Verona: operazione ‘Terry’ dell’Arma contro la Cosca Grande Aracri

Verona: operazione ‘Terry’ dell’Arma contro la Cosca Grande Aracri

12/02/2019 0 Di Redazione

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Que­sta mat­ti­na i Cara­bi­nie­ri del ROS, sup­por­ta­ti dai Coman­di Pro­vin­cia­li di Vero­na, Vene­zia, Vicen­za, Tre­vi­so, Anco­na, Geno­va e Cro­to­ne e l’impiego dei Nuclei Eli­cot­te­ri di Bol­za­no e Bel­lu­no e del­le Uni­tà Cino­fi­li di Pado­va, han­no ese­gui­to 20 per­qui­si­zio­ni e 7 prov­ve­di­men­ti cau­te­la­ri (5 in car­ce­re e 2 ai domi­ci­lia­ri) a cari­co di 15 per­so­ne, inda­ga­te a vario tito­lo per i rea­ti di estor­sio­ne, vio­len­za o minac­cia per costrin­ge­re a com­met­te­re un rea­to, tra­sfe­ri­men­to frau­do­len­to di valo­ri, resi­sten­za a P.U., incen­dio, minac­cia, ten­ta­ta fro­de pro­ces­sua­le, aggra­va­ti dall’essere in alcu­ni casi sta­ti com­mes­si avva­len­do­si del­le “moda­li­tà mafio­se” di cui all’art.416 bis n.1 C.P..

Le inda­gi­ni, avvia­te con la Dire­zio­ne Distret­tua­le Anti­ma­fia ed Anti­ter­ro­ri­smo di Vene­zia e con­dot­te dal R.O.S., si sono indi­riz­za­te nei con­fron­ti dei com­po­nen­ti del­la fami­glia cutre­se dei MULTARI, lega­ta alla cosca di Gran­de Ara­cri Nico­li­no e com­po­sta dai fra­tel­li Dome­ni­co, Car­mi­ne e For­tu­na­to, non­ché da Anto­nio e Alber­to, figli di Dome­ni­co, da anni respon­sa­bi­le di gra­vi con­dot­te ille­ci­te com­mes­se, con la com­pli­ci­tà di sog­get­ti resi­den­ti nel­le pro­vin­ce di Cro­to­ne e Vene­zia, con l’aggravante del “meto­do mafio­so”.

Le inda­gi­ni han­no potu­to iden­ti­fi­ca­re nume­ro­se con­dot­te ille­ci­te tra le qua­li, oltre alle estor­sio­ni in dan­no di alcu­ni impren­di­to­ri Vene­ti, l’incendio di uno yacht com­mes­so nel 2015 men­tre si tro­va­va ormeg­gia­to nel por­to di Alghe­ro (SS). Il natan­te, ogget­to di con­ten­zio­so con l’acquirente a cau­sa di gra­vi vizi strut­tu­ra­li accer­ta­ti da quest’ultimo, dove­va esse­re distrut­to per non con­sen­ti­re l’esecuzione del­le peri­zie. Dopo un ten­ta­ti­vo che ave­va solo par­zial­men­te incen­dia­to l’imbarcazione, l’intervento dei Cara­bi­nie­ri del ROS ave­va impe­di­to la rei­te­ra­zio­ne del rea­to.

Ben­ché il MULTARI Dome­ni­co aves­se subi­to la misu­ra di pre­ven­zio­ne patri­mo­nia­le del seque­stro dei beni, era riu­sci­to ad impe­di­re il per­fe­zio­na­men­to del­la pro­ce­du­ra di ven­di­ta all’asta degli immo­bi­li seque­stra­ti attra­ver­so con­trat­ti simu­la­ti di ven­di­ta a pre­sta­no­mi e con minac­ce e vio­len­ze in dan­no dei Pub­bli­ci Uffi­cia­li che, in più occa­sio­ni, si reca­va­no pres­so le abi­ta­zio­ni dei MULTARI, per le qua­li era sta­ta sta­bi­li­ta la ven­di­ta all’asta da par­te del Tri­bu­na­le Civi­le di Vero­na, nel ten­ta­ti­vo di far desi­ste­re even­tua­li par­ti inte­res­sa­te all’acquisto degli immo­bi­li dopo aver­li visio­na­ti, con la con­se­guen­za che le aste anda­va­no deser­te e gli immo­bi­li acqui­sta­ti a prez­zi estre­ma­men­te van­tag­gio­si da pre­sta­no­me degli stes­si MULTARI. 

L’operazione “Ter­ry” ha con­sen­ti­to di accer­ta­re, per la pri­ma vol­ta da un pun­to di vista giu­di­zia­rio, la pre­sen­za in Vene­to di un grup­po cri­mi­na­le di ori­gi­ne cala­bre­se, lega­to da vin­co­li fami­lia­ri, radi­ca­to­si in Vene­to e respon­sa­bi­le di gra­vi rea­ti, com­mes­si con le moda­li­tà tipi­ca­men­te mafio­se. Al con­tem­po, ha pure con­sen­ti­to di con­sta­ta­re che impren­di­to­ri e comu­ni cit­ta­di­ni, pie­na­men­te con­sa­pe­vo­li del­lo spes­so­re cri­mi­na­le di MULTARI Dome­ni­co, che se ne van­ta­va pub­bli­ca­men­te al fine di otte­ne­re il com­ple­to assog­get­ta­men­to psi­co­lo­gi­co dei suoi inter­lo­cu­to­ri, a lui si rivol­ge­va­no per risol­ve­re ogni tipo di pro­ble­ma­ti­ca eco­no­mi­ca e pri­va­ta, pre­fe­ren­do­lo agli appa­ra­ti sta­ta­li.

 

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