Diritti umani, Confeuro e Iniziativa Comune per giustizia e legalità

Diritti umani, Confeuro e Iniziativa Comune per giustizia e legalità

10/12/2024 0 Di Marco Montini

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Oggi si cele­bra la Gior­na­ta Mon­dia­le dei Dirit­ti Uma­ni, una ricor­ren­za che ci invi­ta a riflet­te­re sul­l’im­por­tan­za di tute­la­re i dirit­ti fon­da­men­ta­li del­la per­so­na in un mon­do sem­pre più segna­to da disu­gua­glian­ze, ingiu­sti­zie e con­flit­ti. Tan­ti espo­nen­ti del mon­do isti­tu­zio­na­le sono inter­ve­nu­ti sul tema. Fra loro, Car­me­la Tiso, por­ta­vo­ce nazio­na­le del Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne, che ha sot­to­li­nea­to: “I dirit­ti uma­ni rap­pre­sen­ta­no il fon­da­men­to di ogni socie­tà civi­le e demo­cra­ti­ca, e il loro rispet­to è stret­ta­men­te lega­to al prin­ci­pio di lega­li­tà, pila­stro impre­scin­di­bi­le per com­bat­te­re l’im­pu­ni­tà e l’in­giu­sti­zia. La Dichia­ra­zio­ne Uni­ver­sa­le dei Dirit­ti Uma­ni, adot­ta­ta dal­l’As­sem­blea Gene­ra­le Onu il 10 dicem­bre 1948, è il pri­mo docu­men­to che san­ci­sce i dirit­ti fon­da­men­ta­li che spet­ta­no a ogni indi­vi­duo, indi­pen­den­te­men­te da raz­za, ses­so, reli­gio­ne o nazio­na­li­tà. I 30 arti­co­li del­la Dichia­ra­zio­ne deli­nea­no dirit­ti ina­lie­na­bi­li, tra cui il dirit­to alla vita, alla liber­tà, all’u­gua­glian­za, al lavo­ro e all’i­stru­zio­ne. E pro­prio in Ita­lia, la Costi­tu­zio­ne del 1948 rispec­chia i prin­ci­pi del­la Dichia­ra­zio­ne Uni­ver­sa­le, riba­den­do nel suo art 2 che la Repub­bli­ca rico­no­sce e garan­ti­sce i dirit­ti invio­la­bi­li del­l’uo­mo e, nel­l’art 3, che tut­ti i cit­ta­di­ni sono ugua­li davan­ti alla leg­ge sen­za distin­zio­ne di con­di­zio­ni per­so­na­li o socia­li. Ma qua­li sono cau­se ed effet­ti del­le vio­la­zio­ni dei dirit­ti uma­ni? La vio­la­zio­ne dei dirit­ti uma­ni si mani­fe­sta sot­to for­me mol­te­pli­ci: guer­re, pover­tà estre­ma, discri­mi­na­zio­ni, regi­mi auto­ri­ta­ri, schia­vi­tù moder­na e nega­zio­ne del­le liber­tà fon­da­men­ta­li. E le con­se­guen­ze di que­ste vio­la­zio­ni sono dram­ma­ti­che. Sul pia­no socio-eco­no­mi­co, la nega­zio­ne dei dirit­ti ali­men­ta insta­bi­li­tà poli­ti­ca, disu­gua­glian­za e migra­zio­ni for­za­te. Sul pia­no uma­ni­ta­rio, si assi­ste a un dete­rio­ra­men­to del­la digni­tà uma­na e alla cre­sci­ta di sen­ti­men­ti di impo­ten­za e rab­bia, che pos­so­no tra­sfor­mar­si in vio­len­za. Nel con­te­sto attua­le, segna­to da guer­re e cri­si glo­ba­li, dun­que, i dirit­ti uma­ni non pos­so­no esse­re con­si­de­ra­ti un lus­so, ma un impe­ra­ti­vo mora­le e poli­ti­co. Per garan­ti­re il benes­se­re mon­dia­le e un equi­li­brio sta­bi­le, è essen­zia­le che i dirit­ti fon­da­men­ta­li sia­no tute­la­ti ovun­que. Il prin­ci­pio di lega­li­tà, insie­me alla col­la­bo­ra­zio­ne inter­na­zio­na­le, rap­pre­sen­ta un baluar­do con­tro le disu­gua­glian­ze e l’ingiustizia”.

Sul­la fal­sa­ri­ga anche Con­feu­ro, la con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri euro­pei e del mon­do: “In occa­sio­ne del­la Gior­na­ta Inter­na­zio­na­le dei Dirit­ti Uma­ni, inten­dia­mo riba­di­re il ruo­lo dell’agricoltura come colon­na fon­da­men­ta­le per la pro­mo­zio­ne dei dirit­ti uma­ni, del­la giu­sti­zia socia­le e del­la soste­ni­bi­li­tà. In que­sto con­te­sto sto­ri­co deli­ca­to e com­ples­so, men­tre il mon­do affron­ta cre­scen­ti sfi­de lega­te alle guer­re e con­flit­ti, alla sicu­rez­za ali­men­ta­re, al cam­bia­men­to cli­ma­ti­co e alle disu­gua­glian­ze eco­no­mi­che, il set­to­re pri­ma­rio si con­fer­ma una leva cru­cia­le per garan­ti­re digni­tà, dirit­ti e benes­se­re a milio­ni di per­so­ne. L’accesso al cibo sano e nutrien­te è un dirit­to uma­no uni­ver­sa­le, ma è anco­ra nega­to a trop­pi popo­li. In que­sto sce­na­rio, dun­que, un’agricoltura soste­ni­bi­le e rispet­to­sa dell’ambiente rap­pre­sen­ta non solo una solu­zio­ne pra­ti­ca, ma anche un model­lo di svi­lup­po fon­da­to sui valo­ri del­la soli­da­rie­tà, dell’equità e del­la respon­sa­bi­li­tà. E que­sto vale nel mon­do come in Ita­lia, i cui pic­co­li e medi agri­col­to­ri svol­go­no un ruo­lo essen­zia­le non sola­men­te per tute­la­re la sovra­ni­tà ali­men­ta­re, ma anche per soste­ne­re i dirit­ti del­le comu­ni­tà loca­li, spes­so dimen­ti­ca­te nel­le agen­de glo­ba­li. In tal sen­so, la nostra con­fe­de­ra­zio­ne sot­to­li­nea l’urgenza di poli­ti­che agri­co­le che met­ta­no al cen­tro i dirit­ti uma­ni: dall’equo com­pen­so alla lot­ta con­tro capo­ra­la­to e sfrut­ta­men­to dei lavo­ra­to­ri, fino alla pro­mo­zio­ne di pra­ti­che vir­tuo­se e soste­ni­bi­li che pre­ser­vi­no la bio­di­ver­si­tà e il ter­ri­to­rio. Ser­ve un pat­to socia­le tra isti­tu­zio­ni, impre­se, asso­cia­zio­ni di set­to­re e cit­ta­di­ni”, ha con­clu­so Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro.

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