Oltre 22 mila infermieri in meno grazie al Quota 100, per una carenza totale di 76 mila

Oltre 22 mila infermieri in meno grazie al Quota 100, per una carenza totale di 76 mila

11/03/2019 0 Di Redazione

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FNOPI: “Quota 100” decimerà gli organici: oltre 22mila infermieri in meno da subito  e una carenza totale a quota 76mila 

I cittadini più fragili e poveri rischiano di pagare per l’assistenza sul territorio, magari, a chi spetterà, anche con il nuovo reddito di cittadinanza

 

Quo­ta 100: il ser­vi­zio pub­bli­co potreb­be per­de­re di col­po oltre 22.000 infer­mie­ri, men­tre alme­no 75.000 rien­tre­reb­be­ro nei para­me­tri per acce­le­ra­re il pen­sio­na­men­to.

Il dato, cal­co­la­to in base agli anni di anzia­ni­tà lavo­ra­ti­va e all’età ana­gra­fi­ca degli infer­mie­ri dipen­den­ti del Ssn, è sta­to ela­bo­ra­to dal Cen­tro stu­di del­la Fede­ra­zio­ne degli Ordi­ni del­le pro­fes­sio­ni infer­mie­ri­sti­che (FNOPI) – la più nume­ro­sa d’Italia con oltre 450mila iscrit­ti — ed è rife­ri­to alla situa­zio­ne a fine 2018.

“Chi esce dal­la pro­fes­sio­ne atti­va per ‘Quo­ta 100’ – dichia­ra Bar­ba­ra Man­gia­ca­val­li, pre­si­den­te FNOPI – deve esse­re subi­to rim­piaz­za­to, al di là dell’economia e del­la poli­ti­ca. Anche il bloc­co del turn over va ovvia­men­te supe­ra­to e le caren­ze gra­vis­si­me attua­li devo­no esse­re coper­te, ma è asso­lu­ta­men­te impen­sa­bi­le inde­bo­li­re a que­sto pun­to i ser­vi­zi e far­lo per di più a mag­gior dan­no pro­prio del ter­ri­to­rio, dove per­so­na­le e ser­vi­zi sono più scar­si e gli assi­sti­ti sono più fra­gi­li per­ché carat­te­riz­za­ti da for­me di cro­ni­ci­tà, età il più del­le vol­te avan­za­ta e spes­so non auto­suf­fi­cien­za.  Il nostro allar­me indi­ca­va già che seguen­do il trend attua­le di turn over e di fab­bi­so­gno di pro­fes­sio­ni­sti, si sareb­be rag­giun­ta nel 2021 una caren­za di qua­si 64mila uni­tà, oggi di 51–53mila infer­mie­ri.  Ma ora la situa­zio­ne è in pic­chia­ta e i qua­si 75mila infer­mie­ri che ver­reb­be­ro a man­ca­re – 22mila da subi­to — rap­pre­sen­ta­no un peri­co­lo rea­le e imme­dia­to per assi­sten­za, ser­vi­zi e soprat­tut­to pazien­ti: il siste­ma non fun­zio­na sen­za infer­mie­ri e con 76mila in meno è al col­las­so annun­cia­to”.

“Il rap­por­to nume­ri­co infer­mie­ri pazien­ti era già ai limi­ti del rischio pri­ma di ‘quo­ta 100’ – spie­ga Toni­no Ace­ti, por­ta­vo­ce FNOPI – ma ora con que­sta ulte­rio­re emor­ra­gia di pro­fes­sio­ni­sti la situa­zio­ne si aggra­va. Se stu­di inter­na­zio­na­li, Oms e Ocse han­no spie­ga­to ampia­men­te che ridu­cen­do il nume­ro di pazien­ti assi­sti­ti da un infer­mie­re (il nume­ro idea­le per abbat­te­re la mor­ta­li­tà del 20% sareb­be 1:6) l’assistenza miglio­ra la sua qua­li­tà e si ridu­ce il rischio, ora con la fuo­riu­sci­ta di oltre 20mila infer­mie­ri i nume­ri sal­go­no. In alcu­ne Regio­ni, quel­le più col­pi­te dai pia­ni di rien­tro e quin­di dal bloc­co del turn over, il rap­por­to sale alle stel­le: in Cam­pa­nia ad esem­pio, se con la caren­za di oltre 50mila infer­mie­ri il rap­por­to era già 1:17, ora si rischia di sfio­ra­re l’1:19–20. Inol­tre, più del 36% del­le nuo­ve fuo­riu­sci­te dal siste­ma avver­ran­no nel­le Regio­ni in pia­no di rien­tro, già gra­ve­men­te col­pi­te dal bloc­co del turn over e il 61% del­le nuo­ve caren­ze è nel­le Regio­ni che dal nuo­vo siste­ma di moni­to­rag­gio del Livel­li essen­zia­li di assi­sten­za risul­ta­no ina­dem­pien­ti. Il com­bi­na­to dispo­sto tra l’attuazione di ‘Quo­ta 100’, il man­ca­to supe­ra­men­to del tet­to di spe­sa per il per­so­na­le sani­ta­rio e il bloc­co del tur­no­ver, rischia di esse­re la for­mu­la per­fet­ta per “man­da­re in pen­sio­ne” anche il Ser­vi­zio sani­ta­rio pub­bli­co. Se non si adot­te­ran­no imme­dia­te e pro­fon­de con­tro­mi­su­re a col­las­sa­re sem­pre di più saran­no i Livel­li essen­zia­li di assi­sten­za già in for­te dif­fi­col­tà e si raf­for­ze­ran­no le disu­gua­glian­ze. Aumen­te­ran­no le liste di atte­sa e le dif­fi­col­tà di acces­so alle cure da par­te del­la popo­la­zio­ne soprat­tut­to del­le Regio­ni in Pia­no di rien­tro, aumen­te­rà la con­se­guen­te neces­si­tà di ricor­re­re al pri­va­to maga­ri uti­liz­zan­do le risor­se deri­van­ti dal red­di­to di cit­ta­di­nan­za, per chi lo pren­de­rà. Ora ser­vo­no sen­so di respon­sa­bi­li­tà e azio­ni con­cre­te per far fron­te all’emorragia di per­so­na­le che si rea­liz­ze­rà nel nostro Ssn”.

‘Quo­ta 100’ da fine 2018 è sta­ta teo­ri­ca­men­te rag­giun­ta da  75.000 infer­mie­ri, il 28% di quel­li dipen­den­ti dal Ssn (ma nei pros­si­mi anni sen­za sbloc­chi del turn over la cifra è desti­na­ta dra­sti­ca­men­te a sali­re ben oltre le 100mila uni­tà e in un trien­nio si potreb­be supe­ra­re quo­ta 130mila), sia per­ché la pro­fes­sio­ne infer­mie­ri­sti­ca ini­zia pre­sto (la lau­rea abi­li­tan­te è quel­la trien­na­le) e quin­di si cumu­la­no più anni di ser­vi­zio, sia per­ché i bloc­chi del turn over ormai decen­na­li han­no innal­za­to l’età del­la cate­go­ria che tra i dipen­den­ti rag­giun­ge una media di 53 anni, con pun­te fino a 55,9 in Cam­pa­nia, dove il bloc­co del turn over è più duro per ragio­ni eco­no­mi­che, e situa­zio­ni più leg­ge­re in Tren­ti­no Alto Adi­ge con la media di età Ssn di 49,4 anni (le Regio­ni a sta­tu­to spe­cia­le non sono sot­to­po­ste ai vin­co­li del bloc­co del turn over).

Ovvia­men­te non tut­ti opte­ran­no per “Quo­ta 100”: si può con­si­de­ra­re che data la lun­ga per­ma­nen­za in ser­vi­zio e gli sti­pen­di media­men­te non alti (nel Ssn sono in media di 31–32mila euro/anno), cir­ca il 30% medio di chi pos­sie­de i requi­si­ti scel­ga que­sta pos­si­bi­li­tà. Si trat­ta quin­di di 22.360 infer­mie­ri che potreb­be­ro a bre­ve – da subi­to: in un solo anno — abban­do­na­re il ser­vi­zio con un dan­no for­tis­si­mo per l’assistenza, aggiun­gen­do­si ai cir­ca 11.500 che han­no rag­giun­to il limi­te di età per la pen­sio­ne.

Oltre a som­mar­si alla caren­za ormai appu­ra­ta di pro­fes­sio­ni­sti infer­mie­ri cal­co­la­ta tra 51–53mila uni­tà, por­tan­do il tota­le a cir­ca 75 mila uni­tà (sen­za con­ta­re i pen­sio­nan­di natu­ra­li che sareb­be­ro comun­que sta­ti pre­sen­ti), gli infer­mie­ri mag­gior­men­te inte­res­sa­ti da “Quo­ta 100” sono evi­den­te­men­te quel­li con età lavo­ra­ti­ve mag­gio­ri e, quin­di, con mag­gio­re espe­rien­za e sono anco­ra quel­li che le azien­de invia­no di pre­fe­ren­za sul ter­ri­to­rio per man­te­ne­re ad alti livel­li il rap­por­to diret­to uma­no e cli­ni­co con il pazien­te, per un’assistenza domi­ci­lia­re già scar­sa di per se, ma che ora rischia una cri­si irre­ver­si­bi­le.

 

Gli effet­ti sti­ma­ti di “Quo­ta 100” sugli infer­mie­ri dipen­den­ti *
Regio­ni Quan­ti han­no rag­giun­to
il limi­te natu­ra­le di età
a fine 2018
Quan­ti lo rag­giun­go­no con “Quo­ta 100” ** Quan­ti potreb­be­ro usu­frui­re del­l’a­ge­vo­la­zio­ne (media del 30%)
ABRUZZO                            431                               904                                    271  
BASILICATA                            180                            1.937                                    581  
CALABRIA                            736                            4.835                                1.451  
CAMPANIA                         1.428                            5.922                                1.777  
EMILIA ROMAGNA                            536                            4.151                                1.245  
FRIULI VENEZIA GIULIA                            200                            5.210                                1.563  
LAZIO                         1.215                            3.517                                1.055  
LIGURIA                            331                            8.363                                2.509  
LOMBARDIA                            811                            4.983                                1.495  
MARCHE                            208                               719                                    216  
MOLISE                            129                            4.111                                1.233  
PIEMONTE                            533                            2.417                                    725  
PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO                               60                               798                                    239  
PROVINCIA AUTONOMA TRENTO                               56                            3.310                                    993  
PUGLIA                         1.090                            2.726                                    818  
SARDEGNA                            630                            4.605                                1.382  
SICILIA                         1.474                            6.139                                1.842  
TOSCANA                            800                            2.246                                    674  
UMBRIA                            216                               375                                    113  
VALLE D’AOSTA                               19                            4.562                                1.369  
VENETO                            484                            2.702                                    811  
Tota­le                      11.567                         74.532                              22.360  
* Valo­ri cal­co­la­ti in base al mix età ana­gra­fi­ca-anzia­ni­tà lavo­ra­ti­va a fine 2018
** Oltre quel­li che han­no rag­giun­to natu­ral­men­te il limi­te di età
Fon­te: ela­bo­ra­zio­ne Cen­tro stu­di FNOPI su dati Con­to Annua­le e Albo
   
La caren­za tota­le di infer­mie­ri per Regio­ne  
Regio­ni Caren­za infer­mie­ri Caren­za ulte­rio­re per ‘Quo­ta 100’ Caren­za tota­le infer­mie­ri  
ABRUZZO                        2.069   271                  2.340    
BASILICATA                            557   581                  1.138    
CALABRIA                        4.024   1.451                  5.475    
CAMPANIA                        8.937   1.777                10.714    
EMILIA ROMAGNA                            735   1.245                  1.980    
FRIULI VENEZIA GIULIA                            175   1.563                  1.738    
LAZIO                        3.013   1.055                  4.068    
LIGURIA                        1.046   2.509                  3.555    
LOMBARDIA                        4.724   1.495                  6.219    
MARCHE                            616   216                     832    
MOLISE - 1.233                  1.233    
PIEMONTE                        3.795   725                 4.520    
PROVINCIA AUTONOMA BOLZANO - 239                     239    
PROVINCIA AUTONOMA TRENTO                            253   993                  1.246    
PUGLIA                        3.931   818                  4.749    
SARDEGNA                        4.540   1.382                  5.922    
SICILIA                        9.755   1.842                11.597    
TOSCANA                        2.955   674                  3.629    
UMBRIA                        1.313   113                  1.426    
VALLE D’AOSTA                            266   1.369                  1.635    
VENETO                            995   811                  1.806    
Caren­za tota­le                      53.699   22.360                76.059    
Nota: In Emi­lia-Roma­gna, Friu­li-Vene­zia Giu­lia e Vene­to la caren­za è rife­ri­ta solo ad alcu­ne azien­de, in media le Regio­ni han­no il rap­por­to in ordi­ne  
Fon­te: ela­bo­ra­zio­ne Cen­tro stu­di FNOPI su dati Con­to Annua­le e Albo  
               

 

L’e­tà media degli infer­mie­ri dipen­den­ti e degli iscrit­ti all’al­bo
Regio­ni Età media iscrit­ti all’Albo Età media Ssn
(dipen­den­ti) 2018
Diff Ssn/albo
Cam­pa­nia                 46,1                  55,9                   9,8  
Lazio                 45,8                  54,6                   8,8  
Puglia                 45,8                  54,3                   8,5  
Moli­se                 45,7                  54,2                   8,4  
Basi­li­ca­ta                 44,2                  52,5                   8,3  
Abruz­zo                 46,5                  54,3                   7,8  
Cala­bria                 47,1                  54,5                   7,4  
Mar­che                 45,7                  53,0                   7,3  
Val­le d’Ao­sta                 45,7                  52,7                   7,0  
Sici­lia                 47,8                   54,7                   6,9  
Tota­le com­ples­si­vo                 47,1                  53,0                   5,9  
Sar­de­gna                 48,6                  54,0                   5,4  
Umbria                 47,0                  52,0                   5,1  
Pie­mon­te                 46,9                  51,9                   5,0  
Vene­to                 47,3                  52,2                   4,8  
Tosca­na                 48,2                  52,7                   4,5  
Ligu­ria                 49,1                  53,2                   4,1  
Lom­bar­dia                 47,6                  51,6                   4,0  
Emi­lia-Roma­gna                 48,3                  52,2                   3,9  
Tren­ti­no-Alto Adi­ge                 46,5                  49,4                   2,9  
Friu­li-Vene­zia Giu­lia                 49,2                  51,6                   2,4  
Fon­te: ela­bo­ra­zio­ne Cen­tro stu­di FNOPI su dati Con­to Annua­le e Albo

 

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