In scena i giovani della Compagnia Il Teatro di Alice Riceviamo e volentieri pubblichiamo il…
Grande partecipazione di pubblico al Teatro V. Colonna di Marino
16/12/2024Questo articolo è stato letto 360 volte!
Un fine settimana con la prosa, l’animazione pre-natalizia e la commedia
Le interviste ai protagonisti degli spettacoli andati in scena
Il fine settimana appena concluso ha visto il Teatro V. Colonna di Marino riempirsi di pubblico in occasione dei tre spettacoli che si sono avvicendati: da “Caro Luigi”, gli atti unici di Luigi Pirandello della Compagnia Il Teatro di Alice a “Lo strano caso di Babbo Natale scomparso” della Compagnia Endaxi di sabato 14 dicembre 2024 per terminare con la commedia “Che peccato” del Laboratorio teatrale dell’Ateneo Arte e Danza di domenica 15 dicembre 2024.
Al termine dello spettacolo “Caro Luigi” Abbiamo ascoltato Francesca La Scala aiuto regista(marinese, storica speaker di tante edizioni della Sagra dell’Uva e protagonista come attrice di altre iniziative negli anni passati a Marino) insieme a Walter Del Greco.
Bisogna tornare a teatro, bisogna far rivivere il teatro.
“Pirandello è sempre attuale. E’ stato moderno in tutti e 4 gli atti. Sono tutte cose scritte tanto tempo fa e sono ancora attuali. Io parlerei di attualità e presenza”.
Voi la toccate in qualche modo la reazione del pubblico, giusto? La serata di questa sera come è andata?
“Ci sono stati applausi ad ogni fine atto. Ci sembra che abbia gradito. Questa sera l’età media era piuttosto alta, forse ha influito il ricordo di grandi compagnie che portavano in scena Pirandello. Molto dipende dal lavoro di programmazione differenziata fra le varie serate. Chi gestisce il teatro sa dare indicazioni al suo pubblico e capire a chi indirizzare uno spettacolo piuttosto che un altro. Così si aiuta nella scelta perché non tutti amano la commedia e non tutti amano il dramma”.
Chi sale sul palcoscenico o chi propone spettacoli ha anche una grossa responsabilità: quella di trasmettere dei valori etici, di dare il buon esempio, di riflettere sulla società.
“Siamo d’accordo. Vorrei ringraziare tantissimo Giorgio Granito perché ci ha accolto e ci ha dato la possibilità di portare in scena i nostri spettacoli. Siamo veramente contenti e grati di questa opportunità.
Per quanto riguarda lo spettacolo Lo strano caso del Babbo Natale scomparso abbiamo parlato con l’Elfo Zebb della Compagnia Endaxi.
Abbiamo visto poesia, divertimento, giocoleria, tanti colori, ma soprattutto la grande capacità di interagire e coinvolgere i bambini che poi si emozionano, che si divertono, che vivono il palcoscenico. La vostra sensazione qual è?
“Per noi è uno dei nostri capisaldi, il teatro è scambio di emozioni, tutte le tecniche che mettiamo in campo sono soltanto uno strumento per scambiare emozioni e portarle in positivo durante lo spettacolo. Per far questo ci avvaliamo delle tecniche della giocoleria, dell’equilibrismo e anche dell’improvvisazione, perché avendo una base e non un testo completamente scritto questa libertà ci permette di interagire e creare un legame a doppio nodo: lo scambio reciproco non è soltanto un dare ma proprio uno scambio di emozioni. Anche noi alla fine dello spettacolo siamo pieni delle emozioni che ci dà il pubblico”.
Aggiungo che avete avuto la capacità non solo di coinvolgere i bambini, ma anche i genitori che sono la prova del 9, a volte sono un po’ diffidenti.
“E’ la cosa cui puntiamo, cercando di fare spettacoli su due o tre livelli, mentre il livello verbale è più un gioco di parole per i bambini nel frattempo gli adulti hanno modo di poter apprezzare un atto artistico o un gesto tecnico particolarmente difficile. Poi a volte il gioco di parole è per i bambini e il gesto tecnico è per gli adulti e a volte è il contrario, cioè che dietro una magia si celano delle battute”.
Per quanto attiene “Che peccato” andato in scena domenica pomeriggio abbiamo ascoltato Andrea Plithakis del Laboratorio teatrale dell’Ateneo Arte e Danza con sede a Villa Cavalletti a Grottaferrata.
Siamo passati dal monologo allo spettacolo nello spettacolo, passando poi per la commedia, scritto e diretto da te. Con un omaggio a Gigi Proietti con il Lonfo. Come ti è venuta in mente questa cosa? Io ci ho visto anche un po’ di Pirandello, soprattutto nell’impostazione scenica.
“Ti ringrazio. In effetti dentro questo spettacolo c’è tanta roba. Io il teatro lo amo e lo rispetto da 35 anni, sono stato fortunato perché ho avuto la possibilità di lavorare con degli ottimi maestri. Ho cominciato con Sergio Zecca che è stato il primo allievo di Proietti. E’ grazie a Proietti che ho deciso di fare questo lavoro. Io li vidi al Sistina nei Sette re di Roma forse lo spettacolo più bello mai visto su un palco e lì ho deciso. Poi ho avuto altri maestri che mi hanno formato sul classico, Fabio D’Avino che ha un’Accademia di Arte drammatica a Fondi in provincia di Latina, l’unica Accademia riconosciuta nel Lazio oltre a quella di Roma. Questo è un laboratorio, nasce quattro anni fa come corso di teatro e piano piano nel corso del tempo abbiamo coltivato l’ambizione di diventare una Compagnia perché le carte in regola credo ci siano tutte e stiamo lavorando con la stessa umiltà e passione di sempre. C’è chi lavora con me da quattro anni e chi da due mesi, come una delle protagoniste dei monologhi di questa sera”.
Il pezzo di Eufemia ci ha fatto morire dal ridere. Questa capacità di passare da un genere all’altro è geniale, non è da tutti, spesso si cade nella banalità. Sheakspeare lo fanno tutti, poi dipende da come lo fai. A teatro quello che conta oggi è trovare la chiave originale.
“La cosa bella è che dal momento in cui siamo partiti quattro anni fa – ha detto uno degli attori - chiunque si è unito ha trovato le braccia aperte sia da accoglierlo sia da farsi attore”.
Ma si sa: il teatro include, il teatro è una delle forme più belle di inclusione, di integrazione e di scambio. E lo spettacolo proposto dal Laboratorio di Plithakis ne è la prova.
Tutte le info sui prossimi spettacoli, sui costi dei biglietti e sugli abbonamenti al link https://teatrovittoriacolonna.it/ oppure sul 3341556248 o sulla mail teatrovittoriacolonnamarino@gmail.com.
Marino, 16 dicembre 2024
Riceviamo e pubblichiamo dal Responsabile Associazione Trousse Aps Giorgio Granito
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Anna Maria Gavotti nasce a Grottaferrata (RM) il 20 luglio 1956 e all’età di 13 anni si trasferisce con la famiglia a Marino dove tuttora risiede. Si diploma nel 1974/75 al Liceo Classico “Ugo Foscolo” di Albano Laziale e nel 1983 comincia a lavorare presso il Comune di Marino fino all’agosto 2023, data del suo pensionamento, con una parentesi importante al Parco Regionale dei Castelli Romani dal 1989 al 1998. Dal 1993 è iscritta all’Ordine dei Giornalisti di Roma e del Lazio, che le ha permesso di svolgere l’attività di Addetto Stampa all’interno dell’Ente negli ultimi venticinque anni. Appassionata anche di Cerimoniale vanta numerosi Corsi di formazione con i massimi esperti italiani nel settore. Attualmente è iscritta al 3° anno del Corso di laurea in Comunicazione e Multimedia presso l’Università telematica Mercatorum (perché aveva un sogno nel cassetto da realizzare), svolge attività di ufficio stampa per associazioni socio-culturali e collabora con la testata giornalistica Castelli Notizie.