Nuovi fondi per gli asili nido dei comuni siciliani. Il governo regionale mette a disposizione…
Sicilia: 2,3 milioni per produrre energia dagli scarti
05/03/2019Questo articolo è stato letto 1115 volte!
Trasformare e commercializzare gli scarti delle lavorazioni agricole per produrre energia.
Lo prevede un bando emanato dalla Regione Siciliana nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2014–2020. Obiettivo: sostenere progetti di cooperazione di filiera per la fornitura di biomassa, con benefici per l’ambiente dovuti alla riduzione delle emissioni.
«Questa Misura — spiega il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci — non solo preserva il paesaggio e le sue bellezze, ma serve a contrastare il fenomeno dell’abbandono di sempre più ampie porzioni di territorio in aree vocate alla coltivazione, fornendo un valido sostegno ai nostri agricoltori».
Il bando prevede che possano partecipare imprese agricole — singole o associate – agroalimentari e forestali riunite in gruppi di cooperazione per promuovere e condividere lo scambio di competenze e di esperienze nel settore. Il sostegno finanziario è concesso in forma di contributo in conto capitale ed è pari al 100 per cento dei costi ammissibili sino a un importo massimo di centomila euro per beneficiario, nel caso di progetto con durata biennale, e di cinquantamila euro se il progetto ha durata annuale.
«L’autoprovvigionamento energetico e l’integrazione del reddito attraverso il virtuoso utilizzo di ciò che diviene scarto o rifiuto — aggiunge l’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera — costituiscono una nuova frontiera della moderna agricoltura che punta su sostenibilità, innovazione ed economia circolare».
Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale Sian di Agea dal 18 marzo al 25 giugno 2019.
Link al bando: http://www.psrsicilia.it/Misure/16/BANDO_sottomisura%2016.6.pdf
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.