la pro­mo­zio­ne di un micro­si­ste­ma soste­ni­bi­le.

LA VISIONE

Per avvia­re una svol­ta con­cre­ta sul­la gestio­ne dei rifiu­ti dob­bia­mo pun­ta­re ad incre­men­ta­re la rac­con­ta dif­fe­ren­zia­ta sul nostro ter­ri­to­rio, cer­can­do di avvi­ci­nar­ci il più pos­si­bi­le ai risul­ta­ti dei “comu­ni più vir­tuo­si d’Italia”.

La nostra Ammi­ni­stra­zio­ne si por­rà come obiet­ti­vo quel­lo di coin­vol­ge­re atti­va­men­te i cit­ta­di­ni, dai più pic­co­li alle per­so­ne più adul­te, all’interno di una cam­pa­gna di sen­si­bi­liz­za­zio­ne vol­ta al riu­ti­liz­zo ed alla ridu­zio­ne dei rifiu­ti all’origine. Que­sta cam­pa­gna pre­ve­de­rà come pun­to di par­ten­za le scuo­le, per un coin­vol­gi­men­to cre­scen­te del­le nuo­ve gene­ra­zio­ni.

In tale ambi­to la pos­si­bi­li­tà di crea­re del polo ambien­ta­le di Mari­no può cer­ta­men­te indi­riz­zar­si ver­so l’idea di svi­lup­po di una eco­no­mia cir­co­la­re che guar­di ad una diver­sa visio­ne del rifiu­to: da sem­pli­ce pro­dot­to di scar­to a pos­si­bi­le risor­sa uti­le allo svi­lup­po eco­no­mi­co e occu­pa­zio­na­le del ter­ri­to­rio, in una logi­ca  di soste­ni­bi­li­tà ambien­ta­le all’interno del­le cin­que paro­le fon­da­men­ta­li che devo­no sta­re alla base del  rap­por­to con i rifiu­ti: Ridu­zio­ne, Riu­ti­liz­zo, Rici­clo, Recu­pe­ro, Riu­so in ottem­pe­ran­za all’ultima Diret­ti­va Euro­pea in tema di rifiu­ti.

RIDUZIONE: pre­di­spor­re ogni misu­ra in modo che si ridu­ca la for­ma­zio­ne del rifiu­to.

RIUTILIZZO: atti­va­re ope­ra­zio­ni che con­sen­ta­no una nuo­va desti­na­zio­ne d’uso dei rifiu­ti.

RICICLO: tra­sfor­ma­re i rifiu­ti per otte­ne­re nuo­vi pro­dot­ti, mate­ria­li e sostan­ze da uti­liz­za­re sia nel­la loro fun­zio­ne ori­gi­na­ria sia in altre moda­li­tà. Tale ope­ra­zio­ne potrà pre­ve­de­re, gra­zie al coin­vol­gi­men­to dei finan­zia­men­ti euro­pei e ai comu­ni del qua­dran­te, il recu­pe­ro di mate­ria­le orga­ni­co per la pro­du­zio­ne di ener­gia.

Essen­do le ISOLE ECOLOGICHE un pun­to nevral­gi­co, divie­ne fon­da­men­ta­le crear­ne di nuo­ve all’interno del ter­ri­to­rio comu­na­le, par­ten­do dal­lo spo­sta­men­to dell’attuale iso­la eco­lo­gi­ca sita in via Feren­tum in una sede più con­so­na ed effi­cien­te. Pre­ven­den­do a sca­la più ampia, inter­co­mu­na­le, sta­zio­ni eco­lo­gi­che per la sepa­ra­zio­ne di rifiu­ti dif­fe­ren­zia­ti par­ti­co­la­ri e riu­ti­liz­za­bi­li.

Un altro inter­ven­to impor­tan­te sarà incen­ti­va­re il com­po­stag­gio dome­sti­co, essen­do i rifiu­ti soli­di urba­ni com­po­sti di cir­ca il 30% di fra­zio­ne orga­ni­ca, dif­fi­ci­le ed one­ro­sa da smal­ti­re. Per tale moti­vo favo­ri­re­mo la pro­du­zio­ne del com­po­st da par­te dei cit­ta­di­ni, che potrà esse­re poi usa­to come con­ci­me.

Si pro­ce­de­rà all’introduzione di una tarif­fa pun­tua­le: cia­scu­na atti­vi­tà paghe­rà in base alla quan­ti­tà di indif­fe­ren­zia­to pro­dot­to.

Altri inter­ven­ti pre­vi­sti saran­no: l’estensione del ser­vi­zio degli ispet­to­ri ambien­ta­li e del­le guar­die ambien­ta­li volon­ta­rie, video trap­po­le per lo sver­sa­men­to abu­si­vo, esten­sio­ne dell’orario di aper­tu­ra del cen­tro di rac­col­ta esi­sten­te e la crea­zio­ne di empo­ri soli­da­li: un cen­tro di rac­col­ta, di ripa­ra­zio­ne e di riu­so soli­da­le dei  rifiu­ti ingom­bran­ti.

Le azio­ni con­cre­te:

  • Il Comu­ne di Mari­no ha avvia­to il ser­vi­zio di rac­col­ta dei rifiu­ti “por­ta a por­ta”. Un siste­ma “por­ta a por­ta” este­so a tut­to il ter­ri­to­rio comu­na­le ma che ha con­sen­ti­to fino ad oggi di rag­giun­ge­re la per­cen­tua­le di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta infe­rio­re al 70%, tale risul­ta­to infe­rio­re a quan­to pre­vi­sto trae ori­gi­ne, oltre che nel­la cat­ti­va gestio­ne e pro­gram­ma­zio­ne, dall’incapacità di pia­ni­fi­ca­re una atten­ta e com­pa­ti­bi­le ridu­zio­ne, al net­to del­le ridu­zio­ni tem­po­ra­nee di cam­pa­gna elet­to­ra­le, pro­gres­si­va del­la TARI atta ad incen­ti­va­re i com­por­ta­men­ti vir­tuo­si dei cit­ta­di­ni tut­ti ed a faci­li­ta­re il pas­sag­gio a quel­lo che deve esse­re l’obiettivo ulti­mo dell’implementazione del­la tarif­fa­zio­ne pun­tua­le, uni­co stru­men­to in gra­do di far innal­za­re la per­cen­tua­le di rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta, attra­ver­so un mec­ca­ni­smo di pre­mia­li­tà e incen­ti­va­zio­ne, a cifre net­ta­men­te supe­rio­ri a quel­le rag­giun­te dall’amministrazione uscen­te;
  • Ma se dif­fe­ren­zia­re attie­ne alla logi­sti­ca, al siste­ma di rac­col­ta non­ché alla col­la­bo­ra­zio­ne da par­te dei cit­ta­di­ni la fase del rici­clo e del recu­pe­ro dei rifiu­ti dif­fe­ren­zia­ti impli­ca la rea­liz­za­zio­ne di pro­ces­si pro­dut­ti­vi ed indu­stria­li dove si chiu­do­no mol­ti cicli del­la
  • Le pla­sti­che, il vetro, l’alluminio, i metal­li rot­ta­ma­ti, i poliac­cop­pia­ti (come ad esem­pio il tetra pack) e la car­ta ven­go­no avvia­ti a rici­clo.
  • Men­te Meri­ta un cen­no spe­ci­fi­co il trat­ta­men­to dell’organico capa­ce di pro­dur­re ener­gia elet­tri­ca dai rifiu­ti orga­ni­ci, oltre a com­po­st uti­liz­za­bi­le in agri­col­tu­ra: la via vir­tuo­sa del­la nostra eco­no­mia cir­co­la­re pas­sa anche attra­ver­so que­sta impor­tan­te Rite­nia­mo neces­sa­ria ed ormai matu­ra la rea­liz­za­zio­ne di un impian­to comu­na­le di trat­ta­men­to e tra­sfor­ma­zio­ne dell’umido per attua­re un vero e con­cre­to ciclo eco­lo­gi­co del rifiu­to che si con­clu­da nel­la tra­sfor­ma­zio­ne del­lo stes­so in una risor­sa eco­no­mi­ca uti­le alla comu­ni­tà nel pie­no rispet­to dell’ecosistema e del ter­ri­to­rio.

 Le ulte­rio­ri azio­ni con­cre­te da per­se­gui­re:

  • nes­sun metro qua­dro di esten­sio­ne del con­su­mo di suo­lo per siti di smal­ti­men­to resi­dua­le dei rifiu­ti;
  • a cia­scu­no il suo: esten­sio­ne del­la tarif­fa pun­tua­le su tut­to il ter­ri­to­rio comu­na­le, giun­gen­do pro­gres­si­va­men­te ad un alleg­ge­ri­men­to com­ples­si­vo del­la Tari: cia­scu­na famiglia/attività paga in base alla quan­ti­tà di indif­fe­ren­zia­to pro­dot­to;
  • per l’attuazione del pro­get­to di esten­sio­ne occor­re pas­sa­re attra­ver­so per­cor­si di con­di­vi­sio­ne e par­te­ci­pa­zio­ne del­la popo­la­zio­ne anche tra­mi­te il coin­vol­gi­men­to del­le asso­cia­zio­ni del ter­ri­to­rio;
  • anche in ragio­ne del pas­sag­gio alla tarif­fa­zio­ne pun­tua­le ser­vi­rà pre­di­spor­re uno spor­tel­lo dedi­ca­to, in col­le­ga­men­to con il sog­get­to gesto­re, per l’assistenza del­le esi­gen­ze dei cit­ta­di­ni, per favo­ri­re la dimi­nu­zio­ne del­la pro­du­zio­ne dei rifiu­ti del­la pla­sti­ca, pro­get­ta­re e pro­gram­ma­re d’intesa ad Acea Ato 2 la rea­liz­za­zio­ne del­le “Caset­te dell’Acqua Buo­na” sul­la scor­ta del­la posi­ti­va espe­rien­za in altri comu­ni limi­tro­fi;
  • per favo­ri­re la dimi­nu­zio­ne del­la pro­du­zio­ne dell’organico, incen­ti­va­re la distri­bu­zio­ne di com­po­stie­re;
  • incen­ti­va­re il recu­pe­ro degli oli esau­sti anco­ra non mol­to dif­fu­si;
  • incen­ti­va­re il recu­pe­ro del­le pile esau­ste pres­so le atti­vi­tà com­mer­cia­li anche que­ste anco­ra non mol­to dif­fu­si
  • poten­zia­re le cam­pa­gne di infor­ma­zio­ne sul­le buo­ne pra­ti­che del­la rac­col­ta e le indi­ca­zio­ni del rifiu­ta­rio sia tra­mi­te la ridi­stri­bu­zio­ne car­ta­cea che attra­ver­so i cana­li tele­ma­ti­ci;
  • spe­ri­men­ta­zio­ne di una rimo­du­la­zio­ne del­la rac­col­ta por­ta a por­ta anche in moda­li­tà not­tur­na;
  • revi­sio­ne del siste­ma di rac­col­ta por­ta a por­ta nel cen­tro sto­ri­co, per ren­der­lo più effi­ca­ce ed effi­cien­te, con
  • l’obiettivo di miglio­ra­re anche il deco­ro visi­vo
    • esten­sio­ne del ser­vi­zio degli ispet­to­ri ambien­ta­li e del­le guar­die ambien­ta­li volon­ta­rie ed aumen­to del­le tele­ca­me­re al fine di pre­ve­ni­re e repri­me­re abban­do­ni dei rifiu­ti;
    • incen­ti­va­zio­ne del­la edu­ca­zio­ne civi­ca ed ambien­ta­le nel­le scuo­le per favo­ri­re la con­sa­pe­vo­lez­za che una ridu­zio­ne dei rifiu­ti e, con­se­guen­te­men­te, dei costi pas­sa ine­vi­ta­bil­men­te da un com­por­ta­men­to cor­ret­to nel­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta e nel rici­clo da par­te degli uten­ti anche attra­ver­so la pro­mo­zio­ne di visi­te gui­da­te e labo­ra­to­ri all’interno degli eco­cen­tri e dell’impianto in pro­get­ta­zio­ne;
    • i cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci ed il tema del­le bio­di­ver­si­tà deb­bo­no por­ta­re ad uno svi­lup­po dell’educazione ambien­ta­le orga­niz­za­to come siste­ma aper­to in cui rac­co­glie­re l’offerta dei vari sog­get­ti sul ter­ri­to­rio e con­vo­gliar­la alle strut­tu­re sco­la­sti­che che potran­no sce­glie­re fra i pro­gram­mi pre­di­spo­sti dal mon­do del­le asso­cia­zio­ni, con appo­si­ti ban­di annua­li;
    • spe­ri­men­ta­zio­ne all’interno del­le ludo­te­che di una rete di CEA (Cen­tri Edu­ca­zio­ne Ambien­ta­le);
    • raf­for­za­re le poli­ti­che di recu­pe­ro dell’evasione del tri­bu­to per una que­stio­ne di equi­tà socia­le e per rag­giun­ge­re l’obiettivo “paga­re tut­ti per paga­re meno”;
    • con­ti­nua­re nel­le poli­ti­che di ridu­zio­ne dei costi gene­ra­li del ser­vi­zio;
    • rea­liz­za­zio­ne sul ter­ri­to­rio comu­na­le di un cen­tro del riu­so nell’ottica di favo­ri­re lo scam­bio e il riu­ti­liz­zo di ogget­ti usa­ti con­tra­stan­do e supe­ran­do la cul­tu­ra del­lo spre­co del­le risor­se e del­lo “usa e get­ta”;
    • rimo­du­la­re ed esten­de­re ulte­rior­men­te l’orario di aper­tu­ra del cen­tro di rac­col­ta di via Feren­tum e miglio­ra­re la frui­bi­li­tà da par­te dell’utenza;
    • spe­ri­men­ta­zio­ne del­lo “spaz­zi­no di quar­tie­re” per un con­tat­to più diret­to con la cit­ta­di­nan­za e per l’affiancamento allo spaz­za­men­to mec­ca­ni­co;
    • indi­vi­dua­re rispet­to all’amianto piat­ta­for­me di ser­vi­zi con­ven­zio­na­ti con il Comu­ne per favo­ri­re lo smal­ti­men­to da par­te dei pri­va­ti svi­lup­pan­do le linee gui­da del­la Regio­ne in mate­ria;
    • l”Emporio soli­da­le”: rea­liz­za­re un cen­tro di rac­col­ta, ripa­ra­zio­ne e riu­so soli­da­le degli ingom­bran­ti (ad es. mobi­li ed arre­di) nel­la nuo­va area dell’ecocentro, da rea­liz­za­re entro 24 mesi dall’insediamento del­la nuo­va ammi­ni­stra­zio­ne, in cui sia pos­si­bi­le dona­re gli ogget­ti che non ser­vo­no più, far­li ripa­ra­re, tra­sfor­ma­re e ricol­lo­car­li su un mer­ca­to Ogget­ti per la casa, mobi­lio, vesti­ti, cal­za­tu­re, ogget­ti per i bam­bi­ni, uti­li, bel­li, eco­no­mi­ci e in gra­do di dare un aiu­to con­cre­to a per­so­ne che si tro­va­no in gra­vi situa­zio­ni di svan­tag­gio socia­le ed eco­no­mi­co . Pro­mo­zio­ne dell’attività del cen­tro attra­ver­so gior­na­te pro­mo­zio­na­li come “svuo­ta can­ti­ne”

Marino e la sua Scuola

La cosid­det­ta socie­tà del­l’in­for­ma­zio­ne impo­ne lo svi­lup­po di cono­scen­ze incre­men­ta­li e l’e­span­sio­ne del­la for­ma­zio­ne con­ti­nua a cui deve affian­car­si un model­lo di svi­lup­po capa­ce di pro­muo­ve­re la costru­zio­ne del­la socie­tà del­la cono­scen­za e garan­ti­re l’ac­qui­si­zio­ne del­le com­pe­ten­ze di cit­ta­di­nan­za per il pie­no eser­ci­zio del­la fun­zio­ne civi­ca e socia­le. Il pila­stro su cui pog­gia­re ogni poli­ti­ca orien­ta­ta a gover­na­re e non subi­re le tra­sfor­ma­zio­ni velo­ci del mon­do glo­ba­liz­za­to non può che esse­re una scuo­la moder­na, acco­glien­te, inclu­si­va, una scuo­la capa­ce di for­ni­re stru­men­ti per favo­ri­re un approc­cio cri­ti­co di ana­li­si del­la real­tà e di inte­gra­zio­ne del­le diver­si­tà.

L’articolo 34 del­la costi­tu­zio­ne con­fe­ri­sce alle isti­tu­zio­ni il com­pi­to di ren­de­re effet­ti­vo il dirit­to uni­ver­sa­le all’istituzione (obbli­ga­to­ria e gra­tui­ta) con bor­se di stu­dio, asse­gni fami­glia­ri e altre prov­vi­den­ze. La cri­si gene­ra­ta dal­la pan­de­mia Covid-19 ha avu­to un impat­to signi­fi­ca­ti­vo sul­la situa­zio­ne edu­ca­ti­va già cri­ti­ca. La cri­si sani­ta­ria, la con­se­guen­te cri­si eco­no­mi­ca e la chiu­su­ra del­le scuo­le han­no scon­vol­to la vita dei bam­bi­ni, dei gio­va­ni e del­le loro fami­glie. Gli stu­den­ti han­no riscon­tra­to dif­fi­col­tà nel­la frui­zio­ne del­la scuo­la a distan­za sia per i bam­bi­ni del­la scuo­la per l’infanzia, pri­ma­ria e secon­da­ria di pri­mo gra­do.

L’organizzazione del­la didat­ti­ca in pre­sen­za e a distan­za, la for­ma­zio­ne e il reclu­ta­men­to dei docen­ti, l’edilizia e i tra­spor­ti richie­do­no un sostan­zia­le ripen­sa­men­to dell’intero model­lo sco­la­sti­co. È emer­so come l’apprendimento non deve esse­re den­tro i con­fi­ni del­la clas­se e quin­di la neces­si­tà di ride­fi­ni­re la comu­ni­tà edu­ca­ti­va o di appren­di­men­to.

Dovran­no esse­re mes­se a dispo­si­zio­ne strut­tu­re e spa­zi alter­na­ti­vi come par­chi, tea­tri, biblio­te­che, archi­vi, cine­ma e musei per svol­ge­re atti­vi­tà didat­ti­che com­ple­men­ta­ri a quel­le tra­di­zio­na­li, è impor­tan­te col­le­ga­re fami­glie, scuo­la, ser­vi­zi e isti­tu­zio­ne che met­te al cen­tro i dirit­ti dei bam­bi­ni, dei ragaz­zi e del­le ragaz­ze.

Per edu­ca­re un bam­bi­no ser­ve “un inte­ro vil­lag­gio” (come sostie­ne Papa Fran­ce­sco) e come isti­tu­zio­ne abbia­mo il com­pi­to di costrui­re que­sto vil­lag­gio come con­di­zio­ne per edu­ca­re, boni­fi­can­do il ter­re­no dal­le discri­mi­na­zio­ni e col­ti­van­do fra­ter­ni­tà.

Dopo anni di tra­scu­ra­tez­za, il Covid-19 ha ripor­ta­to alla ribal­ta la scuo­la. Oggi c’è più con­sa­pe­vo­lez­za che sen­za una buo­na offer­ta for­ma­ti­va non c’è futu­ro.

Le linee gui­da appro­va­te dal Gover­no per il Reco­ve­ry Plan, dove “isti­tu­zio­ne e for­ma­zio­ne” costi­tui­sco­no una del­le sei macro aree su cui inten­do­no spen­de­re le risor­se in arri­vo dall’Europa. Spen­de­re per la ristrut­tu­ra­zio­ne del­le aule le qua­li non devo­no più esse­re per il allu­ni un pol­la­io. Digi­ta­liz­za­zio­ne e Inno­va­zio­ne dove l’Italia si piaz­za quart’ultima fra i pae­si dell’Unione Euro­pea.

Il Covid ci por­ta a un bivio: o sare­mo capa­ci di cam­bia­re rot­ta oppu­re il siste­ma sco­la­sti­co col­las­se­rà. L’uso in clas­se del com­pu­ter e del­lo smart­pho­ne (ria­bi­li­ta­to da mol­ti docen­ti) si rive­le­rà van­tag­gio­so per tut­te le disci­pli­ne.

Nel­la scuo­la: pale­stre, audi­to­rium, cor­ti­li e spa­zi all’aperto potreb­be­ro esse­re uti­liz­za­ti come aule. Cer­che­re­mo di abbat­te­re emis­sio­ni di gas Ran­dom nel rispet­to del­le nor­me di leg­ge a tute­la del­la salu­te. Il ser­vi­zio risto­ra­zio­ne non avver­rà più nel luo­go men­sa per evi­ta­re gli assem­bra­men­ti; orga­niz­ze­re­mo flus­si di acces­so in ora­ri diver­si. Nel­le men­se sco­la­sti­che non più uso di lava­sto­vi­glie ma di bot­ti­gliet­te di pla­sti­ca, piat­ti, posa­te e bic­chie­ri riu­ti­liz­za­bi­le o bio­de­gra­da­bi­li 100% e acqua del rubi­net­to. Biso­gna valo­riz­za­re la cul­tu­ra culi­na­ria loca­le e del Lazio. Edu­ca­zio­ne fisi­ca in luo­ghi pos­si­bil­men­te all’aperto o in asso­cia­zio­ni spor­ti­ve. Crea­zio­ne di una biblio­te­ca dove gli alun­ni potran­no recar­si a grup­pi per fare lezio­ne.

L’amministrazione si farà a cari­co di soste­ne­re le fami­glie, com­pre­se quel­le stra­nie­re in dif­fi­col­tà eco­no­mi­che, tra­mi­te sus­si­di. Pen­se­re­mo a isti­tui­re come una vol­ta il medi­co sco­la­sti­co.

Gran­de sogno è quel­lo di una costru­zio­ne di un isti­tu­to supe­rio­re in zona. A coro­na­men­to di un pro­get­to scuo­la che inten­de lavo­ra­re per la nostra comu­ni­tà con un futu­ro miglio­re e giu­sto, non è pos­si­bi­le dimen­ti­ca­re gli “ulti­mi”: i disa­bi­li, e, quin­di pen­se­re­mo per essi un inclu­sio­ne sco­la­sti­ca vera, e pre­di­spor­re­mo un ser­vi­zio medi­co di dia­gno­sti­ca pre­co­ce e tera­pie ria­bi­li­ta­ti­ve all’interno degli edi­fi­ci sco­la­sti­ci e duran­te gli ora­ri di lezio­ne.

Obiet­ti­vi

  • Pren­der­si cura del­l’e­di­li­zia sco­la­sti­ca signi­fi­ca inol­tre pro­gram­ma­re in modo strut­tu­ra­to e dedi­ca­re con­se­guen­ti risor­se agli inter­ven­ti di manu­ten­zio­ne ordi­na­ria e straor­di­na­ria in vir­tù di una pro­gram­ma­zio­ne plu­rien­na­le con ordi­ne di prio­ri­tà lega­to, in pri­mo luo­go alla sicu­rez­za, alla igie­ne, ma anche alla “buo­na vivi­bi­li­tà”. È indub­bio che un ambien­te deco­ro­so, ren­de acco­glien­te e pia­ce­vo­le la per­ma­nen­za, favo­ren­do il “benes­se­re” con buo­na rica­du­ta anche sui pro­ces­si di appren­di­men­to.
  • In que­sta dire­zio­ne van­no pro­se­gui­ti i pro­gram­mi annua­li di tin­teg­gia­tu­ra degli ambien­ti inter­ni e di cura degli ambien­ti ester­ni con con­se­guen­te sosti­tu­zio­ne e imple­men­ta­zio­ne del­le strut­tu­re ludi­che e di sup­por­to alla didat­ti­ca qua­li sono la manu­ten­zio­ne e la for­ni­tu­ra di arre­di, anche per le clas­si che adot­ta­no la meto­do­lo­gia del “Sen­za zai­no”, non­ché le dota­zio­ni infor­ma­ti­che e le infra­strut­tu­re digi­ta­li (con­nes­sio­ne, fibra otti­ca…)

Le azio­ni con­cre­te:

  • Crea­re una Com­mis­sio­ne Men­sa come sup­por­to all’Am­mi­ni­stra­zio­ne e alla die­ti­sta dell’ ASL con cui si dovrà inte­ra­gi­re, per miglio­ra­re la qua­li­tà del ser­vi­zio;
  • coin­vol­ge­re la Com­mis­sio­ne Men­sa nel­la pro­get­ta­zio­ne di per­cor­si di edu­ca­zio­ne ali­men­ta­re in linea con le linee gui­da del­la Regio­ne (da inte­gra­re con le ini­zia­ti­ve didat­ti­che di edu­ca­zio­ne ali­men­ta­re pro­mos­se nel­le scuo­le);
  • pro­muo­ve­re una cul­tu­ra nuo­va del­l’a­li­men­ta­zio­ne con spe­ri­men­ta­zio­ne di piat­ti non cono­sciu­ti dai gio­va­ni ( piat­ti uni­ci, piat­ti a base di pro­tei­ne vege­ta­li ecc.);
  • miglio­ra­re gli ambien­ti di refe­zio­ne, soprat­tut­to per l’a­spet­to lega­to al rumo­re dif­fu­so;
  • supe­ra­men­to del siste­ma del­la tarif­fa­zio­ne a fasce ed intro­du­zio­ne del­la “tarif­fa pun­tua­le del­la refe­zio­ne” affin­ché la con­tri­bu­zio­ne del­la fami­glia al ser­vi­zio sia esat­ta­men­te indi­vi­dua­ta in rela­zio­ne all’I­SEE.
  • rive­de­re la posi­zio­ne dei ples­si e le pro­ble­ma­ti­che lega­te allo svi­lup­po del­le varie aree in cui insi­sto­no, pro­ce­de­re ad una otti­miz­za­zio­ne e quin­di anche ad un rie­sa­me dei rispet­ti­vi ter­ri­to­ri di com­pe­ten­za, tenen­do con­to anche del­le den­si­tà demo­gra­fi­che del­le zone di rife­ri­men­to.

La qua­li­tà del­la pro­po­sta for­ma­ti­va deve supe­ra­re la fram­men­ta­zio­ne e la occa­sio­na­li­tà per la ricer­ca di un dise­gno edu­ca­ti­vo che abbia una con­ti­nui­tà sia in oriz­zon­ta­le con tut­ti i sog­get­ti edu­ca­ti­vi del ter­ri­to­rio sia in ver­ti­ca­le con tut­ti i seg­men­ti del siste­ma sco­la­sti­co. Sarà rea­liz­za­to un Pat­to per la Scuo­la per favo­ri­re un coor­di­na­men­to fra i tre Isti­tu­ti Com­pren­si­vi e il Comu­ne al fine di gesti­re:

  • la pro­ble­ma­ti­ca del­le iscri­zio­ni con la con­se­guen­te distri­bu­zio­ne in modo equo ed equi­li­bra­to nel ter­ri­to­rio comu­na­le, con con­se­guen­te solu­zio­ne di pro­ble­ma­ti­che lega­te alle liste di atte­sa in caso di non pos­si­bi­li­tà di acco­glien­za da par­te dei ples­si;
  • l’ac­co­glien­za degli iscrit­ti in cor­so d’an­no con con­se­guen­te sup­por­to alle fami­glie;
  • la pro­get­ta­zio­ne in siner­gia con quel­la scolastica;il calen­da­rio sco­la­sti­co;
  • ogni deci­sio­ne che inve­ste atti­vi­tà for­ma­ti­va ed edu­ca­ti­va nel ter­ri­to­rio.

Sem­pre nel­l’ot­ti­ca del­la pro­mo­zio­ne del­la qua­li­tà del siste­ma edu­ca­ti­vo occor­re:

  • poten­zia­re i rap­por­ti Scuo­la-Fami­glia pro­muo­ven­do l’at­ti­va­zio­ne di labo­ra­to­ri inse­gnan­ti, bam­bi­ni e geni­to­ri;
  • poten­zia­re espe­rien­ze che han­no dato buo­ni risul­ta­ti nel pas­sa­to, in modo da inter­ve­ni­re su ciò che da più par­ti si evi­den­zia come una “emer­gen­za edu­ca­ti­va” (favo­ri­re la par­te­ci­pa­zio­ne dei geni­to­ri nel­la scuo­la potreb­be miglio­ra­re l’in­ter­ven­to edu­ca­ti­vo, pro­muo­ven­do l’i­dea che occor­ra un cam­bia­men­to cul­tu­ra­le e ridu­cen­do i con­flit­ti deci­sa­men­te dan­no­si per una sana cre­sci­ta del­la comu­ni­tà cit­ta­di­na);
  • pro­muo­ve­re, incen­ti­va­re e raf­for­za­re il pro­get­to “Con­tro il Bul­li­smo e il Cyber Bul­li­smo” rivol­to agli stu­den­ti del­le secon­da­rie di pri­mo e secon­do gra­do, pen­sa­to per miglio­ra­re il benes­se­re a scuo­la ma anche il benes­se­re nel­la cit­tà, negli spa­zi extra­sco­la­sti­ci fre­quen­ta­ti dai ragaz­zi o sui mez­zi pub­bli­ci. Per que­sto moti­vo si darà vita ad un pro­to­col­lo di inte­sa tra diver­si sog­get­ti del ter­ri­to­rio (Comu­ne, scuo­le, asso­cia­zio­ni, For­ze del­l’Or­di­ne, Azien­da USL) per lavo­ra­re insie­me agli stu­den­ti su que­ste tema­ti­che sem­pre più attua­li e com­ples­se. Sarà impor­tan­te pro­se­gui­re nel­le atti­vi­tà di sen­si­bi­liz­za­zio­ne e pro­mo­zio­ne;
  • defi­ni­re orien­ta­men­ti per la comu­ni­ca­zio­ne tra scuo­la e ser­vi­zi socia­li e socio­sa­ni­ta­ri, per la pro­te­zio­ne e la tute­la dei dirit­ti dei bam­bi­ni e dei ragaz­zi nel con­te­sto sco­la­sti­co;
  • defi­ni­re orien­ta­men­ti per la comu­ni­ca­zio­ne tra scuo­la e ser­vi­zi socia­li e socio­sa­ni­ta­ri, per la gestio­ne di situa­zio­ni di disa­gio psi­co­lo­gi­co e fami­lia­re dei bam­bi­ni e dei ragaz­zi nel con­te­sto sco­la­sti­co;
  • svi­lup­pa­re una sem­pre mag­gior soste­gno ai pro­ces­si di auto­va­lu­ta­zio­ne, da effet­tuar­si all’in­ter­no del­le scuo­le con l’au­si­lio di per­cor­si di moni­to­rag­gio for­ni­ti dal­l’Os­ser­va­to­rio Sco­la­sti­co Pro­vin­cia­le (OSP) e dai risul­ta­ti INVALSI sui pro­ces­si di appren­di­men­to. In quan­to ogget­ti­vi, anche se con alcu­ne cri­ti­ci­tà, que­sti for­ni­sco­no una base di ragio­na­men­to per indi­vi­dua­re even­tua­li dif­fi­col­tà da par­te del­le scuo­le a rag­giun­ge­re risul­ta­ti per la lot­ta all’in­suc­ces­so sco­la­sti­co. L’En­te Loca­le ha un ruo­lo impor­tan­te nel sup­por­ta­re le scuo­le a risol­ve­re le cri­ti­ci­tà lega­te sia all’e­du­ca­zio­ne, sia agli appren­di­men­ti;
  • si dovran­no pro­get­ta­re spe­ci­fi­ci pro­gram­mi di sup­por­to edu­ca­ti­vo ver­so le fami­glie nume­ro­se, per­se­guen­do al con­tem­po stan­dard edu­ca­ti­vi di livel­lo e con­tem­po­ra­nea­men­te sti­mo­la­re la nasci­ta di nuclei fami­glia­ri sem­pre più nume­ro­si

Scuo­la pri­ma­ria e secon­da­ria di pri­mo gra­do

Una pro­get­ta­zio­ne inte­gra­ta fra Scuo­la ed Ente Loca­le garan­ti­sce la rea­liz­za­zio­ne di per­cor­si edu­ca­ti­vi per la pre­ven­zio­ne del disa­gio, per l’Ar­te, per la musi­ca, per il tea­tro, per l’e­du­ca­zio­ne alla cit­ta­di­nan­za. A par­ti­re dal­le espe­rien­ze fino­ra mes­se in cam­po occor­re atti­va­re una ana­li­si sui risul­ta­ti e sul­la loro rica­du­ta sui per­cor­si di edu­ca­zio­ne e di appren­di­men­to e con­te­stual­men­te ope­ra­re una ripro­get­ta­zio­ne ove neces­sa­ria tenen­do con­to anche del muta­to qua­dro edu­ca­ti­vo e del­le nuo­ve esi­gen­ze favo­ren­do le seguen­ti atti­vi­tà:

  • per­cor­si di arte per gli alun­ni del­la scuo­la di base;
  • spet­ta­co­li per alun­ni del­l’in­fan­zia, del­la Pri­ma­ria e Media al Tea­tro di Vil­la Desi­de­ri e nei luo­ghi di cul­tu­ra di pro­prie­tà comu­na­le;
  • edu­ca­zio­ne scien­ti­fi­ca: Labo­ra­to­rio Didat­ti­co Ter­ri­to­ria­le per i sape­ri scien­ti­fi­ci rivol­to alla scuo­la di base e secon­da­ria;
  • pro­get­ti spe­ci­fi­ci com­bat­te­re il disa­gio sco­la­sti­co e favo­ri­re l’integrazione alun­ni stra­nie­ri;
  • pro­get­ti per l’e­du­ca­zio­ne alla cit­ta­di­nan­za con­dot­ti dal­le asso­cia­zio­ni atti­ve sul ter­ri­to­rio (ad esem­pio, per la pro­mo­zio­ne di una cul­tu­ra atten­ta alla con­di­zio­ne del­la don­na);
  • rivi­si­ta­zio­ne del model­lo che pre­ve­de l’e­sper­to in clas­se per una accen­tua­zio­ne, inve­ce, del sup­por­to all’in­se­gnan­te e del­le espe­rien­ze da far fare ai bambini/ragazzi, crean­do cioè ambien­ti di appren­di­men­to com­ple­ti e signi­fi­ca­ti­vi nel­l’am­bi­to dei lin­guag­gi arti­sti­ci.
  • la biblio­te­ca come pre­si­dio cul­tu­ra­le, luo­go di incon­tro signi­fi­ca­ti­vo che ha rag­giun­to pic­chi di uten­ze gior­na­lie­re dav­ve­ro signi­fi­ca­ti­ve;
  • pro­get­ta­re una nuo­va scuo­la supe­rio­re nel Comu­ne di Mari­no, d’in­te­sa con gli enti sovraor­di­na­ti, sul­la base dei flus­si degli stu­den­ti e del­le neces­si­tà ter­ri­to­ria­li, nel­la pre­vi­sio­ne di apri­re un liceo ad indi­riz­zo musi­ca­le su ter­re­ni comu­na­li.

La Cultura e la Scuola: due ambiti strettamente connessi e reciprocamente funzionali

Si trat­ta di due mon­di for­te­men­te lega­ti: sen­za la giu­sta for­ma­zio­ne sco­la­sti­ca non può esser­ci un livel­lo di cul­tu­ra ade­gua­to agli stan­dard attua­li neces­sa­ri anche per acce­de­re nel­la stra­gran­de mag­gio­ran­za del­le posi­zio­ni lavo­ra­ti­ve dispo­ni­bi­li.

Sen­za scuo­le di istru­zio­ne secon­da­ria dif­fi­cil­men­te pos­sia­mo imma­gi­na­re una nuo­va sta­gio­ne di cre­sci­ta dei nostri gio­va­ni.

La pre­sen­za dell’ottimo Isti­tu­to d’Arte, oggi liceo arti­sti­co, a Mari­no cen­tro non è suf­fi­cien­te a garan­ti­re una offer­ta for­ma­ti­va com­ple­ta e fun­zio­na­le al rilan­cio cul­tu­ra­le che urge per la comu­ni­tà e il ter­ri­to­rio comu­na­le di Mari­no.

Dob­bia­mo poter amplia­re lo scher­mo di pos­si­bi­li­tà da met­te­re a dispo­si­zio­ne dei nostri ragaz­zi anche con accor­di con isti­tu­ti già esi­sten­ti che pos­sa­no rea­liz­za­re suc­cur­sa­li sul nostro ter­ri­to­rio comu­na­le.

Fon­da­men­ta­le per com­ple­ta­re l’offerta cul­tu­ra­le com­ple­men­ta­re a quel­la scolastico/accademica del nostro ter­ri­to­rio:

  • Prov­ve­de­re ad ade­gua­re in ter­mi­ni di capienza/agibilità e com­ple­ta­men­to dei lavo­ri del­la Sala Tea­tro Vit­to­ria e pro­get­ta­re un cam­pus musi­ca­le “Caris­si­mi & Friends” con sale pro­ve, stu­di di regi­stra­zio­ne e spa­zi d’incontro tra gio­va­ni di Mari­no, dei comu­ni limi­tro­fi, di Roma e di ogni dove all’insegna del­la con­ta­mi­na­zio­ne arti­sti­ca
  • che sul nostro ter­ri­to­rio ha cono­sciu­to gran­di fasti, tan­to in ambi­to musi­ca­le quan­to reci­ta­ti­vo. A par­ti­re pro­prio dal com­po­si­to­re mari­ne­se, con­si­de­ra­to uno dei padri del­la musi­ca moder­na.
  • Rine­go­zia­re con il Siste­ma Biblio­te­ca­rio dei Castel­li Roma­ni in ter­mi­ni di per­so­na­le le stra­te­gie orga­niz­za­ti­ve, la gestio­ne, gli ora­ri e il per­so­na­le in for­ze alla biblio­te­ca comu­na­le. Crea­zio­ne di pun­ti lettura/studio in strut­tu­re comu­na­li da indi­vi­dua­re nei ter­ri­to­ri a val­le.
  • Ria­pri­re l’Ostello del­la Gio­ven­tù (ex con­ven­to ago­sti­nia­no) di piaz­za Gari­bal­di.

Ed inol­tre dare una ulte­rio­re, deci­si­va, orga­ni­ca spin­ta, come Ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le, alle real­tà arti­sti­che loca­li di livel­lo attra­ver­so l’organizzazione sul ter­ri­to­rio comu­na­le di mostre, con­ve­gni, incon­tri tesi a pro­muo­ve­re arti­sti, intel­let­tua­li e ope­re di valo­re nate dall’arte di cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni di Mari­no o incentrate/ambientate/inscenate o raf­fi­gu­ran­ti sto­rie, tra­di­zio­ni e bel­lez­ze mari­ne­si.

IL COMMERCIO E LO SVILUPPO DI MARINO

Favo­ri­re il com­mer­cio cit­ta­di­no a par­ti­re da un nuo­vo pat­to tra impre­se e Comu­ne per avvia­re un pia­no di rilan­cio par­ten­do da riqua­li­fi­ca­zio­ne urba­na e nuo­va stra­te­gia di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le.

La visio­ne

Il com­mer­cio è da decen­ni moto­re del­lo svi­lup­po loca­le e ha con­tri­bui­to in modo deter­mi­nan­te a costrui­re l’identità del pae­se che oggi cono­scia­mo. Le dina­mi­che dell’economia mon­dia­le han­no tut­ta­via gra­dual­men­te inci­so sem­pre più anche sul­le atti­vi­tà di Mari­no ponen­do oggi sot­to pres­sio­ne l’im­pian­to che sia­mo abi­tua­ti a cono­sce­re. L’effetto com­bi­na­to dell’assenza di cre­sci­ta eco­no­mi­ca che per­du­ra da lun­go tem­po, l’indifferenza e l’incapacità del­la ammi­ni­stra­zio­ne dell’amministrazione uscen­te di gesti­re del deco­ro urba­no e l’assenza di una razio­na­le cura del ver­de, la per­di­ta di una iden­ti­tà com­mer­cia­le chia­ra e del­la pres­sio­ne dell’e‑commerce e del­la gran­de distri­bu­zio­ne sta met­ten­do in for­te dif­fi­col­tà mol­ti ope­ra­to­ri del set­to­re.

L’amministrazione comu­na­le ente che con­tri­bui­sce a deter­mi­na­re lo svi­lup­po del ter­ri­to­rio ha la respon­sa­bi­li­tà di gui­da­re la fase di rilan­cio con­di­vi­den­do una visio­ne di cre­sci­ta che con­tri­bui­sca a crea­re pro­spet­ti­ve lavo­ra­ti­ve e impren­di­to­ria­li per i cit­ta­di­ni gen­za­ne­si. Per con­tri­bui­re a ricrea­re que­ste pro­spet­ti­ve per il com­par­to va defi­ni­ta una chia­ra iden­ti­tà di pae­se attra­ver­so una stra­te­gia che pre­ve­da diver­se linee di inter­ven­to:

  • la defi­ni­zio­ne di un nuo­vo pia­no di comu­ni­ca­zio­ne e mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le;
  • la crea­zio­ne di un tavo­lo di lavo­ro per­ma­nen­te di rap­pre­sen­tan­ze del set­to­re, per un con­fron­to costan­te sul­le linee stra­te­gi­che e d’indirizzo del set­to­re com­mer­cio;
  • l’investimento su l’at­trat­ti­va turi­sti­ca del pae­se decli­na­ta però con inter­ven­ti che oggi più che mai abbrac­cia­no ambi­ti tra­sver­sa­li;
  • la defi­ni­zio­ne di inter­ven­ti di arre­do urba­no fun­zio­na­li a vive­re a pie­no “l’esperienza Gen­za­ne­se”;
  • la defi­ni­zio­ne di un calen­da­rio di even­ti pub­bli­ci che pos­sa gene­ra­re indot­to per l’economia loca­le.
  • La sem­pli­fi­ca­zio­ne dei pro­ces­si ammi­ni­stra­ti­vi;

Net­work d’Impresa

Ser­ve crea­re una rete d’impresa che rico­pre un ruo­lo inno­va­ti­vo di pro­mo­zio­ne del com­mer­cio e di valo­riz­za­zio­ne dell’aggregazione cul­tu­ra­le e socia­le. A Mari­no non esi­sto­no o sono com­ple­ta­men­te destrut­tu­ra­te non svol­gen­do la loro atti­vi­tà in modo com­ple­men­ta­re rap­pre­sen­tan­do il mon­do eno­ga­stro­no­mi­co e quel­lo più stret­ta­men­te com­mer­cia­le.

Le reti con­sen­to­no di rea­liz­za­re inter­ven­ti di riqua­li­fi­ca­zio­ne urba­na, cam­pa­gne di pro­mo­zio­ne e valo­riz­za­zio­ne, pia­ni di mar­ke­ting ter­ri­to­ria­le. Al fine di mas­si­miz­za­re l’attività di entram­be e quin­di il bene­fi­cio per la cit­tà dob­bia­mo raf­for­za­re il rap­por­to tra que­ste e l’amministrazione comu­na­le per:

  • con­sen­ti­re una gestio­ne più effi­cien­te di lun­go perio­do per la rac­col­ta di risor­se finan­zia­rie pri­va­te e per l’acquisizione di risor­se consulenziali/manageriali neces­sa­rie allo svi­lup­po e la cre­sci­ta del­la sfe­ra com­mer­cia­le e di quel­la dell’enogastronomia;
  • lavo­ra­re su obiet­ti­vi stra­te­gi­ci con­di­vi­si com­ple­tan­do pro­get­ti di for­ma­zio­ne per indi­vi­dua­re e costi­tui­re mana­ger di rete e garan­ti­re tem­pi bre­vi e cer­ti nei pro­ce­di­men­ti ammi­ni­stra­ti­vi-auto­riz­za­ti­vi;
  • repe­ri­re risor­se aggiun­ti­ve di finan­zia­men­to com­bi­nan­do fon­ti isti­tu­zio­na­li (ban­di) ope­ra­to­ri com­mer­cia­li e atti­vi­tà pro­dut­ti­ve, per inne­sca­re un cir­co­lo vir­tuo­so di svi­lup­po ed inve­sti­men­to cre­di­bi­le.

Pro­ces­si ammi­ni­stra­ti­vi e auto­riz­za­ti­vi sem­pli­fi­ca­ti.

Ser­ve con­ti­nua­re l’opera di digi­ta­liz­za­zio­ne e di sem­pli­fi­ca­zio­ne del pro­ces­so ammi­ni­stra­ti­vo e auto­riz­za­ti­vo per evi­ta­re che le impre­se deb­ba­no recar­si fisi­ca­men­te a uno spor­tel­lo. Già ora mol­ti pro­ces­si sono gesti­ti attra­ver­so appo­si­te pro­ce­du­re infor­ma­ti­che a cui acce­de­re tra­mi­te il por­ta­le del Comu­ne ed occor­re con­ti­nua­re nel loro svi­lup­po e raf­for­za­men­to per garan­ti­re la frui­bi­li­tà anche in mobi­li­tà. Tut­ti i pro­ces­si devo­no esse­re gesti­ti attra­ver­so appo­si­te pro­ce­du­re infor­ma­ti­che a cui acce­de­re tra­mi­te il por­ta­le del Comu­ne. Ciò garan­ti­rà tem­pi cer­ti, il con­trol­lo dell’iter del pro­ce­di­men­to e il moni­to­rag­gio.

Ser­ve imple­men­ta­re l’esperienza del­lo Spor­tel­lo uni­co, qua­le uni­co pun­to d’accesso e di rac­cor­do dei vari uffi­ci com­pe­ten­ti dell’amministrazione su tut­ti i temi del com­mer­cio, uni­fi­ca­re il pro­ces­so ammi­ni­stra­ti­vo con un uni­co respon­sa­bi­le ammi­ni­stra­ti­vo, raf­for­za­re lo Spor­tel­lo uni­co per inse­dia­men­ti com­mer­cia­li che richie­da­no auto­riz­za­zio­ni urba­ni­sti­che.

Impian­ti led al posto del­le plan­ce nel cuo­re del­le aree com­mer­cia­li del­la Cit­tà.

Tec­no­lo­gie avan­za­te, eco-com­pa­ti­bi­li­tà e costi ridot­ti: impian­ti pub­bli­ci­ta­ri high-tech. L’utilizzo di que­ste tec­no­lo­gie con­sen­ti­rà di limi­ta­re l’impatto ambien­ta­le ridu­cen­do l’u­ti­liz­zo di mate­ria­li da smal­ti­re e di vei­co­la­re mes­sag­gi di inte­res­se pub­bli­co. Sarà pos­si­bi­le pre­ve­de­re la dif­fu­sio­ne di un mes­sag­gio isti­tu­zio­na­le nell’arco di tut­te le fasce ora­rie.

Il van­tag­gio este­ti­co e fun­zio­na­le di que­sti sup­por­ti, in armo­nia con l’aspetto urba­no del­la cit­tà, con­sen­ti­rà di mas­si­miz­za­re l’efficienza del mes­sag­gio com­mer­cia­le e infor­ma­ti­vo spe­cie in occa­sio­ni di even­ti pub­bli­ci a tut­to van­tag­gio del­la rete com­mer­cia­le. Quan­to alla tra­smis­sio­ne di imma­gi­ni a mes­sag­gio varia­bi­le gover­na­ta da remo­to, sarà con­sen­ti­ta la sola impian­ti­sti­ca inno­va­ti­va che garan­ti­sca all’Amministrazione moda­li­tà di con­trol­lo sul­le ripro­du­zio­ni, non inter­fe­ri­sca con la sicu­rez­za stra­da­le e che infi­ne sia con­for­me alle dispo­si­zio­ni regio­na­li in mate­ria di inqui­na­men­to lumi­no­so e ora­ri di spe­gni­men­to.

Rela­ti­va­men­te al cam­po di appli­ca­zio­ne sul­le vie cen­tra­li e a mag­gior voca­zio­ne com­mer­cia­le del pae­se le tra­sfor­ma­zio­ni di impian­ti da pit­to­ri­co a LED riguar­de­ran­no le instal­la­zio­ni per gli impian­ti mono­fac­cia­li ade­ren­ti a pare­ti.

Ver­rà modi­fi­ca­to il rego­la­men­to che disci­pli­na l’affissione comu­na­le per inse­ri­re tarif­fa­zio­ni modu­la­ri a secon­do dei perio­di di inser­zio­ne per colo­ro che inten­do­no bene­fi­cia­re di una vetri­na pub­bli­ci­ta­ria “pri­me” nei gior­ni di mag­gio­re afflus­so turi­sti­co (es. Sagra dell’Uva, Not­te bian­ca, Bovil­le esta­te) lega­ti ad even­ti pub­bli­ci. Tali risor­se ver­ran­no desti­na­te a capi­to­li di spe­sa atti a mas­si­miz­za­re l’investimento in que­sto tipo di ini­zia­ti­ve.

Le ulte­rio­ri azio­ni con­cre­te da per­se­gui­re:

  • Sem­pli­fi­ca­zio­ne del­le pro­ce­du­re ammi­ni­stra­ti­ve per l’apertura di nuo­vi eser­ci­zi com­mer­cia­li.
  • Razio­na­liz­za­zio­ne del dia­lo­go tra le PROLOCO e le asso­cia­zio­ni dei com­mer­cian­ti per indi­vi­dua­re solu­zio­ni con­di­vi­se tra tut­ti gli ope­ra­to­ri del set­to­re (il sen­so di rete).
  • Crea­zio­ne di una ban­ca dati del­la distri­bu­zio­ne ter­ri­to­ria­le del­le impre­se arti­gia­ne al fine di pro­get­ta­re alme­no un Net­work imma­te­ria­le di real­tà dia­lo­gan­ti in atte­sa di rea­liz­za­re una area arti­gia­na­le uni­ca, che ren­da tan­gi­bi­le fisi­ca­men­te la rete di inte­ra­zio­ni fun­zio­na­li che imma­gi­nia­mo.
  • Riqua­li­fi­ca­zio­ne com­mer­cia­le del cen­tro sto­ri­co con rela­ti­vo rior­di­no urba­ni­sti­co dell’intera
  • Miglio­ra­men­to del­la qua­li­tà del­le atti­vi­tà ricet­ti­ve (turi­smo ed eno­ga­stro­no­mia)
  • Saran­no pro­mos­se inte­se tra l’Amministrazione Comu­na­le e gli eser­cen­ti per incen­ti­va­re la con­ces­sio­ne di licen­ze com­mer­cia­li e per l’apertura di eser­ci­zi dedi­ca­ti alla ven­di­ta di pro­dot­ti loca­li.
  • Attra­ver­so una stret­ta col­la­bo­ra­zio­ne tra le PROLOCO e le asso­cia­zio­ni di cate­go­ria, ver­ran­no indi­vi­dua­te nor­me di indi­riz­zo spe­ci­fi­che per ogni set­to­re al fine di orien­ta­re i nuo­vi eser­cen­ti ed assi­cu­ra­re una rea­le par­te­ci­pa­zio­ne degli ope­ra­to­ri di set­to­re alle scel­te deci­sio­na­li col­let­ti­ve (ad esem­pio la que­stio­ne del­la libe­ra­liz­za­zio­ne degli ora­ri di eser­ci­zio e del­le aper­tu­re dome­ni­ca­li e festi­ve, e del­la pedo­na­liz­za­zio­ne del cen­tro sto­ri­co secon­do gior­ni ed ora­ri pre­sta­bi­li­ti).
  • Sarà pre­vi­sto un pia­no di rilan­cio dei Cen­tri com­mer­cia­li natu­ra­li, inte­si come aggre­ga­zio­ne di eser­ci­zi com­mer­cia­li, al fine di esal­ta­re e pro­muo­ve­re le eccel­len­ze e le tra­di­zio­ni del nostro ter­ri­to­rio, anche attra­ver­so la crea­zio­ne di siti ad hoc per il com­mer­cio e l’artigianato, svi­lup­pan­do in par­ti­co­la­re la sezio­ne dell’e‑commerce ovve­ro la ven­di­ta in Ita­lia e all’estero di pro­dot­ti loca­li tra­di­zio­na­li tra­mi­te web. Uti­liz­za­re il brand “Sagra dell’Uva “ per la vei­co­la­zio­ne del­le nostre eccel­len­ze del set­to­re.
  • Sarà pre­vi­sto un pia­no di aiu­to per le azien­de a rischio di chiu­su­ra attra­ver­so incen­ti­vi all’innovazione ed alla ricon­ver­sio­ne e for­me di col­la­bo­ra­zio­ne tra scuo­le ed arti­gia­ni per dif­fon­de­re la cul­tu­ra del lavo­ro arti­gia­no tra le gio­va­ni gene­ra­zio­ni, anche uti­liz­zan­do gli stru­men­ti legi­sla­ti­vi di garan­zia gio­va­ni e l’alternanza scuo­la lavo­ro. Sarà inol­tre favo­ri­ta la for­ma­zio­ne di coo­pe­ra­ti­ve socia­li attra­ver­so il repe­ri­men­to di appo­si­ti fon­di euro­pei.
  • Al fine di ren­de­re facil­men­te rag­giun­gi­bi­li a turi­sti e resi­den­ti i pun­ti di acces­so alla cit­tà, sarà miglio­ra­ta la via­bi­li­tà, pre­ve­den­do la pos­si­bi­li­tà di zone di par­cheg­gio ad esen­zio­ne tic­ket per perio­di di tem­po limi­ta­to e rive­den­do le tarif­fe del par­cheg­gio mul­ti­pia­no qua­si del tut­to inu­ti­liz­za­to, e saran­no crea­te appo­si­te aree per la sosta di pull­man e cam­per.
  • Per incre­men­ta­re il turi­smo sfrut­tan­do la vici­nan­za con Roma e rilan­cia­re l’occupazione, sarà favo­ri­ta l’apertura di nuo­ve strut­tu­re ricet­ti­ve e rilan­cia­ta la strut­tu­ra dell’Ostello del­la gio­ven­tù

Sanità Ospedale S. Giuseppe di Marino

I fon­di stan­zia­ti dal­la Regio­ne Lazio (qua­si 11 milio­ni di euro) per il pre­si­dio ospe­da­lie­ro del San Giu­sep­pe rap­pre­sen­ta­no una chia­ra inver­sio­ne di ten­den­za che cer­ti­fi­ca la volon­tà da par­te del­le Isti­tu­zio­ni di pun­ta­re sul nostro noso­co­mio. A tale pro­po­si­to, è sta­ta già acqui­sta­ta una TAC mul­ti­di­sci­pli­na­re che nel­le pros­si­me set­ti­ma­ne sarà ope­ra­ti­va pres­so il S. Giu­sep­pe di Mari­no.

È un gran­dis­si­mo risul­ta­to, frut­to del­la pro­fi­cua e costan­te inter­lo­cu­zio­ne por­ta­ta avan­ti dal sot­to­scrit­to, gra­zie all’instancabile e impre­scin­di­bi­le sup­por­to del­la coa­li­zio­ne che mi sostie­ne, con la dire­zio­ne gene­ra­le dell’Azienda Sani­ta­ria Loca­le.

LE AZIONI CONCRETE:

  • imple­men­ta­re l’offerta del­la chi­rur­gia a bas­sa e media inten­si­tà che pos­sa pre­ve­de­re il poten­zia­men­to del­le quat­tro sale ope­ra­to­rie esi­sten­ti e la mes­sa in fun­zio­ne a regi­me del­le due sale per la chi­rur­gia ambu­la­to­ria­le; crea­zio­ne di quat­tro posti let­to per la one day sur­ge­ry. Quest’ultima pre­ve­de il per­not­ta­men­to del pazien­te nel gior­no di ese­cu­zio­ne del­l’in­ter­ven­to;
  • poten­zia­men­to dell’alta dia­gno­sti­ca per imma­gi­ni, che vede come pun­to di par­ten­za impre­scin­di­bi­le la per­ma­nen­za nel pre­si­dio ospe­da­lie­ro del­le bran­che spe­cia­li­sti­che pre­sen­ti e pro­se­gue con l’acquisizione di appa­rec­chia­tu­re qua­li tac e riso­nan­za, oltre l’acquisizione del nuo­vo appa­rec­chio radio­lo­gi­co mul­ti­di­sci­pli­na­re da ubi­ca­re nei loca­li esi­sten­ti del­la radio­lo­gia;
  • crea­zio­ne di un Pre­si­dio di Assi­sten­za Ter­ri­to­ria­le (PAT) dedi­ca­to alla visi­ta e trat­ta­men­to del­le pato­lo­gie urgen­ti a bas­sa gra­vi­tà aper­to H 24 dan­do sostan­za ad un vero e pro­prio pun­to di pri­mo soc­cor­so;
  • crea­zio­ne di un repar­to di degen­za a gestio­ne infer­mie­ri­sti­ca per le dimis­sio­ni pro­tet­te o simi­li che comun­que garan­ti­sca pre­sta­zio­ni sani­ta­rie aggiun­ti­ve ai cit­ta­di­ni, in ope­ra­ti­vi­tà h24;
  • rea­liz­za­zio­ne di pro­get­to rela­ti­vo all’Ospedale di Comu­ni­tà che innal­ze­rà il livel­lo del­le pre­sta­zio­ni sani­ta­rie spe­cia­li­sti­che in ambi­to ter­ri­to­ria­le, poten­zia­men­to del polo H1 in siner­gia con le fun­zio­na­li­tà com­ple­men­ta­ri dell’Ospedale di Fra­sca­ti.

La Fiscalità locale come stimolo per la crescita

Ridu­zio­ne tas­sa­zio­ne loca­le: uno sti­mo­lo per la cre­sci­ta.

La fase emer­gen­zia­le COVID-19 sta gra­van­do sul­le finan­ze degli enti pub­bli­ci loca­li. Oggi si apre tut­ta­via una fine­stra di oppor­tu­ni­tà lega­ta all’utilizzo di fon­di euro­pei e regio­na­li e del PNRR che incen­ti­va­no azien­de e nuclei fami­lia­ri ad inve­sti­re sul ter­ri­to­rio con con­se­guen­te rica­du­ta sul­la col­let­ti­vi­tà. L’amministrazione deve rilan­cia­re que­ste ini­zia­ti­ve per por­re le basi per una sta­gio­ne di svi­lup­po loca­le che inci­da dure­vol­men­te sul pae­se.

Il Comu­ne ha dovu­to far fron­te ad impor­tan­ti ridu­zio­ni dei tra­sfe­ri­men­ti sta­ta­li e regio­na­li, che met­to­no sot­to pres­sio­ne il rispet­to degli equi­li­bri di bilan­cio. Non volen­do ridur­re i ser­vi­zi, e doven­do nel con­tem­po rispet­ta­re i limi­ti impo­sti dal Pat­to di Sta­bi­li­tà Inter­no, si farà ricor­so agli stru­men­ti fisca­li con­sen­ti­ti dal­la nor­ma­ti­va nazio­na­le, ridu­cen­do al mas­si­mo l’impatto sui con­tri­buen­ti meno abbien­ti e su deter­mi­na­te cate­go­rie di immo­bi­li.

In par­ti­co­la­re, van­no con­si­de­ra­te linee di inter­ven­to uti­li:

  • mol­te atti­vi­tà com­mer­cia­li e risto­ra­ti­ve han­no subi­to pesan­tis­si­me rica­du­te per effet­to del­le impli­ca­zio­ni dell’emergenza COVID. Nel rego­la­men­to Cosap (occu­pa­zio­ne suo­lo pub­bli­co) pre­ve­dia­mo di inter­ve­ni­re con l’abbattimento del­la tarif­fa per le occu­pa­zio­ni di suo­lo pub­bli­co al fine di:
  • incen­ti­va­re l’utilizzo di spa­zio ester­no per ottem­pe­ra­re alle nor­ma­ti­ve sul distan­zia­men­to socia­le;
  • SUOLO PUBBLICO GRATIS PER CHI RISTRUTTURA. Ambi­to ter­ri­to­ria­le: tut­to il ter­ri­to­rio Pro­get­to: Riqua­li­fi­ca­zio­ne del patri­mo­nio immo­bi­lia­re di Mari­no. Esen­zio­ne tota­le del­la tas­sa per tut­to il 2021/2022  per chi mon­ta un pon­teg­gio nel comu­ne di Mari­no. Un incen­ti­vo che si inse­ri­sce in una fine­stra tem­po­ra­le che vede in cam­po altri prov­ve­di­men­ti sta­ta­li (Eco­bo­nus, Sisma­bo­nus) e che rap­pre­sen­ta un segna­le di con­cre­ta atten­zio­ne al set­to­re edi­le da tem­po in cri­si.
  • soste­ne­re le atti­vi­tà eco­no­mi­che e dun­que di con­ver­so l’in­dot­to indi­ret­to sul­l’e­co­no­mia loca­le e sul­le finan­ze comu­na­li nel medio ter­mi­ne;
  • riqua­li­fi­ca­re ed abbel­li­re le vie com­mer­cia­li del pae­se pre­ve­den­do che tale misu­ra incen­ti­van­te sia sog­get­ta al rispet­to da par­te degli eser­cen­ti di linee gui­da rea­liz­za­ti­ve;
  • inter­ven­ti per cal­mie­ra­re o posti­ci­pa­re il paga­men­to del­l’o­ne­re pre­vi­sto per le par­ti­te iva che insi­sto­no nel mer­ca­to.

Nel rego­la­men­to Cosap (occu­pa­zio­ne suo­lo pub­bli­co) pre­ve­dia­mo di inter­ve­ni­re con l’abbattimento del­la tarif­fa per le occu­pa­zio­ni di suo­lo pub­bli­co lega­te al posi­zio­na­men­to di pon­teg­gi per la riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le fac­cia­te. Tale misu­ra incen­ti­van­te è vol­ta, insie­me alla pos­si­bi­li­tà di far ricor­so ad Eco­bo­nus e Sisma­bo­nus a sti­mo­la­re in modo rile­van­te inter­ven­ti di riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le fac­cia­te che gene­ri­no:

  1. un effet­to vola­no sull’economia loca­le;
  2. la riqua­li­fi­ca­zio­ne del­le fac­cia­te degli edi­fi­ci del pae­se

Con­tra­sto all’evasione fisca­le e riscos­sio­ne dei tri­bu­ti. Il Comu­ne per­se­gue l’onere del­la riscos­sio­ne diret­ta dei tri­bu­ti con l’obiettivo di miglio­ra­re l’efficienza e di ridur­re i costi per i cit­ta­di­ni. Ciò avvie­ne attra­ver­so il poten­zia­men­to del ser­vi­zio di riscos­sio­ne che oggi risul­ta anco­ra rela­ti­va­men­te poco svi­lup­pa­to e pove­ro di risor­se.

Le prio­ri­tà poli­ti­che più urgen­ti per la pros­si­ma ammi­ni­stra­zio­ne comu­na­le sono dun­que:

  • la ridu­zio­ne selet­ti­va del cari­co fisca­le loca­le a van­tag­gio dei red­di­ti bas­si e del­le atti­vi­tà pro­dut­ti­ve vir­tuo­se o col­pi­te dal­la cri­si, pre­ser­van­do gli equi­li­bri di bilan­cio;
  • l’efficientamento del­l’a­zio­ne di con­tra­sto dell’evasione e di riscos­sio­ne dei tri­bu­ti;
  • l’aumento degli spa­zi di auto­no­mia fisca­le per il Comu­ne

La ridu­zio­ne del cari­co fisca­le potreb­be avve­ni­re attra­ver­so un mix di stru­men­ti, in par­ti­co­la­re ridu­cen­do l’ad­di­zio­na­le comu­na­le e l’Imu. Nel pri­mo caso l’obiettivo è quel­lo di aumen­ta­re il red­di­to dispo­ni­bi­le per le fami­glie a bas­so red­di­to e per le atti­vi­tà eco­no­mi­che col­pi­te dal­la cri­si. Nel secon­do caso si trat­ta di com­ple­ta­re l’operazione, già avvia­ta dal gover­no con l’abolizione dell’imposta sul­la pri­ma casa, di ribi­lan­cia­men­to del pre­lie­vo a van­tag­gio degli immo­bi­li ad uso abi­ta­ti­vo e degli immo­bi­li pro­dut­ti­vi.

Inol­tre, è neces­sa­rio usa­re la leva fisca­le per:

  • incen­ti­va­re la nasci­ta di atti­vi­tà eco­no­mi­che e pro­dut­ti­ve ad alto valo­re aggiun­to e impat­to occu­pa­zio­na­le;
  • ridur­re l’onere fisca­le deri­van­te da Cosap e Tari per le atti­vi­tà com­mer­cia­li nel­le zone del­la cit­tà;
  • incen­ti­va­re i com­por­ta­men­ti vir­tuo­si di impre­se e cit­ta­di­ni nel cor­ret­to rici­clag­gio dei rifiu­ti attra­ver­so appo­si­te rimo­du­la­zio­ni del­la Tari.

Marino smart city: il digitale a servizio di cittadini e imprese

La situa­zio­ne emer­gen­zia­le cau­sa­ta dal­la pan­de­mia Covid-19 e lo sce­na­rio attua­le di con­vi­ven­za con il virus han­no acce­le­ra­to i pro­ces­si di tran­si­zio­ne digi­ta­le già in atto. Age­vo­la­re il rap­por­to tra pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne e cit­ta­di­ni, tra pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne ed impre­se gra­zie all’u­ti­liz­zo del­le nuo­ve tec­no­lo­gie, miglio­ran­do l’ac­ces­si­bi­li­tà e frui­bi­li­tà dei ser­vi­zi, aumen­tan­do l’of­fer­ta e sem­pli­fi­can­do i pro­ces­si buro­cra­ti­ci è la sfi­da da coglie­re per ren­de­re Gema­no nuo­va­men­te com­pe­ti­ti­va sul ter­ri­to­rio e miglio­ra­re la qua­li­tà del­la vita nel­la nostra cit­tà.

Lo scenario attuale: il “new normal” digitale

La pan­de­mia Covid-19 ha tra­vol­to radi­cal­men­te abi­tu­di­ni e sti­li di vita, velo­ciz­zan­do pro­ces­si di tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le già in atto. Dal­lo smart wor­king alla didat­ti­ca a distan­za, dai ser­vi­zi del­lo sha­ring e gig eco­no­my alle nuo­ve moda­li­tà di comu­ni­ca­zio­ne ed ero­ga­zio­ne dei ser­vi­zi da par­te del­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, il digi­ta­le ha svol­to un ruo­lo fon­da­men­ta­le nel­la quo­ti­dia­ni­tà di ognu­no di noi.

Oggi, dove la fase attua­le di con­vi­ven­za con il virus impo­ne la neces­si­tà di coniu­ga­re il rispet­to di nor­me pru­den­zia­li come il distan­zia­men­to socia­le e il divie­to di assem­bra­men­ti con la ripar­ten­za a regi­me del­le diver­se atti­vi­tà eco­no­mi­che e socia­li, pro­prio le nuo­ve tec­no­lo­gie pos­so­no soste­ne­re in manie­ra effi­ca­ce que­sta dupli­ce esi­gen­za.

Un “new nor­ma?, come è sta­to defi­ni­to in manie­ra effi­ca­ce, nel segno del digi­ta­le, che non è lega­to solo alla con­tin­gen­za del­la pan­de­mia, ma è in gra­do di crea­re valo­re sul ter­ri­to­rio se tra­dot­to, in manie­ra effi­ca­ce ed inclu­si­va, in nuo­vi ser­vi­zi per i cit­ta­di­ni, per le impre­se e per il ter­zo set­to­re.

Acce­le­ra­re ver­so una Mari­no Smart City signi­fi­ca lavo­ra­re per una cit­tà più acces­si­bi­le, con meno buro­cra­zia, con ser­vi­zi inno­va­ti­vi e all’a­van­guar­dia, vola­no per una rina­sci­ta socia­le, turi­sti­co-cul­tu­ra­le ed eco­no­mi­ca. Una cit­tà che usa la tec­no­lo­gia non come un fine, ma come un mez­zo per riu­sci­re a inno­va­re e miglio­ra­re i ser­vi­zi che offre a cit­ta­di­ni ed impre­se e la qua­li­tà del­la vita in gene­ra­le.

 

Tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le, meno buro­cra­zia e ser­vi­zi più vici­ni al cit­ta­di­no

La pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne loca­le deve esse­re pro­ta­go­ni­sta del pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le, snel­len­do le pro­ce­du­re inter­ne ed ester­ne attra­ver­so la loro dema­te­ria­liz­za­zio­ne, al fine di miglio­ra­re sen­si­bil­men­te i pro­pri ser­vi­zi, evi­tan­do gli spre­chi e rispar­mian­do risor­se eco­no­mi­che. A tal fine è neces­sa­rio imple­men­ta­re l’of­fer­ta di ser­vi­zi onli­ne acces­si­bi­li sul por­ta­le inter­net del Comu­ne, per ren­de­re più sem­pli­ce per i cit­ta­di­ni e per le impre­se l’accesso a dei “fasci­co­li digi­ta­li” con­te­nen­ti tut­te le infor­ma­zio­ni che riguar­da­no il loro rap­por­to con l’amministrazione, risol­ven­do così inol­tre le pro­ble­ma­ti­che lega­te alla tra­spa­ren­za.

Ciò potrà gra­dual­men­te por­ta­re alla ridu­zio­ne degli spor­tel­li fisi­ci e dei costi ad essi asso­cia­ti, in una otti­ca di otti­miz­za­zio­ne del­la spe­sa. L’o­biet­ti­vo da per­se­gui­re è quel­lo di riav­vi­ci­na­re i cit­ta­di­ni, che pos­so­no con­ta­re su ser­vi­zi all’avanguardia, svi­lup­pa­ti su misu­ra, in base ai loro biso­gni rea­li e sem­pli­fi­ca­re il rap­por­to con tut­te le real­tà pro­dut­ti­ve, age­vo­lan­do le loro atti­vi­tà sul ter­ri­to­rio. Un per­cor­so da por­ta­re a com­pi­men­to attra­ver­so il com­ple­ta­men­to del­l’in­fra­strut­tu­ra digi­ta­le, la pre­di­spo­si­zio­ne di ido­nea for­ma­zio­ne e la col­la­bo­ra­zio­ne con nuo­ve com­pe­ten­ze e azien­de inno­va­ti­ve, che sap­pia­no dare un appor­to deci­si­vo nel­lo sfrut­ta­re i gran­di van­tag­gi del­la tran­si­zio­ne digi­ta­le.

Ultimare l’infrastruttura digitale minima

Il Comu­ne di Mari­no deve com­ple­ta­re il pro­ces­so di tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le intra­pre­so con l’ac­ces­so all’Anagrafe nazio­na­le del­la popo­la­zio­ne resi­den­te (ANPR) e l’implementazione del ser­vi­zio di paga­men­to digi­ta­le attra­ver­so la piat­ta­for­ma Pago­PA. Il nove­ro dei ser­vi­zi sog­get­ti a paga­men­to digi­ta­le va amplia­to e com­ple­ta­to, così come è neces­sa­rio rea­liz­za­re l’in­te­gra­zio­ne con il siste­ma uni­co di iden­ti­tà digi­ta­le Spid, oggi non atti­vo.

Miglio­ra­re l’in­fra­strut­tu­ra digi­ta­le signi­fi­ca inol­tre garan­ti­re con­net­ti­vi­tà inter­net velo­ce in tut­te le aree del­la cit­tà, dal cen­tro alle zone peri­fe­ri­che, per assi­cu­ra­re la pos­si­bi­li­tà di acces­so ai ser­vi­zi digi­ta­li a tut­ti i cit­ta­di­ni. Il Comu­ne dovrà age­vo­la­re pro­get­ti di raf­for­za­men­to del­la con­net­ti­vi­tà e indi­vi­dua­re zone del ter­ri­to­rio comu­na­le stra­te­gi­che all’in­tro­du­zio­ne di Wi-Fi access point gra­tui­ti, sul­l’e­sem­pio del­le espe­rien­ze loca­li più vir­tuo­se.

Un Comune digitale e accessibile

Acce­le­ra­re i pro­ces­si di digi­ta­liz­za­zio­ne inter­ni signi­fi­ca por­si l’o­biet­ti­vo di aumen­ta­re la faci­li­tà di acces­so ai cit­ta­di­ni, ren­de­re tra­spa­ren­te il per­cor­so dei docu­men­ti e dimi­nui­re i costi gestio­na­li. A par­ti­re dal­la dema­te­ria­liz­za­zio­ne docu­men­ta­le, che offre la con­cre­ta pos­si­bi­li­tà di rea­liz­za­re ingen­ti bene­fi­ci, in ter­mi­ni di rispar­mio e di effi­ca­cia. Pro­to­col­lo e fir­ma digi­ta­le degli atti, asse­gna­zio­ne tele­ma­ti­ca agli uffi­ci desti­na­ta­ri, gestio­ne del flus­so docu­men­ta­le tra gli uffi­ci attra­ver­so scri­va­nie vir­tua­li, sono azio­ni che van­no in que­sta dire­zio­ne. Ma la digi­ta­liz­za­zio­ne deve inve­sti­re neces­sa­ria­men­te anche il rap­por­to tra pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne, cit­ta­di­ni e impre­se, in un’ot­ti­ca di mag­gio­re acces­si­bi­li­tà e tra­spa­ren­za. Crea­re fasci­co­li digi­ta­li del cit­ta­di­no e del­le impre­se, rac­co­gli­to­ri all’in­ter­no dei qua­li sono pre­sen­ti docu­men­ti, richie­ste, pra­ti­che. Un uni­co pun­to di acces­so che con­ten­ga tut­te le infor­ma­zio­ni e i dati archi­via­ti nei siste­mi ana­gra­fi­ci per­met­ten­do, ad esem­pio, la con­sul­ta­zio­ne del pro­prio sta­to ana­gra­fi­co e di quel­lo del­la pro­pria fami­glia, l’ac­ces­so ai dati del­la tes­se­ra elet­to­ra­le e ai dati cata­sta­li del­la pro­pria resi­den­za, la gestio­ne del­le iscri­zio­ni a scuo­la, alla men­sa e ad altri ser­vi­zi lega­ti ai figli o ad altri com­po­nen­ti del nucleo fami­lia­re, o di poter rice­ve­re infor­ma­zio­ni rela­ti­ve alle prin­ci­pa­li sca­den­ze, adem­pi­men­ti o avvi­si. Digi­ta­liz­za­re il rap­por­to tra pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne e cit­ta­di­ni signi­fi­ca inol­tre sem­pli­fi­ca­re i pro­ces­si: ren­de­re la modu­li­sti­ca com­pi­la­bi­le onli­ne, inte­gra­re siste­mi di infor­ma­zio­ne median­te assi­sten­ti vir­tua­li a sup­por­to del­le ope­ra­zio­ni onli­ne del cit­ta­di­no, miglio­ra­re l’e­spe­rien­za vir­tua­le in ter­mi­ni di acces­si­bi­li­tà e intel­li­gi­bi­li­tà del por­ta­le inter­net comu­na­le.

Startup, imprese innovative e i nuovi servizi digitali per i comuni

Le star­tup e le impre­se digi­ta­li sono oggi le gran­di pro­ta­go­ni­ste del­la cre­sci­ta eco­no­mi­ca a livel­lo glo­ba­le e le loro solu­zio­ni sono sem­pre più al cen­tro del­la nostra vita quo­ti­dia­na: dal­la sha­ring eco­no­my, all’e-com­mer­ce, alle app. Il con­tri­bu­to che que­ste azien­de pos­so­no offri­re per la tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le del­le cit­tà è dupli­ce: da un lato pos­so­no garan­ti­re solu­zio­ni digi­ta­li pron­te all’u­so, in gra­do di miglio­ra­re i ser­vi­zi esi­sten­ti, dal­l’al­tro pos­so­no arric­chi­re l’of­fer­ta stes­sa dei ser­vi­zi, crean­do valo­re per l’in­te­ra comu­ni­tà. Il loro ruo­lo di poten­zia­le acce­le­ra­to­re nel­la digi­ta­liz­za­zio­ne del­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne è sta­to rico­no­sciu­to recen­te­men­te anche dal Gover­no, che con l’ar­ti­co­lo 75 del decre­to Cura Ita­lia ha sta­bi­li­to che le pub­bli­che ammi­ni­stra­zio­ni pos­sa­no acqui­sta­re beni e ser­vi­zi digi­ta­li con una pro­ce­du­ra nego­zia­ta, ma sen­za ban­do di gara e in dero­ga ad ogni dispo­si­zio­ne di leg­ge diver­sa da quel­la pena­le, se il for­ni­to­re dei ser­vi­zi ven­ga sele­zio­na­to tra alme­no quat­tro ope­ra­to­ri eco­no­mi­ci, di cui una star­tup inno­va­ti­va o una pic­co­la e media impre­sa inno­va­ti­va. Appli­ca­zio­ni e nuo­ve solu­zio­ni web pos­so­no miglio­ra­re sen­si­bil­men­te la qua­li­tà del­la vita anche a livel­lo loca­le. Dal­la pos­si­bi­li­tà di pre­no­ta­re i ser­vi­zi e gli spa­zi comu­na­li tra­mi­te app, eli­mi­nan­do i tem­pi di atte­sa e miglio­ran­do al con­tem­po la gestio­ne del lavo­ro per i dipen­den­ti, all’in­for­ma­zio­ne e moni­to­rag­gio orien­ta­to a miglio­ra­re la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta, alla gestio­ne del siste­ma dei par­cheg­gi al tra­spor­to pub­bli­co loca­le, alla valo­riz­za­zio­ne dei beni cul­tu­ra­li sino alla pro­mo­zio­ne turi­sti­ca ed eno­ga­stro­no­mi­ca, sono diver­si i casi di suc­ces­so che carat­te­riz­za­no Comu­ni oggi all’a­van­guar­dia nel nostro Pae­se. Best prac­ti­ces da segui­re rita­glian­do­le sul­la base del con­te­sto e del­le esi­gen­ze del­la nostra cit­tà.

Educazione digitale: nessuno escluso dalle nuove tecnologie

La digi­ta­liz­za­zio­ne por­ta con sé il tema da non sot­to­va­lu­ta­re del “digi­tai divi­de”: quel gap spes­so gene­ra­zio­na­le o lega­to a con­di­zio­ni socio-eco­no­mi­che che non per­met­te a tut­ti i cit­ta­di­ni di poter usu­frui­re dei van­tag­gi del­le nuo­ve tec­no­lo­gie. Per que­sto moti­vo, la cre­sci­ta di nuo­vi ser­vi­zi digi­ta­li deve anda­re di pari pas­so con un’a­zio­ne di sup­por­to all’al­fa­be­tiz­za­zio­ne tec­no­lo­gi­ca dei sog­get­ti più debo­li, come adul­ti e anzia­ni. Accre­sce­re le com­pe­ten­ze digi­ta­li del­la popo­la­zio­ne sen­za lascia­re nes­su­no indie­tro: per que­sto moti­vo ver­ran­no rea­liz­za­ti incon­tri e ses­sio­ni for­ma­ti­ve cicli­che coin­vol­gen­do la rete del ter­zo set­to­re.

Comunicare per includere — un Comune social

La più gran­de tra­sfor­ma­zio­ne digi­ta­le degli ulti­mi decen­ni ha inve­sti­to sicu­ra­men­te la comu­ni­ca­zio­ne, con l’im­por­si dei social net­work non solo come nuo­vi cana­li di infor­ma­zio­ne, ma come impor­tan­tis­si­mi stru­men­ti di mar­ke­ting. Al gior­no d’og­gi la pre­sen­za sui diver­si social net­work da par­te del­le ammi­ni­stra­zio­ni loca­li è neces­sa­ria alme­no sot­to due aspet­ti. Il pri­mo riguar­da la comu­ni­ca­zio­ne, l’in­for­ma­zio­ne e l’in­te­ra­zio­ne con i cit­ta­di­ni. Dati recen­ti mostra­no come la gran­de mag­gio­ran­za del­la popo­la­zio­ne ita­lia­na sia pre­sen­te sui social net­work, e come, su alcu­ni di que­sti cana­li, l’e­tà media si stia alzan­do costan­te­men­te. Comu­ni­ca­re in manie­re cor­ret­ta ed effi­ca­ce sui social signi­fi­ca innan­zi­tut­to raf­for­za­re il lega­me con la pro­pria comu­ni­tà: per que­sto moti­vo ver­ran­no indi­vi­dua­te com­pe­ten­ze ido­nee a dar voce ai diver­si cana­li social uffi­cia­li del Comu­ne di Mari­no. Il secon­do moti­vo che ren­de neces­sa­ria l’a­do­zio­ne di una stra­te­gia di comu­ni­ca­zio­ne social mul­ti cana­le effi­ca­ce è lega­to alla pro­mo­zio­ne del patri­mo­nio del­la cit­tà. Una gestio­ne cor­ret­ta dei diver­si cana­li social e uno sto­ry­tel­ling effi­ca­ce pos­so­no valo­riz­za­re espo­nen­zial­men­te le bel­lez­ze cul­tu­ra­li, sto­ri­che, ambien­ta­li, le tra­di­zio­ni, gli even­ti e tut­te le real­tà che ope­ra­no nel con­te­sto cit­ta­di­no.

Un Comu­ne social più vici­no al cit­ta­di­no e al ser­vi­zio del ter­ri­to­rio. Nell’ottica dell’amministrazione tra­spa­ren­te ver­rà pre­di­spo­sto un Que­stion Time comu­na­le con caden­za men­si­le fra la gen­te, nel­le diver­se loca­li­tà del ter­ri­to­rio.

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