Rai, Comitato giornalisti idonei 2015: Legge vieta nuovo concorso

Rai, Comitato giornalisti idonei 2015: Legge vieta nuovo concorso

13/06/2019 0 Di Redazione

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“Appren­dia­mo con sor­pre­sa la deci­sio­ne del Cda Rai di indi­re un nuo­vo con­cor­so per il repe­ri­men­to di gior­na­li­sti”. Così dichia­ra il Comi­ta­to per l’In­for­ma­zio­ne Pub­bli­ca, fon­da­to da oltre 100 gior­na­li­sti giu­di­ca­ti ido­nei nel con­cor­so Rai 2015 e dife­si dal­l’av­vo­ca­to Vin­cen­zo Iaco­vi­no.

“Per­ché fare un nuo­vo con­cor­so — pro­se­gue la nota del Comi­ta­to — quan­do una gra­dua­to­ria è anco­ra vigen­te, in base al com­ma 1096 del­la leg­ge di bilan­cio 2018? Leg­ge che, ricor­dia­mo, cita espres­sa­men­te la gra­dua­to­ria 2013 e 2015 come baci­no prio­ri­ta­rio in caso di assun­zio­ne di per­so­na­le gior­na­li­sti­co”. Il Comi­ta­to evi­den­zia come la Rai ha dato già segui­to al dispo­sto nor­ma­ti­vo por­tan­do a con­clu­sio­ne lo scor­ri­men­to del­la gra­dua­to­ria del 2013, anch’es­sa cita­ta nel com­ma e di due anni più vec­chia. Per­ché, quin­di, non uti­liz­za­re a scor­ri­men­to anche la gra­dua­to­ria del 2015 e per­ché mai spre­ca­re sol­di pub­bli­ci per orga­niz­za­re un nuo­vo con­cor­so quan­do vi è già un baci­no com­po­sto da per­so­na­le sele­zio­na­to e for­ma­to? Che cosa pen­sa la Cor­te dei Con­ti di que­sto spre­co?”.

Gli ido­nei del­la gra­dua­to­ria 2015 pro­se­guo­no: “Il varo del nuo­vo con­cor­so per gior­na­li­sti da par­te del­la Rai è una feri­ta alla meri­to­cra­zia, oltre che all’u­so ocu­la­to del­le risor­se pub­bli­che. La Rai si è com­por­ta­ta in modo non linea­re e ille­git­ti­mo: dopo ave­re ban­di­to una sele­zio­ne per 100 gior­na­li­sti, l’a­zien­da ha scor­so la gra­dua­to­ria fino alla posi­zio­ne 201 ma immo­ti­va­ta­men­te ha deci­so di fer­mar­si lì, nono­stan­te la leg­ge di Bilan­cio 2018 indi­chi in modo chia­ro la stra­da del­lo scor­ri­men­to per tut­ti gli ido­nei. Que­sta arbi­tra­rie­tà crea un peri­co­lo­so pre­ce­den­te anche per il con­cor­so appe­na ban­di­to e con­tro cui fare­mo ricor­so, a tute­la del dirit­to che abbia­mo matu­ra­to e di tut­ti i col­le­ghi che dopo di noi par­te­ci­pe­ran­no a una sele­zio­ne pub­bli­ca Rai. Ban­den­do un nuo­vo con­cor­so, la Rai rico­no­sce la neces­si­tà, peral­tro sus­si­sten­te da diver­si anni, di nuo­vi gior­na­li­sti: la nostra legit­ti­ma aspet­ta­ti­va si tra­sfor­ma così in dirit­to all’as­sun­zio­ne, che fare­mo rispet­ta­re con tut­ti gli stru­men­ti lega­li a nostra dispo­si­zio­ne”.

“La Rai infat­ti è con­sa­pe­vo­le – con­clu­de la nota – del vul­nus di que­sta pro­ce­du­ra e cio­no­no­stan­te si assog­get­ta al rischio di una ver­ten­za giu­di­zia­ria, che com­por­te­rà costi, respon­sa­bi­li­tà e risar­ci­men­ti anche di carat­te­re per­so­na­le nei con­fron­ti di tut­ti colo­ro che han­no inte­so vio­la­re la leg­ge deli­be­ra­ta­men­te. Il Comi­ta­to pre­an­nun­cia una bat­ta­glia lega­le a 360°, non esclu­den­do l’azione pena­le e la segna­la­zio­ne alla Cor­te dei Con­ti per accer­ta­re ogni respon­sa­bi­li­tà. Abbia­mo dato man­da­to all’avvocato Iaco­vi­no affin­ché ci tute­li davan­ti al giu­di­ce del lavo­ro per riven­di­ca­re il nostro dirit­to all’assunzione”.

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