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Notte bianca del Pd Palermitano, i candidati europei scelgono la cultura
21/05/2019Questo articolo è stato letto 1386 volte!
Una descrizione dal sapore del racconto della Notte Bianca del Pd a Palermo, tra vicoli, odori e ricordi.
I candidati Dem alle elezioni europee 2019 hanno scelto un momento culturale per presentarsi agli elettori
di Angelo Fumuso
Per volere del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, dal 9 al 12 maggio si sono tenute a Roma e in tutta Italia le Notti Bianche del Partito, tra musica, cultura e spettacolo, per presentare le liste unitarie per le Europee del PD.
È stato un grande sforzo, coinvolgendo e aprendo a persone nuove della società, senza nessuna militanza. E Zingaretti ha gridando più volte: “Unità, unità! Lo chiedono tutti gli iscritti dal Piemonte alla Sicilia”. Eppure qui in Sicilia, siamo ancora in guerra, tra sinistra e cristiano sociali.
Voci interne al Partito Democratico mormorano che l’On. Antonello Cracolici voglia esautorare il Segretario siciliano del Pd, Davide Faraone, e intanto, comunque, Zingaretti ha congelato gli organi del partito, rimandando a dopo le elezioni il faccia a faccia nelle assemblee. Quando questo partito conoscerà un po’ di pace e non sprecherà energia più negli scontri interni che nella lotta esterna?
Continua intanto la mobilitazione per la campagna elettorale per le Elezioni Europee 2019.
Il 9 maggio, nella Piazzetta della Canna, nella parte più antica di Palermo, sopra via Maqueda, tra il Teatro Massimo e i Quattro Canti di città, vicinissimi alla chiesa di Santa Rita, si è svolta la Notte Bianca del Pd.
Si raggiunge la piazzetta, prendendo sul lato destro del Massimo, la via che passa accanto al “Cinema Rouge e Noir” e poi sempre dritto fino alla discesa di Via dei Caprettari. Poi si sale le scale, si passa accanto ad una vecchia chiesa chiusa e venduta per essere trasformata in una moschea. Odori forti provenienti da case chiuse e abitati da vecchi stracci e gatti, piazze illuminate con Pub, sedie e ragazze che servono ai tavoli, arabi con le loro tuniche, panettieri che chiudono le loro botteghe, vigilanza a presidio di palazzi di banche… insomma una grande insalata russa: il cuore pulsante di Palermo.
Alcuni gradini e subito si arriva in un piano rialzato, forse di una chiesa, chissà. È pieno di ghiaia, con grandi alberi e con un Pub al centro; questa è la cornice dell’evento! Sotto gli alberi è montato un palco, accanto ci sono le gigantografie delle foto più belle di Letizia Battaglia, fotoreporter storica del glorioso L’Ora di Palermo. Sui rami dell’albero appese luci e altoparlanti. È un bel tuffo nel passato !
La sede de L’Ora era sotto i portici di via Mariano Stabile e i suoi portoni subirono diversi attentati mafiosi. Mi sono venuti subito alla mente, Letizia Battaglia, Tanino Rizzuto, direttore storico del Il Panteco e responsabile della cronaca provinciale di Trapani per L’Ora, e i volti di tanti cronisti conosciuti nelle scrivanie del giornale.
Al giornale L’Ora gli spazi erano più piccoli di quelli de Il Giornale di Sicilia e l’odore degli inchiostri delle rotative era più intenso, penetrava l’aria e si mescolava all’odore degli uffici pieni di giornalisti, di scrivanie e di macchine da scrivere. Ricordo che c’era una confusione bellissima di tipografi che salivano per avere spiegazioni sugli articoli e giornalisti che scendevano a portare gli articoli ai tipografi. Letizia Battaglia la conobbi in una sua mostra fotografica ai tempi di “Palermo, oh cara”, mitico spettacolo di quel periodo.
La Notte Bianca è incominciata con la presentazione di un libro di Giuseppina Torregrossa, Cortile Nostalgia che parla dell’accoglienza nei quartieri antichi di una Palermo appena uscita dalla guerra. Personaggi fittizi si mescolano a quelli reali, come Mamma Africa. L’autrice è un donna imponente, sulla sessantina, coi capelli rigorosamente bianchi. Però il taglio è moderno e il ciuffo che copre il viso le dà un aspetto diverso rispetto ai visi tipicamente palermitani. Poi un vistoso sigaro, tenuto tra I’indice e il medio alla Winston Churchill, le dà un tono di ribelle. Medico, specialista in ginecologia, ha lavorato presso il Policlinico Umberto I di Roma. Diventa scrittrice a 51 anni nel 2007, vive tra Roma e Palermo con tre figli e un cane. Ama la Sicilia e la rivive come nostalgia nei suoi racconti.
Racconti che parlano di famiglie delle loro storie, di uomini e donne, dei loro mutamenti, delusioni e dolori. Donne che influenzano la vita degli uomini, da madri, mogli e fidanzate. Parla soprattutto di donne, della loro forza e capacità di rialzarsi e andare avanti, anche davanti alle più tristi difficoltà. Assessore alla cultura designato da Miccoli, candidato del centro-sinistra nelle scorse elezioni regionali.
Non fa caso a tutte le adulazioni e sviolinate varie della presentatrice, “Assieme ad Andrea Camilleri l’autrice siciliana più conosciuta”. C’è stato un momento intenso in cui la platea si è zittita d’incanto e quel ronzio fastidioso in sottofondo dei chiacchiericci politici s’è bloccato improvvisamente.
“Quando arriva la sera e il traffico si dirada, Palermo prende possesso di Palermo e comincia a parlare coi suoi rumori e con i suoi odori. Vi propongo un viaggio su via Libertà, partendo dalla Statua della Libertà col suo odore intenso di gelsomino, per poi passare a quello dei cipressi e agli oleandri, per arrivare al Politeama. Palermo parla soprattutto, coi suoi rumori e odori!”
Poi è arrivato sul palco Davide Faraone: “Ottima lista, niente correnti, più donne che uomini. Renziani? Zingarettiani? Calendiani? No, alle Europee ci sarà la lista del Pd. Inutile lo sport di guardarla in controluce per capire chi appartiene a chi. C’è gente fresca, bella, è un piacere fare la campagna elettorale. Il tema non sarà la competizione tra le correnti del Pd, di cui non frega niente a nessuno, ma come arginiamo i gialloverdi.”
C’è Caterina Chinnici, parlamentare uscente, che corre per continuare l’ottimo lavoro sul fronte della legalità; Michela Giuffrida, che ha fatto bene a Bruxelles e che, in questi anni, ha lavorato per far contare di più la Sicilia in Europa; ci sarà Pietro Bartolo, medico di Lampedusa, simbolo di un’Isola solidale, accogliente; in lista anche Mila Spicola, insegnante e da sempre impegnata sui temi del diritto allo studio, dell’abbandono scolastico e delle periferie. C’è Attilio Licciardi, ex sindaco di Ustica e dirigente di primo piano della sinistra siciliana; Virginia Puzzolo, ricercatrice della Commissione europea nel campo dell’aerospazio, che ha presentato la sua candidatura tra l’incredulità degli amici e dopo che è stata accettata vuole mettere la sua esperienza e le sue doti manageriali a servizio della Sicilia: “Siamo la California d’Europa. Abbiamo tutte le potenzialità, bisogna fare i giusti progetti.” E infine Leonardo Ciaccio, straordinario sindaco di Sambuca di Sicilia, Borgo dei Borghi 2016”.
Con molti di loro ho parlato e scritto degli articoli per farli conoscere. Veramente meritano. Una serata di cultura e confronto, non a caso non è stato distribuito un solo santino!
Una bella serata in un clima unitario, senza divisioni, tra cultura e proposte politiche, finita nostalgicamente tra sangria e sfincionello in uno scenario da Palermo, oh cara!.
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Sono stato commissario del PSI e segretario del PD di Pantelleria. Uno dei fondatori dello storico mensile “Il Panteco”.
Sempre presente dal primo numero in videotape, al numero unico con Pier Vittorio Marvasi, Capo Redattore del Resto del Carlino, alla rinascita con Tanino Rizzuto giornalista de “L’ora” per la provincia di Trapani, durante gli anni di piombo della mafia.
Sono stato autore di numerose inchieste e servizi in quegli anni. Mi definisco ora e sempre un militante, convinto che a Pantelleria l’unico atto rivoluzionario sia l’informazione, che aiuti ad essere liberi e a pensare con la propria testa.