Mamma, pedagogista e non solo: la “multi-vita” della star del meteo Emma Parigi

Mamma, pedagogista e non solo: la “multi-vita” della star del meteo Emma Parigi

28/10/2024 0 Di Marco Montini

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Il gran­de pub­bli­co la cono­sce per la sua pro­fes­sio­na­li­tà, per esse­re la star del meteo in tv, altri per la sua bel­lez­za sopraf­fi­na e la sua espe­rien­za nel cam­po del­la moda e del­la pub­bli­ci­tà. Ma Emma Pari­gi non è solo que­sto ma tan­to altro. La peda­go­gia, la mater­ni­tà, i rap­por­ti uma­ni: anche que­sto è uno spac­ca­to fon­da­men­ta­le del­le set­te vite di Emma, che si è rac­con­ta­ta in que­sta bel­la inter­vi­sta al nostro gior­na­le

*Emma, par­tia­mo dal­la vita pro­fes­sio­na­le. Radio, tv, mol­ti ti defi­ni­sco­no la “star del meteo”. Sono mol­te­pli­ci le tue col­la­bo­ra­zio­ni: da 3Bmeteo, a pre­sen­ta­tri­ce del­le con­di­zio­ni meteo­ro­lo­gi­che per reti tele­vi­si­ve ( La7, Tele­Nor­ba, Pri­mo­Ca­na­le…) e sta­zio­ni radio­fo­ni­che ( Kiss Kiss, RTL, radio Bru­no, radio Num­ber 1…). Cosa signi­fi­ca per te, il tuo lavo­ro?*

“Il mio lavo­ro è un per­cor­so for­ma­ti­vo che mi accom­pa­gna quo­ti­dia­na­men­te ad assa­po­ra­re, sen­ti­re e vive­re una pas­sio­ne. È natu­ral­men­te cosa pia­ce­vo­le e lusin­ghie­ra esse­re defi­ni­ti con tale affer­ma­zio­ne, ma sono una sem­pli­ce don­na che con impe­gno e dedi­zio­ne vuo­le fare bene quel­lo che fa, impa­ran­do ogni gior­no, coglien­do ogni pos­si­bi­le svi­lup­po e miglio­ria. Nell’ultimo anno, ad esem­pio, oltre ad esse­re con­dut­tri­ce meteo­ro­lo­gi­ca, sono coor­di­na­tri­ce di un pro­get­to dedi­ca­to al socia­le, com­ple­ta­men­te gra­tui­to: 3B meteo per il socia­le. Que­sto è sti­mo­lo e orgo­glio. Con amo­re e dedi­zio­ne io e due col­le­ghi meteo­ro­lo­gi, in qua­li­tà di rela­to­ri, favo­ria­mo incon­tri di meteo­ro­lo­gia nel­le scuo­le e nei cen­tri per anzia­ni di pro­vin­cia e regio­ne. Gra­dual­men­te stia­mo scon­fi­nan­do, arri­van­do anche altro­ve a livel­lo nazio­na­le. La meteo­ro­lo­gia è una scien­za com­ples­sa, spes­so non è com­pre­sa, vie­ne mal inter­pre­ta­ta o sem­pli­ce­men­te non è cono­sciu­ta. Dun­que si è pen­sa­to di orga­niz­za­re tale atti­vi­tà per dif­fon­de­re la cul­tu­ra meteo­ro­lo­gi­ca e sen­si­bi­liz­za­re cir­ca il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co in atto, nel­la nostra sede oppu­re nel­le strut­tu­re inte­res­sa­te, attra­ver­so pre­sen­ta­zio­ni in linea con le diver­se fasce d’età, le capa­ci­tà e le cono­scen­ze dell’utenza. Lo sco­po è edu­ca­ti­vo, infor­ma­ti­vo e d’intrattenimento, anche ludi­co per incre­men­ta­re sti­mo­lo e coin­vol­gi­men­to, attra­ver­so il meteo-quiz”.

*Tu sei lau­rea­ta trien­na­le in Scien­ze del­l’E­du­ca­zio­ne per la pri­ma infan­zia, e hai con­se­gui­to la lau­rea magi­stra­le in Scien­ze Peda­go­gi­che pres­so l’U­ni­ver­si­tà degli stu­di di Ber­ga­mo. Come sei arri­va­ta nel cam­po dei media e del­la comu­ni­ca­zio­ne?*

“La peda­go­gia non è in secon­do pia­no. Uni­ta­men­te all’attività di con­du­zio­ne, per qua­si 4 anni, ho lavo­ra­to pres­so i repar­ti pedia­tri­ci dell’Ospedale Papa Gio­van­ni XXIII di Ber­ga­mo come peda­go­gi­sta. Atti­vi­tà con­clu­sa­si per moti­vi di salu­te. Il suo signi­fi­ca­to era quel­lo di favo­ri­re nei bam­bi­ni rico­ve­ra­ti espe­rien­ze, sti­mo­li e svi­lup­pi duran­te l’ospedalizzazione, con­di­zio­ne che sospen­de in qual­che modo la loro cre­sci­ta, pre­sen­tan­do e pro­po­nen­do momen­ti di gio­co e atti­vi­tà crea­ti­va. Resta l’esperienza più pro­fon­da, emble­ma­ti­ca ed immer­si­va del­la mia vita. La mia car­rie­ra nel­la meteo­ro­lo­gia è nata ina­spet­ta­ta­men­te 6 anni fa. Mi sono chie­sta spes­so come mai fos­si sta­ta nota­ta, ma pre­fe­ri­sco resta­re avvol­ta dal­la mera­vi­glia del miste­ro. L’azienda 3B Meteo mi ha con­tat­ta­to pri­va­ta­men­te, mi han­no scel­to e mi sono mes­sa in gio­co con deter­mi­na­zio­ne e impe­gno. Con cura e atten­zio­ne ho pre­so per mano que­sto ambi­to facen­do­lo diven­ta­re mio. Ogni gior­no appren­do qual­co­sa di nuo­vo gra­zie ai col­le­ghi meteo­ro­lo­gi­ci, il loro stu­dio è il pun­to di par­ten­za, a me sta rea­liz­za­re un discor­so pre­vi­sio­na­le che poi comu­ni­co e con­di­vi­do per mol­te radio nazio­na­li e per cana­li tele­vi­si­vi.  Spes­so i tem­pi di regi­stra­zio­ne sono limi­ta­tis­si­mi, avrei pia­ce­re a rac­con­ta­re mol­to di più. Insom­ma, sono pro­prio inna­mo­ra­ta di quel­lo che è il mio lavo­ro. Mi per­met­to però di aggiun­ge­re un altro pez­zo for­ma­ti­vo pre­zio­so: un Master in Con­su­len­za Peda­go­gi­ca nei con­te­sti edu­ca­ti­vi di for­ma­zio­ne per­ma­nen­te pres­so l’U­ni­ver­si­tà Cusa­no di Roma, nel feb­bra­io di que­sto par­ti­co­la­re anno 2024. Tor­na­re a stu­dia­re per­met­te di supe­ra­re nuo­vi limi­ti che si pre­sen­ta­no o a pre­pa­rar­si ad affron­tar­ne altri pos­si­bi­li, signi­fi­ca non bastar­si, ma in posi­ti­vo. Cari­ca­re le ener­gie resi­due ed assa­po­ra­re aria nuo­va, di sfi­da, con sè stes­si”

*Oltre a tut­to que­sto, ti dilet­ti anche nel cam­po del­la moda per alcu­ni impor­tan­ti mar­chi inter­na­zio­na­li. Ti pia­ce?*

“Duran­te gli stu­di uni­ver­si­ta­ri ho lavo­ra­to come model­la e indos­sa­tri­ce per un’agenzia di Mila­no, prin­ci­pal­men­te per alcu­ni sho­w­room, in segui­to come libe­ra pro­fes­sio­ni­sta. Atti­vi­tà che è sta­ta pos­si­bi­le solo dopo un deli­ca­to per­cor­so con una pro­fes­sio­ni­sta incre­di­bi­le. La stes­sa mi ha accom­pa­gna­ta per mano ver­so la cosa più impor­tan­te per il nostro benes­se­re: l’accettazione di sé, il voler­si bene. Attual­men­te le col­la­bo­ra­zio­ni con alcu­ni brand sono in esse­re attra­ver­so Insta­gram. Per me spa­zio leg­ge­ro e pre­sen­ta­ti­vo. Così ven­go­no pro­po­ste imma­gi­ni foto­gra­fi­che o ripro­du­zio­ni video che ruo­ta­no attor­no a come Emma è. Mi pia­ce pre­sen­ta­re alcu­ne qua­li­tà che pos­so­no rap­pre­sen­ta­re, accom­pa­gna­re la bel­lez­za di una don­na, come la sem­pli­ci­tà e la raf­fi­na­tez­za, l’eleganza quan­do si indos­sa un capo, quan­do ci si espri­me ver­bal­men­te e nel­la gestua­li­tà dei movi­men­ti, fini, sen­si­bi­li e per­ché no, anche sen­sua­li. Per mol­ti anni non ho sapu­to defi­nir­mi, al mio posto lo face­va­no altri, attri­buen­do­mi acce­zio­ni e rife­ri­men­ti fisi­ci-este­ti­ci nega­ti­vi. La per­ce­zio­ne era quel­la di non esse­re abba­stan­za. Nono­stan­te la sof­fe­ren­za, la fati­ca di sen­ti­re e vive­re que­sto disa­gio, è emer­sa la voglia di far­ce­la, attra­ver­so l’impegno costan­te in ogni cosa, in ogni dove. Il per­cor­so sco­la­sti­co è sta­ta la stra­da for­ma­ti­va per rag­giun­ge­re i miei lavo­ri, che tan­to ado­ro per­ché han­no per­mes­so spa­zio di cre­sci­ta ed emo­zio­ni. Con­di­vi­do alcu­ne carat­te­ri­sti­che carat­te­ria­li che pos­so­no dare for­ma e luce. Sono empa­ti­ca, sen­si­bi­le e rifles­si­va. Gen­ti­le ed edu­ca­ta. For­se anco­ra tan­to auto­cri­ti­ca, ma tro­vo anche sti­mo­lo in que­sto. Tan­to sem­pli­ce quan­to com­ples­sa. Sem­pli­ce nell’aspetto, nell’abbigliamento, la com­ples­si­tà risie­de nel­la pro­fon­da emo­ti­vi­tà e nel­la men­te assor­ben­te e rifles­si­va sen­za con­fi­ni.  Da cir­ca due mesi ho però una defi­ni­zio­ne, for­se la più bel­la e inten­sa, quel­la di esse­re mam­ma”. 

*Chi è Emma Pari­gi, oltre il lavo­ro?*

In real­tà mi sen­to una per­so­na nor­ma­lis­si­ma, non mi riten­go così cono­sciu­ta. Lo spa­zio Insta­gram per­so­na­le, a dispo­si­zio­ne di sguar­di e curio­si­tà, offre banal­men­te una pre­sen­ta­zio­ne del sé e del­le atti­vi­tà svol­te, di stam­po pre­va­len­te­men­te lavo­ra­ti­vo. Per scel­ta non si apre la por­ta di casa nep­pu­re quel­la del cuo­re. Mi pia­ce e tro­vo cor­ret­to man­te­ne­re pro­tet­ta que­sta inti­mi­tà. Basti sape­re che un com­pa­gno da 12 anni, dal qua­le ho avu­to un mera­vi­glio­so bam­bi­no lo scor­so ago­sto. Sono una per­so­na seria e ciò che più apprez­zo è che i miei fol­lo­wer l’hanno com­pre­so. C’è rispet­to ed edu­ca­zio­ne reci­pro­ca, nel­le rispo­ste e nel­le inte­ra­zio­ni,  la miglior moda­li­tà rela­zio­na­le”. 

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