Rieti. Dal PCI un contributo sul concetto di sicurezza dei cittadini

Rieti. Dal PCI un contributo sul concetto di sicurezza dei cittadini

31/05/2021 0 Di Maurizio Aversa

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Cosmo Bian­chi­ni del PCI Rie­ti


“In que­sti gior­ni – dichia­ra Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le del PCI Lazio – è sta­to ricor­da­to il sacri­fi­cio di magi­stra­ti e di ope­ra­to­ri di poli­zia e mili­ta­ri per gli assal­ti san­gui­na­ri e gli aggua­ti subi­ti dal­le mafie. Tri­bu­to di vite che pur­trop­po in decen­ni han­no paga­to civi­li, poli­ti­ci e uomi­ni del­le isti­tu­zio­ni. E’ una guer­ra non con­clu­sa. Tut­ta­via, le mafie e la cor­ru­zio­ne che ne è model­lo insi­to nel­la socie­tà, dob­bia­mo scon­fig­ger­la non solo mili­tar­men­te, ma social­men­te, cul­tu­ral­men­te e poli­ti­ca­men­te. Per que­sto, — con­clu­de Del­la Posta – ho chie­sto al com­pa­gno Cosmo Bian­chi­ni un con­tri­bu­to di rifles­sio­ne in tal sen­so”. Il comu­ni­sta rea­ti­no, ha così illu­stra­to: “Il PCI ritie­ne che il dirit­to alla sicu­rez­za vada inqua­dra­to nell’ambito più alto dei dirit­ti fon­da­men­ta­li di ognu­no di noi; così come il dirit­to alla salu­te, il dirit­to alla for­ma­zio­ne ‚il dirit­to al lavo­ro ‚alla liber­tà per­so­na­le ecc.., è un pila­stro fon­da­men­ta­le sul qua­le si basa qual­sia­si siste­ma a “demo­cra­zia matu­ra”. Sicu­rez­za è soprat­tut­to pre­ven­zio­ne ; attra­ver­so un’azione nuo­va di pre­ven­zio­ne infat­ti, che si costrui­sce in un con­te­sto socia­le acco­glien­te, dispo­sto all’integrazione che pro­teg­ge le per­so­ne ‚che è atten­to alle esi­gen­ze del­le fami­glie ‚che sal­va­guar­dia le cul­tu­re ed i beni, un con­te­sto insom­ma, che pro­teg­ge e allo stes­so tem­po è in gra­do di sti­mo­la­re le poten­zia­li­tà indi­vi­dua­li. – pro­se­gue Cosmo Bian­chi­ni, per tan­ti anni diri­gen­te del­la sicu­rez­za -. Un siste­ma che sap­pia rea­gi­re con equi­li­brio e pon­de­ra­zio­ne alle cre­scen­ti dina­mi­che socia­li rela­ti­ve alla sicu­rez­za ‚che sap­pia resi­ste­re alle ten­ta­zio­ni di solu­zio­ni dema­go­gi­che e tem­po­ra­nee det­ta­te spes­so dall’emotività popo­la­re ‚sap­pia tro­va­re la for­za di stu­dia­re e pro­por­re solu­zio­ni dura­tu­re ‚tese a raf­for­za­re l’incisività del­lo Sta­to e model­la­re il siste­ma ai cam­bia­men­ti socia­li natu­ra­li. In tale otti­ca prio­ri­tà asso­lu­ta deve esse­re la lot­ta alle mafie ‚vero can­cro del­la nostra socie­tà. Par­ti­co­la­re atten­zio­ne va, in tal sen­so, rivol­ta alla cor­ru­zio­ne, sno­do cen­tra­le e lin­fa vita­le del pote­re mafio­so, che con­di­zio­na lo svi­lup­po socia­le ed eco­no­mi­co di un deter­mi­na­to ter­ri­to­rio e, più in gene­ra­le ‚dell’intero Pae­se cal­pe­stan­do i sacro­san­ti dirit­ti dei cit­ta­di­ni. Un siste­ma insom­ma che vada oltre la sem­pli­ce cor­re­la­zio­ne dell’incisività dell’azione di “Polizia”ma sap­pia garan­ti­re, coniu­ga­re, il disa­gio gio­va­ni­le, la pre­ca­rie­tà dei “nuo­vi lavo­ri”, l’integrazione degli immi­gra­ti, il ruo­lo dei mass-media, il ruo­lo degli ammi­ni­stra­to­ri loca­li e del­le par­ti socia­li ecc. Per que­sto – con­clu­de Bian­chi­ni — la sicu­rez­za dei cit­ta­di­ni insom­ma, vista con otti­ca com­ple­ta­men­te nuo­va, inno­va­ti­va, che vede coin­vol­ti non solo gli addet­ti ai lavo­ri (magi­stra­tu­ra e for­ze di poli­zia) ma una par­te­ci­pa­zio­ne del­le varie com­po­nen­ti socia­li alla sfi­da, anche cul­tu­ra­le di per­se­gui­re una sicu­rez­za che si coniu­ghi con la soli­da­rie­tà e le liber­tà. Solo sul­la base di tale aspet­ti pos­sia­mo rica­va­re logi­ca­men­te la visio­ne di comu­ni­tà incen­tra­ta su una cul­tu­ra del­la soli­da­rie­tà ed orien­ta­ta ver­so il pro­gres­so civi­le, esat­ta­men­te come ci han­no con­se­gna­to i padri costi­tuen­ti nel dare vita alla Costi­tu­zio­ne del­la Repub­bli­ca ita­lia­na nata per la liber­tà e la giu­sti­zia socia­le.”.

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