LE TARTARUGHE MARINE INVADONO LE SPIAGGE ITALIANE

LE TARTARUGHE MARINE INVADONO LE SPIAGGE ITALIANE

04/10/2024 0 Di Redazione

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ONDATA DI NIDI: LE TARTARUGHE MARINE INVADONO LE SPIAGGE ITALIANE 

SICILIA DA RECORD: 190 DEI 601 NIDI TROVATI IN ITALIA SONO SULLE SPIAGGE DELL’ISOLA 

Le province più gettonate: Siracusa (62) e Ragusa (29)  

Legambiente: “Il risultato straordinario di quest’anno è la prova concreta che la sinergia tra istituzioni, associazioni e cittadini può fare la differenza nella protezione della biodiversità.” 

Il 2024 segna un nuo­vo record per le nidi­fi­ca­zio­ni del­la tar­ta­ru­ga mari­na Caret­ta caret­ta in Ita­lia. Sono infat­ti regi­stra­ti 601 nidi sul­le nostre coste, il dato più alto mai rag­giun­to. Un risul­ta­to straor­di­na­rio, frut­to del lavo­ro costan­te di moni­to­rag­gio e pro­te­zio­ne dei nidi svol­to da cen­ti­na­ia di volon­ta­rie e volon­ta­ri, gra­zie anche al pro­get­to Life Tur­tle­ne­st, cofi­nan­zia­to dal pro­gram­ma euro­peo LIFE, che mira a pro­teg­ge­re i siti di ovo­de­po­si­zio­ne del­la tar­ta­ru­ga mari­na sul­le coste medi­ter­ra­nee di Ita­lia, Spa­gna e Fran­cia.    
L’elaborazione di Legam­bien­te sui dati di Tartapedia.it, che acco­glie le segna­la­zio­ni di asso­cia­zio­ni e isti­tu­ti di ricer­ca, fa emer­ge­re subi­to che in Ita­lia il nume­ro del­le ovo­de­po­si­zio­ni rispet­to al 2023 è aumen­ta­to di oltre il 30%: l’anno scor­so il con­teg­gio di fine sta­gio­ne era 452.   
La Sici­lia è la regio­ne con il più alto nume­ro di ovo­de­po­si­zio­ni cen­si­te. Nel ter­ri­to­rio di Sira­cu­sa sono sta­ti tro­va­ti ben 62 nidi, loca­liz­za­ti spe­cial­men­te tra Noto e Avo­la, 29 in pro­vin­cia di Ragu­sa, soprat­tut­to tra Mari­na di Modi­ca, Vit­to­ria, Sci­cli e Poz­zal­lo, e 28 in pro­vin­cia di Agri­gen­to (loca­liz­za­ti spe­cial­men­te a Lam­pe­du­sa). Non sono man­ca­te nidi­fi­ca­zio­ni anche nel­le pro­vin­ce di Tra­pa­ni (11), Paler­mo e Mes­si­na. Un gran­de risul­ta­to otte­nu­to gra­zie all’impegno del­le diver­se asso­cia­zio­ni pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio. Secon­do sti­me indi­ca­ti­ve si ipo­tiz­za che i nuo­vi nati di ori­gi­ne sici­lia­na saran­no cir­ca 12.200.   
Nel­la clas­si­fi­ca del boom ita­lia­no, dopo il pri­ma­to del­la Sici­lia, ci sono la Cala­bria (147), la Cam­pa­nia (104), la Puglia (99), la Tosca­na (24), il Lazio (14), la Sar­de­gna (7), la Basi­li­ca­ta (7), la Ligu­ria (5), il Moli­se (2), l’A­bruz­zo (1) e le Mar­che (1). 
Il feno­me­no a cui stia­mo assi­sten­do, è dovu­to a una com­bi­na­zio­ne di diver­si fat­to­ri. Se da un lato l’aumen­to del­le tem­pe­ra­tu­re lega­to ai cam­bia­men­ti cli­ma­ti­ci ha favo­ri­to l’am­plia­men­to dell’areale di nidi­fi­ca­zio­ne del­la Caret­ta c., dall’altro l’incre­men­to degli sfor­zi di moni­to­rag­gio lun­go le coste ita­lia­ne ha per­mes­so di indi­vi­dua­re e pro­teg­ge­re un mag­gior nume­ro di nidi. Inol­tre, i pro­get­ti di con­ser­va­zio­ne del­la tar­ta­ru­ga mari­na rea­liz­za­ti negli ulti­mi 25 anni, gra­zie al pro­gram­ma di finan­zia­men­to euro­peo LIFE, han­no miglio­ra­to in manie­ra signi­fi­ca­ti­va lo sta­to di con­ser­va­zio­ne del­la spe­cie e degli eco­si­ste­mi mari­ni.  
“Il risul­ta­to straor­di­na­rio di que­st’an­no è la pro­va con­cre­ta che la siner­gia tra isti­tu­zio­ni, asso­cia­zio­ni e cit­ta­di­ni può fare la dif­fe­ren­za nel­la pro­te­zio­ne del­la tar­ta­ru­ga mari­na - dichia­ra Ste­fa­no Di Mar­co Coor­di­na­to­re dell’Ufficio Pro­get­ti di Legam­bien­te e Pro­ject Mana­ger del LIFE Tur­tle­ne­st. Il pro­get­to ci ha per­mes­so di costrui­re une vera e pro­pria allean­za con i comu­ni costie­ri, gli ope­ra­to­ri eco­lo­gi­ci che si occu­pa­no del­la puli­zia del­le spiag­ge, gli sta­bi­li­men­ti bal­nea­ri, i turi­sti e le comu­ni­tà loca­li: pur nel­la diver­si­tà di ruo­li e obiet­ti­vi si è sta­bi­li­to tra que­sti sog­get­ti un otti­mo rap­por­to di col­la­bo­ra­zio­ne nel­la con­vin­zio­ne che la tar­ta­ru­ga mari­na sia non sol­tan­to una ric­chez­za in ter­mi­ni di bio­di­ver­si­tà ma anche una risor­sa straor­di­na­ria per gli aspet­ti socio eco­no­mi­ci. Il nume­ro ele­va­to dei nidi indi­vi­dua­ti quest’anno — come del resto negli anni pre­ce­den­ti, è frut­to del lavo­ro straor­di­na­rio di tan­te asso­cia­zio­ni e grup­pi che, come Legam­bien­te, ope­ra­no con i pro­pri esper­ti e volon­ta­ri per indi­vi­dua­re e pro­teg­ge­re i nidi, dal momen­to del­la nidi­fi­ca­zio­ne fino all’entrata dei pic­co­li in acqua. Tra que­sti Tar­ta­la­zio, Caret­ta Cala­bria Con­ser­va­tion, il Cen­tro Recu­pe­ro Tar­ta­ru­ghe Mari­ne del Salen­to, Tar­ta­ma­re, Fili­cu­di Wild­li­fe Con­ser­va­tion, la Rete regio­na­le per la con­ser­va­zio­ne del­la fau­na mari­na del­la Sar­de­gna, WWF, ARPAL, I Del­fi­ni del Ponen­te e mol­ti altri anco­ra. A tut­ti loro dob­bia­mo esse­re pro­fon­da­men­te rico­no­scen­ti e gra­ti per l’im­pe­gno e la dedi­zio­ne dimo­stra­ti”.   
Pro­prio quest’anno Life Tur­tle­ne­st ha lan­cia­to i pro­to­col­li “Ami­ci del­le tar­ta­ru­ghe mari­ne”, ossia dei pat­ti di col­la­bo­ra­zio­ne rivol­ti a Comu­ni, Aree pro­tet­te e sta­bi­li­men­ti bal­nea­ri. Gra­zie agli accor­di tali sog­get­ti si impe­gna­no a rispet­ta­re le indi­ca­zio­ni, ela­bo­ra­te e for­ni­te­dal par­te­na­ria­to di Life Tur­tle­ne­st, per una gestio­ne respon­sa­bi­le del­le spiag­ge, poten­zia­li aree di nidi­fi­ca­zio­ne del­le Caret­ta c. Sono già cen­ti­na­ia le aree pro­tet­te e le ammi­ni­stra­zio­ni comu­na­li che han­no deci­so di ade­ri­re al pro­to­col­lo, tra le qua­li Roma Capi­ta­le con i suoi 18 km di costa. Altra impor­tan­te inno­va­zio­ne intro­dot­ta dal pro­get­to è la squa­dra dei Tar­ta­dogs, uni­tà cino­fi­le ade­gua­ta­men­te for­ma­te per la ricer­ca del­le uova che han­no affian­ca­to il per­so­na­le esper­to. 
“La mag­gior par­te dei nidi è sta­ta tro­va­ta su spiag­ge carat­te­riz­za­te da un’e­le­va­ta pres­sio­ne turi­sti­ca – com­men­ta San­dra Hoch­scheid, ricer­ca­tri­ce del­la Sta­zio­ne Zoo­lo­gi­ca Anton Dohrn di Napo­li e respon­sa­bi­le scien­ti­fi­co del Pro­get­to Life Tur­tle­ne­st –  que­sto ha il van­tag­gio che le trac­ce lascia­te dal­le fem­mi­ne nidi­fi­can­ti o dai loro pic­co­li pos­so­no esse­re nota­te e segna­la­te dal­le per­so­ne, tut­ta­via pone anche una sfi­da immen­sa per la gestio­ne e la pro­te­zio­ne di que­sti nidi e dei pic­co­li che emer­go­no, minac­cia­ti dal­l’in­qui­na­men­to lumi­no­so e dai com­por­ta­men­ti, da par­te di chi fre­quen­ta la spiag­gia, non ade­gua­ti alla tute­la del­la spe­cie”. 
Un rin­gra­zia­men­to spe­cia­le va ai Tar­ta­wat­cher dei cir­co­li di Legam­bien­te di Sci­cli, Modi­ca, Prio­lo, Riser­va Natu­ra­le Iso­la di Lam­pe­du­sa che con dedi­zio­ne e pas­sio­ne, han­no par­te­ci­pa­to al pro­get­to LIFE TURTLENEST.   
Life Tur­tle­ne­st, un pro­get­to cofi­nan­zia­to dall’Unione Euro­pea attra­ver­so il pro­gram­ma LIFE e coor­di­na­to da Legam­bien­te, fina­liz­za­to al miglio­ra­men­to del­la con­ser­va­zio­ne del­la tar­ta­ru­ga mari­na comu­ne (Caret­ta caret­ta) in Ita­lia, Spa­gna e Fran­cia, attra­ver­so atti­vi­tà di moni­to­rag­gio, mes­sa in sicu­rez­za dei nidi, ricer­ca scien­ti­fi­ca e cam­pa­gne di infor­ma­zio­ne e sen­si­bi­liz­za­zio­ne. Oltre al coor­di­na­to­re Legam­bien­te, par­te­ci­pa­no al pro­get­to euro­peo la Sta­zio­ne zoo­lo­gi­ca Anton Dhorn; Ispra; Uni­ver­si­tà La Sapien­za di Roma; Uni­ver­si­tà di Bar­cel­lo­na; BETA Tech­no­lo­gi­cal Cen­tre (UVic-UCC); ENCI; Cest Med; Regio­ne Basi­li­ca­ta, Regio­ne Cam­pa­nia, Regio­ne Puglia, Regio­ne Lazio, Agen­zia per la pro­te­zio­ne ambien­ta­le del­la Tosca­na. Oltre alle regio­ni ita­lia­ne bagna­te dal mar Tir­re­no (Basi­li­ca­ta, Puglia, Cam­pa­nia, Sici­lia, Lazio, Sar­de­gna e Tosca­na) Life Tur­tle­ne­st inter­ver­rà nel­la regio­ne fran­ce­se Camar­gue, in Costa Azzur­ra e in Cor­si­ca e nel­le regio­ni spa­gno­le di Cata­lo­gna, Mur­cia, Anda­lu­sia, Iso­le Balea­ri e Valen­cia.     
 

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