Welfare, il Consiglio approva il Piano sociale regionale. Ognibene: “Prendiamoci cura degli ultimi”

Welfare, il Consiglio approva il Piano sociale regionale. Ognibene: “Prendiamoci cura degli ultimi”

24/01/2019 0 Di Redazione

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Voto favorevole di tutti i gruppi di centro sinistra, astenuti quelli di opposizione. Ognibene (Leu): ‘330 milioni contro le disuguaglianze’

Il Con­si­glio regio­na­le del Lazio ha appro­va­to oggi a mag­gio­ran­za, con l’astensione dei grup­pi con­si­lia­ri di oppo­si­zio­ne, il Pia­no socia­le regio­na­le, deno­mi­na­to “Pren­der­si cura, un bene comu­ne”, la pro­po­sta di deli­be­ra­zio­ne con­si­lia­re n. 12 del 4 giu­gno 2018. Il voto fina­le è arri­va­to al ter­mi­ne del­la secon­da sedu­ta dedi­ca­ta all’esame del prov­ve­di­men­to, dopo quel­la del 16 gen­na­io, in cui lo stes­so era sta­to illu­stra­to dall’assessora regio­na­le alle Poli­ti­che socia­li e wel­fa­re, Ales­san­dra Tron­ca­rel­li, e in cui l’Aula ave­va già appro­va­to nume­ro­si emen­da­men­ti dopo la discus­sio­ne gene­ra­le.

Il Pia­no socia­le è sta­to redat­to in base alle dispo­si­zio­ni del­la leg­ge regio­na­le 11/2016, “Siste­ma inte­gra­to dei beni e dei ser­vi­zi socia­li del­la Regio­ne Lazio” e par­ten­do da quel­lo adot­ta­to dal­la Giun­ta regio­na­le nel­la scor­sa legi­sla­tu­ra (il 26 apri­le 2017). Pun­to cen­tra­le del prov­ve­di­men­to, come spie­ga­to dall’assessore e da tan­ti con­si­glie­ri regio­na­li inter­ve­nu­ti nel cor­so del dibat­ti­to, è l’attenzione e la cura per la per­so­na che si affac­cia alle pre­sta­zio­ni socia­li e tito­la­re di spe­ci­fi­ci dirit­ti. In que­sto sen­so, ven­go­no defi­ni­ti i vari inter­ven­ti pre­vi­sti. Tra que­sti: il soste­gno alla geni­to­ria­li­tà, innan­zi tut­to con l’abbattimento del­le ret­te degli asi­li nido; la co-pro­get­tua­li­tà con le azien­de del Ter­zo set­to­re; il raf­for­za­men­to del­le poli­ti­che gio­va­ni­li; il poten­zia­men­to dei Pun­ti uni­ci di acces­so (Pua) alle pre­sta­zio­ni socio-sani­ta­rie e del­la gover­nan­ce del siste­ma inte­gra­to; la prio­ri­tà data all’assistenza domi­ci­lia­re, anche attra­ver­so il cosid­det­to care­gi­ver, vale a dire il fami­lia­re che assi­ste un con­giun­to amma­la­to e/o disa­bi­le.

Tra i 13 emen­da­men­ti appro­va­ti oggi (44 in tota­le tra le due sedu­te), uno è sta­to pre­sen­ta­to dal­la Giun­ta regio­na­le, su richie­sta del grup­po Movi­men­to 5 stel­le, per aggior­na­re la par­te intro­dut­ti­va del Pia­no alla luce del­le nuo­ve nor­me nazio­na­li sul cosid­det­to red­di­to di cit­ta­di­nan­za, facen­do sal­vi gli inter­ven­ti e i ser­vi­zi già iden­ti­fi­ca­ti come livel­li essen­zia­li in rife­ri­men­to al REI, il red­di­to di inclu­sio­ne pre­vi­sto dal decre­to legi­sla­ti­vo 15 set­tem­bre 2017, n. 147.

Per quan­to riguar­da le risor­se finan­zia­rie per l’attuazione del Pia­no, nei gior­ni scor­si, pri­ma dell’esame dell’Aula e pri­ma del via libe­ra in Com­mis­sio­ne Sani­tà, poli­ti­che socia­li, inte­gra­zio­ne socio­sa­ni­ta­ria, wel­fa­re, con un emen­da­men­to appro­va­to in com­mis­sio­ne Bilan­cio era­no sta­ti stan­zia­ti 550 milio­ni di euro per il trien­nio 2019–2021, oltre a 132 milio­ni di fon­di euro­pei del Por Fse.

Il com­men­to del Con­si­glie­re Regio­na­le Danie­le Ogni­be­ne non può esse­re che di sod­di­sfa­zio­ne: “Anche oggi abbia­mo dato una rispo­sta con­cre­ta, tan­gi­bi­le, alle per­so­ne che vivo­no nel­la nostra regio­ne.

Il Con­si­glio Regio­na­le del Lazio ha deli­be­ra­to il Pia­no Socia­le deno­mi­na­to “Pren­der­si cura, un bene comu­ne”: inter­ven­ti per l’in­fan­zia, i mino­ri, per gli asi­li nido, per la disa­bi­li­tà, per gli anzia­ni, per i sog­get­ti a rischio di esclu­sio­ne socia­le, per le fami­glie, per il dirit­to alla casa, per la pro­gram­ma­zio­ne e gestio­ne del­la rete dei ser­vi­zi socio­sa­ni­ta­ri e socia­li, oltre che per la coo­pe­ra­zio­ne e asso­cia­zio­ni­smo.

Non sono chiac­chie­re, non è qual­co­sa che fare­mo in futu­ro: oggi abbia­mo mes­so in cam­po con­tro le dise­gua­glian­ze più di 330 milio­ni ai qua­li se ne aggiun­ge­ran­no altri 64 finan­zia­ti dal­lo sta­to.

Un Wel­fa­re che si pren­de cura degli ulti­mi, di chi ne ha più biso­gno è un siste­ma sano che garan­ti­sce digni­tà.

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