“Più potere contrattuale agli aeroporti minori con la creazione di una rete aeroportuale unica regionale”…
SICILIA, AEROPORTI. TURANO E FALCONE: AGGREGARE CATANIA, COMISO E TRAPANI
03/05/2019Questo articolo è stato letto 2468 volte!
«La nuova strategia aeroportuale siciliana richiede, necessariamente, la razionalizzazione dei costi e il miglioramento dei servizi delle società di gestione degli aeroporti dell’Isola. Per questo, su mandato del presidente Musumeci, qualora non dovesse concretizzarsi l’intesa tra l’Airgest e la Gesap di Palermo per la creazione di una unica società di gestione aeroportuale della Sicilia occidentale, abbiamo chiesto alla Sac di individuare un percorso per valutare la possibilità di una aggregazione tra gli scali di Catania, Comiso e Trapani».
Lo affermano gli assessori regionali Mimmo Turano e Marco Falcone.
«Già ieri — continuano gli esponenti del governo — il commissario dell’Irsap, Giovanni Perino, su nostra richiesta ha rappresentato alla Assemblea dei soci di Sac l’opportunità di avviare trattative per l’acquisizione del controllo di Airgest, pur rimanendo privilegiata e razionale l’idea di un unico soggetto di gestione degli aeroporti della Sicilia occidentale».
«Definire l’acquisizione di Soaco da parte della Sac e individuare un percorso per aggregare anche Trapani, in alternativa alla trattativa già avviata con Palermo — sostengono ancora Turano e Falcone — sono due passaggi fondamentali per realizzare il progetto del presidente Musumeci sulla razionalizzazione del sistema aeroportuale in Sicilia. L’obiettivo del governo regionale, infatti, è favorire la creazione di una società unica per realizzare una concreta sinergia tra gli scali dell’Isola per migliorare i servizi, abbassare i costi e valorizzare i diversi territori in un’ottica di sviluppo economico e turistico».
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.