Roma, da oggi apre la Circo Massimo Experience

Roma, da oggi apre la Circo Massimo Experience

23/05/2019 0 Di Redazione

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Campidoglio, al via Circo Maximo Experience, un progetto unico per rivivere la storia del Circo Massimo attraverso realtà aumentata e virtuale

Dal 23 maggio 2019 i visitatori potranno viaggiare nel tempo con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia sperimentate per la prima volta in un’area all’aperto di così ampie dimensioni

 

Apre al pub­bli­co il pro­get­to inno­va­ti­vo di valo­riz­za­zio­ne in real­tà aumen­ta­ta e in real­tà vir­tua­le di uno dei luo­ghi più signi­fi­ca­ti­vi del­la sto­ria del­la cit­tà, il Cir­co Mas­si­mo, il più gran­de edi­fi­cio per lo spet­ta­co­lo dell’antichità e uno dei più gran­di di tut­ti i tem­pi (600 m di lun­ghez­za per 140 m di lar­ghez­za). Si trat­ta di un pro­get­to all’avanguardia che imple­men­ta tec­no­lo­gie inte­rat­ti­ve di visua­liz­za­zio­ne mai rea­liz­za­te pri­ma in un’area all’aperto di così ampie dimen­sio­ni. Attra­ver­so un per­cor­so di visi­ta immer­si­va, indos­san­do gli appo­si­ti viso­ri, si vedrà per la pri­ma vol­ta il Cir­co Mas­si­mo in tut­te le sue fasi sto­ri­che: dal­la sem­pli­ce e pri­ma costru­zio­ne in legno, ai fasti dell’età impe­ria­le, dal medioe­vo fino ai pri­mi decen­ni del ’900.

Il pro­get­to Cir­co Maxi­mo Expe­rien­ce, che sarà aper­to al pub­bli­co dal 23 mag­gio, è pro­mos­so da Roma Capi­ta­le, Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le — Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na ai Beni Cul­tu­ra­li, orga­niz­za­to da Zète­ma Pro­get­to Cul­tu­ra e rea­liz­za­to da GS NET Ita­lia e Inglo­be Tech­no­lo­gies, aggiu­di­ca­ta­rie del rela­ti­vo ban­do di gara. La dire­zio­ne scien­ti­fi­ca è a cura del­la Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na ai Beni Cul­tu­ra­li. La nar­ra­zio­ne in lin­gua ita­lia­na è affi­da­ta alle voci degli atto­ri Clau­dio San­ta­ma­ria e Iaia For­te. Il per­cor­so iti­ne­ran­te, del­la dura­ta di cir­ca 40 minu­ti, è dispo­ni­bi­le anche in ingle­se, fran­ce­se, tede­sco, spa­gno­lo e rus­so.

L’uti­liz­zo di viso­ri di tipo Zeiss VR One Plus accop­pia­ti con smart­pho­ne di tipo iPho­ne e siste­mi auri­co­la­ri ste­reo­fo­ni­ci, con­sen­ti­rà ai visi­ta­to­ri di vive­re un’esperienza uni­ca di frui­zio­ne di un sito archeo­lo­gi­co.

La tec­no­lo­gia uti­liz­za­ta per­met­te­rà al visi­ta­to­re di immer­ger­si total­men­te nel­la sua sto­ria con la visio­ne del­le rico­stru­zio­ni archi­tet­to­ni­che e pae­sag­gi­sti­che duran­te i diver­si perio­di. Sarà pos­si­bi­le vede­re l’antica Val­le Mur­cia arric­chir­si di costru­zio­ni, pas­seg­gia­re nel Cir­co tra le bot­te­ghe del tem­po, assi­ste­re a una emo­zio­nan­te cor­sa di qua­dri­ghe tra urla di inci­ta­men­to e capo­vol­gi­men­ti di car­ri, fino a resta­re sen­za fia­to di fron­te all’imponente Arco di Tito alto cir­ca ven­ti metri, rico­strui­to in real­tà aumen­ta­ta e in sca­la rea­le davan­ti ai pro­pri occhi. 

L’e­spe­rien­za è ecce­zio­nal­men­te frui­bi­le nel­le diver­se ore del gior­no: l’applicazione è sta­ta infat­ti con­ce­pi­ta per poter fun­zio­na­re indi­pen­den­te­men­te dal­le varia­zio­ni di illu­mi­na­zio­ne gior­na­lie­re. Le rico­stru­zio­ni del sito, rea­liz­za­te con accu­ra­tez­za scien­ti­fi­ca, sono sta­te oppor­tu­na­men­te cali­bra­te per fun­zio­na­re in tem­po rea­le su un dispo­si­ti­vo mobi­le con capa­ci­tà di cal­co­lo limi­ta­te, con­sen­ten­do un imme­dia­to e accu­ra­to alli­nea­men­to dei model­li 3D al con­te­sto di rife­ri­men­to, con una frui­zio­ne dell’esperienza sia in real­tà vir­tua­le che aumen­ta­ta in moda­li­tà ste­reo­sco­pi­ca.

Con Cir­co Maxi­mo Expe­rien­ce diven­ta­no tre i pro­get­ti di valo­riz­za­zio­ne del patri­mo­nio archeo­lo­gi­co attra­ver­so espe­rien­ze immer­si­ve e mul­ti­me­dia­li, pro­mos­si da Roma Capi­ta­le, Asses­so­ra­to alla Cre­sci­ta cul­tu­ra­le — Sovrin­ten­den­za Capi­to­li­na ai Beni Cul­tu­ra­li e rea­liz­za­ti con la col­la­bo­ra­zio­ne di Zète­ma Pro­get­to Cul­tu­ra. Si aggiun­ge infat­ti al pro­get­to “Viag­gi nell’antica Roma”, par­ti­to nel 2014 con il Foro di Augu­sto e amplia­to nel 2015 con il Foro di Cesa­re, e al rac­con­to in real­tà aumen­ta­ta e vir­tua­le “L’Ara com’era” par­ti­to nel 2016 al Museo dell’Ara Pacis.

Le 8 tap­pe in cui è arti­co­la­to pre­ve­do­no: la Val­le e le ori­gi­ni del Cir­co, il Cir­co da Giu­lio Cesa­re a Tra­ia­no, il Cir­co in età impe­ria­le, la Cavea, l’Arco di Tito, le Bot­te­ghe (taber­nae), il Cir­co in età medie­va­le e moder­na e, infi­ne, “Un gior­no al Cir­co”.

 

ALCUNI NUMERI DEL PROGETTO

  • 7 epo­che sto­ri­che ana­liz­za­te: lo stu­dio e le rico­stru­zio­ni sono sta­te este­se alle diver­se fasi sto­ri­che del Cir­co, richie­den­do la model­la­zio­ne di ele­men­ti e con­fi­gu­ra­zio­ni che attra­ver­sa­no oltre 2000 anni di sto­ria.
  • Più di 250.000 linee di codi­ce: per la rea­liz­za­zio­ne dell’applicazione sono sta­te scrit­te più di 250.000 linee di codi­ce che gesti­sco­no i diver­si aspet­ti, dal­la loca­liz­za­zio­ne al trac­king, alla visua­liz­za­zio­ne dei con­te­nu­ti. Tra le altre tec­no­lo­gie, il soft­ware inte­gra al suo inter­no anche le libre­rie di Real­tà Aumen­ta­ta ARkit di Apple.
  • 3 ver­sio­ni del Cir­co model­la­te: il Cir­co è sta­to rico­strui­to attra­ver­so le sue prin­ci­pa­li fasi sto­ri­che – Età Arcai­ca e repub­bli­ca­na, il Cir­co dal I sec. a.C. al I sec. d.C., il Cir­co di Età Impe­ria­le – per pro­se­gui­re con le rico­stru­zio­ni degli usi suc­ces­si­vi che, a par­ti­re dall’età medioe­va­le, attra­ver­sa­no l’età indu­stria­le e arri­va­no fino alla secon­da guer­ra mon­dia­le.
  • Oltre 40 minu­ti la dura­ta tota­le dell’esperienza: i con­te­nu­ti sono strut­tu­ra­ti in una nar­ra­zio­ne che accom­pa­gna i visi­ta­to­ri lun­go il per­cor­so di visi­ta che può esse­re frui­to in un arco di tem­po che va dai 40 agli 80 minu­ti.
  • Più di 1800 ele­men­ti 3D rea­liz­za­ti: il pro­get­to è for­te­men­te carat­te­riz­za­to dall’utilizzo di tec­no­lo­gie 3D e, per sup­por­ta­re la nar­ra­zio­ne, sono sta­ti model­la­ti nume­ro­sis­si­mi ele­men­ti e det­ta­gli, alcu­ni dei qua­li non sfug­gi­ran­no agli osser­va­to­ri più atten­ti.
  • Più di 2 miliar­di di poli­go­ni gesti­ti: l’applicazione gesti­sce in modo estre­ma­men­te effi­cien­te i miliar­di di poli­go­ni dei model­li del­le rico­stru­zio­ni in una sin­go­la ese­cu­zio­ne, riu­scen­do dun­que a ela­bo­ra­re una enor­me mole di dati sen­za gran­de fati­ca.
  • 5–10 cm l’accuratezza del­le map­pe 3D: la tec­no­lo­gia usa­ta per rico­strui­re i rife­ri­men­ti esi­sten­ti nell’area è estre­ma­men­te accu­ra­ta e con­sen­te di rag­giun­ge­re livel­li di pre­ci­sio­ne tali da por­ta­re alla luce dati inte­res­san­ti sul­le strut­tu­re ori­gi­na­li del Cir­co.
  • 8 colon­ne sono­re ori­gi­na­li: a sup­por­to dei con­te­nu­ti visi­vi del­le espe­rien­ze e dell’unicità del­la tec­no­lo­gia uti­liz­za­ta, sono sta­te pro­dot­te 8 colon­ne sono­re ori­gi­na­li pen­sa­te con lo sco­po di ren­de­re l’esperienza anco­ra più uni­ca e avvin­cen­te.

IL PERCORSO DI VISITA 

Il per­cor­so di visi­ta è iti­ne­ran­te e arti­co­la­to in 8 tap­pe. L’esperienza immer­si­va ini­zia con la pre­sen­ta­zio­ne del­la Val­le Mur­cia, l’area situa­ta tra il col­le Pala­ti­no e il col­le Aven­ti­no. La val­le è sem­pre sta­ta luo­go d’incontro e scam­bio tra le popo­la­zio­ni, non­ché sede di mol­tis­si­mi cul­ti, tra i qua­li quel­li dedi­ca­ti alla dea Mur­cia, alla dea Cere­re e al dio Con­sus, cele­bra­ti con feste e gare eque­stri. Qui si svol­ge­va­no riti pro­pi­zia­to­ri per la fer­ti­li­tà dei cam­pi. La Val­le Mur­cia è un luo­go for­te­men­te lega­to alle ori­gi­ni del­la cit­tà eter­na: è qui che ha avu­to luo­go il famo­so Rat­to del­le Sabi­ne. In età règia, la val­le subì alcu­ne tra­sfor­ma­zio­ni, soprat­tut­to a ope­ra degli ulti­mi re di Roma, i Tar­qui­ni, che alle­sti­ro­no l’intera area con le pri­me file di sedi­li in legno. Con lo svi­lup­po del­la cit­tà e la mag­gio­re impor­tan­za acqui­si­ta dal­le mani­fe­sta­zio­ni pub­bli­che, lo spa­zio del­le cor­se si arric­chì di ele­men­ti fun­zio­na­li come i Càr­ce­res, cioè gli stal­li di par­ten­za dei car­ri, e gli spal­ti che anda­ro­no gra­dual­men­te a espan­der­si, dan­do vita a quel­lo che diven­te­rà, in segui­to, il più impo­nen­te edi­fi­cio di spet­ta­co­li mai costrui­to, il Cir­co Mas­si­mo.

Il viag­gio pro­se­gue poi rivi­ven­do le tra­sfor­ma­zio­ni del Cir­co dal I seco­lo a.C. al I seco­lo d.C. Sia Giu­lio Cesa­re che Augu­sto, per la pri­ma vol­ta con­ce­pi­ro­no il Cir­co come strut­tu­ra monu­men­ta­le e sepa­ra­ta dagli altri edi­fi­ci del­la Val­le, dan­do il via alla costru­zio­ne di un com­ples­so uni­co nel suo gene­re. Nel cor­so del I seco­lo d.C., il Cir­co fu ogget­to di vari inter­ven­ti volu­ti da tut­ti gli Impe­ra­to­ri che si suc­ce­det­te­ro. Inter­na­men­te era sud­di­vi­so in tre set­to­ri: quel­lo infe­rio­re in mura­tu­ra e gli altri due in legno. La pre­sen­za di sedi­li in legno in gran par­te del­le gra­di­na­te favo­rì spes­so il divam­pa­re di incen­di deva­stan­ti, come quel­lo del 64 d.C. all’epoca di Nero­ne, che ebbe ori­gi­ne pro­prio da uno dei nego­zi che si tro­va­va­no nel Cir­co. All’inizio del I seco­lo, Tra­ia­no rico­struì l’edificio inte­ra­men­te in mura­tu­ra. A que­sta fase appar­ten­go­no le strut­tu­re anco­ra visi­bi­li.

Si pas­sa poi a vede­re il Cir­co Mas­si­mo di età impe­ria­le, quan­do rag­giun­se l’apice del suo splen­do­re. L’edificio, infat­ti, nel cor­so di un lun­go perio­do, si arric­chì di vari ele­men­ti cari­chi di sim­bo­lo­gie e signi­fi­ca­ti reli­gio­si lega­ti alle festi­vi­tà agra­rie del­le ori­gi­ni e al ciclo del­le sta­gio­ni. Oltre alle cor­se dei car­ri, che era­no gli even­ti più impor­tan­ti e più fre­quen­ti che si svol­ge­va­no nel Cir­co, era pos­si­bi­le anche assi­ste­re ad altri tipi di spet­ta­co­lo, come ad esem­pio le bat­tu­te di cac­cia con ani­ma­li eso­ti­ci. Il Cir­co pre­sen­ta­va su un lato i Càr­ce­res (gli stal­li di par­ten­za dei car­ri), men­tre gli altri tre lati costi­tui­va­no la Càvea, le gra­di­na­te. Gli spet­ta­to­ri pren­de­va­no posto in dif­fe­ren­ti set­to­ri in base alla clas­se socia­le di appar­te­nen­za. Con la sua strut­tu­ra arti­co­la­ta, il Cir­co era cer­ta­men­te un monu­men­to uni­co nel suo gene­re, un’immensa mac­chi­na sce­ni­ca crea­ta per stu­pi­re.

Si potrà poi ammi­ra­re in tut­to il suo anti­co splen­do­re l’imponente Arco di Tito, dedi­ca­to nell’81 d.C. dal Sena­to e dal Popo­lo roma­no all’imperatore Fla­vio per cele­bra­re la con­qui­sta di Geru­sa­lem­me del 70 d.C. L’attraversamento dell’arco era par­te fon­da­men­ta­le dei cor­tei trion­fa­li in ono­re dei gene­ra­li e degli impe­ra­to­ri vit­to­rio­si. La pro­ces­sio­ne ave­va ini­zio dal Cam­po Mar­zio, entra­va in para­ta nel Cir­co Mas­si­mo e, pas­san­do poi sot­to l’Arco, si diri­ge­va al tem­pio di Gio­ve Capi­to­li­no, sul Cam­pi­do­glio. Alto cir­ca 20 metri e a tre for­ni­ci, l’Arco era sor­mon­ta­to da una gran­de qua­dri­ga bron­zea gui­da­ta dall’imperatore, sim­bo­lo di trion­fo e vit­to­ria.

Nel­la fascia ester­na del Cir­co si tro­va­va­no diver­se bot­te­ghe det­te taber­nae, luo­ghi mol­to fre­quen­ta­ti non solo in occa­sio­ne degli spet­ta­co­li. In esse si svol­ge­va­no varie atti­vi­tà com­mer­cia­li per sod­di­sfa­re ogni neces­si­tà dei visi­ta­to­ri e dove era pos­si­bi­le tro­va­re le mer­ci più dispa­ra­te.

La penul­ti­ma tap­pa del viag­gio con­sen­ti­rà allo spet­ta­to­re di immer­ger­si nel­le tra­sfor­ma­zio­ni che inte­res­sa­ro­no l’area del Cir­co Mas­si­mo dal medioe­vo alla pri­ma metà del Nove­cen­to. Le ulti­me gare nel Cir­co si svol­se­ro infat­ti nel­la pri­ma metà del VI seco­lo d.C., poi l’area si riem­pì di sedi­men­ti e a par­ti­re dall’VIII seco­lo fu attra­ver­sa­ta da diver­si cor­si d’acqua. Al XII seco­lo risa­le inve­ce la costru­zio­ne del­la Tor­re del­la Molet­ta, edi­fi­cio difen­si­vo medie­va­le. Nel ’600, le pen­di­ci del col­le Aven­ti­no furo­no poi occu­pa­te dal Cimi­te­ro degli Ebrei, i cui cipres­si, ancor oggi, ne indi­ca­no l’antica loca­liz­za­zio­ne. In segui­to, nel 1854, la Com­pa­gnia Anglo-Roma­na dell’Illuminazione a Gas rea­liz­zò il pri­mo impian­to di pro­du­zio­ne del gas per l’illuminazione pub­bli­ca. La fab­bri­ca occu­pa­va cir­ca due ter­zi dell’area. Nei pri­mi decen­ni del ’900, i Gazo­me­tri furo­no tra­sfe­ri­ti e l’intera zona fu boni­fi­ca­ta: tra il 1928 e il 1936 furo­no sca­va­ti, e in par­te restau­ra­ti, alcu­ni set­to­ri dell’antico Cir­co, ma la pre­sen­za dell’acqua di fal­da non per­mi­se il com­ple­ta­men­to dell’opera. A par­ti­re dal 1936, l’area del Cir­co Mas­si­mo fu con­ces­sa al Par­ti­to Nazio­na­le Fasci­sta, che ini­ziò a uti­liz­zar­la come spa­zio espo­si­ti­vo, costruen­do­vi impo­nen­ti padi­glio­ni e rea­liz­zan­do anche un vero e pro­prio sta­bi­li­men­to bal­nea­re costi­tui­to da tre pisci­ne. Nel 1940, con l’inizio del­la guer­ra, que­ste costru­zio­ni furo­no sman­tel­la­te.

Infi­ne, nell’ultima tap­pa di visi­ta, Un gior­no al Cir­co, si potrà assi­ste­re a una emo­zio­nan­te cor­sa di qua­dri­ghe tra urla di inci­ta­men­to del pub­bli­co e capo­vol­gi­men­ti di car­ri.

Negli ulti­mi decen­ni e fino ai gior­ni nostri si è cer­ca­to di resti­tui­re al Cir­co la sua anti­ca digni­tà; l’area è sta­ta risi­ste­ma­ta e nuo­ve inda­gi­ni archeo­lo­gi­che han­no per­mes­so di otte­ne­re una cono­scen­za sem­pre più appro­fon­di­ta del­la sto­ria di que­sto incre­di­bi­le monu­men­to, che, per seco­li, è sta­to l’emble­ma del­la gran­dez­za di Roma.

Infor­ma­zio­ni al pub­bli­co

Cir­co Maxi­mo Expe­rien­ce

Ingres­so da via­le Aven­ti­no, Roma

Ora­ri

Tut­ti i gior­ni 9.30 — 19.00 ora lega­le; 9.30 — 16.30 ora sola­re;

24 e 31 dicem­bre: 9.30 — 14.00.

Ulti­mo ingres­so fino a un’ora pri­ma dell’orario di chiu­su­ra.

Chiu­so il lune­dì, 25 dicem­bre, 1 gen­na­io, 1 mag­gio.

In caso di piog­gia non sarà pos­si­bi­le frui­re dell’esperienza mul­ti­me­dia­le.

Dura­ta
Cir­ca 40 minu­ti

Bigliet­to “Cir­co Maxi­mo Expe­rien­ce” (visi­ta mul­ti­me­dia­le)

€ 12,00 inte­ro; € 10,00 ridot­to (per i grup­pi di mini­mo 10 per­so­ne).

I bigliet­ti sono acqui­sta­bi­li sul posto, on line sul sito web e nei Tou­ri­st Info­poin­ts

Bigliet­to area archeo­lo­gi­ca (visi­ta non mul­ti­me­dia­le):

€ 5,00 inte­ro; € 4,00 ridot­to per i non resi­den­ti

€ 4,00 inte­ro; € 3,00 ridot­to per i resi­den­ti

Ingres­so gra­tui­to per i pos­ses­so­ri di MIC card

 

Per mag­gio­ri infor­ma­zio­ni

Call cen­ter 060608 (tut­ti i gior­ni ore 9.00–19.00)

www.circomaximoexperience.it

 

Note

L’esperienza è frui­bi­le anche dal­le per­so­ne con disa­bi­li­tà moto­ria.

L’utilizzo dei viso­ri da par­te di per­so­ne di età infe­rio­re ai 13 anni è con­sen­ti­to solo con libe­ra­to­ria fir­ma­ta dai geni­to­ri.

 

 

 

 

 

 

 

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