Roma. Rocca e la Sanità regionale. Si profila gestione diretta con “le mani libere”

Roma. Rocca e la Sanità regionale. Si profila gestione diretta con “le mani libere”

30/03/2023 0 Di Maurizio Aversa

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Sonia Peco­ril­li, PCI regio­na­le Lazio


“Appren­dia­mo da Quo­ti­di­da­no Sani­tà (area Feder­sa­ni­tà-Con­fin­du­stria) che la regio­ne Lazio si avvia ver­so il com­mis­sa­ria­men­to” — Que­sto denun­cia­no Sonia Peco­ril­li, già can­di­da­ta comu­ni­sta alla pre­si­den­za del­la Regio­ne e Lore­to De Ange­lis respon­sa­bi­le sani­tà del PCI Lazio — “Pur­trop­po l’avevamo già evi­den­zia­ta l’anomalia del Pre­si­den­te che nell’assegnare dele­ghe e com­pe­ten­ze del­la nuo­va Giun­ta di destra, ave­va tenu­to per se la Sani­tà. Per­chè? Ci sem­bra che ora emer­ga chia­ro il dise­gno: far com­mis­sa­ria­re la Regio­ne per gesti­re con le mani libe­re il 70% del Bilan­cio regio­na­le! Con la fol­gia di fico del­le pre­ro­ga­ti­ve gover­na­ti­ve — con­ti­nua­no i diri­gen­ti comu­ni­sti — Roc­ca ha det­to: “Non è una deci­sio­ne mia, ma del gover­no, c’è un inde­bi­ta­men­to impor­tan­te”. Il 20 apri­le al Mef – spie­ga Roc­ca – c’è una riu­nio­ne pro­gram­ma­ta, per un tavo­lo che han­no tut­te Regio­ni in pia­no rien­tro. Su quel­lo andre­mo con mas­si­ma tra­spa­ren­za con i dati che stan­no emer­gen­do, e che pre­sen­te­re­mo. C’è una pre­oc­cu­pa­zio­ne per­ché i nume­ri sono impor­tan­ti. Più 200 milio­ni di per­di­ta nel 2022 e sul 2023 una per­di­ta pro­gram­ma­ta di 600 milio­ni. Vedia­mo quin­di le indi­ca­zio­ni che usci­ran­no da quel tavo­lo”. A noi sem­bra evi­den­te — con­ti­nua­no De Ange­lis e Peco­ril­li, che l’unica varian­te sul dise­gno di per­se­ve­ra­re nel­la pri­va­tiz­za­zio­ne del­la sani­tà nel Lazio, con l’obiettivo di cam­bia­re di mano gli inter­lo­cu­to­ri dei vam­pi­ri del­la sani­tà pri­va­ta, sia solo se il com­mis­sa­rio sarà del­la Lega (come il Mini­stro del Mef) oppu­re lo stes­so Roc­ca (FdI) nel con­ti­nuo brac­cio di fer­ro gio­ca­to sul­la sani­tà pub­bli­ca e soprat­tut­to sul­la pel­le dei cit­ta­di­ni! Tut­to que­sto dopo una cam­pa­gna elet­to­ra­le all’insegna del fare­mo bene, ora si pro­fi­la un vero peg­gio­ra­men­to met­ten­do tut­to nell’ambito dei nume­ri e dell’emergenza. Quin­di ogget­ti­va debo­lez­za per la Sani­tà del Lazio”. “Del resto, l’attuale linea di poli­ti­ca sani­ta­ria del Gover­no nazio­na­le come di quel­lo regio­na­le, si avva­le del­la distru­zio­ne già avvia­ta dal cen­tro­sin­si­tra e dal PD. Comun­que, noi comu­ni­sti — chio­sa­no infi­ne i diri­gen­ti PCI del Lazio — rite­nia­mo non para­go­na­bi­li le scu­se arit­me­ti­che dei bilan­ci in sof­fe­ren­za attua­li, con le cifre die­ci vol­te mag­gio­ri che por­ta­ro­no al com­mis­sa­ria­men­to pre­ce­den­te. Vigi­le­re­mo e chia­me­re­mo alla lot­ta per il rispet­to dell’art 32 del­la Costi­tu­zio­ne e in dife­sa dei ceti popo­la­ri e dei cit­ta­di­ni biso­gno­si di cure, così come dei lavo­ra­to­ri ela­vo­ra­tri­ci del­la sani­tà”.

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