IN ARRIVO CONTRIBUTI POST ALLUVIONE, SICILIA CHIEDE RISORSE A UE

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24/01/2019 0 Di Redazione

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Arri­va­no i con­tri­bu­ti per i nuclei fami­lia­ri la cui abi­ta­zio­ne è sta­ta com­pro­mes­sa dal­le allu­vio­ni che in Sici­lia si sono regi­stra­te tra la metà di otto­bre e i pri­mi di novem­bre. Sul sito del­la Pro­te­zio­ne civi­le regio­na­le è sta­ta pub­bli­ca­ta la diret­ti­va che sta­bi­li­sce i cri­te­ri per l’as­se­gna­zio­ne del­le risor­se e la rela­ti­va modu­li­sti­ca per richie­der­le. Le doman­de per la con­ces­sio­ne del con­tri­bu­to, desti­na­to a copri­re anche i dan­ni subi­ti dal­le atti­vi­tà eco­no­mi­che e pro­dut­ti­ve, dovran­no esse­re avan­za­te ai Comu­ni di appar­te­nen­za entro tren­ta gior­ni. «Stia­mo vigi­lan­do — affer­ma il pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na Nel­lo Musu­me­ci — sul rispet­to di tem­pi stret­ti».
Le som­me neces­sa­rie ver­ran­no pre­le­va­te dal bud­get stan­zia­to dal­la Pro­te­zio­ne civi­le e che ammon­ta a cir­ca sei milio­ni e mez­zo. Così come è indi­ca­to nel­la diret­ti­va, per i dan­ni subi­ti dal­le abi­ta­zio­ni si potrà acce­de­re a un mas­si­mo di cin­que­mi­la euro, men­tre per fare imme­dia­ta­men­te ripar­ti­re le azien­de potrà esse­re ero­ga­ta una quo­ta mas­si­ma di ven­ti­mi­la euro.
Per l’I­so­la, quel­lo a caval­lo tra otto­bre e novem­bre del­lo scor­so anno, è sta­to il perio­do più pio­vo­so del­l’ul­ti­mo tren­ten­nio, capa­ce di pro­vo­ca­re 13 vit­ti­me, ma anche l’e­son­da­zio­ne di fiu­mi e tor­ren­ti, feno­me­ni fra­no­si e smot­ta­men­ti, gra­vi dan­ni alla via­bi­li­tà urba­na ed extraur­ba­na, auto­stra­da­le e fer­ro­via­ria, non­ché alle infra­strut­tu­re pub­bli­che e a mol­ti edi­fi­ci pri­va­ti, alle reti di distri­bu­zio­ne del­le acque, alle reti fogna­rie e agli impian­ti di depu­ra­zio­ne. Coin­vol­ti oltre un milio­ne e otto­cen­to­mi­la abi­tan­ti.
Il Dipar­ti­men­to del­la Pro­te­zio­ne civi­le regio­na­le, gui­da­to da Calo­ge­ro Foti, nel­la qua­li­tà di com­mis­sa­rio del Gover­no nazio­na­le, ha defi­ni­to il Pia­no degli inter­ven­ti, ese­guen­do una rico­gni­zio­ne del­le som­me già spe­se — cir­ca set­te milio­ni di euro — e quan­ti­fi­can­do in 680 milio­ni di euro quel­le neces­sa­rie per ridur­re il rischio resi­duo e inter­ve­ni­re su strut­tu­re pub­bli­che e pri­va­te.
«Ades­so — sot­to­li­nea il gover­na­to­re del­la Sici­lia — abbia­mo una foto­gra­fia niti­da del fab­bi­so­gno eco­no­mi­co desti­na­to a ripri­sti­na­re con­di­zio­ni di sicu­rez­za e di nor­ma­li­tà in ogni zona col­pi­ta. L’au­spi­cio è che alme­no un ter­zo di que­ste risor­se ci pos­sa esse­re rico­no­sciu­to da Bru­xel­les, a cui abbia­mo inol­tra­to imme­dia­ta­men­te un det­ta­glia­to rap­por­to con l’o­biet­ti­vo di acce­de­re, per la pri­ma vol­ta, al Fon­do di soli­da­rie­tà del­l’U­nio­ne euro­pea. Un’at­ten­zio­ne che cre­dia­mo di meri­ta­re alla luce degli even­ti meteo­ro­lo­gi­ci dav­ve­ro straor­di­na­ri che han­no let­te­ral­men­te scon­vol­to l’I­so­la in tut­ta la sua inte­rez­za».

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