Lunedì 28 gennaio 2019, alle ore 18,00, presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale, si…
Roma/Parigi. 1871–2021 i centocinquant’anni della Comune di Parigi. Un evento online domenica 21 marzo
19/03/2021Questo articolo è stato letto 2834 volte!
Norberto Natali, un comunista che ha svolto e svolge ruoli di intellettuale e di dirigente della vasta area dei comunisti organizzati e no, si sta cimentando, grazie alla pagina FB “La Forza del Popolo”, con l’organizzazione di un evento per i 150 anni della Comune di Parigi. Domenica prossima 21 marzo alle ore 18, online, per ricordare, appunto, i 150 anni della Comune di Parigi, Natali e quanti altri stanno contribuendo all’evento, cercano di ottenere che si colleghino il maggior numero di compagni e conoscenti da coinvolgere.” A differenza di un qualsiasi dibattito tra compagni italiani su questioni contingenti, — commenta Norberto Natali — questo incontro (oltre che un interessante occasione di arricchimento culturale) è anche una sorta di manifestazione ‑lo sarebbe stata senza pandemia- e dunque ha anche un valore simbolico di omaggio alla Comune e ai comunardi, ai loro ideali e al loro sacrificio, un numero importante di collegamenti in diretta.”. Qui è il sito virtuale dove trovare l’iniziativa: https://www.facebook.com/norberto.natali.7/posts/3771911159562775
Questa è la locandina con gli interventi previsti:
1871–2021 Una speranza COMUNE: vivere liberi, senza padroni!
150 anni dopo “l’assalto al Cielo”, dimenticare la Comune di Parigi?
Incontro dibattito online.
Ne parliamo con:
— Prof. MARC LAGANA – Associazione Amici della Comune di Parigi (in collegamento da Parigi)
— GAEL DE SANTIS – giornalista de L’Humanité (in collegamento da Parigi)
— VALERIO PICCIONI – giornalista
— CHIARA DI DOMENICO – scrittrice
— LENNY BOTTAI – Partito Comunista
— CORINNE PALIDDA – Federazione Giovanile Comunista Italiana
— NICOLÒ MARTINELLI – Giovani Comunisti/e PRC
— PAOLO SPENA – Fronte della Gioventù Comunista
— IGOR CAMILLI – Patria Socialista
— NORBERTO NATALI – pagina fb La Forza del Popolo
Coordina: CRISTINA BENVENUTI
Domenica 21 marzo, ore 18.00
In diretta Facebook sulle pagine La Forza del Popolo e Patria Socialista.
Intanto, già sono presenti, sia sul sito nazionale del PCI la sottolineatura dell’importanza della data con, in prima pagina una precisa dedica: “150 anni fa a Parigi, dopo la disastrosa sconfitta della guerra franco-prussiana, avvenne la prima rivoluzione socialista che diede alla luce la Comune di Parigi, dimostrando per la prima volta nella storia che un mondo diverso di quello capitalista era possibile. #PCI”.
Mentre Cosimo Cerardi, segretario della Federazione PCI di Varese, approfondisce il tema e il rilievo politico, magari utile proprio all’appuntamento di domenica.
Scrive Cerardi: “Il 2 settembre 1870 l’imperatore Napoleone III, sconfitto nella battaglia di Sedan, si arrese ai prussiani. Due giorni dopo i repubblicani di Parigi con una rivoluzione incruenta decretarono la fine dell’impero e proclamarono la nascita della Terza Repubblica. Sotto la guida di un governo provvisorio resistettero al nemico sino al gennaio del 1871, quando la capitale fu costretta a capitolare dopo un assedio di quattro mesi. I parigini avevano resistito combattendo con un corpo di volontari armati, la Guardia Nazionale, in cui gli operai erano in maggioranza. Nelle elezioni del febbraio ’71 vinsero i conservatori eleggendo Adolphe Thiers, tipico rappresentante della Francia moderata, che voleva riappacificarsi con la Prussia accettando le durissime condizioni di Bismark (che prevedevano l’ingresso delle truppe tedesche nella capitale). La borghesia però non aveva fatto i conti con gli operai che non volevano farsi mettere il piede sul collo, considerandosi solo in stato di armistizio con i prussiani. Dopo il crollo dell’impero e la resa alla Prussia di Bismark, la Guardia Nazionale infatti aveva conservato il suo armamento ed eletto un Comitato Centrale. Lo scontro fra Parigi rivoluzionaria e patriottica e la borghesia conservatrice e traditrice era inevitabile. La rottura definitiva con Thiers si ebbe quando il governo, che aveva sede a Versailles, pretese la consegna delle armi e, in particolare, dei cannoni installati sull’altura di Montmartre.
Nel marzo del 1871, mentre il governo di Thiers stava ancora negoziando una pace ingiusta con Bismark, gli operai parigini, che avevano acquistato una determinazione ed una autonomia politica assai più elevata che nel passato, insorsero. Ponendosi alla testa degli atri strati popolari dettero l’ assalto al potere borghese prendendo nelle loro mani il potere politico. – Continua la su esposizione il dirigente del Partito Comunista Italiano — La Comune non fu un organismo di tipo parlamentare come quelli che siamo abituati a vedere negli stati borghesi. Essa riuniva in se l’aspetto legislativo e quello esecutivo. I suoi membri appartenevano a diverse correnti politiche. La maggioranza era costituita seguaci del rivoluzionario Louis-Auguste Blanqui, socialisti più per istinto di classe che per coscienza scientifica. La minoranza era invece composta prevalentemente da seguaci di Pierre-Joseph Proudhon, membri della sezione francese dell’Associazione internazionale dei lavoratori. Altri erano giacobini, altri erano ancora erano rivoluzionari indipendenti, o radicali. – Quindi Cerardi enuncia le basi della Comune — Nei suoi primi giorni di vita la Comune propose misure a beneficio dei lavoratori e votò provvedimenti quali:
– l’ abolizione dell’ arruolamento obbligatorio e dell’ esercito permanente e la sua sostituzione con una struttura armata popolare, la Guardia Nazionale, composta da tutti i cittadini abili alle armi
– l’elezione per tutti gli impieghi amministrativi, giudiziari, educativi con suffragio generale degli interessati e diritto permanente di revoca
– la retribuzione di tutti gli incaricati di un servizio pubblico con stipendio non superiore al salario di un operaio qualificato
– la totale separazione della Chiesa dallo stato, l’abolizione dei versamenti statali a scopi religiosi, l’esproprio di tutti i beni ecclesiastici e la proibizione di crocefissi, preghiere e immagini sacre nelle scuole
– la collettivizzazione delle fabbriche abbandonate dai padroni, che dovevano essere riunite in società cooperative
– l’occupazione degli appartamenti liberi, la sospensione delle sentenze di sfratto e morosità ed il condono di tutti gli affitti dall’ ottobre 1870 fino all’ aprile 1871, stabilendo che quelli già pagati valevano come acconto per il futuro
– la radicale riforma dell’insegnamento, che prevedeva l’istituzione dell’istruzione gratuita, laica ed obbligatoria e la diffusione di scuole femminili e professionali.
– l’abolizione del lavoro notturno dei fornai, l’ abolizione delle multe e delle riduzioni dei salari
– l’abolizione dei “caporali” dell’ epoca, cioè di sensali nominati dalla polizia che effettuavano la registrazione degli operai e li sfruttavano
– la rimessa ai depositanti di tutti gli oggetti del Monte di Pietà che non avessero un valore superiore ai 25 franchi e la sospensione delle vendite
– l’abolizione del giuramento politico e professionale.”
Sono evidenti i caratteri di classe dei sopracitati provvedimenti, “provvedimenti” che mantengono per molti aspetti una straordinaria attualità, furono adottati in poche settimane e per giunta in una città assediata da due eserciti. A questi si aggiunsero gli altri decreti concernenti i servizi pubblici, l’approvvigionamento di Parigi assediata, le ambulanze, l’assistenza pubblica, la direzione dei musei e della biblioteca. La Comune fu volta verso l’emancipazione completa delle donne che ebbero un ruolo molto importante in quel periodo di lotta. Fu tra l’altro soppressa ogni distinzione tra figli legittimi e naturali, tra sposati e conviventi. La Comune prese anche iniziative simboliche come l’incendio della ghigliottina sotto la statua di Voltaire, la distruzione della cappella costruita a “riparazione” della esecuzione di Luigi XV, la conferma di tutti gli stranieri eletti nelle loro cariche, per sottolineare il carattere internazionalista della insurrezione. Infine l’abbattimento della colonna Vendome, costruita con il bronzo fuso dei cannoni di Napoleone, simbolo dello sciovinismo e della istigazione all’ odio fra i popoli. Malgrado la sua breve esperienza la Comune di Parigi permise ai fondatori del socialismo scientifico, Marx e Engels, di trarre una lezione straordinaria che risultò una guida per il proletariato internazionale nella sua lotta per il socialismo. Per definire la sostanza della Comune Engels scrisse: “il filisteo socialdemocratico recentemente si è sentito preso ancora una volta da salutare terrore sentendo l’espressione: dittatura del proletariato. Ebbene, signori, volete sapere come è questa dittatura ? Guardate la Comune di Parigi. Questa fu la dittatura del proletariato”.”. Questa ricorrenza, per molti non una semplice data, ma un contenitore pieno di idealità e perfino di incursioni nella attualità, esprime ancora la forza del confronto sulla trasformazione della società. Soprattutto della trasformazione capitalistica in approdo socialista. L’appuntamento di domenica che Norberto Natali insieme ad altri organizza e propone è un modo di condividere questa aspirazione, per dibattere e per impegnarsi, culturalmente e politicamente.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
Ciao Maurizio, sono Cosimo Cerardi, se posso seguirò la vostra iniziativa. Saluti comunisti, Cosimo.