Roma/Frosinone. “Dall’incontro con gli operai, ieri ai cancelli, riscontro positivo.”. Questo dice il PCI.

Roma/Frosinone. “Dall’incontro con gli operai, ieri ai cancelli, riscontro positivo.”. Questo dice il PCI.

20/12/2019 0 Di Maurizio Aversa

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Pre­sen­za orga­niz­za­ta del PCI davan­ti ai can­cel­li Fca di Pie­di­mon­te San Ger­ma­no


Ieri, dal­le 13.00 in poi, nono­stan­te gli scro­sci di piog­gia che a trat­ti han­no carat­te­riz­za­to la gior­na­ta meteo­ro­lo­gi­ca, mil­le volan­ti­ni sono sta­ti dif­fu­si dai diri­gen­ti ed atti­vi­sti del­la Fede­ra­zio­ne del PCI di Fro­si­no­ne davan­ti ai can­cel­li Fca. I comu­ni­sti, sia dell’organizzazione dei gio­va­ni che del Par­ti­to, han­no riscon­tra­to, come ha dichia­ra­to Ore­ste del­la Posta, segre­ta­rio regio­na­le che gui­da­va il grup­po “una acco­glien­za posi­ti­va, sia alla nostra pre­sen­za orga­niz­za­ta, sia alla pro­po­sta spe­ci­fi­ca per Fca”. Infat­ti, come è noto la noti­zia di que­sti gior­ni – che pre­ve­de uno svi­lup­po di rea­liz­za­zio­ne in un anno un anno e mez­zo a veni­re – è la fusio­ne tra Fca e Psa. Quin­di per resta­re in Euro­pa, riguar­da gli impian­ti pro­dut­ti­vi dis­se­mi­na­ti in Fran­cia e in Ita­lia dell’ex Fiat e dell’ex Peu­geot. “Ora – sot­to­li­nea il Par­ti­to Comu­ni­sta Ita­lia­no – men­tre da un lato il mon­do del­la finan­za, i grup­pi diri­gen­ti di Fca e Psa, e quin­di la comu­ni­ca­zio­ne di stam­pa e gior­na­li ten­de a can­ta­re le lodi tut­te posi­ti­ve di que­sta azio­ne; ai comu­ni­sti resta il com­pi­to duro e vero di met­te­re in guar­dia. Ad esem­pio se tut­to non è con­clu­so ma solo avvia­to, vuol dire che non tut­to è deci­so nel con­cre­to. Che non è vero che ci sia cer­tez­za per i sin­go­li sta­bi­li­men­ti ecc.”. Da qui, vie­ne con­fer­ma­ta la bon­tà del­la pro­po­sta di poli­ti­ca eco­no­mi­ca già avan­za­ta in docu­men­ti uffi­cia­li, e sup­por­ta­ta anche dal­lo schie­ra­men­to del­le oppo­si­zio­ni di sini­stra (che van­no ben oltre il PCI) di vole­re un ruo­lo pub­bli­co per la pre­sen­za del­lo sta­to negli asset stra­te­gi­ci, tra cui, appun­to quel­li dell’industria pri­ma­ria come quel­la auto­mo­bi­li­sti­ca. Nel pre­pa­ra­re l’appuntamento di volan­ti­nag­gio, la vera doman­da era: come acco­glie­ran­no i lavo­ra­to­ri la pro­po­sta di più sta­to e meno mer­ca­to? Ora, secon­do il reso­con­to del­la gior­na­ta fat­ta dai diri­gen­ti e dagli atti­vi­sti ( era­no pre­sen­ti con del­la Posta: Min­zo­ni Costan­ti­no, Capra­ro Fran­ce­sco, del­la fgci, Caprio Clau­dio, Bot­ti­ni Bru­no, Dean­ge­lis Leni­no, Ingle­si Gue­ri­no, Fero­ne Pie­tro) che han­no con­se­gna­to nel­le mani degli ope­rai il volan­ti­no e par­la­to con loro, pur nel­la sem­pli­ci­tà del rap­por­to e nel­la dispo­ni­bi­li­tà dei tem­pi, l’accoglienza del­la pro­po­sta poli­ti­co-eco­no­mi­ca è sta­ta ben accol­ta.

Anche i gio­va­ni comu­ni­sti al volan­ti­nag­gio orga­niz­za­to davan­ti Fca


Ora ci si atten­de che, ognu­no nel pro­prio ruo­lo, anche la par­te orga­niz­za­ta nei sin­da­ca­ti appro­fon­di­sca e ven­ga incon­tro a que­ste valu­ta­zio­ni che già sono comun­que pre­sen­ti tra le fila dei lavo­ra­to­ri orga­niz­za­ti. Ore­ste del­la Posta con­clu­de ricor­dan­do che “quan­to è sta­to riscon­tra­to ieri mat­ti­na all’ingresso 1 del Mon­tag­gio, di Fca a Pie­di­mon­te San Ger­ma­no, è mate­ria viva da tra­sfor­ma­re in una più ampia pro­po­sta con­di­vi­sa da tut­ti i lavo­ra­to­ri per far­la giun­ge­re in modo for­te alla poli­ti­ca nazio­na­le che ha in mano le redi­ni del­le deci­sio­ni, al Gover­no. E’ infat­ti gra­ve­men­te insuf­fi­cien­te, da par­te del Gover­no, la sem­pli­ce dichia­ra­zio­ne – a pro­po­si­to di Fca-Psa – che il Gover­no pren­de atto e osser­va. Que­sto non basta all’industria ita­lia­na, que­sto non basta al futu­ro dei lavo­ra­to­ri. Noi comu­ni­sti, davan­ti ai can­cel­li non abbia­mo por­ta­to solo dispo­ni­bi­li­tà di soste­gno e soli­da­rie­tà ai lavo­ra­to­ri, noi por­tia­mo una pro­po­sta alter­na­ti­va e lun­gi­mi­ran­te per l’industria ita­lia­na dell’automobile e per la garan­zia del lavo­ro a chi ora lavo­ra e a chi lo cer­che­rà in futu­ro.”.

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