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Frosinone. Diario-intervista ad un giovanotto-anziano ottuagenario in piena campagna elettorale per il PCI
22/09/2022Questo articolo è stato letto 1659 volte!
Questo abbiamo saputo. Che c’è la TV con i suoi strani meccanismi legittimati dai detentori del potere, che danno molto spazio per argomentare in campagna elettorale proprio a coloro che sono varie ore al giorno, ogni giorno dell’anno, presenti in TG, talk show ed altre comparsate, lo sappiamo. Così come sappiamo che il web è l’attuale frontiera che va per la maggiore per diffondere i due modi di fare campagna elettorale in questa Italia del 2022: denigrare gli avversari, anche senza argomentare; proporre se stessi come salvatori della Patria in virtù di promesse mirabolanti, magari le stesse già spese in occasioni precedenti. Infine, c’è un modo antico e di sostanza che è il contatto delle persone attivato da militanti politici. In un partito che si sta riproponendo — grazie alla propria storia e al lavoro di nuovi e antichi militanti — sulle schede elettorali in questa consultazione del 2022, come è il Partito Comunista Italiano, accade che occorre fare i conti con l’assenza di fondi adeguati ad una qualsiasi campagna di comunicazione affidata a terzi. Così come si fanno i conti con la presenza organizzata che è diffusa in tutto il Paese, ma che ha una forza specifica consistente a macchia di leopardo. Tra le regioni in cui è ben presente, c’è il Lazio. In questo la provincia di Frosinone è prolifica di attività. Qui descriviamo, intervistandolo brevemente, Mario Rufo comunista delle parti montane della Ciociaria. Ci puoi descrivere chi sei, domandiamo. “Sono Mario Rufo, compagno comunista da sempre, definito cosi, in un incontro a San Donato Val di Comino con il giornalista della rete La7, Antonio Padellaro.”. E cosa stai facendo in questa fase di campagna elettorale, incalziamo. “Domenica 18 settembre, con il giovane compagno Livio Perini abbiamo tenuto un comizio elettorale per il Partito Comunista Italiano in Piazza Carlo Coletti, la piazza principale di San Donato Val Comino, riscuotendo una calorosa partecipazione. Tornato a casa, abito in via Piave, una strada molto trafficata, in quanto collega il Lazio con l’Abruzzo, ho esposto la bacheca con il manifesto Vota Comunista davanti l’uscio, dove resterà per il periodo delle Elezioni Politiche.”. Hai fatto altro, chiediamo. ” Mercoledi 21 settembre, in tardo pomeriggio, mi sono recato ad Atina per l’affissione dei manifesti elettorali. Da subito ho notato un crescente interesse tra gli astanti sulla piazza del paese. Ho colto l’occasione per distribuire i fac-simile del nostro Partito, ben accolti dalle persone presenti che si sono dimostrate anche aperte al dialogo. Ne è uscita fuori una ricca discussione, piena di argomenti e voglia di confronto, poiché nel mentre, si sono avvicinati giovani del posto entusiasmati dal discorrere e ho rivisto compagni con i quali, in passato, ho condiviso numerose battaglie politiche. Tutti hanno apprezzato il mio impegno e la mia passione. Voglio sottolineare l’interesse dei giovani per la Politica e la loro voglia di non sentirsi esclusi dalle scelte del Paese (il cui ceto politico attuale, ndr) che non ascolta le loro problematiche. Mi ha riempito di orgoglio il comportamento del giovane barista, che stringendomi la mano, ha definito necessaria, la mia presenza ad Atina, e sentendosi confortato per la situazione che si era venuta a creare, mi ha chiesto il materiale elettorale del PCI per diffonderlo.”. Salutandolo, considerando l’esperienza che ha alle spalle, nonchè l’umiltà dell’impegno continuativo anche a questa età traguardata, domandiamo se trae qualche indicazione da questo piccolo diario ultimo che ci ha tracciato. “Questo episodio dimostra l’importanza di essere presenti attivamente sul territorio, di perseguire il dialogo con le persone, di diffondere la nostra idea di cambiamento della società, di riavvicinare col confronto e la conoscenza del passato, i giovani alla Politica. Sempre alta la speranza.”.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.