“Tutto ci aspettavamo ma un arroganza cosi grande non potevamo immaginarcela, siamo allibiti dal comportamento…
Mamma, pedagogista e non solo: la “multi-vita” della star del meteo Emma Parigi
28/10/2024Questo articolo è stato letto 153 volte!
Il grande pubblico la conosce per la sua professionalità, per essere la star del meteo in tv, altri per la sua bellezza sopraffina e la sua esperienza nel campo della moda e della pubblicità. Ma Emma Parigi non è solo questo ma tanto altro. La pedagogia, la maternità, i rapporti umani: anche questo è uno spaccato fondamentale delle sette vite di Emma, che si è raccontata in questa bella intervista al nostro giornale
*Emma, partiamo dalla vita professionale. Radio, tv, molti ti definiscono la “star del meteo”. Sono molteplici le tue collaborazioni: da 3Bmeteo, a presentatrice delle condizioni meteorologiche per reti televisive ( La7, TeleNorba, PrimoCanale…) e stazioni radiofoniche ( Kiss Kiss, RTL, radio Bruno, radio Number 1…). Cosa significa per te, il tuo lavoro?*
“Il mio lavoro è un percorso formativo che mi accompagna quotidianamente ad assaporare, sentire e vivere una passione. È naturalmente cosa piacevole e lusinghiera essere definiti con tale affermazione, ma sono una semplice donna che con impegno e dedizione vuole fare bene quello che fa, imparando ogni giorno, cogliendo ogni possibile sviluppo e miglioria. Nell’ultimo anno, ad esempio, oltre ad essere conduttrice meteorologica, sono coordinatrice di un progetto dedicato al sociale, completamente gratuito: 3B meteo per il sociale. Questo è stimolo e orgoglio. Con amore e dedizione io e due colleghi meteorologi, in qualità di relatori, favoriamo incontri di meteorologia nelle scuole e nei centri per anziani di provincia e regione. Gradualmente stiamo sconfinando, arrivando anche altrove a livello nazionale. La meteorologia è una scienza complessa, spesso non è compresa, viene mal interpretata o semplicemente non è conosciuta. Dunque si è pensato di organizzare tale attività per diffondere la cultura meteorologica e sensibilizzare circa il cambiamento climatico in atto, nella nostra sede oppure nelle strutture interessate, attraverso presentazioni in linea con le diverse fasce d’età, le capacità e le conoscenze dell’utenza. Lo scopo è educativo, informativo e d’intrattenimento, anche ludico per incrementare stimolo e coinvolgimento, attraverso il meteo-quiz”.
*Tu sei laureata triennale in Scienze dell’Educazione per la prima infanzia, e hai conseguito la laurea magistrale in Scienze Pedagogiche presso l’Università degli studi di Bergamo. Come sei arrivata nel campo dei media e della comunicazione?*
“La pedagogia non è in secondo piano. Unitamente all’attività di conduzione, per quasi 4 anni, ho lavorato presso i reparti pediatrici dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo come pedagogista. Attività conclusasi per motivi di salute. Il suo significato era quello di favorire nei bambini ricoverati esperienze, stimoli e sviluppi durante l’ospedalizzazione, condizione che sospende in qualche modo la loro crescita, presentando e proponendo momenti di gioco e attività creativa. Resta l’esperienza più profonda, emblematica ed immersiva della mia vita. La mia carriera nella meteorologia è nata inaspettatamente 6 anni fa. Mi sono chiesta spesso come mai fossi stata notata, ma preferisco restare avvolta dalla meraviglia del mistero. L’azienda 3B Meteo mi ha contattato privatamente, mi hanno scelto e mi sono messa in gioco con determinazione e impegno. Con cura e attenzione ho preso per mano questo ambito facendolo diventare mio. Ogni giorno apprendo qualcosa di nuovo grazie ai colleghi meteorologici, il loro studio è il punto di partenza, a me sta realizzare un discorso previsionale che poi comunico e condivido per molte radio nazionali e per canali televisivi. Spesso i tempi di registrazione sono limitatissimi, avrei piacere a raccontare molto di più. Insomma, sono proprio innamorata di quello che è il mio lavoro. Mi permetto però di aggiungere un altro pezzo formativo prezioso: un Master in Consulenza Pedagogica nei contesti educativi di formazione permanente presso l’Università Cusano di Roma, nel febbraio di questo particolare anno 2024. Tornare a studiare permette di superare nuovi limiti che si presentano o a prepararsi ad affrontarne altri possibili, significa non bastarsi, ma in positivo. Caricare le energie residue ed assaporare aria nuova, di sfida, con sè stessi”
*Oltre a tutto questo, ti diletti anche nel campo della moda per alcuni importanti marchi internazionali. Ti piace?*
“Durante gli studi universitari ho lavorato come modella e indossatrice per un’agenzia di Milano, principalmente per alcuni showroom, in seguito come libera professionista. Attività che è stata possibile solo dopo un delicato percorso con una professionista incredibile. La stessa mi ha accompagnata per mano verso la cosa più importante per il nostro benessere: l’accettazione di sé, il volersi bene. Attualmente le collaborazioni con alcuni brand sono in essere attraverso Instagram. Per me spazio leggero e presentativo. Così vengono proposte immagini fotografiche o riproduzioni video che ruotano attorno a come Emma è. Mi piace presentare alcune qualità che possono rappresentare, accompagnare la bellezza di una donna, come la semplicità e la raffinatezza, l’eleganza quando si indossa un capo, quando ci si esprime verbalmente e nella gestualità dei movimenti, fini, sensibili e perché no, anche sensuali. Per molti anni non ho saputo definirmi, al mio posto lo facevano altri, attribuendomi accezioni e riferimenti fisici-estetici negativi. La percezione era quella di non essere abbastanza. Nonostante la sofferenza, la fatica di sentire e vivere questo disagio, è emersa la voglia di farcela, attraverso l’impegno costante in ogni cosa, in ogni dove. Il percorso scolastico è stata la strada formativa per raggiungere i miei lavori, che tanto adoro perché hanno permesso spazio di crescita ed emozioni. Condivido alcune caratteristiche caratteriali che possono dare forma e luce. Sono empatica, sensibile e riflessiva. Gentile ed educata. Forse ancora tanto autocritica, ma trovo anche stimolo in questo. Tanto semplice quanto complessa. Semplice nell’aspetto, nell’abbigliamento, la complessità risiede nella profonda emotività e nella mente assorbente e riflessiva senza confini. Da circa due mesi ho però una definizione, forse la più bella e intensa, quella di essere mamma”.
*Chi è Emma Parigi, oltre il lavoro?*
In realtà mi sento una persona normalissima, non mi ritengo così conosciuta. Lo spazio Instagram personale, a disposizione di sguardi e curiosità, offre banalmente una presentazione del sé e delle attività svolte, di stampo prevalentemente lavorativo. Per scelta non si apre la porta di casa neppure quella del cuore. Mi piace e trovo corretto mantenere protetta questa intimità. Basti sapere che un compagno da 12 anni, dal quale ho avuto un meraviglioso bambino lo scorso agosto. Sono una persona seria e ciò che più apprezzo è che i miei follower l’hanno compreso. C’è rispetto ed educazione reciproca, nelle risposte e nelle interazioni, la miglior modalità relazionale”.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.