Italia, recupero crediti: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania le regioni più interessate

Italia, recupero crediti: Lombardia, Lazio, Sicilia e Campania le regioni più interessate

30/05/2024 0 Di Redazione

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A livello territoriale, si osserva che la maggior parte dei crediti affidati (46,6%) si concentra in quattro regioni principali: Lombardia (16,4%, rispetto al 15% dell’anno precedente), Lazio (11,3%, rispetto all’10,6%), Sicilia (in crescita al 10% rispetto all’8%) e Campania (8,9%, rispetto al 9,4% del 2022).

Nel 2023 la Sicilia supera per la prima volta la Campania. Segue l’Emilia-Romagna con l’8,7% degli importi.

UNIREC: settore maturo con masse in lieve crescita a 204,3 miliardi di euro e movimenti interni di portafoglio.

Gli importi recuperati in conto terzi raggiungono la cifra record di 17 miliardi di euro (+11% rispetto al 2022). Tasso di performance stabile al 10%.

La provvigione media scende del 15% passando dal 4,8% al 4,1% nel 2023 per il peso delle pratiche Utility/TLC.

Si conferma la concentrazione del fatturato: l’11% delle imprese di grandi dimensioni contribuisce al 65% del fatturato complessivo.

Il 60% degli addetti è donna: il 28% ricopre cariche apicali.

 

Roma, 22 mag­gio 2024. Il 2023 vede lo stock di cre­di­ti affi­da­ti per il recu­pe­ro alle impre­se asso­cia­te a Uni­rec sta­bi­liz­zar­si intor­no alla cifra record di 204,3 miliar­di di euro, anco­ra in cre­sci­ta rispet­to allo scor­so anno (201 miliar­di di euro). Tale ten­den­za è in linea con il tas­so di dete­rio­ra­men­to dei cre­di­ti, che nel 2023 non ha subi­to for­ti varia­zio­ni e si è atte­sta­to ai livel­li mini­mi del decen­nio. Vi è quin­di un con­so­li­da­men­to del­lo stock di cre­di­ti e le prin­ci­pa­li varia­zio­ni sono dovu­te a gran­di movi­men­ti di por­ta­fo­glio all’interno del mer­ca­to.

Più in par­ti­co­la­re gli impor­ti gesti­ti in Con­to Ter­zi (C/III), ossia in segui­to ad un man­da­to dato da un ter­zo com­mit­ten­te ester­no pro­prie­ta­rio del cre­di­to, sono pas­sa­ti dai qua­si 160 miliar­di di euro del 2022 ai cir­ca 174 miliar­di del 2023, atte­stan­do­si al valo­re mas­si­mo regi­stra­to nel quin­quen­nio di osser­va­zio­ne 2019–2023. Un dato in cre­sci­ta (+8,7%) ma con una varia­zio­ne mol­to con­te­nu­ta rispet­to al qua­si + 50% segna­to nel 2022.

Da con­si­de­ra­re che l’andamento nel 2023 è sta­to influen­za­to da ope­ra­zio­ni straor­di­na­rie all’interno del­le asso­cia­te Uni­rec con il pas­sag­gio di por­ta­fo­gli rile­van­ti per qua­si 11 miliar­di di euro dall’area Con­to Pro­prio (quan­do l’attività è fina­liz­za­ta al recu­pe­ro del pro­prio por­ta­fo­glio) all’area del C/III. È pos­si­bi­le che feno­me­ni di movi­men­ti inter­ni di que­sto tipo carat­te­riz­ze­ran­no anche gli anni futu­ri.

In paral­le­lo gli impor­ti recu­pe­ra­ti in C/III rag­giun­go­no il valo­re mas­si­mo di 17 miliar­di di euro (+11% rispet­to al 2022), con le per­for­man­ce di recu­pe­ro al 10%, nel qua­dro di una dina­mi­ca sostan­zial­men­te sta­bi­le rispet­to al 2019. Amplian­do il perio­do di osser­va­zio­ne all’ultimo quin­quen­nio emer­ge la capa­ci­tà del­le azien­de del set­to­re di man­te­ne­re il livel­lo di per­for­man­ce ele­va­to anche in pre­sen­za di volu­mi cre­scen­ti da gesti­re e pra­ti­che più dif­fi­ci­li.

A livel­lo di red­dit­ti­vi­tà dei por­ta­fo­gli in gestio­ne scen­de inve­ce la prov­vi­gio­ne media[1] che ha segna­to un decre­men­to di cir­ca il 15% pas­san­do dal 4,8% del 2022 al 4,1% del 2023. La mar­gi­na­li­tà del­le azien­de del set­to­re è sem­pre più lega­ta alla dimen­sio­ne, con una cor­re­la­zio­ne posi­ti­va al cre­sce­re del­la clas­se di fat­tu­ra­to.

I cre­di­ti gesti­ti in C/III han­no rap­pre­sen­ta­to cir­ca l’88% del tota­le. Di que­sti il 54% degli impor­ti è rela­ti­vo al set­to­re B2B (Busi­ness to Busi­ness), che sor­pas­sa nuo­va­men­te il B2C (Busi­ness to Con­su­mer) dopo l’anno ano­ma­lo del 2022 (in cui per la pri­ma vol­ta i pesi era­no inver­ti­ti con una pre­do­mi­nan­za di cre­di­ti rela­ti­vi a per­so­ne sin­go­le / con­su­ma­to­ri).

Que­ste le prin­ci­pa­li ten­den­ze che emer­go­no dal XIV Rap­por­to annua­le di UNIREC – l’Unione Nazio­na­le Impre­se a Tute­la del Cre­di­to – pre­sen­ta­to oggi a Roma nel cor­so del con­ve­gno annua­le “La gestio­ne del cre­di­to tra part­ner­ship stra­te­gi­che, evo­lu­zio­ne nor­ma­ti­va e nuo­ve tec­no­lo­gie”. Per la pri­ma vol­ta quest’anno il Rap­por­to è sta­to cura­to in col­la­bo­ra­zio­ne con Nomi­sma con lo sco­po di for­ni­re un’analisi anco­ra più pre­ci­sa in fun­zio­ne del­la com­ples­si­tà del mer­ca­to.

“L’attività del­le azien­de di gestio­ne e tute­la del cre­di­to assu­me sem­pre più un ruo­lo e valen­za socia­le, per­met­ten­do di libe­ra­re liqui­di­tà per l’economia. L’Industry è com­pe­ti­ti­va e man­tie­ne livel­li di per­for­man­ce sta­bi­li nono­stan­te la for­te pres­sio­ne dovu­ta all’aumento del­le mas­se. Stia­mo attra­ver­san­do una fase di gran­de cam­bia­men­to deter­mi­na­to dal pros­si­mo rece­pi­men­to del­la nuo­va diret­ti­va euro­pea sul set­to­re che per­met­te­rà, di fat­to, di crea­re un mer­ca­to uni­co euro­peo del cre­di­to dete­rio­ra­to. È pro­ba­bi­le che si andrà sem­pre più nel­la dire­zio­ne del­la spe­cia­liz­za­zio­ne con una cate­na del valo­re e filie­ra sem­pre più inte­gra­ta”, ha dichia­ra­to Mar­cel­lo Gri­mal­di, Pre­si­den­te di Uni­rec.

“Sia­mo entu­sia­sti del­la part­ner­ship sigla­ta con UNIREC. Que­sta col­la­bo­ra­zio­ne ci con­sen­te di met­te­re a dispo­si­zio­ne l’esperienza Nomi­sma di oltre 40 anni di sto­ria con esper­ti del set­to­re del­la tute­la del cre­di­to per con­tri­bui­re a una rap­pre­sen­ta­zio­ne chia­ra del com­par­to in Ita­lia.

L’incertezza gene­ra­ta dal­lo sce­na­rio macroe­co­no­mi­co ita­lia­no e inter­na­zio­na­le più recen­te, l’elevato tas­so di infla­zio­ne che è tor­na­to sot­to con­trol­lo solo a fine 2023 e le poli­ti­che restrit­ti­ve del­le Ban­che Cen­tra­li sono solo alcu­ni degli aspet­ti che han­no mes­so a dura pro­va la capa­ci­tà degli ita­lia­ni di far fron­te ai pro­pri impe­gni eco­no­mi­ci negli ulti­mi anni. L’incertezza è ormai diven­ta­ta la nuo­va nor­ma­li­tà e l’operato del­le azien­de di que­sto com­par­to sarà fon­da­men­ta­le per garan­ti­re il recu­pe­ro di posi­zio­ni che si mani­fe­ste­ran­no solo nel pros­si­mo futu­ro e andran­no ad ali­men­ta­re un nume­ro che negli ulti­mi anni è sem­pre cre­sciu­to e che ci aspet­tia­mo con­fer­mi que­sto trend”, ha dichia­ra­to Mat­tia Bar­chet­ti, Head of Mar­ket Intel­li­gen­ce di Nomi­sma.

SINTESI —  XIV Rapporto annuale di UNIREC

Industry

Il rap­por­to illu­stra un set­to­re con valo­ri di stock a livel­li di mas­si­ma ma con ten­den­ze alla sta­bi­liz­za­zio­ne del­le mas­se e a movi­men­ti inter­ni. Più in par­ti­co­la­re si evi­den­zia come ben 30 azien­de del set­to­re, su di un tota­le di 178 cen­si­te, sono anda­te incon­tro, nel cor­so del 2023, ad ope­ra­zio­ni straor­di­na­rie di fusio­ne, incor­po­ra­zio­ne o pro­ce­du­ra di liqui­da­zio­ne.

I rica­vi com­ples­si­vi del set­to­re del­la tute­la del cre­di­to si atte­sta­no a 2.284 milio­ni, in linea con lo scor­so anno (2.299 milio­ni di euro).

Il Valo­re Aggiun­to aggre­ga­to del set­to­re — misu­ra­to qua­le dif­fe­ren­za tra i rica­vi com­ples­si­vi e i costi dei beni e ser­vi­zi acqui­sta­ti per rea­liz­zar­li – è pari al 46,1%. Le impre­se asso­cia­te a Uni­rec han­no media­men­te pro­dot­to 46 euro di ric­chez­za ogni 100 euro di rica­vo com­ples­si­vo rea­liz­za­to. Il dato è in cre­sci­ta rispet­to al 44,8% del 2021. Nel­lo spe­ci­fi­co si con­fer­ma la miglio­re capa­ci­tà di gene­ra­re Valo­re Aggiun­to da par­te del­le impre­se di mag­gio­ri dimen­sio­ni, tra l’altro costan­te al 48,6% come nel 2021. Il qua­dro con­fer­ma una cor­re­la­zio­ne posi­ti­va tra valo­ri di mar­gi­na­li­tà e dimen­sio­ne azien­da­le.

Il nume­ro dei dipen­den­ti è in lie­ve cre­sci­ta, con 15.441 addet­ti rispet­to a 15.369 del 2021. Il 60% è don­na, ma que­ste rap­pre­sen­ta­no solo il 28% del­le cari­che api­ca­li. Il costo del per­so­na­le ha una inci­den­za media del 29,1% sui rica­vi, un dato costan­te rispet­to al 2021.

Da nota­re che men­tre nel 2021 era­no emer­si dei casi di azien­de più pic­co­le con red­di­ti­vi­tà nega­ti­va, nel 2022 per ogni fascia di rica­vi non si regi­stra­no valo­ri medi nega­ti­vi.

Infi­ne, emer­ge dall’analisi un set­to­re diso­mo­ge­neo con tan­ti pic­co­li player e un minor nume­ro di gran­di azien­de: le impre­se di mag­gior dimen­sio­ne (oltre 20 milio­ni di fat­tu­ra­to) sono solo l’11% del tota­le ma rap­pre­sen­ta­no il 65% del fat­tu­ra­to com­ples­si­vo. Le impre­se di più pic­co­la dimen­sio­ne (fat­tu­ra­to fino ad 1 milio­ne di euro) sono il 45% del tota­le e rap­pre­sen­ta­no il 2% del fat­tu­ra­to com­ples­si­vo.

Le modalità di lavorazione, gestione in Conto Terzi e Conto Proprio

Dati complessivi Conto Terzi (C/III)

Per quan­to riguar­da il tic­ket medio, in rela­zio­ne ai por­ta­fo­gli gesti­ti in C/III, è emer­so che que­sto cre­sce ulte­rior­men­te rispet­to al 2022 e segna il valo­re mas­si­mo nel quin­quen­nio di osser­va­zio­ne, pari a 4.696 euro (era di 2.680 nel 2019).

In rela­zio­ne alle per­for­man­ce di recu­pe­ro in base al set­to­re del­la com­mit­ten­za si riscon­tra un trend mol­to posi­ti­vo per le Utility/Telecomunicazioni (35% rispet­to al 22% del 2022) e Lea­sing (22% rispet­to al 13% dell’anno scor­so), una ripre­sa nel set­to­re Com­mer­cia­le (32% ma anco­ra lon­ta­no dal 49% del 2021) e una sostan­zia­le sta­bi­li­tà nel set­to­re Ban­ca­rio (intor­no al 6%). L’andamento è inve­ce nega­ti­vo per il set­to­re Finan­zia­rio (10% rispet­to al 12% del 2022), Assi­cu­ra­ti­vo (20% rispet­to al 23% del 2022) e del­la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne (34% rispet­to al 61%).

Le per­for­man­ce in base alle diver­se tipo­lo­gie di lavo­ra­zio­ne (Pho­ne o Home Col­lec­tion e Master Legal) appa­io­no diso­mo­ge­nee, con solo la lavo­ra­zio­ne tra­mi­te Pho­ne Col­lec­tion che fa regi­stra­re un incre­men­to signi­fi­ca­ti­vo, pas­san­do dal 12% del 2022 al 21% del 2023, valo­re mas­si­mo del trien­nio. Anche nel 2023 si con­fer­ma­no valo­ri dei tic­ket medi nel­la lavo­ra­zio­ne del Master Legal più ele­va­ti ed in cre­sci­ta rispet­to al 2022 (pari a 36.470 euro, +17% rispet­to al 2022).

Nel perio­do la prov­vi­gio­ne media è sce­sa al 4,1% rispet­to al 4,8% del 2022. Da nota­re che que­sto valo­re varia mol­to a secon­da che si trat­ti di C/III Ori­gi­na­tor (quan­do il man­da­to di gestio­ne vie­ne dato diret­ta­men­te da chi ha ori­gi­na­to il cre­di­to) o di C/III Ces­sio­na­rio (caso in cui l’attività di gestio­ne è fat­ta per con­to di un sog­get­to ter­zo che ha acqui­sta­to il cre­di­to dall’Originator, come ad esem­pio un fon­do). In par­ti­co­la­re, l’incremento del­la prov­vi­gio­ne media del C/III Ces­sio­na­rio dal 7,2% all’8,4% dovu­ta alle sem­pre mag­gio­re pre­sen­za di por­ta­fo­gli NPL con fasce di lavo­ra­zio­ne con mag­gio­re dif­fi­col­tà di recu­pe­ro non com­pen­sa il decre­men­to di prov­vi­gio­ni regi­stra­to sul C/III Ori­gi­na­tor (dal 4,1% del 2022 al 2,8% del 2023) dovu­to pre­va­len­te­men­te alla cre­sci­ta del­le pra­ti­che dei set­to­ri Telco/Utility che pas­sa­no dal 37% al 45% dei volu­mi com­ples­si­vi.

Vedia­mo ora le distin­zio­ni tra le tre diver­se for­me di gestio­ne:

C/III Originator

Gli impor­ti affi­da­ti in C/III Ori­gi­na­tor sono di cir­ca 57,4 miliar­di (in cre­sci­ta rispet­to ai 53 miliar­di del 2022) e rap­pre­sen­ta­no solo il 33% del tota­le. Han­no una per­for­man­ce mol­to buo­na (23,13%) con un recu­pe­ro di qua­si un quar­to degli impor­ti affi­da­ti in linea con il dato 2022.

In ter­mi­ni di pra­ti­che affi­da­te si con­fer­ma il ruo­lo prio­ri­ta­rio del set­to­re utility/telecomunicazioni, con il 45% del tota­le in cre­sci­ta di otto pun­ti rispet­to al 2022, cala­no però gli impor­ti dal 16% al 13% per una ridu­zio­ne del­le tarif­fe. Per gli impor­ti affi­da­ti è il set­to­re ban­ca­rio che man­tie­ne un peso pre­pon­de­ran­te (44% degli impor­ti affi­da­ti, in leg­ge­ra cre­sci­ta) segui­to, come lo scor­so anno, da quel­lo finan­zia­rio (33%).

A livel­lo di per­for­man­ce sugli impor­ti è il set­to­re utility/telecomunicazioni (50%) che ha otte­nu­to il miglior risul­ta­to; il ban­ca­rio è in cre­sci­ta dall’11% al 15%mentre il finan­zia­rio vede una ridu­zio­ne dal 28% al 21%.

C/III Cessionario

Per quan­to riguar­da inve­ce il C/III Ces­sio­na­rio – spes­so rela­ti­vo a pra­ti­che ogget­to di pre­ce­den­ti inca­ri­chi di recu­pe­ro – l’importo com­ples­si­vo affi­da­to è pari a cir­ca 116,6 miliar­di di euro (in cre­sci­ta rispet­to ai 106 miliar­di del 2022[2]). Que­sto com­par­to evi­den­zia un aumen­to impor­tan­te del­le mas­se. Il 65% degli impor­ti riguar­da pra­ti­che del set­to­re ban­ca­rio anco­ra in cre­sci­ta rispet­to al 63% del 2022. Segue, in aumen­to rispet­to allo scor­so anno, il set­to­re finan­zia­rio che rap­pre­sen­ta il 29,5% degli impor­ti. Da rile­va­re inve­ce la ridu­zio­ne sugli impor­ti del peso del­le utility/telecomunicazioni, più che dimez­za­to dal 7% del 2022 al 3,3% del 2023.

In ter­mi­ni di impor­ti recu­pe­ra­ti è il set­to­re utility/telecomunicazioni a pri­meg­gia­re con la per­for­man­ce all’8% in incre­men­to rispet­to al 2022 di quat­tro pun­ti per­cen­tua­li, men­tre il set­to­re ban­ca­rio e finan­zia­rio man­ten­go­no sta­bi­li le rela­ti­ve per­for­man­ce al 3%.

Le impre­se che ope­ra­no in C/III Ces­sio­na­rio pos­so­no assu­me­re il ruo­lo di ser­vi­cer (man­da­to diret­to) o sub ser­vi­cer (man­da­to indi­ret­to) o anche di master ser­vi­cer (quan­do la gestio­ne riguar­da anche la par­te ammi­ni­stra­ti­va e gestio­ne com­ples­si­va). In linea gene­ra­le è la lavo­ra­zio­ne come ser­vi­cer che è pre­do­mi­nan­te e rap­pre­sen­ta cir­ca il 56% del nume­ro di pra­ti­che affi­da­te e l’82% degli impor­ti.

C/Proprio

L’ul­ti­ma tipo­lo­gia pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne riguar­da i por­ta­fo­gli in Con­to Pro­prio, dove l’im­pre­sa stes­sa che gesti­sce il cre­di­to ne è anche pro­prie­ta­ria. Cre­sce nel 2023 il nume­ro di impre­se atti­ve in que­sto cam­po, sono in tota­le 29 tra le asso­cia­te Uni­rec ad ave­re for­ni­to i dati (6 in più rispet­to al 2022).

Lo stock in lavo­ra­zio­ne è pari a cir­ca 30,4 miliar­di in calo rispet­to ai 41,5 miliar­di di euro del 2022, dato essen­zial­men­te influen­za­to da ope­ra­zio­ni straor­di­na­rie a bene­fi­cio del C/III Ces­sio­na­rio. A pari­tà di peri­me­tro si sareb­be regi­stra­ta una sostan­zia­le sta­bi­li­tà del­lo stock di cre­di­ti in lavo­ra­zio­ne.

Si osser­va in par­ti­co­la­re un for­te aumen­to dei cre­di­ti di ori­gi­ne finan­zia­ria con un valo­re nomi­na­le com­ples­si­vo che inci­de per più del­la metà sul tota­le com­ples­si­vo. In paral­le­lo vi è un aumen­to del nume­ro di pra­ti­che appar­te­nen­ti ai set­to­ri utility/telecomunicazione, pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne e com­mer­cia­le sep­pu­re il cor­ri­spet­ti­vo nomi­na­le resta con­te­nu­to con una inci­den­za del 14% rispet­to al tota­le, anche se rad­dop­pia­to rispet­to all’anno pre­ce­den­te.

Lo stock di por­ta­fo­glio del 2023 vede per il 99% la pre­sen­za di cre­di­ti unse­cu­red (pri­vi di garan­zie rea­li). L’1% di cre­di­ti con garan­zia pesa cir­ca il 53% del tota­le in ter­mi­ni di valo­re nomi­na­le sep­pur in dimi­nu­zio­ne del 22% rispet­to al 2022. Il tic­ket medio dei cre­di­ti secu­red è ovvia­men­te più ele­va­to e pari a 54.385 euro per sin­go­la pra­ti­ca. Il valo­re del tic­ket medio per cre­di­ti unse­cu­red si dimez­za da 3 mila euro nel 2022 a 1,4 mila euro nel 2023.

A livel­lo di lavo­ra­zio­ne è da nota­re che cre­sce al 42% la per­cen­tua­le di cre­di­ti (per valo­re nomi­na­le) sul tota­le per cui non sono sta­te intra­pre­se azio­ni di recu­pe­ro duran­te l’anno, valo­re più che dop­pio rispet­to al 18% del 2022.

Il Con­to Pro­prio evi­den­zia un recu­pe­ro di cre­di­ti costan­te in valo­re nomi­na­le pari a 0,7 miliar­di di euro a fron­te di un flus­so di cre­di­ti acqui­sta­ti in calo del ‑62%, e pari a 1,6 miliar­di di euro.

Distribuzione territoriale

A livel­lo ter­ri­to­ria­le, pren­den­do in con­si­de­ra­zio­ne per pri­mo il Con­to Ter­zi (C/III), si osser­va che la mag­gior par­te dei cre­di­ti affi­da­ti (46,6%) si con­cen­tra in quat­tro regio­ni prin­ci­pa­li: Lom­bar­dia (16,4%, rispet­to al 15% del­l’an­no pre­ce­den­te), Lazio (11,3%, rispet­to all’10,6%), Sici­lia (in cre­sci­ta al 10% rispet­to all’8%) e Cam­pa­nia (8,9%, rispet­to al 9,4% del 2022). Nel 2023 la Sici­lia supe­ra per la pri­ma vol­ta la Cam­pa­nia. Segue l’Emilia-Romagna con l’8,7% degli impor­ti. Il 2023 con­fer­ma la ten­den­za alla cre­sci­ta, nel trien­nio, degli impor­ti affi­da­ti in que­ste regio­ni. Com­ples­si­va­men­te sta­bi­le, rispet­to al 2022, il trend dei cre­di­ti recu­pe­ra­ti in ter­mi­ni di impor­to, che si man­ten­go­no comun­que supe­rio­ri al 2021. Le regio­ni Lom­bar­dia, Lazio e Sici­lia si carat­te­riz­za­no per ave­re visto il mag­gior incre­men­to di impor­ti affi­da­ti, a fron­te di una sta­bi­li­tà di quel­li recu­pe­ra­ti, con per­tan­to una lie­ve ridu­zio­ne del­le per­for­man­ce. In con­tro­ten­den­za l’Emilia-Romagna che vede sali­re di un pun­to per­cen­tua­le la sua capa­ci­tà di recu­pe­ro.

Que­sta distri­bu­zio­ne ter­ri­to­ria­le è sostan­zial­men­te simi­le a quel­la riscon­tra­ta nel por­ta­fo­glio in Con­to Pro­prio.

 

UNIREC – Unio­ne Nazio­na­le Impre­se a Tute­la del Cre­di­to è l’Associazione di Con­fin­du­stria Ser­vi­zi Inno­va­ti­vi e Tec­no­lo­gi­ci che rap­pre­sen­ta le azien­de e socie­tà che offro­no ser­vi­zi di gestio­ne del cre­di­to. L’associazione è sta­ta fon­da­ta nel 1998 e riu­ni­sce oggi qua­si 200 impre­se del set­to­re per un tota­le di oltre 15 mila pro­fes­sio­ni­sti, rap­pre­sen­tan­do qua­si l’80% del mer­ca­to ita­lia­no del­la gestio­ne dei cre­di­ti. 

UNIREC è mem­bro di FENCA, Fede­ra­zio­ne Euro­pea del­le Asso­cia­zio­ni Nazio­na­li del Com­par­to, e socio fon­da­to­re del Forum UNI­REC-Con­su­ma­to­ri, un tavo­lo di lavo­ro strut­tu­ra­to e per­ma­nen­te che ha ste­so l’unico codi­ce di con­dot­ta rico­no­sciu­to a livel­lo euro­peo e che si pone come obiet­ti­vo la pro­mo­zio­ne del­la core­go­la­men­ta­zio­ne, la tute­la dei con­su­ma­to­ri e del­la pro­fes­sio­na­li­tà degli addet­ti del set­to­re. Fan­no par­te del Forum UNI­REC-Con­su­ma­to­ri, oltre alle impre­se ade­ren­ti a UNIREC, 7 Asso­cia­zio­ni dei Con­su­ma­to­ri: Adi­con­sum, Adoc, Cit­ta­di­nan­zat­ti­va, Feder­con­su­ma­to­ri, Movi­men­to Con­su­ma­to­ri, Movi­men­to Dife­sa del Cit­ta­di­no e Unio­ne Nazio­na­le Con­su­ma­to­ri. Pre­si­den­te del Forum è Car­lo Gior­da­no.

 

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