Marino: Bibliopop , nuovo successo di partecipazione visionando proiezione inedita e con coinvolgimento dibattito. Il saluto del Sindaco neoeletto

Marino: Bibliopop , nuovo successo di partecipazione visionando proiezione inedita e con coinvolgimento dibattito. Il saluto del Sindaco neoeletto

24/10/2021 1 Di Maurizio Aversa

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Ste­fa­no Cec­chi, il neoe­let­to sin­da­co di Mari­no, tra le pri­me usci­te è pre­sen­te alla pro­ie­zio­ne del film “Cen­t’an­ni dopo” sul­la sto­ria del PCI. Inter­ver­rà con un salu­to.


“Chi me lo aves­se det­to, che una del­le pri­me usci­te pub­bli­che che avrei fat­to, sareb­be sta­to qui a Biblio­pop visio­nan­do il film ine­di­to “Cent’anno dopo” rife­ri­ta alla sto­ria del PCI? – dichia­ra Ste­fa­no Cec­chi, appun­to sin­da­co appe­na elet­to al bal­lot­tag­gio a Mari­no in rap­pre­sen­tan­za di una par­te del­lo schie­ra­men­to di destra soste­nu­to dal­la Lega -. Tut­ta­via mi fa pia­ce­re di esse­re qui in una del­le real­tà di par­te­ci­pa­zio­ne dei cit­ta­di­ni che lavo­ra per la comu­ni­tà. Facen­do bene in alme­no due atti­vi­tà: in quel­la cul­tu­ra­le che vede Biblio­pop rap­pre­sen­ta­re idee e cono­scen­za che garan­ti­sce e garan­ti­rà atten­zio­ne ad ogni sen­si­bi­li­tà e cor­ren­te di pen­sie­ro; e poi ai risul­ta­ti con­se­gui­ti nel­la gestio­ne del­lo spa­zio annes­so alla biblio­te­ca che con­sen­te, ad esem­pio, un rife­ri­men­to per la frui­zio­ne da par­te di bam­bi­ni e fami­glie del bel par­co”. Il Pre­si­den­te di Acab/Bibliopop APS Ser­gio San­ti­nel­li, ha rin­gra­zia­to del­la pre­sen­za il Sin­da­co al qua­le ha augu­ra­to una buo­na atti­vi­tà ammi­ni­stra­ti­va a favo­re dei cit­ta­di­ni tut­ti, volen­do e doven­do egli rap­pre­sen­ta­re ogni cit­ta­di­no e non solo una par­te poli­ti­ca.

Il Pre­si­den­te di Acab Biblio­pop APS Ser­gio San­ti­nel­li intro­du­ce all’e­ven­to salu­tan­do il sin­da­co ospi­te del­l’i­ni­zia­ti­va


Ha altre­sì sot­to­li­nea­to come il prin­ci­pio di demo­cra­zia sostan­zia­le è che i cit­ta­di­ni, pure quel­li che han­no dato un con­sen­so a destra, han­no potu­to far­lo in vir­tù degli enor­mi sacri­fi­ci, anche di vite uma­ne che uomi­ni e don­ne, riu­ni­ti in for­ze orga­niz­za­te, han­no dato nel­la Resi­sten­za per cac­cia­re i nazi­fa­sci­sti e dare all’Italia la Repub­bli­ca e la Costi­tu­zio­ne. A segui­re, l’affollata sala di Biblio­pop, la ex chie­set­ta a S. Maria del­le Mole, con le pre­sen­ze avve­nu­te su pre­no­ta­zio­ne o per esse­re inter­ve­nu­ti al richia­mo del­la noti­zia, ma tut­ti rispet­tan­do le nor­me fisi­che igie­ni­co sani­ta­rie e la dimo­stra­zio­ne del green pass all’ingresso, ha garan­ti­to lo svol­gi­men­to di un buon livel­lo di par­te­ci­pa­zio­ne allo sti­mo­lan­te, ben fat­to, pie­na­men­te frui­bi­le, lavo­ro intel­let­tua­le e rea­liz­za­ti­vo del film docu­men­ta­rio “Cent’anni dopo”. Il coor­di­na­to­re di Biblio­pop, Mau­ri­zio Aver­sa, ha trat­teg­gia­to, come avvio degli inter­ven­ti dal pub­bli­co, una del­le let­tu­re del lavo­ro fil­mi­co. “Sem­bra che gli auto­ri abbia­no con­se­gna­to a noi e al futu­ro di chi vor­rà cono­sce­re cosa era e come abbia pesa­to la pre­sen­za del PCI nel­la sto­ria d’Italia e non solo. Nel sen­so che non si vede in que­sta pro­po­sta una sem­pli­ce doman­da sul­la attua­li­tà poli­ti­ca, a cui pure alla fine riman­da, ma pro­prio nel­la sua con­fe­zio­ne, i 33 minu­ti, il misto di rac­con­to diret­to di uno dei pro­ta­go­ni­sti di pri­mo pia­no come Aldo Tor­to­rel­la, e le tan­te e tan­te pre­sen­ze di popo­lo e di mas­se di stu­den­ti, di lavo­ra­to­ri e di don­ne che carat­te­riz­za­no la pun­tua­le nar­ra­zio­ne del pro­fi­lo essen­zia­le di cosa fos­se il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no, di cosa fos­se nel­la real­tà socia­le, cul­tu­ra­le e poli­ti­ca.”.

Il coor­di­na­to­re di Acab Biblio­pop APS, Mau­ri­zio Aver­sa, com­men­ta il con­te­nu­to del film appe­na visio­na­to per intro­dur­re al dibat­ti­to gli inter­ve­nu­ti


Opi­nio­ne che, misce­la­ta nel­le due acce­zio­ni – sto­ri­ci­tà del lavo­ro, e strin­gen­te attua­li­tà del tema – vie­ne uti­liz­za­to dagli stes­si inter­ven­ti che han­no par­te­ci­pa­to al dibat­ti­to, sia espri­men­do rifles­sio­ni che ponen­do que­si­ti. Uno degli spun­ti di rifles­sio­ne è sta­to sul peso di even­tua­li erro­ri del PCI, per scel­ta poli­ti­ca, rife­ri­ta alla linea del Com­pro­mes­so Sto­ri­co. Così come c’è chi, da gio­va­ne cul­to­re del­la mate­ria e in assen­za di cono­scen­za diret­ta di cosa fu il PCI per ragio­ni ana­gra­fi­che, sot­to­li­nea il peso gran­de del­la assen­za, oggi, di un sog­get­to così costi­tui­to. Altri momen­ti ci sono sta­ti con veri e pro­pri “ricor­di” di chi, maga­ri anche con una mili­tan­za a ridos­so di Bot­te­ghe Oscu­re ha attra­ver­sa­to quel misto di onda del­la sto­ria e il riflus­so che ne è con­se­gui­to per ope­ra di tan­ti avver­sa­ri e nemi­ci alquan­to poten­ti. Poi c’è anche chi, la sto­ria del ricor­do l’ha volu­ta espli­ci­ta­re nell’aspetto del­la emo­zio­ne sin­ce­ra per pro­va­re e tro­va­re, lì nel costrui­to fil­mi­co, cose che mate­rial­men­te, nel cor­teo, nel voto ope­ra­rio sul con­trat­to, nel­la par­te­ci­pa­zio­ne ad ogni sin­go­lo pas­sag­gio impor­tan­te del PCI, ave­va vis­su­to da pro­ta­go­ni­sta. Ma que­sto ricor­do lo ricom­po­ne di cosa occor­re oggi: indi­can­do nel­la rispo­sta con­tro l’individualismo, den­tro e fuo­ri il PCI e le for­ze del pro­gres­so, oltre che nel­la socie­tà, è una del­le chia­vi per sma­sche­ra­re fal­si refe­ren­ti, così come cedi­men­ti rispet­to alla pro­po­sta inte­gra di cui il par­ti­to dei lavo­ra­to­ri deve esse­re espres­sio­ne.

Mile­na Fio­re, mon­ta­tri­ce e autri­ce di Cen­t’an­ni dopo, ha par­te­ci­pa­to all’in­con­tro a Biblio­pop


Mile­na Fio­re, mon­ta­tri­ce e coau­tri­ce del film, ha accol­to par­te degli sti­mo­li venu­ti dal­la sala, rico­struen­do il dive­ni­re dell’opera. Lavo­ro che, ricor­dia­mo è sta­to pro­dot­to da AAMOD,cioè quel­la strut­tu­ra cul­tu­ra­le che gesti­sce la rac­col­ta degli audio­vi­si­vi, altri, rispet­to alla pur masto­don­ti­ca capa­ci­tà di imma­gaz­zi­na­re lavo­ri, reper­ti, ecc. che han­no la RAI, l’Istituto Luce, Media­set ecc. Mate­ria­li del­la Fon­da­zio­ne Archi­vio Audio­vi­si­vo del Movi­men­to Ope­ra­io e Demo­cra­ti­co, in lar­ga par­te di pro­du­zio­ne Uni­te­le­film (la casa di pro­du­zio­ne audio­vi­si­va del PCI), dun­que da lavo­ri rea­liz­za­ti del­le strut­tu­re e degli auto­ri ed intel­let­tua­li che han­no scel­to e sono diven­ta­ti “fon­te pri­ma­ria” per que­sto gene­re di ricer­ca e di suc­ces­si­va sele­zio­ne che con­sen­te di pro­dur­re ope­re sto­ri­che e d’arte di alto livel­lo cul­tu­ra­le. In que­sto, Mile­na Fio­re ha volu­to sot­to­li­nea­re come il com­pi­to dif­fi­ci­le di rac­con­ta­re il PCI e la sto­ria d’Italia, con voce vera, è sta­to per altri ver­si un com­pi­to faci­le gra­zie, appun­to, alla pos­si­bi­li­tà di ave­re mate­ria­le con­cre­to come pre­zio­sa fon­te pri­ma­ria.

Moni­ca Mau­rer, la regi­sta di Cen­t’an­ni dopo


Per que­sto il lavo­ro col­let­ti­vo mes­so in atto con Alex Hobel, uno dei mas­si­mi esper­ti del­la mate­ria oggi, e con la regi­sta Moni­ca Mau­rer, già atti­vi­sta comu­ni­sta in Ger­ma­nia e pro­fon­da cono­sci­tri­ce del­la real­tà ita­lia­na, ha potu­to dare que­sto frut­to, che sem­bra abbia riscos­so un for­te inte­res­se. “Lo si vede dal­la vostra pre­sen­za e dal­la volon­tà che espri­me­te nel voler com­men­ta­re e chie­de­re. Vi assi­cu­ro – dice Mile­na Fio­re – che è la stes­sa cosa che abbia­mo già incon­tra­to e veri­fi­ca­to in alcu­ni appun­ta­men­ti che abbia­mo avu­to come que­sto”. Inol­tre, poi­ché la regi­sta Moni­ca Mau­rer era assen­te per moti­vi di salu­te, è sta­to pos­si­bi­le di ave­re un suo con­tri­bu­to tele­fo­ni­co in diret­ta. E la Mau­rer ha volu­to, nel salu­to ai pre­sen­ti in sala, sot­to­li­nea­re il rico­no­sci­men­to che que­sto lavo­ro vuo­le resti­tui­re al PCI, al suo ruo­lo nel­la sto­ria d’Italia, soprat­tut­to nei con­fron­ti di chi per ragio­ni d’età non ha potu­to cono­sce­re quell’esperienza. Inol­tre, per lei, era un modo per con­ti­nua­re quel­la mili­tan­za poli­ti­ca e cul­tu­ra­le che l’aveva vista pro­ta­go­ni­sta, soprat­tut­to nel nome di Rosa Luxem­burg, mol­to atti­va in Ger­ma­nia.

Alex Hobel, auto­re del film cen­t’an­ni dopo, a col­lo­quio con alcu­ni pre­sen­ti all’e­ven­to a Biblio­pop


È allo sto­ri­co, e non per caso mem­bro del­la Segre­te­ria nazio­na­le del PCI in quan­to respon­sa­bi­le del Dipar­ti­men­to Cul­tu­ra, che nel­le sue qua­li­tà di stu­dio­so e di coau­to­re del­le ricer­che per l’ossatura del­la tra­ma del film, toc­ca svol­ge­re l’intervento con­clu­si­vo di que­sto saba­to pome­rig­gio offer­to da Biblio­pop. Non man­ca nel­le paro­le di Hobel il pie­no rico­no­sci­men­to e l’auspicio a con­ti­nua­re da par­te del­la bel­la real­tà di Biblio­pop nel­le atti­vi­tà di cui è pro­ta­go­ni­sta e con i riscon­tri di suc­ces­so che ottie­ne, gra­zie alla sem­pli­ce rispo­sta alla doman­da di cul­tu­ra che pure sale da tan­ta par­te del popo­lo ita­lia­no. Per Hobel, “uno dei fon­da­men­ti di que­sta ope­ra è con­si­sti­to nel giun­ge­re come col­let­ti­vo, con la par­te­ci­pa­zio­ne di varie per­so­ne, e innan­zi­tut­to con lo straor­di­na­rio impe­gno di Moni­ca Mau­rer e Mile­na Fio­re, a un film docu­men­ta­rio che faces­se imme­dia­ta­men­te rico­no­sce­re e cono­sce­re cosa fos­se sta­to il PCI nel­la socie­tà ita­lia­na ed oltre, par­ten­do dai mili­tan­ti in car­ne ed ossa, evi­tan­do di ripro­por­re sequen­ze già mol­to viste, ma piut­to­sto cen­tran­do il rac­con­to sul vis­su­to del­le mas­se e del popo­lo par­te­ci­pan­te, ben docu­men­ta­to dai mate­ria­li a cui abbia­mo avu­to acces­so.

Alcu­ni par­te­ci­pan­ti all’e­ven­to fil­mi­co a Biblio­pop sfo­glia­no copie del­la rivi­sta del PCI, “Ragio­ni e Con­flit­ti, ReC”


È vero che que­sta sto­ri­ci­tà e que­sta auten­ti­ci­tà vie­ne imme­dia­ta­men­te per­ce­pi­ta, e diven­ta ine­vi­ta­bi­le l’aggancio all’oggi, ai gran­di que­si­ti aper­ti e all’orizzonte futu­ro. L’idea socia­li­sta e comu­ni­sta era rac­chiu­sa solo in quel­la espe­rien­za e con essa è fini­ta per sem­pre? Secon­do la con­clu­sio­ne che abbia­mo affi­da­to al pen­sie­ro di Gram­sci con cui si chiu­de la pel­li­co­la no. La neces­si­tà di for­ze orga­niz­za­te che con­ti­nui­no il per­se­gui­men­to del­la rea­liz­za­zio­ne del­le gran­di scel­te offer­te dal­la Costi­tu­zio­ne è più che mai attua­le, e in que­sto qua­dro il film riman­da anche al tema del­la attua­li­tà del­la ripro­po­si­zio­ne di una sog­get­ti­vi­tà poli­ti­ca di clas­se. Riguar­do alle que­stio­ni sol­le­va­te, ad esem­pio sul Com­pro­mes­so sto­ri­co, va ricor­da­to che la situa­zio­ne (scop­pio del­la cri­si ener­ge­ti­ca ed eco­no­mi­ca del 1973) era gra­ve, le rispo­ste aggres­si­ve del­le for­ze rea­zio­na­rie inu­si­ta­te (gol­pe in Cile) e il più gran­de par­ti­to comu­ni­sta d’occidente, il PCI, era ad un pas­so dal poter acce­de­re alla gui­da del Pae­se: un esi­to impe­di­to in pri­mo luo­go dal rapi­men­to e dall’uccisione di Moro. Un’ultima nota­zio­ne va dedi­ca­ta a Maria, che giu­sta­men­te nel suo inter­ven­to ha mes­so in luce alcu­ne dege­ne­ra­zio­ni che non solo sono pre­sen­ti nel­la socie­tà libe­ri­sta attua­le, ma che han­no in qual­che misu­ra intac­ca­to le orga­niz­za­zio­ni del­la sini­stra, con l’affermarsi dell’individualismo, del­lo spi­ri­to di grup­po e del­la con­se­guen­te fram­men­ta­zio­ne. Biso­gna inve­ce ripar­ti­re dal­lo sti­mo­lo gram­scia­no, quan­do tut­to sem­bra per­du­to, è allo­ra che occor­re rico­min­cia­re da capo, per­ché il sacri­fi­cio di tan­te vite e tan­te gene­ra­zio­ni che han­no lot­ta­to meri­ta un rico­no­sci­men­to sto­ri­co, come abbia­mo cer­ca­to di fare col docu-film, ma, soprat­tut­to, meri­ta di ave­re futu­re gene­ra­zio­ni impe­gna­te a lot­ta­re per l’orizzonte socia­li­sta”.
Ad even­to con­clu­so, sono con­ti­nua­ti i con­fron­ti rav­vi­ci­na­ti, le discus­sio­ni, per­ché in effet­ti, non c’è sta­ta la sem­pli­ce pre­sen­ta­zio­ne di una mate­ria aset­ti­ca, ma sono affio­ra­ti temi e pas­sio­ni che han­no avu­to pre­sa su milio­ni di per­so­ne e con­ti­nue­ran­no a rap­pre­sen­ta­re per mol­ti impor­tan­ti scel­te di vita.

Pro­ta­go­ni­sta, inat­te­sa, saba­to a Biblio­pop duran­te even­to per film Cen­t’an­ni dopo, Maria Arci­dia­co­no, ex rap­pre­sen­tan­te del Con­si­glio di Fab­bri­ca per la Fiom, comu­ni­sta

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