Straordinario successo per l’inaugurazione della Mostra “Segni Epocali a Paestum

Straordinario successo per l’inaugurazione della Mostra “Segni Epocali a Paestum

29/10/2024 0 Di Marco Montini

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Fer­nan­do Man­go­ne rac­con­ta Pae­stum” nel Par­co Archeo­lo­gi­co di Pae­stum

Un viag­gio tra mito e con­tem­po­ra­nei­tà nel cuo­re dell’antica Posei­do­nia attra­ver­so lo sguar­do dell’artista Fer­nan­do Man­go­ne.

L’esposizione sarà aper­ta al pub­bli­co fino al 12 gen­na­io 2025

Nel sug­ge­sti­vo sce­na­rio del Par­co Archeo­lo­gi­co di Pae­stum, con il Tem­pio di Net­tu­no a fare da sfon­do impo­nen­te, saba­to 26 otto­bre si è tenu­ta l’i­nau­gu­ra­zio­ne del­la mostra “Segni Epo­ca­li: Fer­nan­do Man­go­ne rac­con­ta Pae­stum”. L’evento, orga­niz­za­to in col­la­bo­ra­zio­ne tra i Par­chi Archeo­lo­gi­ci di Pae­stum e Velia e la Fon­da­zio­ne Arte Man­go­ne, è sta­to con­ce­pi­to come un’esperienza dif­fu­sa tra gli spa­zi del Museo e dell’area archeo­lo­gi­ca di Pae­stum e sarà visi­ta­bi­le fino al 12 gen­na­io 2025.

A tra­spor­ta­re il visi­ta­to­re attra­ver­so le diver­se sezio­ni del­la mostra è lo stes­so Man­go­ne, pro­ta­go­ni­sta di una per­for­man­ce di live pain­ting che ha anti­ci­pa­to lo sve­la­men­to del mae­sto­so Polit­ti­co, esem­pio di arte site spe­ci­fic che Man­go­ne ha idea­to in esclu­si­va per cele­bra­re il tem­pio di Net­tu­no e il Tuf­fa­to­re di Pae­stum, oltre ai gran­di arche­ti­pi del­la mito­lo­gia clas­si­ca, impres­si sul­la mae­sto­sa ope­ra attra­ver­so la pen­nel­la­ta poten­te, com­po­sta da 20 tele este­se per una lun­ghez­za di 40 metri, offren­do allo spet­ta­to­re una visio­ne mul­ti­di­men­sio­na­le: la pit­tu­ra di Man­go­ne, infat­ti, apre la pro­spet­ti­va con il suo dina­mi­smo inter­no, sve­lan­do più ani­me a secon­da del­la varia­zio­ne tem­po­ra­le. La luce del gior­no e del­la not­te si alter­na­no sul­la tela, visi­bi­le anche in not­tur­na, con­fe­ren­do un fasci­no ulte­rio­re al Par­co Archeo­lo­gi­co, in una con­trap­po­si­zio­ne tra il clas­si­ci­smo e con­tem­po­ra­nei­tà. Ecce­zio­nal­men­te, in occa­sio­ne dell’inaugurazione, alcu­ne tele sono sta­te col­lo­ca­te all’interno del tem­pio di Net­tu­no, per­met­ten­do al visi­ta­to­re di vive­re un’esperienza immer­si­va cam­mi­nan­do tra le immen­se colon­ne.

Man­go­ne, che da oltre trent’anni si dedi­ca a inter­pre­ta­re e valo­riz­za­re il patri­mo­nio pesta­no, con le sue ope­re instau­ra un dia­lo­go inten­so e uni­co con i reper­ti mil­le­na­ri del sito archeo­lo­gi­co. Il pro­get­to del­la mostra “Segni Epo­ca­li. Fer­nan­do Man­go­ne rac­con­ta Pae­stum” è sta­to cura­to e segui­to Tizia­na D’Angelo, Diret­to­re dei Par­chi Archeo­lo­gi­ci Pae­stum e Velia e dal­le respon­sa­bi­li del coor­di­na­men­to scien­ti­fi­co Tere­sa Mari­no, Ornel­la Sil­vet­ti e Rosa­ria Sir­le­to, in un lavo­ro che ha inte­so intrec­cia­re l’arte con­tem­po­ra­nea con la gran­de tra­di­zio­ne sto­ri­co-archeo­lo­gi­ca di Pae­stum.

Duran­te l’inaugurazione, Tizia­na D’Angelo, Diret­to­re dei Par­chi Archeo­lo­gi­ci, ha dichia­ra­to: “Con la mostra ‘Segni Epo­cal’, ini­zia­mo un per­cor­so che par­te dai segni con­tem­po­ra­nei del­l’ar­ti­sta Fer­nan­do Man­go­ne, che ha vis­su­to inten­sa­men­te il nostro ter­ri­to­rio, in par­ti­co­la­re la cit­tà di Pae­stum. L’i­dea è di uti­liz­za­re que­sti segni e colo­ri per com­pie­re un viag­gio nel tem­po, attra­ver­san­do epo­che diver­se. Gra­zie alla rilet­tu­ra del pae­sag­gio pesta­no e dei monu­men­ti, l’o­pe­ra di Man­go­ne immer­ge Pae­stum in una dimen­sio­ne qua­si ‘altra’, che ci ripor­ta al pae­sag­gio anti­co e alle imma­gi­ni rea­liz­za­te dai pit­to­ri del­la Posei­do­nia gre­ca-luca­na. L’ar­te di Man­go­ne, con la sua natu­ra per­for­ma­ti­va ed estem­po­ra­nea, ci ricor­da il valo­re dell’arte come crea­zio­ne viva, non come pro­dot­to fini­to, capa­ce di sti­mo­la­re nuo­ve memo­rie per que­sta cit­tà anti­ca. Arti­sta di livel­lo inter­na­zio­na­le, in que­sto con­te­sto fa di Pae­stum non una sem­pli­ce sce­no­gra­fia, ma un sog­get­to che tor­na a vive­re. Que­sto è essen­zia­le: nel dia­lo­go tra anti­co e con­tem­po­ra­neo, il pae­sag­gio archeo­lo­gi­co non è né sce­no­gra­fia né sem­pli­ce loca­tion, ma un inter­lo­cu­to­re vivo in un dia­lo­go auten­ti­co tra pas­sa­to e pre­sen­te”.

“Pae­stum”, vera per­la d’Italia e patri­mo­nio dell’Umanità UNESCO, è oggi uno dei siti archeo­lo­gi­ci più impor­tan­ti del mon­do e acco­glie ogni anno qua­si cin­que­cen­to­mi­la visi­ta­to­ri. I suoi tem­pli e i suoi musei lascia­no a boc­ca aper­ta e rac­con­ta­no la sto­ria di popo­la­zio­ni pre­i­sto­ri­che, gre­che, luca­ne e roma­ne.

Il cura­to­re del­la mostra, Lucia­no Cari­ni, ha aggiun­to: “Que­sta mostra uni­sce il pas­sa­to di Pae­stum con la con­tem­po­ra­nei­tà, con­cre­tiz­zan­do ai nostri occhi un dia­lo­go tra mito e moder­ni­tà. Una del­le carat­te­ri­sti­che prin­ci­pa­li di Man­go­ne è pro­prio que­sta capa­ci­tà di fon­de­re epo­che diver­se: gra­zie alla sua pro­fon­da cono­scen­za del­la sto­ria del­l’ar­te – dal­la Gre­cia e Roma anti­ca fino al Medioe­vo e al Rina­sci­men­to – Man­go­ne rie­sce a far dia­lo­ga­re pas­sa­to e pre­sen­te sen­za rot­tu­re, in un rap­por­to di con­ti­nui­tà costrut­ti­va. Segni Epo­ca­li rap­pre­sen­ta un viag­gio nel­la sto­ria di Pae­stum e del­la Magna Gre­cia, un per­cor­so attra­ver­so l’e­re­di­tà roma­na rein­ter­pre­ta­ta con occhi moder­ni. Le imma­gi­ni ispi­ra­te al pas­sa­to diven­ta­no qua­si par­te del nostro tem­po, figu­re vive nel­la nostra con­tem­po­ra­nei­tà. E in que­sto si rive­la il valo­re del­la mostra: la con­tem­po­ra­nei­tà tra pas­sa­to e pre­sen­te”.

All’i­nau­gu­ra­zio­ne sono inter­ve­nu­ti, oltre a Tizia­na D’Angelo, Diret­to­re dei Par­chi Archeo­lo­gi­ci di Pae­stum e Velia, e a Lucia­no Cari­ni, cura­to­re del­la mostra, anche Tere­sa Mari­no, Fun­zio­na­rio archeo­lo­go dei Par­chi, e Car­lo Mot­ta, Respon­sa­bi­le Libri Edi­to­ria­le Gior­gio Mon­da­do­ri, che ha cura­to la pub­bli­ca­zio­ne del cata­lo­go del­la mostra. La mostra “Segni Epo­ca­li” offre ai visi­ta­to­ri una visio­ne uni­ca di Pae­stum, invi­tan­do­li a risco­pri­re que­sta anti­ca cit­tà attra­ver­so l’ar­te di Man­go­ne.

Ad accom­pa­gna­re l’allestimento anche il pre­zio­so cata­lo­go da col­le­zio­ne.

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