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Ambiente: con Parco Italia 70 mila nuovi alberi entro il 2024, saranno 22 milioni nel 2040
14/11/2023Questo articolo è stato letto 976 volte!
Entro la fine del 2024 in Italia saranno messi a dimora 70 mila nuovi alberi, si aggiungono a 15 mila arbusti già piantati: è quanto prevede il progetto di ampliamento dell’iniziativa “Parco Italia”, presentata oggi a Roma nella sede di Confagricoltura a Palazzo della Valle. Parco Italia è un programma di forestazione urbana, promosso dalla società “Stefano Boeri Architetti” e “Fondazione Alberitalia” e che è stato avviato grazie a un investimento di 2 milioni di euro del “Right now climate fund”, il fondo da 100 milioni di dollari con cui Amazon si impegna nel mondo a sostenere progetti basati sulla conservazione e il ripristino dell’ambiente naturale. La visione di Parco Italia sul lungo periodo è arrivare a piantare un albero per ogni cittadino delle città metropolitane italiane per un totale di 22 milioni di alberi entro il 2040, così da creare una rete nazionale composta da corridoi ecologici in grado di aumentare e proteggere la biodiversità, ampliando la presenza di aree protette lungo la Penisola.
A oggi, oltre 15 mila alberi e arbusti sono stati già piantati in diversi siti sul territorio, da Motteggiana, in provincia di Mantova, ai due impianti in Abruzzo, in provincia di Chieti e Pescara. Ulteriori 35 mila sono invece già stati allocati e verranno piantati entro marzo 2024. Tra questi, un impianto a Monterotondo, nell’area metropolitana di Roma, che ospiterà oltre 3 mila alberi in uno spazio di 4 ettari, e un importante progetto a Porto Marghera, in provincia di Venezia. La fase iniziale di ricerca, completata nell’ottobre 2023, ha infatti ha evidenziato che l’incremento delle aree protette e, in contemporanea, la tutela delle risorse naturali, gestite in modo da minimizzare i rischi di frammentazione e aumentare la connettività ecologica, rappresentano gli strumenti chiave per ridurre gli effetti negativi della perdita di habitat e della frammentazione ecologica. L’Italia dovrebbe aumentare la percentuale di aree protette almeno dell’8,7 per cento entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo dell’Unione europea. Questo perché, sebbene le aree boschive costituiscano il 35 per cento della superficie in Italia, la più grande infrastruttura verde del Paese, il 25 per cento del territorio presenta elevati gradi di frammentazione ecologica, legati anche all’intensificazione dei rischi, come ad esempio l’aumento del numero e dell’intensità degli incendi.
Per affrontare queste sfide, la ricerca ha inquadrato le conoscenze di base per definire il piano operativo della successiva fase di implementazione. In primo luogo, il team di Parco Italia ha mappato i progetti di forestazione nazionali conclusi e in corso, sia pubblici che privati, geolocalizzando più di 400 iniziative in Italia. La squadra di Parco Italia ha inoltre sviluppato una mappa generale dell’intero territorio italiano, indicando le aree in cui la forestazione avrebbe un impatto maggiore in termini di aumento della connettività ecologica e della biodiversità. Su scala nazionale, la mappa mostra chiaramente una priorità di forestazione, con l’obiettivo di migliorare la connettività ecologica, in Pianura Padana nel Nord Italia, nei settori di bassa montagna del Piemonte e della Lombardia, nell’interno della Toscana, in alcune aree costiere delle Marche e del Lazio, in località sparse in Campania e Sicilia.
“Parco Italia è parte integrante delle Strategie nazionali sulle foreste e sulla biodiversità — ha detto il presidente della fondazione Alberitalia, Marco Marchetti -. Grazie anche al progetto Parco Italia è stato possibile intervenire per rafforzare il sistema di supporto alle sfide che portano alla realizzazione di nuove foreste e connessioni ecologiche. Particolare attenzione è stata infatti dedicata al settore vivaistico forestale, fondamentale per poter operare con criteri di qualità negli interventi di rimboschimento. In questo senso, Parco Italia chiama con forza il coinvolgimento attivo delle Regioni e delle loro realtà vivaistiche definendo nuove sinergie fra pubblico e privato per la produzione di alberi di qualità certificata. Una ulteriore componente della ricerca sviluppata tramite il progetto Parco Italia è stata dedicata a costruire, per la prima volta, una piattaforma nazionale di terreni disponibili ad accogliere nuove foreste. Si tratta ovviamente di un processo in itinere ma è di importanza strategica per il futuro del nostro Paese e delle nostre foreste”.
“Attraverso il Right now climate fund, Amazon si impegna a supportare nel mondo progetti basati sulla natura che come Parco Italia ci permettono di avere un impatto ambientale e sociale concreto nelle comunità in cui vivono tanti nostri dipendenti e clienti. Come parte del nostro continuo investimento in Italia, siamo orgogliosi di supportare questo programma nel suo ambizioso proposito di preservare e migliorare il patrimonio naturale del Paese”, ha detto la Vp e country manager di Amazon Italia e Spagna, Mariangela Marseglia. Nel 2022, sempre nell’ambito del programma Parco Italia, Amazon ha contribuito alla piantumazione di oltre 6 mila alberi nella città metropolitana di Milano attraverso il progetto pilota “Forestami”. Il sostegno di Amazon a Parco Italia si inscrive nel più ampio impegno dell’azienda a favore di progetti basati sulla natura nel mondo, operati attraverso gli investimenti del Right now climate fund, in linea con gli obiettivi fissati dal Climate pledge, l’impegno a raggiungere zero emissioni nette di Co2 entro il 2040 co-fondato e sottoscritto da Amazon nel 2019.
Alla presentazione di “Parco Italia” a Roma sono intervenuti stamattina i più importanti protagonisti del mondo della forestazione in Italia e, tra gli altri, il vicepresidente delle Categorie Largo consumo in Europa di Amazon, Giorgio Busnelli, il sottosegretario di Stato alla presidenza del consiglio dei ministri, Alfredo Mantovano, l’architetto e urbanista Stefano Boeri, il sottosegretario al ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Patrizio La Pietra, e il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
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Classe ’82, giornalista pubblicista dal 2012, cronista di strada dal 2007, scrivo ormai da tempo di sport, politica, sociale e cultura. Attualmente collaboro con testate dei Castelli Romani e della Capitale, fornendo al contempo prestazioni e consulenze di comunicazione per numerose realtà territoriali, private e pubbliche. Laziale, teatrante, animale sociale, adoro viaggiare, conoscere e nutrirmi della diversità, del nuovo, dello sconosciuto.