Sanità, “Violenza contro personale fenomeno da estirpare” 

Sanità, “Violenza contro personale fenomeno da estirpare” 

25/10/2024 0 Di Marco Montini

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“Negli ulti­mi anni, la vio­len­za con­tro gli ope­ra­to­ri sani­ta­ri in Ita­lia è diven­ta­to pre­oc­cu­pan­te e dif­fu­so, atti­ran­do l’attenzione dell’opinione pub­bli­ca ed isti­tu­zio­ni. Que­sto pro­ble­ma non solo minac­cia la sicu­rez­za dei pro­fes­sio­ni­sti del­la salu­te, ma com­pro­met­te anche il cor­ret­to fun­zio­na­men­to del siste­ma sani­ta­rio, con riper­cus­sio­ni diret­te sui pazien­ti e sul­la qua­li­tà del ser­vi­zio. La vio­len­za con­tro i sani­ta­ri infat­ti si mani­fe­sta sot­to diver­se for­me: aggres­sio­ni ver­ba­li, minac­ce, inti­mi­da­zio­ne e, nei casi più gra­vi, vio­len­ze fisi­che. E sono le stes­se cro­na­che media­ti­che a dimo­strar­lo, pur­trop­po. Inol­tre, stan­do ai dati for­ni­ti dai sin­da­ca­ti e asso­cia­zio­ni, gli epi­so­di di vio­len­za sareb­be­ro addi­rit­tu­ra in aumen­to. Que­sta vio­len­za avvie­ne nel­le strut­tu­re ospe­da­lie­re e nei ps, ma anche in con­te­sti ambu­la­to­ria­li e domi­ci­lia­ri, ren­den­do dif­fi­ci­le per i sani­ta­ri lavo­ra­re in un ambien­te sicu­ro. Qua­li le cau­se? Sono mol­te­pli­ci e com­ples­se: una del­le prin­ci­pa­li è la cre­scen­te pres­sio­ne sul siste­ma sani­ta­rio ita­lia­no, aggra­va­to dal­la pan­de­mia Covid-19 che ha mes­so sot­to stress i pre­si­di sani­ta­ri ed ha esa­cer­ba­to l’insoddisfazione dei pazien­ti. L’aumento dei tem­pi di atte­sa, la caren­za di per­so­na­le e le limi­ta­te risor­se a dispo­si­zio­ne sono ulte­rio­ri fat­to­ri sca­te­nan­ti per i pazien­ti e i loro fami­lia­ri, che sfo­ga­no la pro­pria fru­stra­zio­ne sui sani­ta­ri, per­ce­pi­ti in manie­ra erra­ta come i diret­ti respon­sa­bi­li del dis­ser­vi­zio. Inol­tre, la scar­sa cono­scen­za del lavo­ro e del ruo­lo dei pro­fes­sio­ni­sti sani­ta­ri ali­men­ta incom­pren­sio­ni e con­flit­ti. Come fer­ma­re dun­que que­sta vio­len­za?  Il gover­no ha recen­te­men­te intro­dot­to pene più seve­re per con­tra­sta­re le aggres­sio­ni e con la nuo­va nor­ma­ti­va vie­ne isti­tui­ta una aggra­van­te spe­ci­fi­ca per le aggres­sio­ni con­tro il per­so­na­le sani­ta­rio nell’esercizio del­le loro fun­zio­ni. Altro aspet­to inno­va­ti­vo è poi l’introduzione di pro­to­col­li di sicu­rez­za nel­le strut­tu­re sani­ta­rie. Si trat­ta di misu­re pre­ven­ti­ve, come la pre­sen­za di for­ze dell’ordine nei pron­to soc­cor­so, l’installazione di tele­ca­me­re di sor­ve­glian­za, vol­te a garan­ti­re la sicu­rez­za degli ope­ra­to­ri sani­ta­ri. Sia chia­ro: tut­to que­sto è cer­ta­men­te un pas­so avan­ti, ma da solo non è suf­fi­cien­te. È neces­sa­rio miglio­ra­re le con­di­zio­ni di lavo­ro dei sani­ta­ri, incre­men­ta­re le risor­se pub­bli­che e pro­muo­ve­re una mag­gio­re con­sa­pe­vo­lez­za del ruo­lo degli ope­ra­to­ri sani­ta­ri. Solo con un approc­cio inte­gra­to, che coin­vol­ga isti­tu­zio­ni, pro­fes­sio­ni­sti e cit­ta­di­ni, sarà pos­si­bi­le argi­na­re que­sta pre­oc­cu­pan­te deri­va e garan­ti­re un ambien­te di lavo­ro sicu­ro per chi si pren­de cura del­la salu­te pub­bli­ca”.
Così, in una nota, Car­me­la Tiso, por­ta­vo­ce nazio­na­le del Cen­tro Stu­di Ini­zia­ti­va Comu­ne.

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