Agricoltura, Confeuro: “Tutelare pomodoro italiano: Ue si ispiri a nostro modello” 

Agricoltura, Confeuro: “Tutelare pomodoro italiano: Ue si ispiri a nostro modello” 

05/12/2024 0 Di Marco Montini

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“Con­feu­ro sot­to­li­nea con for­za la neces­si­tà di tute­la­re la pro­du­zio­ne ita­lia­na di pomo­do­ro dal­le pra­ti­che di con­cor­ren­za slea­le pro­ve­nien­ti dal­la Cina, che met­to­no a rischio qua­li­tà, soste­ni­bi­li­tà e tra­di­zio­ne del­le nostre eccel­len­ze agroa­li­men­ta­ri. Ricor­dia­mo infat­ti che il nostro Pae­se è tra le pri­mis­si­me nazio­ni espor­ta­tri­ci di que­sto pro­dot­to, sim­bo­lo del­la ita­lia­ni­tà nel mon­do ed eccel­len­za del­la die­ta medi­ter­ra­nea. In un con­te­sto di cre­scen­te glo­ba­liz­za­zio­ne, dun­que, il set­to­re del pomo­do­ro si tro­va ad affron­ta­re una com­pe­ti­zio­ne distor­ta, cau­sa­ta da espor­ta­zio­ni, quel­le del gran­de sta­to asia­ti­co, di pro­dot­ti a bas­so costo che in mol­ti casi non rispet­te­reb­be­ro gli stan­dard di sicu­rez­za ali­men­ta­re, qua­li­tà e trac­cia­bi­li­tà. Cosa fare, dun­que? In Ita­lia, vige una nor­ma­ti­va mol­to strin­gen­te a tute­la del pomo­do­ro, ossia il decre­to 23 set­tem­bre 2005, secon­do il qua­le la deno­mi­na­zio­ne di ven­di­ta “Pas­sa­ta di pomo­do­ro” e’ riser­va­ta al pro­dot­to otte­nu­to diret­ta­men­te da pomo­do­ro fre­sco, sano e matu­ro, men­tre è vie­ta­to pro­dur­re pas­sa­ta, deri­van­te da pro­dot­to con­cen­tra­to, come di fat­to sareb­be quel­lo cine­se. Sia­mo di fron­te a una dif­fe­ren­zia­zio­ne fon­da­men­ta­le che dovreb­be esse­re este­sa anche a livel­lo euro­pea, e che rap­pre­sen­te­reb­be uno step legi­sla­ti­vo impor­tan­te sia per la tute­la dei con­su­ma­to­ri e sia per pro­teg­ge­re le impre­se ita­lia­ne ed euro­pee dal­la con­cor­ren­za slea­le del­la Cina. C’è poi un ulte­rio­re allar­me ros­so: la pro­du­zio­ne di pomo­do­ro, sto­ri­ca­men­te e pro­fon­da­men­te lega­ta alla gestio­ne dell’acqua, in que­sto 2024 si è rive­la­ta nega­ti­va rispet­to alle rese e que­sto ha pro­vo­ca­to enor­mi dif­fi­col­tà di ven­di­ta a prez­zi ade­gua­ti per gli impren­di­to­ri del set­to­re pri­ma­rio che in mol­ti casi non sono riu­sci­ti a rien­tra­re dei costi pro­dut­ti­vi e gestio­na­li. Alla luce di que­ste pro­ble­ma­ti­che lega­te a squi­li­bri di mer­ca­to e cala­mi­tà natu­ra­li, dun­que, Con­feu­ro chie­de alle isti­tu­zio­ni pro­po­ste, in pri­mis al mini­stro del­le Poli­ti­che Agri­co­le Lol­lo­bri­gi­da e al gover­no Melo­ni un aumen­to del­le risor­se pub­bli­che per gli agri­col­to­ri, mag­gio­ri inve­sti­men­ti infra­strut­tu­ra­li a soste­gno del­la filie­ra del pomo­do­ro di qua­li­tà, e una azio­ne di sol­le­ci­ta­zio­ne alla UE al fine di inter­ve­ni­re con misu­re con­cre­te per garan­ti­re la pari­tà di con­di­zio­ni tra i pro­dut­to­ri e sal­va­guar­da­re la com­pe­ti­ti­vi­tà di un set­to­re stra­te­gi­co per l’economia. Non pos­sia­mo per­met­te­re che il pomo­do­ro ita­lia­no ven­ga sacri­fi­ca­to sull’altare del­la glo­ba­liz­za­zio­ne”.
Cosi, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do.

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