M5S: in piazza il 30 marzo contro l’Ospedale dei Castelli

M5S: in piazza il 30 marzo contro l’Ospedale dei Castelli

22/03/2019 0 Di Redazione

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Ita­lo Cal­vi­no, viven­do oggi ai Castel­li, for­se modi­fi­che­reb­be la sua tri­lo­gia, man­te­nen­do immu­ta­to il “baro­ne ram­pan­te” e cam­bian­do il “viscon­te dimez­za­to” con il NOC ed il “cava­lie­re ine­si­sten­te” con la nostra sani­tà.
Una sani­tà pub­bli­ca che, sul nostro ter­ri­to­rio, è pros­si­ma all’inesistenza, per una lun­ga cate­na di ser­vi­zi sop­pres­si o resi di sem­pre più dif­fi­ci­le frui­zio­ne.
Un ospe­da­le dimez­za­to, il Nuo­vo Ospe­da­le dei Castel­li, par­to­ri­to pre­ma­tu­ra­men­te per sco­pi igno­ti (o igno­bi­li?), sen­za alcun appron­ta­men­to di ido­nea via­bi­li­tà, sen­za dota­zio­ne di per­so­na­le né di strut­tu­re suf­fi­cien­ti, sen­za orga­niz­za­zio­ne dei ser­vi­zi.
Emer­ge il “baro­ne ram­pan­te”: Lui, bipre­si­den­te del­la Regio­ne non­ché com­mis­sa­rio di lun­ga data, con pie­ni pote­ri sul­la sani­tà lazia­le, è il mara­mal­do che ha infie­ri­to su un ter­ri­to­rio già pro­va­to dai gua­sti dei suoi pre­de­ces­so­ri, seguen­do il faro del­la sola sua con­ve­nien­za poli­ti­ca. 
Ma quel­lo che sta­bi­li­ro­no i Padri Costi­tuen­ti, sul­le mace­rie di un con­flit­to mon­dia­le e di una guer­ra civi­le, noi tor­nia­mo a pre­ten­der­lo anco­ra: ART. 32 DELLA NOSTRA COSTITUZIONE “LA REPUBBLICA TUTELA LA SALUTE COME FONDAMENTALE DIRITTO DELL’INDIVIDUO E INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ, E GARANTISCE CURE GRATUITE AGLI INDIGENTI”.  
In que­sti dif­fi­ci­li anni di com­mis­sa­ria­men­to del­la sani­tà lazia­le, fal­sa­men­te dichia­ra­to con­clu­so, lo scor­so anno, dal­lo stes­so com­mis­sa­rio-pre­si­den­te Zin­ga­ret­ti, la popo­la­zio­ne ha attra­ver­sa­to una vera e pro­pria Via Cru­cis, con pre­sta­zio­ni sani­ta­rie nega­te od offer­te a cen­ti­na­ia di km di distan­za; Pron­ti Soc­cor­so come bol­ge dan­te­sche, dove la sof­fe­ren­za diven­ta­va spes­so dispe­ra­ta e vio­len­ta; rico­ve­ri ed inter­ven­ti pro­gram­ma­ti a mesi, se non anni, di distan­za.
Cosa è rima­sto del­la sani­tà nel Lazio?
Ben poco, al di là dell’abnegazione di un per­so­na­le sem­pre più scar­so, spes­so pre­ca­rio, ves­sa­to e quin­di demo­ti­va­to. Mol­ti degli ospe­da­li loca­li sono sta­ti chiu­si, i ser­vi­zi ter­ri­to­ria­li deci­ma­ti, le pre­sta­zio­ni sem­pre più care e, infi­ne, una pro­gres­si­va moria dei posti let­to.
Tut­to ad onta di quan­to sta­bi­li­to dal­le dispo­si­zio­ni di leg­ge, qua­si fos­se­ro gri­da man­zo­nia­ne, nel­la sola logi­ca di apri­re spa­zi ed oppor­tu­ni­tà ad una sani­tà pri­va­ta sem­pre più col­lu­sa con la poli­ti­ca.
Abbia­mo assi­sti­to spes­so all’esecuzione di lavo­ri ingen­ti su strut­tu­re pub­bli­che, abban­do­na­te subi­to dopo. Tan­to per cita­re qual­che caso, il repar­to nata­li­tà con il par­to in acqua a Mari­no, o i lavo­ri di rifa­ci­men­to agli ospe­da­li di Aric­cia, Alba­no e Gen­za­no, fat­ti in pro­cin­to del com­ple­ta­men­to del NOC, che sono sta­ti subi­to chiu­si.
Abbia­mo dovu­to com­bat­te­re un per­vi­ca­ce ostru­zio­ni­smo al regi­stro tumo­ri, final­men­te accol­to di recen­te e non anco­ra atti­va­to.
E cosa dire degli scan­da­li che han­no coin­vol­to il con­fe­ri­men­to e la gestio­ne dei ser­vi­zi ester­na­liz­za­ti?
Per tut­to que­sto ed altro, il 30 MARZO AD ALBANO, IN PIAZZA SAN PIETRO, fare­mo un pome­rig­gio di pro­te­sta e di pro­po­sta, per­ché sia resti­tui­to a tut­ti i cit­ta­di­ni dei Castel­li, e pri­ma di tut­to ai più debo­li, il dirit­to sacro­san­to alla salu­te.
 
COORDINAMENTO SANITA’ CASTELLI ROMANI M5S
(Gli atti­vi­sti di Alba­no, Anzio, Aric­cia, Castel­gan­dol­fo, Ciam­pi­no, Fra­sca­ti, Gen­za­no, Grot­ta­fer­ra­ta, Lanu­vio, Laria­no, Mari­no, Mon­te­com­pa­tri, Mon­te­por­zio, Net­tu­no, Roc­ca di Papa, Vel­le­tri)

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