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SILP: Questura di Viterbo, una realtà che richiede chiarezza
28/10/2019Questo articolo è stato letto 3720 volte!
“Questura di Viterbo: una realtà che richiede chiarezza. Occorre evitare che i pochi che sbagliano mettano in cattiva luce la stragrande maggioranza che si sacrifica per la sicurezza dei cittadini”
Il SILP CGIL è scandalizzato, come è possibile che dei poliziotti, abusando del proprio ruolo e alterando il contenuto di alcune intercettazioni telefoniche, facciano arrestare un loro collega innocente per il reato di “favoreggiamento”, un poliziotto stimato e pluripremiato con circa 28 anni di onorato servizio, destinatario di numerosi riconoscimenti premiali tra cui una Medaglia d’Argento al Valor Civile e una promozione per merito straordinario. Emerge dal procedimento penale nei confronti del Sovrintendente Capo della Polizia di Stato Cosimi Fernando, arrestato e successivamente assolto con formula piena in data 25.01.2017. Sentenza confermata in Appello nel settembre u.s. L’assurda vicenda ha gravemente danneggiato l’immagine professionale e personale del collega, la serenità del suo nucleo familiare, il figlio Andrea è un Agente della Polizia di Stato, la moglie è in cura farmacologica per lo stress e in assoluto deperimento fisico. Soprattutto ha leso l’immagine e il prestigio della Polizia di Stato nella Provincia di Viterbo per la conseguente ridondanza mediatica. L’otto maggio 2019 scorso ha fatto scalpore la condanna di cinque Agenti accusati di aver inspiegabilmente falsificato delle intercettazioni ambientali, che portarono il magistrato ad arrestare un collega innocente, condannati in primo grado ad otto mesi di reclusione per “falso in atto pubblico”, come ha confermato il consulente tecnico nominato dal giudice Dr.ssa BARTOLOZZI, secondo cui le frasi su cui si basava l’accusa non esistevano nell’intercettazione ambientale. Questa O.S. ritiene che alla luce della gravissima accusa nei confronti dei cinque operatori, fa ancora più scalpore l’atteggiamento “distratto” dell’attuale Questore di Viterbo Dr. M. MACERA, che come se nulla fosse, nonostante le motivazioni devastanti dell’organo giudicante, che acclara chiaramente una condotta dolosa volta a falsificare una fonte di prova per fare arrestare un poliziotto innocente, permette che costoro continuino a lavorare presso la Questura di Viterbo. Infatti solo il Questore di Viterbo ha potestà di attivare i provvedimenti amministrativi cautelari previsti in casi gravi come questo, come la sospensione dal servizio e l’incompatibilità ambientale. Il SILP CGIL ribadisce: com’è possibile fare lavorare nello stesso territorio, trattandosi di una piccola provincia dove tutti si conoscono, cinque poliziotti che secondo il perito del GUP hanno con dolo falsificato una intercettazione ambientale e lo stesso collega arrestato per causa loro, vittima innocente? Il SILP CGIL chiede al Questore Macera, con quale fiducia e credibilità istituzionale il cittadino si rivolge alla Polizia di Stato, se nei confronti di poliziotti condannati in primo grado per aver arrestato un loro collega innocente pluripremiato e decorato, non si adottano adeguati provvedimenti cautelari? Se un poliziotto non ha remore ad arrestare ingiustamente un collega innocente, cosa potrebbe fare nei confronti di un normale cittadino? IL SILP ritiene che l’ambito discrezionale di qualunque Dirigente della Polizia di Stato non può mai tramutarsi in arbitrio, in quanto è prioritario garantire l’interesse generale, che presuppone la piena credibilità ed il totale prestigio dell’Istituzione che rappresentiamo, basato sulla pubblica fede del cittadino al quale non dobbiamo solo dare sicurezza ma anche e soprattutto fiducia nello Stato. Il SILP CGIL, ritiene che per queste gravi considerazioni, sia importante evitare che la scorrettezza di pochi pregiudichi il grande merito e sacrificio dei moltissimi colleghi e colleghe che si spendono per dare sicurezza ai cittadini, per questo ritiene necessario che il Capo della Polizia F. GABRIELLI, come ha già fatto in passato, ponga la Sua attenzione su una Questura che richiede assoluta chiarezza.
Il Segretario Generale
Antonio PATITUCCI
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