Maltempo, Confeuro: “Effetto crisi climatica? Rischi anche per agricoltura” 

Maltempo, Confeuro: “Effetto crisi climatica? Rischi anche per agricoltura” 

05/07/2024 0 Di Marco Montini

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“Si scri­ve mal­tem­po, si leg­ge cri­si cli­ma­ti­ca? È chia­ro ed evi­den­te che i feno­me­ni atmo­sfe­ri­ci in atto nel nostro pae­se in que­sto pri­mo scor­cio d’estate — ma non solo — non pos­so­no defi­nir­si nor­ma­li o comun­que dir­si in linea con le medie sta­gio­na­li: allu­vio­ni e fra­ne tra Cogne e Cer­vi­nia, trom­ba d’aria nel raven­na­te, chic­chi di gran­di­ne come pal­le da golf in pro­vin­cia di Mate­ra. Men­tre in mol­ti ter­ri­to­ri del Bel­pae­se, al con­tem­po, il cal­do tor­ri­do ha già pre­so il soprav­ven­to. Insom­ma, sia­mo di fron­te a even­ti meteo­ro­lo­gi­ci estre­mi, con­trad­dit­to­ri, che devo­no esse­re ana­liz­za­ti ade­gua­ta­men­te e non pos­so esse­re sot­to­va­lu­ta­ti dal­la poli­ti­ca e del­le isti­tu­zio­ni, che a loro vol­ta non devo­no com­met­te­re nem­me­no l’errore di “nor­ma­liz­za­re” il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co. Visto e con­si­de­ra­to che pro­prio quest’ultimo — Con­feu­ro lo sot­to­li­nea con for­za — sta deter­mi­nan­do impat­tan­ti con­se­guen­ze sui ter­ri­to­ri e sul­le popo­la­zio­ni mon­dia­li. In par­ti­co­la­re sul­la agri­col­tu­ra, i cui effet­ti si stan­no mostran­do dav­ve­ro in manie­ra mol­to nega­ti­va: dal degra­do del suo­lo alla deva­sta­zio­ne del­le col­ti­va­zio­ni, dal­le rese più insta­bi­li all’incremento del fab­bi­so­gno idri­co a cau­sa del­le tem­pe­ra­tu­re più ele­va­te. Nel con­te­sto del­la Ue, ad esem­pio, Con­feu­ro sug­ge­ri­sce con for­za l’incremento del soste­gno al red­di­to agri­co­lo tra­mi­te nuo­ve e dif­fe­ren­ti poliz­ze assi­cu­ra­ti­ve (che ad oggi non rie­sco­no ad affron­ta­re e risol­ve­re il pro­ble­ma), da inse­ri­re all’interno di una impro­cra­sti­na­bi­le revi­sio­ne del­la Pac. Più in gene­ra­le, infi­ne, nei pros­si­mi anni il com­par­to agri­co­lo — ita­lia­no, euro­peo e inter­na­zio­na­le — dovrà affron­ta­re gran­di sfi­de, tra cui assi­cu­ra­re la sicu­rez­za ali­men­ta­re per una popo­la­zio­ne mon­dia­le in for­te cre­sci­ta e tute­la­re la bio­di­ver­si­tà rispet­to a con­di­zio­ni pro­dut­ti­ve in con­ti­nuo muta­men­to e sem­pre più insta­bi­li. E per riu­scir­ci le prin­ci­pa­li eco­no­mie mon­dia­li — Ita­lia inclu­sa — devo­no moni­to­ra­re il cam­bia­men­to cli­ma­ti­co, sen­za distor­sio­ne per­cet­ti­ve e oppor­tu­ni­smo poli­ti­co. Altri­men­ti, il futu­ro per la nostra comu­ni­tà e le pros­si­me gene­ra­zio­ni non sarà così roseo”.
 Così, in una nota stam­pa, Andrea Tiso, pre­si­den­te nazio­na­le Con­feu­ro, la Con­fe­de­ra­zio­ne degli Agri­col­to­ri Euro­pei e del Mon­do.

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