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Marino./S. M. Mole. BiblioPop: cibo per mente e palato. La Matriciana
26/02/2020Questo articolo è stato letto 3147 volte!
Al solito, ha subito affascinato tutti i presenti, quel suo inforchettare l’aneddoto gustoso, quell’annusare l’odore fragrante delle parole non culinarie, ma depositate nei tempi degli uomini che, nelle loro vite, hanno permesso di far nascere, da necessità, cibo per nutrirsi, divenuto pietanza eccelsa. Così, lo scrittore Marco Onofrio ha mostrato al pubblico di BiblioPop, sabato 22, il libro La Matriciana, di Francesco Sensi, per i tipi di Edilazio. Intanto in apertura non era mancato il solito garbo istituzionale, che non risparmia di entrare nel merito, del Presidente Acab, Sergio Santinelli, citando particolari che riconducono alla storia del piatto popolare. Allo stesso modo, Maria Rita Pocino, per la casa editrice del libro – che in occasione dell’evento ha offerto i volumi con un super sconto per i frequentari di BiblioPop (per chi non lo trova negli abituali scaffali che frequenta, può rivolgersi a BiblioPop per informazioni, prezzo di copertina 16 euro) – ha ricordato come la decisione di pubblicare il testo, anni addietro, ha coinciso con la fortunata scelta tematica e temporale, tanto da assicurare un buon successo agli autori e all’editore. Segno, come viene ricordato, che si, con la cultura si può mangiare. Del resto, Marco Onofrio ha volutamente proposto, mettendo al centro della scena La Matriciana, varie connessioni. Da quella dei personaggi che sia a livello popolare, che per iniziativa commerciale diedero vita, dai tratturi, alle prime botteghe/osterie/trattorie per offrire a costo di popolo un piatto da mangiare. Così come, in seguito personaggi, non necessariamente cuochi, come è stato l’esempio di Aldo Fabrizi o di Ugo Tognazzi, hanno amato misurarsi con la cucina e con la matriciana. Per questo, menzionando i Castelli romani e le personalità, Onofrio ha inserito anche la citazione di testi di Luigi Iovino, giornalista e noto scrittore di testi storici ed aneddotici sui Castelli romani, sul Lazio e sul Cinema (come il suo ultimo Ciak si mangia, presentato recentemente proprio a BiblioPop). La decontestualizzazione della cittadina Amatrice, rispetto al nome del piatto – matriciana, e non amatriciana – non è un togliere, ha spiegato Marco Onofrio, ma è un dare un di più di riconoscimento alla città reatina amata da molti e verso la quale nutrire immenso affetto solidale dopo la vicenda terremoto.
Infatti, come è stato sottolineato, la Matriciana, ricordiamolo a duecento anni dalla sua “invenzione” ha vere radici nella cucina popolare, la prima pastasciutta col pomodoro – prima dei vermicelli “co le pommarole” -. Gli ideatori, gli osti amatriciani, da questo libro/ricerca, escono protagonisti assoluti per aver proposto il piatto semplice ed essenziale: il guanciale amatriciano, legato al pomodoro e al pecorino. Non a caso il gioco verbale proposto dallo scrittore verso il pubblico, ha visto tutti vincitori.
Ha chiesto alla platea Onofrio: guanciale o pancetta? Con cipolla o senza? Con pomodoro o senza? Con pepe o peperoncino? Con parmigiano o pecorino? E, tutti, ma proprio tutti, hanno dato appunto, la risposta giusta. Sarà per tutto ciò, il riconoscimento delle buone cose che purtroppo ai nostri tempi vengono raramente utilizzati, che il rientro in scena del Presidente Santinelli, in chiusura di serata, terminata la conferenza di Marco Onofrio, ha contribuito di nuovo a mettere in primo piano lei, la protagonista assoluta: la matriciana. Che appunto, è stata servita, apprezzata, bissata. Si, sabato sera 22 , a BiblioPop abbiamo mangiato cibo e cultura: per la mente e per il palato. Alle prossime portate.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.