Azienda Consortile Sociale “Valle dell’Irno”, Il Presidente Anna Petta

Azienda Consortile Sociale “Valle dell’Irno”, Il Presidente Anna Petta

06/12/2024 0 Di Marco Montini

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Azien­da Con­sor­ti­le Socia­le “Val­le dell’Irno”, Il Pre­si­den­te Anna Pet­ta: “Respin­gia­mo le accu­se stru­men­ta­li, le pole­mi­che non fer­me­ran­no il nostro impe­gno per il ter­ri­to­rio”

La Pre­si­den­te Anna Pet­ta: “Risul­ta­ti con­cre­ti, visio­ne stra­te­gi­ca e impe­gno col­let­ti­vo per il ter­ri­to­rio: la rispo­sta del Con­sor­zio a chi ten­ta di scre­di­ta­re un’operazione di suc­ces­so”
“Come Pre­si­den­te del Con­sor­zio Socia­le Val­le dell’Irno, insie­me al Con­si­glio di ammi­ni­stra­zio­ne e a nome di tut­ti i Sin­da­ci ade­ren­ti, riten­go neces­sa­rio inter­ve­ni­re per chia­ri­re la nostra posi­zio­ne rispet­to alle pole­mi­che e alle accu­se stru­men­ta­li emer­se recen­te­men­te. La for­za del nostro Con­sor­zio risie­de nel­la coe­sio­ne e nel­la siner­gia che da sem­pre carat­te­riz­za­no i Comu­ni del­la Val­le dell’Irno. Sia­mo uni­ti non solo nel­la gestio­ne del­le sfi­de quo­ti­dia­ne, ma anche nel­la visio­ne di lun­go ter­mi­ne per il benes­se­re del nostro ter­ri­to­rio e del­le sue comu­ni­tà. Non pos­sia­mo per­met­te­re che attac­chi pre­te­stuo­si met­ta­no in ombra l’impegno con­di­vi­so e i risul­ta­ti con­cre­ti rag­giun­ti gra­zie alla col­la­bo­ra­zio­ne e al lavo­ro di squa­dra. Il Con­sor­zio è nato con l’obiettivo di dare rispo­ste con­cre­te ai biso­gni socia­li del­la Val­le dell’Irno e rap­pre­sen­ta oggi un model­lo vir­tuo­so di gestio­ne inte­gra­ta e con­di­vi­sa tra Comu­ni. Gra­zie alla nostra uni­tà e alla deter­mi­na­zio­ne col­let­ti­va, abbia­mo sem­pre ope­ra­to con tra­spa­ren­za, pro­fes­sio­na­li­tà e atten­zio­ne alle esi­gen­ze rea­li del­la comu­ni­tà, costruen­do un siste­ma di wel­fa­re inclu­si­vo ed effi­ca­ce. Le accu­se di ‘fal­li­men­ti’ e di ‘gestio­ne clien­te­la­re’ sono pri­ve di ogni fon­da­men­to e rap­pre­sen­ta­no un ten­ta­ti­vo di desta­bi­liz­za­zio­ne poli­ti­ca. I fat­ti dimo­stra­no il con­tra­rio: gra­zie a una gestio­ne tra­spa­ren­te, pro­fes­sio­na­le e mira­ta ai biso­gni rea­li del­la comu­ni­tà, il Con­sor­zio è sta­to pro­ta­go­ni­sta di gran­di finan­zia­men­ti. Voglio ricor­da­re il finan­zia­men­to di 948.512,18 euro per il pro­get­to Cam­pa­nia Wel­fa­re, desti­na­to a poten­zia­re i ser­vi­zi di inclu­sio­ne socia­le e lavo­ra­ti­va, e quel­lo di 169.992,70 euro per gli Accor­di ter­ri­to­ria­li di gene­re, che sup­por­ta­no le fami­glie e favo­ri­sco­no l’occupazione fem­mi­ni­le. Que­sti inter­ven­ti non sono paro­le o pro­mes­se, ma fat­ti con­cre­ti che testi­mo­nia­no l’efficacia e la visio­ne del nostro ope­ra­to. Sono il risul­ta­to del­la nostra com­pat­tez­za come ammi­ni­stra­to­ri e dell’impegno col­let­ti­vo dei Comu­ni del­la Val­le dell’Irno.” A dir­lo è il Pre­si­den­te dell’Azienda Con­sor­ti­le Socia­le “Val­le dell’Irno”, Anna Pet­ta.
“Alla luce di que­ste evi­den­ze, abbia­mo chie­sto al Diret­to­re Car­mi­ne De Bla­sio di ricon­si­de­ra­re la sua deci­sio­ne di dimet­ter­si. La con­ti­nui­tà del lavo­ro avvia­to è fon­da­men­ta­le per sal­va­guar­da­re pro­get­ti e ser­vi­zi di gran­de valo­re per il ter­ri­to­rio. Riba­dia­mo con for­za che le ste­ri­li pole­mi­che non devo­no met­te­re a rischio i risul­ta­ti otte­nu­ti. Que­sti sono frut­to di un impe­gno col­let­ti­vo che appar­tie­ne a tut­ti noi: ammi­ni­stra­to­ri, ope­ra­to­ri e cit­ta­di­ni del­la Val­le dell’Irno. Il nostro lavo­ro non si fer­ma. Guar­dia­mo al futu­ro con deter­mi­na­zio­ne, cer­ti che il valo­re e la mis­sio­ne del Con­sor­zio non pos­sa­no esse­re oscu­ra­ti da accu­se infon­da­te. Con­ti­nue­re­mo a raf­for­za­re il dia­lo­go con tut­te le real­tà coin­vol­te, miglio­ran­do il siste­ma di wel­fa­re ter­ri­to­ria­le e garan­ten­do rispo­ste sem­pre più effi­ca­ci alle esi­gen­ze del­le per­so­ne e del­le fami­glie del­la Val­le dell’Irno. La nostra unio­ne è la nostra for­za e il nostro impe­gno per il bene del ter­ri­to­rio è inar­re­sta­bi­le”, con­clu­de Anna Pet­ta.

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