Grottaferrata: il TAR dà ragione al Comune su Pratone

Grottaferrata: il TAR dà ragione al Comune su Pratone

01/03/2019 0 Di Daniele Priori

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URBANISTICA, IL TAR DÀ RAGIONE AL COMUNE:  LEGITTIMI I DUBBI DELL’AMMINISTRAZIONE SUI 36MILA METRI CUBI DA REALIZZARE IN ZONA PRATONE

Il pro­get­to ini­zial­men­te bene­fi­cia­rio di per­mes­so a costrui­re con­ven­zio­na­to tor­na al vaglio del­la giun­ta.

Il Tar del Lazio ha rite­nu­to pie­na­men­te legit­ti­mi i dub­bi espres­si dal Comu­ne di Grot­ta­fer­ra­ta sul­la sus­si­sten­za del­le con­di­zio­ni per l’u­ti­liz­zo del per­mes­so di costrui­re con­ven­zio­na­to richie­sto dal­le socie­tà Immol srl e Si.Mo.Ge. srl, pro­po­nen­ti di un pro­get­to di edi­fi­ca­zio­ne da cir­ca 36mila metri cubi da rea­liz­za­re in zona Pra­to­ne. 

La que­stio­ne tor­ne­rà così al vaglio del­la Giun­ta comu­na­le che nei pros­si­mi gior­ni si deter­mi­ne­rà (in appli­ca­zio­ne del­l’art. 1ter del­la L.R. Lazio n° 36/1987) adot­tan­do una spe­ci­fi­ca Deli­be­ra­zio­ne sul­la pos­si­bi­li­tà o meno che in un’area sog­get­ta a Pia­no Par­ti­co­la­reg­gia­to — qua­le è quel­la ogget­to del­la pro­po­sta di inter­ven­to — pos­sa­no esse­re rea­liz­za­te cuba­tu­re con uno stru­men­to di pia­ni­fi­ca­zio­ne attua­ti­va sem­pli­fi­ca­to come il per­mes­so di costrui­re con­ven­zio­na­to (ex art. 28bis del D.P.R. 380/2001).

Sono due in tal sen­so i pro­nun­cia­men­ti del Tar del Lazio che con Ordi­nan­za n° 01075/2019 emes­sa il 13 feb­bra­io 2019 e poi con una sen­ten­za del 22 feb­bra­io scor­so si è espres­so a favo­re dell’Amministrazione grot­ta­fer­ra­te­se in meri­to ai ricor­si che Immol srl e Si.Mo.Ge. srl ave­va­no inten­ta­to con­tro l’Ente con l’obiettivo di ren­de­re nul­lo l’approfondimento istrut­to­rio svol­to dal­l’Uf­fi­cio Tec­ni­co Comu­na­le nel luglio 2018 sul­l’i­ter segui­to nel­l’a­do­zio­ne del­la Deter­mi­na­zio­ne diri­gen­zia­le n° 319/2017, rico­no­scen­do la fon­da­tez­za del­le attua­li argo­men­ta­zio­ni e dedu­zio­ni del Comu­ne.

I giu­di­ci ammi­ni­stra­ti­vi con l’ordinanza del 13 feb­bra­io scor­so han­no anzi­tut­to con­fer­ma­to la cor­ret­tez­za del­l’o­pe­ra­to del­l’Uf­fi­cio Tec­ni­co Comu­na­le che ha inte­so, con l’ap­pro­fon­di­men­to istrut­to­rio prot. 28852 del 26/7/2018 ogget­to del ricor­so respin­to, for­ni­re alla Giun­ta comu­na­le, qua­le Orga­no com­pe­ten­te ad accer­ta­re la sus­si­sten­za del­le con­di­zio­ni per l’u­ti­liz­zo del per­mes­so di costrui­re con­ven­zio­na­to, aggiun­ti­vi ele­men­ti di natu­ra tec­ni­ca fun­zio­na­li a chia­ri­re un qua­dro di rife­ri­men­to il più pos­si­bi­le esau­sti­vo pro­pe­deu­ti­ca­men­te all’a­do­zio­ne del prov­ve­di­men­to fina­le.

Con­te­stual­men­te, in que­ste ore, è giun­ta comu­ni­ca­zio­ne del­la sen­ten­za emes­sa lo scor­so 22 feb­bra­io dal­la Secon­da Sezio­ne Qua­ter del Tar del Lazio che si è pro­nun­cia­ta su un altro ricor­so del­lo stes­so grup­po che chie­de­va l’accertamento dell’ ille­git­ti­mi­tà del silen­zio for­ma­to­si sull’accordo pro­ce­di­men­ta­le sot­to­scrit­to in data 10.3.2017 e appro­va­to con Deter­mi­na­zio­ne diri­gen­zia­le n. 319 del 15.05.2017.

Il Tar in tal sen­so ha nuo­va­men­te dato ragio­ne al Comu­ne pro­prio con­si­de­ran­do la con­se­quen­zia­li­tà del­le azio­ni dell’Amministrazione rela­ti­va­men­te a un mede­si­mo argo­men­to.

“Sic­ché l’attuale pen­den­za dei ricor­si sud­det­ti — si leg­ge nel­la sen­ten­za — evi­den­zia che il qua­dro giu­ri­di­co e fat­tua­le, da cui le ricor­ren­ti pre­ten­de­reb­be­ro di rica­va­re la fon­te di un’ atti­vi­tà obbli­ga­to­ria a cari­co dell’Amministrazione è tutt’altro che cer­to e con­so­li­da­to. Per­tan­to, la man­can­za di un qua­dro defi­ni­to degli obbli­ghi sus­si­sten­ti a cari­co del Comu­ne non con­sen­te di accer­ta­re alcu­na ille­git­ti­mi­tà del pre­te­so silen­zio dell’Amministrazione con riguar­do alla man­ca­ta ado­zio­ne dei per­mes­si di costrui­re con­ven­zio­na­ti, non essen­do enu­clea­bi­le allo sta­to il con­te­nu­to dell’obbligo giu­ri­di­co gra­van­te sul­la par­te pub­bli­ca”. 

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