VIOLENZA SULLE DONNE, IL PUNTO NEL LAZIO CON L’AVV. RUGGIERO

VIOLENZA SULLE DONNE, IL PUNTO NEL LAZIO CON L’AVV. RUGGIERO

19/01/2021 0 Di Marco Montini

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Le vit­ti­me di vio­len­za non dovran­no più paga­re le spe­se lega­li per ave­re giu­sti­zia. Il pun­to del feno­me­no nel Lazio con l’Avvocato Rug­gie­ro

Un pic­co­lo, ma impor­tan­te, pas­so in avan­ti nel­la lot­ta alla vio­len­za sul­le don­ne. D’ora in poi, a pre­scin­de­re dal red­di­to le vit­ti­me di vio­len­za, che si trat­ti di mal­trat­ta­men­ti in fami­glia, di vio­len­za o mole­stie ses­sua­li, o di stal­king, avran­no dirit­to al patro­ci­nio gra­tui­to.

A sta­bi­lir­lo è la pri­ma sen­ten­za del 2021 del­la Cas­sa­zio­ne, con la qua­le si è lan­cia­to un mes­sag­gio impor­tan­te di soste­gno alle vit­ti­me.
Fac­cia­mo il pun­to sul feno­me­no in Ita­lia e nel Lazio, con l’Avvocato Valen­ti­na Rug­gie­ro del Foro di Roma, esper­ta in dirit­ti di fami­glia, da anni in pri­ma linea nel­la lot­ta alla vio­len­za sul­le don­ne.

Avvo­ca­to, secon­do lei, cosa cam­bie­rà ora? Que­sta deci­sio­ne potreb­be rap­pre­sen­ta­re un incen­ti­vo alla denun­cia?
Cer­ta­men­te la don­na che subi­sce mal­trat­ta­men­ti se non è one­ra­ta dal­le spe­se lega­li e dal­le spe­se di con­su­len­za sarà più invo­glia­ta a pro­ce­de­re, sia per la denun­cia per il mal­trat­ta­men­to subi­to o per rea­to di stal­king, sia in sede civi­le e pena­le.

Però, l’assistenza del gra­tui­to patro­ci­nio deve esse­re sia per il pena­le sia per il civi­le, e deve esse­re anche allar­ga­ta ai dan­ni che dovran­no richie­der­si e alle even­tua­li azio­ni di sepa­ra­zio­ne e di allon­ta­na­men­to del sog­get­to vio­len­to dal nucleo fami­lia­re.

Un altro aspet­to impor­tan­te è che nel­la scel­ta per il pro­fes­sio­ni­sta del gra­tui­to patro­ci­nio, la don­na pos­sa orien­tar­si ver­so un pro­fes­sio­ni­sta spe­cia­liz­za­to nel­la mate­ria fami­lia­re, per ave­re risul­ta­ti imme­dia­ti e miglio­ri, poi­ché l’azione mira­ta è impor­tan­te, anche per la tem­pi­sti­ca del prov­ve­di­men­to.

Nei mesi del loc­k­do­wn sono arri­va­te 5.031 tele­fo­na­te al nume­ro anti­vio­len­za 1522, il 73% in più rispet­to allo stes­so perio­do del 2019. A chie­de­re aiu­to sono sta­te 2.013 don­ne (+59%). Nel Lazio, il tas­so di inci­den­za è sta­to del 12,4 per 100 mila abi­tan­ti (nel 2019 era del 6,8).

Secon­do lei, la pan­de­mia e la qua­ran­te­na han­no esa­spe­ra­to il feno­me­no? O si trat­ta di un aumen­to del nume­ro del­le don­ne che scel­go­no di denun­cia­re?
Più vol­te sono inter­ve­nu­ta su tale argo­men­to. Pur­trop­po, le vio­len­ze in quei mesi sono aumen­ta­te. Rima­ne­re sot­to lo stes­so tet­to obbli­ga­to­ria­men­te, spes­so in pochi metri e con le fru­stra­zio­ni del­la per­di­ta o dimi­nu­zio­ne del lavo­ro, i figli sem­pre in casa con le loro neces­si­tà, han­no esa­spe­ra­to quei rap­por­ti già in cri­si.

Il tas­so di incre­men­to del Lazio è sicu­ra­men­te pre­oc­cu­pan­te, qua­si rad­dop­pia­to in un anno, ma si trat­ta di un trend tri­ste­men­te con­di­vi­so dal­la mag­gior par­te del­le Regio­ni. In Tosca­na, ad esem­pio, si è pas­sa­ti dal 4,8 all’8,5 per 100 mila abi­tan­ti.

Oggi, le don­ne vit­ti­me di vio­len­za nel Lazio pos­so­no fare affi­da­men­to su 13 cen­tri anti­vio­len­za finan­zia­ti dal­la Regio­ne, ulte­rio­ri 11 apri­ran­no pros­si­ma­men­te, e su 8 case rifu­gio, più 2 in via di aper­tu­ra.

L’aumento del­le richie­ste di aiu­to nel loc­k­do­wn è sta­to impor­tan­te, anche se i rime­di lega­li per argi­nar­le e bloc­car­le era­no com­pli­ca­ti, sia per­ché la pan­de­mia non per­met­te­va spo­sta­men­ti, sia per­ché i Tri­bu­na­li era­no in fun­zio­ne tele­ma­ti­ca. Noi pro­fes­sio­ni­sti ed esper­ti in dirit­to fami­lia­re

abbia­mo cer­ca­to, comun­que, di esse­re mol­to pre­sen­ti. Io, in par­ti­co­la­re, ho aiu­ta­to e soste­nu­to le per­so­ne con pre­sta­zio­ni tele­ma­ti­che, pre­sen­tan­do con­ti­nue istan­ze agli orga­ni giu­di­zia­ri com­pe­ten­ti.

Il nostro ruo­lo socia­le è sta­to fon­da­men­ta­le duran­te que­sta emer­gen­za pan­de­mi­ca, le per­so­ne si sono mol­to avvi­ci­na­te all’Avvocato dal pun­to di vista uma­no.

urtrop­po, però, i casi di vio­len­za sono anco­ra trop­pi, e neces­si­ta inter­ve­ni­re con tem­pe­sti­vi­tà e con ulte­rio­ri pro­get­ti.

La Regio­ne Lazio ha stan­zia­to 2.3 milio­ni di euro in soste­gno di ini­zia­ti­ve e pro­get­ti vol­ti al con­tra­sto del­la vio­len­za sul­le don­ne. A suo avvi­so, qua­li sono gli inter­ven­ti prio­ri­ta­ri da attua­re? Di cosa ci sareb­be dav­ve­ro biso­gno per riu­sci­re a scon­fig­ge­re defi­ni­ti­va­men­te que­sto depre­ca­bi­le feno­me­no?

Cre­do che per scon­fig­ge­re com­ple­ta­men­te la vio­len­za sul­le don­ne la stra­da sia anco­ra mol­to lun­ga, poi­ché biso­gne­reb­be rea­liz­za­re una rivo­lu­zio­ne cul­tu­ra­le. Come geni­to­ri pos­sia­mo fare mol­to, edu­can­do i nostri figli e le nostre figlie al rispet­to ver­so l’altro, noi avvo­ca­ti pos­sia­mo e dob­bia­mo fare tut­to il pos­si­bi­le per tute­la­re le vit­ti­me e allon­ta­na­re i sog­get­ti vio­len­ti.
Gli stan­zia­men­ti pub­bli­ci sono impor­tan­ti, ma è fon­da­men­ta­le anche capi­re chi coor­di­ne­rà e gesti­rà i pro­get­ti finan­zia­ti.

Se la Regio­ne non li affi­da a un pool di esper­ti pre­pa­ra­ti e di con­su­len­ti che ope­ra­no sul cam­po del dirit­to di fami­glia e del socia­le non si otter­rà mai nul­la. Nel­le com­mis­sio­ni che deci­do­no i pro­get­ti devo­no esser­ci avvo­ca­ti che ope­ra­no 12 ore al gior­no nel­la mate­ria e che ne cono­sco­no tut­te le pro­ble­ma­ti­che con­nes­se, ope­ra­to­ri socia­li che han­no visto con i pro­pri occhi a cosa può por­ta­re la vio­len­za dome­sti­ca o gli effet­ti psi­co­lo­gi­ci del­lo stal­king, non pos­sia­mo affi­dar­li a per­so­ne che si sia­no limi­ta­te a stu­dia­re il feno­me­no da report di dati o ana­li­si di sce­na­rio.

Ad esem­pio, sul­la car­ta esi­ste la rego­la che tut­ti i Magi­stra­ti che trat­ta­no un caso di vio­len­za devo­no comu­ni­ca­re tra loro, come anche gli ope­ra­to­ri pub­bli­ci. Nel­la real­tà, che io spe­ri­men­to pro­fes­sio­nal­men­te ogni gior­no, ciò non esi­ste di fat­to.

Mi spie­go meglio: se io trat­to un caso di vio­len­za in una sepa­ra­zio­ne tra coniu­gi, in cui il mari­to è sta­to denun­cia­to e il caso al momen­to del­la denun­cia è sta­to invia­to anche pres­so il Tri­bu­na­le per i Mino­ren­ni e, quin­di, inve­sti­to il ser­vi­zio socia­le com­pe­ten­te, i vari sog­get­ti non cono­sco­no lo sta­to degli altri fasci­co­li pen­den­ti, e noi Avvo­ca­ti dob­bia­mo per­de­re il tem­po, a dan­no del­la vit­ti­ma, a ricer­ca­re tut­ta la fasci­co­la­zio­ne e coor­di­na­re i vari pro­ce­di­men­ti .

Non può esi­ste­re ciò. Ci vuo­le un ter­mi­na­le in cui ci si rac­cor­di e si inse­ri­sca­no tut­ti i fasci­co­li pen­den­ti ine­ren­ti a un sog­get­to vio­len­to. Con le nuo­ve tec­no­lo­gie que­sto sareb­be sem­pli­ce, ci vuo­le solo il con­fe­ri­men­to dell’incarico ad un sog­get­to.

Per­ciò ci voglio­no gli spe­cia­li­sti sul cam­po. Se per i pro­get­ti si inca­ri­che­ran­no solo i poli­ti­ci, lon­ta­ni dal­la mate­ria, maga­ri si rea­liz­ze­ran­no i pro­get­ti, ma non si avrà nes­sun risul­ta­to ese­cu­ti­vo per le per­so­ne che sof­fro­no e subi­sco­no vio­len­ze.

Ci voglio­no pochi accor­gi­men­ti e un respon­sa­bi­le che garan­ti­sca e ne rispon­da in caso di cat­ti­vo fun­zio­na­men­to di un ser­vi­zio!

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