A chi vergognosamente diserterà le celebrazioni ufficiali del 25 Aprile, i comunisti e gli antifascisti…
Roma/Lazio . Il PCI di Roma e Lazio soddisfatti per il successo della mobilitazione dei braccianti e degli invisibili. Confermano sostegno.
21/05/2020Questo articolo è stato letto 3461 volte!
La battaglia per la regolarizzazione dei lavoratori migranti (di cui quello che stiamo vedendo in questi giorni dovrebbero essere da noi concepito soltanto come il primo step di una lunga sequenza di rivendicazioni) costituisce una battaglia di civiltà. Da questo nasce la giornata di lotta pensata e attuata con pieno successo oggi. Da Bari, come riporta l’Agenzia Dire “Lanciamo oggi un’assemblea nazionale di tutti i lavoratori della terra che si terra’ a luglio qui, nel foggiano che e’ stata terra di braccianti ed e’ terra di lavoratori agricoli“. Urla da un megafono Aboubakar Soumahoro attivista e sindacalista che ha partecipato allo sciopero dei braccianti che si sono ritrovati a Foggia provenendo da diverse zona della Puglia e dell’Italia per chiedere tutele e diritti. Soumahoro in una mano impugna il megafono e nell’altra un broccolo.”. In questa lotta è in gioco il principio secondo cui ogni individuo in quanto tale, indipendentemente dalla sua appartenenza a questo o quello Stato, risulta titolare di diritti. Chi rifiuta la regolarizzazione dei migranti, sta di fatto rifiutando questo principio e promuovendo clausole di esclusione su base razziale. Ritornando al contingente, l’attuale battaglia in corso per la regolarizzazione dei migranti, rappresenta una battaglia progressiva, ma anche una sorta di battaglia della verità, una apertura improvvisa del sipario: in base a come ci si pone rispetto ad essa si può infatti dedurre l’inclinazione politico-culturale di ogni persona. Di ogni intellettuale, di ogni responsabile di partito. (da sinistra: Mauro Alboresi, segretario nazionale PCI, Oreste della Posta segretario PCI Lazio, Cristina Cirillo segretaria PCI Roma). Oggi, comunque, come rendono noto Cristina Cirillo, segretaria della Federazione romana del PCI, e Oreste della Posta, segretario regionale del PCI Lazio: “ possiamo constatare il clamoroso successo dello sciopero dei lavoratori agricoli! Braccianti stranieri e italiani finalmente uniti nella lotta per la difesa dei più elementari diritti: sicurezza del lavoro, tutela della salute, rispetto dell’orario e del salario contrattuale, emersione del lavoro nero, lotta al caporalato, riconoscimento dei titoli di soggiorno per i lavoratori stranieri. Il PCI di Roma e del Lazio, plaudono i compagni di Roma per il sostegno allo sciopero e ai momenti di lotta nel territorio dell’agro romano, comune agricolo più vasto d’Europa, schierandosi senza se e senza ma dalla parte dei braccianti.”. Il Partito Comunista Italiano, a Roma, nel Lazio e in tutta Italia conduce sempre la stessa battaglia e sempre dalla stessa parte, coi lavoratori, con gli invisibili.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.
Allora si riparte? Ciao Maurizio Toni Moretti Cerveteri