Marino. Avello (EssereMarino): Parti di programma del PCI e della Sinistra in alcuni atti del Governo locale. Ma non tutto va bene

Marino. Avello (EssereMarino): Parti di programma del PCI e della Sinistra in alcuni atti del Governo locale. Ma non tutto va bene

10/08/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no. In foto, il segre­ta­rio del cir­co­lo di Ita­lia Cuba Gino Donè di Mari­no, duran­te il pro­prio inter­ven­to in video­con­fe­ren­za con l’am­ba­scia­to­re di Cuba.


“Nell’ultimo Con­si­glio comu­na­le, oltre alcu­ne deci­sio­ni che non con­di­vi­dia­mo affat­to, come l’affidamento coat­ti­vo per recu­pe­ro som­me dovu­te al comu­ne ma sen­za distin­zio­ne di meri­to né del dovu­to, tan­to meno dell’appartenenza socia­le ed eco­no­mi­ca di chi è in debi­to, c’è sta­ta in assem­blea una comu­ni­ca­zio­ne del­la Giun­ta su pun­ti spe­ci­fi­ci. – com­men­ta il por­ta­vo­ce di Esse­re­Ma­ri­no, la coa­li­zio­ne com­pren­den­te il PCI, Mau­ro Avel­lo. – In par­ti­co­la­re sul­la que­stio­ne del­la sede comu­na­le del­le fra­zio­ni (sta diven­tan­do stan­can­te e caco­fo­ni­ca que­sta sto­ria di uti­liz­za­re la paro­la pia­nu­ra per dire Fon­ta­na di Sala e Castel­luc­cia, Due San­ti e Frat­toc­chie, Cava dei Sel­ci e S. Maria del­le Mole, ovve­ro le fra­zio­ni, anche se mag­gio­ri­ta­rie in abi­tan­ti e ter­ri­to­rio del comu­ne di Mari­no) che, ricor­dia­mo, per non aver affron­ta­to il pro­ble­ma al suo nasce­re, e gesti­to in chia­ve solo di rispar­mio eco­no­mi­co, negli ulti­mi anni la Giun­ta M5S ha volu­to per­vi­ca­ce­men­te man­te­ne­re con sot­tor­ga­ni­co a dan­no di lavo­ra­to­ri e cit­ta­di­ni in una sede d’affaccio sul­la stra­da Net­tu­nen­se a Frat­toc­chie. Ebbe­ne, ora, ma non si com­pren­de se in modo defi­ni­ti­vo, vie­ne rie­qui­li­bra­to il dan­no socia­le arre­ca­to, spo­stan­do gli uffi­ci e ser­vi­zi pres­so il sito di via Moro­si­ni. Sede che negli anni era sta­ta indi­vi­dua­ta sem­pre come amplia­men­to sco­la­sti­co. Ci sarà modo per com­pren­de­re: 1. se è scel­ta prov­vi­so­ria; 2. se è scel­ta che comun­que man­tie­ne la sod­di­sfa­zio­ne di par­te a sito sco­la­sti­co; 3. se gli uffi­ci e i ser­vi­zi saran­no ripri­sti­na­ti come in ori­gi­ne era­no a S. Maria del­le Mole (per la qua­le solu­zio­ne mol­te for­ze poli­ti­che, anche non di area vici­na chie­se­ro il ritor­no): se dun­que è pre­vi­sta anche una imple­men­ta­zio­ne del­la ago­niz­zan­te pos­si­bi­li­tà demo­cra­ti­ca di inter­lo­qui­re con il comu­ne vis­su­to qui ormai lon­ta­no, assen­te, e omer­to­so. 4. Infi­ne sareb­be one­sto poli­ti­ca­men­te e intel­let­tual­men­te capi­re se que­sta scel­ta vie­ne vis­su­ta e assun­ta dal­la Giun­ta M5S come ade­gua­men­to – final­men­te – alle richie­ste, pro­po­ste, ini­zia­ti­ve e pres­sio­ni del­le for­ze poli­ti­che e socia­li e da mol­tis­si­mi cit­ta­di­ni che a soste­gno han­no fir­ma­to peti­zio­ni, oppu­re se la scel­ta rispon­de a “mos­set­te alla demo­cri­stia­na” per trar­re ipo­te­ti­co van­tag­gio da igna­ri (secon­do tale visio­ne) cit­ta­di­ni elet­to­ri per l’appuntamento del­la pros­si­ma pri­ma­ve­ra. Un’altra que­stio­ne ogget­to di comu­ni­ca­zio­ne – con­ti­nua Mau­ro Avel­lo, affa­ti­ca­to, ma con­ten­to e fre­sco del suc­ces­so, rico­no­sciu­to pure dal­lo stes­so comu­ne, per “Bue­na Vista”, l’iniziativa di soli­da­rie­tà con Cuba – è la vicen­da dell’immobile Sorel­le Ramon­da. Ora a noi pre­me sot­to­li­nea­re un aspet­to mol­to posi­ti­vo, ed una pre­oc­cu­pa­zio­ne non da poco. L’aspetto posi­ti­vo è che nei pro­gram­mi del­la Sini­stra e riba­di­ti a più ripre­se dal PCI, invo­can­do in que­sto, ci pare ascol­ta­to, anche l’ausilio di Vit­to­rio Nocen­zi che tra i pri­mi nel comu­ne di Mari­no anni addie­tro avan­zò tale ipo­te­si, c’è sem­pre sta­ta l’idea prin­ci­pe di desti­na­re Palaz­zo Colon­na non più a mera rap­pre­sen­tan­za del comu­ne, o ospi­tan­te gli uffi­ci comu­na­li. Al con­tra­rio, con coe­ren­za è sta­ta sem­pre pro­po­sta la pos­si­bi­li­tà di adi­bi­re l’attuale casa comu­na­le ad una gran­de sede poli­va­len­te in chia­ve cul­tu­ra­le, arti­sti­ca, turi­sti­ca di pri­mo livel­lo, per­fi­no col ruo­lo di per­no per una par­te di area geo­gra­fi­ca che vada oltre lo stes­so comu­ne di Mari­no. Ecco – rimar­ca Mau­ro Avel­lo – in que­sto vedia­mo pro­prio un indi­riz­zo, anche se non anco­ra espli­ci­ta­to, non com­pren­den­do­ne la timi­dez­za, del­la visio­ne che ha acco­mu­na­to noi e Nocen­zi e la Sini­stra in que­sta idea car­di­ne.

Il Pala­ghiac­cio di Mari­no, ogget­to di atten­zio­ni “roma­ne” come risul­ta dal­le dichia­ra­zio­ni che fece l’As­ses­so­re Fron­gia del­la Giun­ta Rag­gi cir­ca la desti­na­zio­ne a iper­mer­ca­to del com­ples­so gra­zie a Ese­lun­ga che, casual­men­te pro­po­ne lo stes­so mec­ca­ni­smo di cam­bio di desti­na­zio­ne d’u­so ora otte­nu­to dal­le “Sorel­le Ramon­da”.


Però, ed ecco la pre­oc­cu­pa­zio­ne, non aver espli­ci­ta­to tut­ta la fina­li­tà, e defi­ni­re come un accor­do van­tag­gio­so lo scam­bio di desti­na­zio­ne d’uso solo per­ché si è avu­to un immo­bi­le, non basta. Infat­ti (anche ricol­le­gan­do­ci al sito di via Moro­si­ni che a tal pun­to sareb­be solo prov­vi­so­rio, se non inse­ri­ta in un pia­no annun­cia­to e pre­ci­so) qua­li par­ti, quan­ti uffi­ci e ser­vi­zi da Palaz­zo Colon­na que­sto immo­bi­le (si dice non pri­ma di un anno… il che fa inten­de­re che non abbia­mo sca­den­za cer­ta) dovreb­be ospi­ta­re? Non è dato sape­re. Ed allo­ra la pre­oc­cu­pa­zio­ne: poi­ché lì vici­no (300 metri) c’è l’area e il Pala­ghiac­cio che è in pre­di­ca­to per richie­de­re lo stes­so trat­ta­men­to dal comu­ne di Mari­no (così han­no dichia­ra­to, pri­ma del silen­zio assor­dan­te del M5S e del­la Giun­ta di Mari­no) per cam­bio di desti­na­zio­ne d’uso, non è che que­sta mos­set­ta (di nuo­vo demo­cri­stia­na) sia una pro­va, un pro­pe­deu­ti­co, per abi­tua­re for­ze poli­ti­che e cit­ta­di­ni alla pro­po­sta che ver­rà sul Pala­ghiac­cio? Noi di Esse­re­Ma­ri­no – con­clu­de Mau­ro Avel­lo – si sap­pia che sare­mo fero­ce­men­te con­tro ogni gio­chet­to che somi­gli a que­sta solu­zio­ne.

Vit­to­rio Nocen­zi, al cen­tro, con il gio­va­ne Mat­teo Gab­bia­nel­li a destra nel­la foto


Per il Pala­ghiac­cio, infat­ti, e si fac­cia final­men­te una discus­sio­ne in Con­si­glio comu­na­le, noi abbia­mo una gran­de visio­ne ana­lo­ga a quel­la del Palaz­zo Colon­na. Si fac­cia una unio­ne tra Regio­ne, Cit­ta Metro­po­li­ta­na e comu­ne di Mari­no, come pro­po­se Mat­teo Gab­bia­nel­li dei Kutso, e si resti­tui­sca a uso pub­bli­co risar­cen­do il pri­va­to. Una gran­de strut­tu­ra di sport e cul­tu­ra è pos­si­bi­le anco­ra aver­la lì dove nac­que l’idea stes­sa dei ser­vi­zi pub­bli­ci spor­ti­vi e cul­tu­ra­li a dispo­si­zio­ni del­le fra­zio­ni di Mari­no. Andan­do ben oltre. A que­sto era­va­mo e sia­mo ideal­men­te col­le­ga­ti e coe­ren­te­men­te con­se­guen­ti assie­me alle miglia­ia di cit­ta­di­ni con cui, uni­ta­ria­men­te, anche suben­do l’interessamento del­le for­ze dell’ordine con denun­ce, atti­vam­mo il 6 gen­na­io 1980 l’occupazione dei ven­ti etta­ri che van­no dal­la fer­ro­via (con­fi­ne Cava dei Sel­ci – Ciam­pi­no) fino alla fon­ta­nel­la dell’incrocio di Sas­so­ne – Appia vec­chia sede. Occu­pa­zio­ne che frut­ta oggi il Par­co del­la Pace, i giar­di­ni di Sas­so­ne, e l’area Pala­ghiac­cio inclu­so l’immobile. A tut­to ciò in ver­sio­ne pub­bli­ca, noi non rinun­cia­mo.”.

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