Marino. Parco Falcone e l’oscuramento dell’ingresso a valle. Proposta in extremis di Mauro Avello, portavoce di Essere Marino sostenuta dal PCI.

Marino. Parco Falcone e l’oscuramento dell’ingresso a valle. Proposta in extremis di Mauro Avello, portavoce di Essere Marino sostenuta dal PCI.

10/03/2020 0 Di Maurizio Aversa

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Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no


Abbia­mo appre­so da noti­zie di stam­pa di due posi­zio­ni e di tre sog­get­ti chia­ma­ti in cau­sa cir­ca una que­stio­ne con­cre­ta e brut­ta per quan­to riguar­da la rea­liz­za­zio­ne di una costru­zio­ne davan­ti l’ingresso del Par­co Fal­co­ne a S. Maria del­le Mole. Le due posi­zio­ni, appa­ren­te­men­te incon­ci­lia­bi­li, sono quel­le del Comi­ta­to di Quar­tie­re – anche in soste­gno del ruo­lo dell’associazione, fon­da­ta e gui­da­ta dal nostro eme­ri­to con­cit­ta­di­no, oltre che com­pa­gno di lot­te, Rena­to Ario­li, Pro­get­to Uomo Ambien­te -, e quel­la del rap­pre­sen­tan­te la pro­prie­tà sig. Ema­nue­le De Gior­gi, rap­pre­sen­tan­te del­la soc. Alta­vil­la 74. Infat­ti, da un lato il Comi­ta­to di Quar­tie­re S. Maria del­le Mole lamen­ta sostan­zial­men­te che per lavo­ri di costru­zio­ne di una palaz­zi­na, il can­tie­re alle­sti­to occu­pa la par­te di par­cheg­gio che è posta (su via col­lo­di) a ser­vi­zio dell’accesso al Par­co Fal­co­ne. Poi, secon­do rac­con­to del gior­na­le, cit­ta­di­ni mani­fe­sta­no dis­sen­so per non aver espro­pria­to l’area mede­si­ma a favo­re del Par­co (richie­sta con espro­prio fat­ta pro­prio dal CdQ pub­bli­ca­men­te il 25 feb­bra­io). Sem­pre il rac­con­to del gior­na­le, ren­de noto di un inte­res­sa­men­to pres­so l’assessore al ramo, arch. Andrea Trin­ca (ter­zo sog­get­to inte­res­sa­to alla que­stio­ne) che avreb­be dato dispo­si­zio­ne per accer­ta­men­ti agli uffi­ci. Il sig. De Gior­gi, di suo pugno, repli­ca ricor­dan­do che ha dirit­to a costrui­re e che addi­rit­tu­ra ha subi­to (la pro­prie­tà, suo padre) un dan­no per il ritar­do di ven­ti anni nel rico­no­sci­men­to del dovu­to dal pre­ce­den­te espro­prio (area Par­co Fal­co­ne). “Ora ciò che occor­re dire – al di là di inter­pre­ta­zio­ni gior­na­li­sti­che – è la pura veri­tà ai cit­ta­di­ni. E, sem­mai, pro­va­re a fare una pro­po­sta che, oggi, è ovvia­men­te in extre­mis”.

Mau­ro Avel­lo, a destra nel­la foto, alla con­fe­ren­za stam­pa di pre­sen­ta­zio­ne di Esse­re Mari­no


Così esor­di­sce sul­la vicen­da Mau­ro Avel­lo, por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no, la coa­li­zio­ne che com­pren­de il PCI. “Infat­ti – pro­se­gue – ai cit­ta­di­ni che even­tual­men­te non aves­se­ro ben chia­ro cosa c’è in bal­lo, così come stan­no le cose, non è il dirit­to del pro­prie­ta­rio a costrui­re, ma una, sep­pur gra­ve ove non rispet­to­sa di ter­mi­ni di pre­scri­zio­ne comu­na­le, dell’area di can­tie­re. Che, comun­que, per quan­to lun­ga nel tem­po, sarà tut­ta­via “prov­vi­so­ria”, al con­tra­rio del­la costru­zio­ne, che sarà per­ma­nen­te! Allo­ra occor­re com­pren­der­ci – pro­se­gue Avel­lo – stia­mo discu­ten­do si un sem­pli­ce abu­so di occu­pa­zio­ne di suo­lo momen­ta­neo, oppu­re voglia­mo discu­te­re del­la pos­si­bi­li­tà di non rea­liz­za­re la palaz­zi­na? L’assessore Andrea Trin­ca che chia­ma in cau­sa gli uffi­ci, deve dire chia­ra­men­te che il per­mes­so a costrui­re è del 12 ago­sto 2019 (come da tabel­la affis­sa in can­tie­re) quin­di vero­si­mil­men­te fir­ma­ta e/o vaglia­ta dall’assessore mede­si­mo. Per cui il richia­mo agli uffi­ci è sola­men­te per veri­fi­ca­re spa­zi coper­ti prov­vi­so­ria­men­te dal can­tie­re.

Mari­no, Asses­so­re all’ur­ba­ni­sti­ca Andrea Trin­ca


Oppu­re si vuo­le far inten­de­re altro? Nel caso, si sia espli­ci­ti, sen­za comu­ni­ca­zio­ni obli­que, non tra­spa­ren­ti, ogget­ti­va­men­te imbro­glian­ti. Al con­tra­rio, sia il PCI, che l’intera coa­li­zio­ne Esse­re Mari­no, se ci fos­se buo­na volon­tà da par­te del­la Ammi­ni­stra­zio­ne e da par­te del­la pro­prie­tà costrut­tri­ce, avan­za­no tra­mi­te que­sta dichia­ra­zio­ne una sem­pli­ce pro­po­sta. Per esse­re chia­ri, pos­si­bi­le e già attua­to nel­lo stes­so comu­ne di Mari­no negli anni addie­tro. La sem­pli­ce pro­po­sta e di dar ret­ta a quei cit­ta­di­ni che vor­reb­be­ro il Par­co Fal­co­ne, al meglio, strut­tu­ra­to anche nell’accesso e nell’area a ser­vi­zio (oggi pri­va­ta) che sta su via P. Maron­cel­li (ango­lo via Col­lo­di). Infat­ti – espli­ci­ta il por­ta­vo­ce di Esse­re Mari­no – il Comu­ne può chie­de­re al pro­prie­ta­rio di effet­tua­re uno scam­bio di area per rea­liz­za­re il mede­si­mo inter­ven­to eco­no­mi­co edi­li­zio in altra par­te del ter­ri­to­rio comu­na­le e cede­re al Comu­ne stes­so l’area adia­cen­te il Par­co Fal­co­ne. La spe­sa rea­le che il Comu­ne dovreb­be soste­ne­re, sareb­be il costo equi­va­len­te dell’area da cede­re al costrut­to­re. Comun­que qual­che deci­na di miglia­ia di euro ben spe­si per la comu­ni­tà”. Fat­ta la pro­po­sta, Mau­ro Avel­lo com­men­ta e chiu­de: “Ecco, il Comu­ne, inve­ce di sen­ti­re gli uffi­ci e basta per la pagliuz­za del suo­lo pub­bli­co occu­pa­to prov­vi­so­ria­men­te, potreb­be affron­ta­re, se voles­se, la tra­ve del gran­de ingres­so a ser­vi­zio da dare al Par­co Fal­co­ne. Cer­to, resta intat­to il dirit­to e l’eventuale dispo­ni­bi­li­tà, quin­di, del pri­va­to ad acce­de­re a tale pro­po­sta. Ma, sta pro­prio qui la dif­fe­ren­za tra una ammi­ni­stra­zio­ne che voglia sod­di­sfa­re sacro­san­te sane aspet­ta­ti­ve dei cit­ta­di­ni, oppu­re, limi­ta­re il pro­prio ruo­lo a pas­sa­car­te per gli uffi­ci. Noi comu­ni­sti lo farem­mo. Stan­te che l’ultima paro­la, in que­sto caso, è del pri­va­to. Ma non far­lo dà come risul­ta­to cer­to una sola con­clu­sio­ne: ci sarà la palaz­zi­na inve­ce di ser­vi­zi all’ingresso del Par­co Fal­co­ne.”.

Mar­co Cac­cia­to­re, con­si­glie­re regio­na­le M5S, qui con Rober­ta Lom­bar­di


Ora, occor­re­rà vede­re se, come è ormai in uso da par­te dell’amministrazione M5S non rispon­de­re, oppu­re se ci sia novi­tà com­por­ta­men­ta­le. Chis­sà che Mar­co Cac­cia­to­re, il con­si­glie­re regio­na­le M5S avvez­zo ad espri­me­re in pro­prio opi­nio­ni di buon sen­so, anche quan­do il “Movi­men­to” uffi­cia­le ha solo para­oc­chi, non fac­cia sen­ti­re la pro­pria voce in que­sta vicen­da “mari­ne­se” sua ter­ra d’elezione?!

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