Chiusa la strada del Kafaro a Pantelleria per una frana. La segnalazione dai nostri lettori.…
Censimento del Giardino Pantesco per preservare l’unicità di Pantelleria
18/02/2019Questo articolo è stato letto 2516 volte!
A Villa Necchi a Milano, in occasione dell’appuntamento annuale con la grande mostra mercato dedicata ai frutti simbolo del Mediterraneo, “Il Giardino Pantesco Donnafugata di Pantelleria” è stato protagonista di un prestigioso momento di confronto a cui hanno preso parte Josè Rallo, proprietaria dell’azienda vinicola Donnafugata; il Presidente del Parco Nazionale Isola di Pantelleria, Salvatore Gabriele, Giuseppe Barbera, il prof. di Colture Arboree dell’Università di Palermo.
Nella due giorni dedicata all’universo degli agrumi l’unicità di Pantelleria è spiccata con la presenza di questa progettazione costruita secoli fa e tramandata da generazione a generazione, nel segno della Biodiversità. “Il Giardino Pantesco è fra le Unicità dell’isola che il nostro Uomo Pantesco, nei secoli, ha saputo progettare ed edificare – ha detto Salvatore Gabriele nel suo intervento — Un’opera unica con il Suo Albero di Agrumi, valorizzata dal FAI e DonnaFugata che hanno saputo portare alla luce l’importanza di questo monumento. Il nostro compito, ora, è salvaguardare quest’opera, tramandarla alle nuove generazioni come cultura del sapere e delle buone pratiche agricole e ambientali”.
A Milano, Gabriele ha pertanto presentato l’attività che sarà avviata nel 2020, con il progetto di censimento di valorizzazione del “jardino” per riscoprire l’identità del territorio e assolvere ad uno dei principali compiti del Parco Nazionale, ovvero preservare questa biodiversità che l’uomo ha voluto costruire, fra le unicità dell’ isola.
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.