Aquino. (FR). Così il PCI interviene sulla crisi di Governo

Aquino. (FR). Così il PCI interviene sulla crisi di Governo

12/08/2019 0 Di Maurizio Aversa

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Sul pal­co di Aqui­no, Festa PCI, inter­vie­ne Gia­co­mo De Ange­lis del­la segre­te­ria nazio­na­le

Aqui­no (FR). 46esima Festa dei Comu­ni­sti. De Ange­lis: cadu­ta Gover­no fal­li­men­to Lega e M5S. Non cre­di­bi­le il PD. Par­ti­re dai pro­ble­mi con­cre­ti, crea­re un Fron­te alter­na­ti­vo a par­ti­re dai Comu­ni­sti.
La Piaz­za San Tom­ma­so d’Aquino, è affol­la­tis­si­ma. Pie­ni tut­ti i posti, cen­ti­na­ia, che l’organizzazione ha pre­di­spo­sto per acco­glie­re i cit­ta­di­ni. Il cal­do tor­ri­do non ha fer­ma­to, for­se ha ral­len­ta­to l’afflusso, che alle 21.00 cir­ca, ha visto gua­da­gna­re il pal­co da par­te dei tre espo­nen­ti comu­ni­sti che di lì a poco avreb­be­ro pre­so la paro­la. Il segre­ta­rio regio­na­le del PCI, Ore­ste del­la Posta, rin­gra­zia le cen­ti­na­ia di cit­ta­di­ni inter­ve­nu­ti, ricor­da “che que­sta Festa, così come tan­te altre che si stan­no svol­gen­do in Ita­lia, non solo invi­ta alla uni­tà nel­la diver­si­tà dei comu­ni­sti e di un fron­te di sini­stra, ma con­cre­ta­men­te, si è misu­ra­ta con pro­ble­mi duri e quo­ti­dia­ni. Infat­ti – aggiun­ge il segre­ta­rio comu­ni­sta – che i due incon­tri, dei gior­ni pre­ce­den­ti, che han­no visto la par­te­ci­pa­zio­ne di com­pa­gni e cit­ta­di­ni a con­fron­tar­si con ana­li­si e pro­po­ste, sono sta­ti sul­la que­stio­ne dell’acqua pub­bli­ca, e sul­la que­stio­ne del lavo­ro.”. Il respon­sa­bi­le lavo­ro del PCI Lazio, Tizia­no Ziro­li, inter­vie­ne dal pal­co e snoc­cio­la sia le situa­zio­ni di cri­si dram­ma­ti­ca, che i com­pi­ti che spet­ta­no ai comu­ni­sti in que­sta fase. “La ver­ten­za fru­si­na­te, con un altro appun­ta­men­to di lot­ta lune­di 12 mat­ti­na pres­so la Pre­fet­tu­ra di Fro­si­no­ne; le fab­bri­che e i luo­ghi di lavo­ro che chiu­do­no e met­to­no ope­rai, per­so­ne, in mez­za alla stra­da, come è l’ultima vicen­da di Mer­ca­to­ne, 200 lavo­ra­to­ri nel Lazio; la vicen­da ambien­ta­le, come la que­stio­ne del risa­na­men­to del­la Val­le del Sac­co; — spie­ga Ziro­li – sono tut­te situa­zio­ni col­le­ga­te alla assen­za del­la capa­ci­tà di Gover­no, nazio­na­le e regio­na­le di dare pun­tua­li rispo­ste alla situa­zio­ne dram­ma­ti­ca del­le fami­glie, che così non han­no alcu­na entra­ta, pur doven­do prov­ve­de­re al cibo quo­ti­dia­no, al ricor­so alle cure medi­che, al soste­gno dei figli a scuo­la, al paga­men­to di bol­let­te e affit­ti”. “Il Gover­no, que­sto gover­no Lega Cin­que­stel­le, tra pochis­si­mo non ci sarà più. – esor­di­sce inter­ve­nen­do Gia­co­mo De Ange­lis, coor­di­na­to­re nazio­na­le del­la Segre­te­ria del PCI – I dan­ni con cui ha dis­se­mi­na­to il pro­prio per­cor­so sono sot­to gli occhi di tut­ti. Non occor­re alcun pre­giu­di­zio poli­ti­co, basta guar­da­re le scel­te com­piu­te e i risul­ta­ti acqui­si­ti per vede­re che nes­sun prov­ve­di­men­to ha bloc­ca­to l’esodo di cir­ca 300.000 gio­va­ni ita­lia­ni che han­no migra­to da sud ver­so nord, e dall’Italia ver­so l’Europa e ver­so altre nazio­ni nel mon­do costret­ti a cer­ca­re una mini­ma rispo­sta che qui non si è sta­ti capa­ci di crea­re. Non solo – aggiun­ge De Ange­lis – come giu­sta­men­te denun­cia­va il com­pa­gno Ziro­li, l’assenza di un Pia­no indu­stria­le, l’assenza di una poli­ti­ca agri­co­la, la fuga dai temi di respon­sa­bi­li­tà, basti pen­sa­re alla mon­ta­gna di sol­di but­ta­ti sul­la Tav, men­tre si pote­va con quel­lo stes­so dena­ro dare una svol­ta alle infra­strut­tu­re dei tra­spor­ti, spe­cial­men­te fer­ro­via­ri, spe­cial­men­te nel cen­tro­sud Ita­lia, sono tut­ti esem­pi con­cre­ti dei dan­ni com­piu­ti da que­sto Gover­no. Noi cre­dia­mo che la scel­ta a ser­vi­zio del capi­ta­le e dei poten­ta­ti da par­te del­la Lega sia chia­ro ed evi­den­te; come è altret­tan­to chia­ro, come ave­va­mo denun­cia­to alla nasci­ta, che i cin­que­stel­le ci han­no fat­to assi­ste­re, e si sono fat­ti stri­to­la­re, nel gio­co dei debut­tan­ti allo sba­ra­glio. Pur­trop­po – nota il diri­gen­te comu­ni­sta – per noi non è una sod­di­sfa­zio­ne, per­ché a pagar­ne le spe­se, le con­se­guen­ze dram­ma­ti­che sono i ceti popo­la­ri, i lavo­ra­to­ri, la par­te più debo­le del­la socie­tà. Di cosa ci ha volu­to par­la­re quo­ti­dia­na­men­te, per disto­glier­ci dal­le cose impor­tan­ti, que­sto gover­no? Dell’invasione degli immi­gra­ti: che non c’è nei nume­ri, che non c’è per­ché la stra­gran­de mag­gio­ran­za di colo­ro che appro­da­no comun­que pro­se­guo­no e non si fer­ma­no in Ita­lia. Que­sta distra­zio­ne, in veri­tà nascon­de il fal­li­men­to del­le poli­ti­che eco­no­mi­che e di bilan­cio che assal­ta­no il wel­fa­re, che quin­di discri­mi­na­no i più debo­li. Scel­te che sono con­tro l’ambiente e con­tro il futu­ro del Pae­se. Pur­trop­po non si può pen­sa­re, da par­te di nes­sun inge­nuo che que­sto sia nato da solo: è col­pa anche degli erro­ri del cen­tro­si­ni­stra. Ed oggi, è meno che mai cre­di­bi­le che la solu­zio­ne pos­sa veni­re dal PD, per quan­to si voglia sfor­za­re, o imba­sti­re una sor­ta di tema­ti­ca di sini­stra. La veri­tà è di fron­te a noi – indi­ca De Ange­lis – que­sto PD pro­po­ne le stes­se misu­re, le stes­se scel­te di fon­do che sono sta­te la cau­sa del­la situa­zio­ne in cui sia­mo: Euro, Euro­pa, Nato, assen­za di poli­ti­che for­ti e inno­va­ti­ve per uno svi­lup­po del Pae­se che crei lavo­ro vero, per tut­ti.

Diri­gen­ti PCI alla Festa di Aqui­no


Que­sta non cre­di­bi­li­tà del­la ricet­ta PD, al di là dei gio­chi­ni che si faran­no in que­ste set­ti­ma­ne, e gior­ni e ore a veni­re, pone a noi comu­ni­sti, a tut­ti i comu­ni­sti, a tut­ta la sini­stra di clas­se, l’obbligo di unir­si in un fron­te gran­de, che abbia indi­riz­zi popo­la­ri e di sini­stra chia­ri, che mostri, come dice­va il com­pa­gno Ziro­li, che esi­ste per la par­te debo­le del­la socie­tà ita­lia­na che non vuo­le arren­der­si, una for­za di rife­ri­men­to. Qual­cu­no a cui rivol­ger­si sapen­do che non sarà il soli­to gesto­re del­le men­zo­gne che con qual­sia­si veste dice sem­pre che ci si pen­se­rà, che va tut­to bene, e che tut­to fa meno che occu­par­si dav­ve­ro dei più debo­li. Tut­to fa meno che indi­ca­re ana­li­si e solu­zio­ni. Ecco per­ché – con­clu­de Gia­co­mo De Ange­lis – que­ste nostre feste, que­sti momen­ti pub­bli­ci di con­fron­to, noi li con­ce­pia­mo come assem­blee aper­te a cui tut­ti voi, cari com­pa­gni e com­pa­gne, cari cit­ta­di­ni, sie­te chia­ma­ti a con­fron­tar­vi con le nostre ana­li­si e veri­fi­ca­re le nostre pro­po­ste. Gli altri non sono inte­res­sa­ti, fug­go­no dal­le nostre indi­ca­zio­ni, noi comu­ni­sti, inve­ce, sia­mo qui che par­tia­mo dai pro­ble­mi del­la lavo­ro, dell’ambiente, del nuo­vo svi­lup­po da offri­re al nostro Pae­se. Soste­ne­te­ci, aiu­ta­te­ci a dare vita a que­sto fron­te lar­go per­ché la rispo­sta o la offria­mo noi comu­ni­sti o non ver­rà da altri.”.

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