“Storia della fisica nell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche”, questo il tema della Conferenza pubblica che…
Marino/S. M. d. Mole. Bibliopop: Fisica? Con Roberto Onofrio è stata cultura, storia, politica e futuro. Saluto dell’Assessore alla Cultura
29/11/2021Questo articolo è stato letto 1969 volte!
Una quindicina di partecipanti, con rispetto norme anticovid. È un dato importante, perché siamo lontani dalla “settimana della scienza”, non in un luogo universitario o di ricerca. Siamo a Bibliopop: quella fucina che ormai tutti hanno imparato a conoscere. Non è un caso che anche il neo Assessore alla Cultura del Comune di Marino, Pamela Muccini, abbia voluto sottolineare come “questi luoghi di cultura, di diffusione della conoscenza, sono il miglior modo per aiutare la comunità. Qualunque comunità, così anche la nostra”. Per poi concludere dicendosi impegnata a sostenere, anche a nome dell’amministrazione, questo tipo di attività. Per quanto riguarda il Prof. Roberto Onofrio, a cui ha ceduto la parola il Presidente Sergio Santinelli dopo il benvenuto agli ospiti e ai partecipanti, il Fisico di caratura internazionale (insegna negli Stati Uniti, oltre che all’Università di Padova) si è tuffato immediatamente in un excursus narrativo sulla Storia della Fisica nell’URSS che ha mostrato tratti storici e teorici sorprendenti e non conosciuti da tutti.
illuminante la riflessione sulla condizione di isolamento dell’Unione Sovietica che, invece di penalizzare, ha fatto emergere modalità, qualità, quantità delle scoperte e degli addetti alla ricerca che non sono lontanamente paragonabili a ciò che accadeva altrove nel mondo. Il fattore 10, l’ha definito il Prof. Onofrio: cioè, a fronte di risultati quantificabili nel sostegno allo studio (e quindi alla considerazione) della Fisica di 1 su mille nel mondo occidentale, in Unione Sovietica ciò è avvenuto in termini di 10 a mille. Tanto che numerosi, in ogni parte del mondo, sono stati gli scienziati sovietici capaci di tracciare il progresso e la diffusione della Fisica. Ciò è valso anche per il nostro Paese, che studia su testi di eminenti scienziati che attraverso i decenni hanno creato, nel Paese comunista, istituti di ricerca assenti in altre parti del mondo. Anzi, alcune caratteristiche di terra sovietica, seppure non esplicitamente riconosciute, sono state di fatto apripista per scelte, modi di governare, difesa dei diritti civili che in Occidente non erano ancora conquistati. Gli esempi citati da Onofrio riguardano la scolarità pubblica e l’accesso allo studio gratuito, per cui l’Unione Sovietica è diventata faro.
Così pure la “parità di genere”, cioè l’uguaglianza uomo-donna, oggi di grande attualità. Medesimo successo per l’abbattimento – ancora vigente proprio negli ambienti scientifici – di ogni barriera di razza, credo religioso, orientamento politico. Dopo alcuni approfondimenti, che sono giunti fino alle esperienze di studio che coinvolgono Frascati, il CERN, ITER e altre punte di diamante dell’attuale ricerca scientifica, il Prof. Onofrio ha anche risposto alle molte domande e curiosità suscitate tra i presenti. Insomma, pieno successo della serata, che ha quasi raddoppiato il tempo programmato per la Conferenza. In chiusura, visto anche il lascito di indicazione culturale, si è già ipotizzato di svolgere un confronto/approfondimento della “via della seta” che la Cina sta proponendo al mondo in chiave di progresso civile, sociale, economico e culturale.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.