Nettuno: la rievocazione dello sbarco al revisionista filo-nazista Cappellari. Le reazioni

Nettuno: la rievocazione dello sbarco al revisionista filo-nazista Cappellari. Le reazioni

22/01/2019 0 Di Redazione

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Affidata al negazionista e revisionista storico Pietro Cappellari l’organizzazione della rievocazione storica dello Sbarco degli Alleati. Le reazioni della comunità, della politica e delle associazioni.

di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Net­tu­no, dopo il com­mis­sa­ria­men­to a segui­to del­la pre­ma­tu­ra cadu­ta del sin­da­co gril­li­no, fa di nuo­vo par­la­re di sé nega­ti­va­men­te a cau­sa del­la deci­sio­ne del Com­mis­sa­rio Pre­fet­ti­zio di affi­da­re l’or­ga­niz­za­zio­ne del­la rie­vo­ca­zio­ne sto­ri­ca del­lo Sbar­co Allea­to ad un noto nega­zio­ni­sta e revi­sio­ni­sta, Pie­tro Cap­pel­la­ri.

Noto come ideo­lo­go neo­fa­sci­sta e ricer­ca­to­re per la Fon­da­zio­ne del­la repub­bli­ca Socia­le Ita­lia­na, in que­sti gior­ni si è anche fat­to foto­gra­fa­re alla rie­vo­ca­zio­ne di Anzio, davan­ti ad un pan­zer tede­sco con la dida­sca­lia: ‘Final­men­te i came­ra­ti ger­ma­ni­ci sono venu­ti a libe­rar­ci’. 

A que­sto per­so­nag­gio, per­lo­me­no poco appro­pria­to rispet­to all’e­ven­to, il Comu­ne di Net­tu­no, diret­to dal Com­mis­sa­rio Pre­fet­ti­zio, ha affi­da­to l’or­ga­niz­za­zio­ne del più impor­tan­te appun­ta­men­to sto­ri­co del­la cit­ta­di­na lazia­le.

Ovvia­men­te non sono man­ca­te le pre­se di posi­zio­ne con­tro que­sta deci­sio­ne: l’As­so­cia­zio­ne Net­tu­no Olim Anti­um, il PD, l’AN­PI e Nico­la Zin­ga­ret­ti sono tra i pri­mi ad espri­me­re con­tra­rie­tà.

L’associazione “Nettuno Olim Antium” prende le distanze da Cappellari

L’associazione Net­tu­no Olim Anti­um” espri­me fer­mo dis­sen­so rispet­to al con­te­nu­to dei post e a qual­si­vo­glia dichia­ra­zio­ni, foto e/o com­men­ti in rife­ri­men­to alla per­so­na di Pie­tro Cap­pel­la­ri, duran­te le cele­bra­zio­ni del 75° Sbar­co Allea­to. È un pen­sie­ro poli­ti­co o nostal­gi­co non con­di­vi­so che rischia di met­te­re in cat­ti­va luce l’operato del­la nostra asso­cia­zio­ne, ma soprat­tut­to un atto rile­van­te sia sul pia­no del­le cor­ret­te rela­zio­ni isti­tu­zio­na­li, sia sul pia­no del­le poten­zia­li riper­cus­sio­ni di imma­gi­ne ver­so l’esterno.

L’espressione di un impe­gno sul tema del­la cono­scen­za del­la nostra cit­tà e dei fat­ti sto­ri­ci real­men­te acca­du­ti a mez­zo di una gui­da ai luo­ghi del­lo sbar­co com­mis­sio­na­ta dall Uni­ver­si­tà Civi­ca di Net­tu­no è da rite­ner­si legit­ti­ma, dato che la stes­sa non è in alcun modo lesi­va nei con­fron­ti di nes­su­no sia in ambi­to poli­ti­co che in ambi­to pret­ta­men­te per­so­na­le. Men­tre ci rite­nia­mo total­men­te estra­nei ai fat­ti rispet­to alle azio­ni indi­vi­dua­li del sig. Cap­pel­la­ri, che non con­si­de­ra le riper­cus­sio­ni che le stes­se possono reca­re alla nostra asso­cia­zio­ne.

Per­tan­to, riba­den­do fer­ma­men­te la pro­pria distan­za da quan­to acca­du­to, dis­so­cian­do­si total­men­te da tali per­so­na­li posi­zio­ni, si dif­fi­da chiun­que dall’adombrare qual­si­vo­glia cor­re­la­zio­ne o acco­sta­men­to tra la nostra asso­cia­zio­ne e il sig. Pie­tro Cap­pel­la­ri.

Net­tu­no Olim Anti­um

PD NETTUNO: GRAVI, DELETERIE E ABERRANTI LE FRASI DI CAPPELLARI CONTRO GLI AMERICANI

Il PD di Net­tu­no tro­va gra­vi, dele­te­rie e aber­ran­ti le fra­si pub­bli­ca­te dal­lo “sto­ri­co” Pie­ro Cap­pel­la­ri. Net­tu­no e Anzio han­no visto, negli anni ’40, fiu­mi di san­gue scor­re­re sul­le stra­de del­la cit­tà. Sbef­feg­gia­re una mani­fe­sta­zio­ne così impor­tan­te, come quel­la del­la rie­vo­ca­zio­ne del­lo sbar­co, non è solo una man­can­za di rispet­to nei con­fron­ti di colo­ro che han­no sacri­fi­ca­to la loro vita per la demo­cra­zia e la liber­tà, ma è anche una man­can­za di rispet­to nei con­fron­ti dei cit­ta­di­ni net­tu­ne­si che han­no dovu­to assi­ste­re a que­sto scem­pio.
Sia­mo inol­tre vici­ni ai nostri fra­tel­li ame­ri­ca­ni e, da net­tu­ne­si demo­cra­ti­ci, pro­via­mo pro­fon­da ver­go­gna per gli insul­ti subi­ti dai nostri allea­ti che han­no com­bat­tu­to per la libe­ra­zio­ne dal nazi­fa­sci­smo.

PD Net­tu­no “Sez. Enri­co Ber­lin­guer”

ANPI: NON SI PUO’ AFFIDARE LA RIEVOCAZIONE DELLO SBARCO A CHI RIVENDICA LE LEGGI CHE HANNO PORTATO ALL’OLOCAUSTO

A cosa ser­ve la memo­ria sto­ri­ca? Per­ché si ricor­da­no gli avve­ni­men­ti del pas­sa­to? Per­ché è così impor­tan­te tra­smet­te­re la sto­ria del­la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le alle gio­va­ni gene­ra­zio­ni? Vi ponia­mo que­ste doman­de per­ché rite­nia­mo che quest’anno l’attenzione e la scru­po­lo­si­tà che meri­te­reb­be l’organizzazione del­le ini­zia­ti­ve lega­te alle com­me­mo­ra­zio­ni del­lo Sbar­co di Anzio e Net­tu­no sia­no venu­te meno.

La Secon­da Guer­ra Mon­dia­le, di cui quest’anno ricor­re l’ottantesimo anni­ver­sa­rio, ven­ne sca­te­na­ta dal Ter­zo Reich, dall’Italia Fasci­sta e dal Giap­po­ne. Ven­ne pro­get­ta­ta e pia­ni­fi­ca­ta. Le ideo­lo­gie fasci­ste ave­va­no nel­la loro essen­za la “poli­ti­ca di poten­za”, la qua­le si esple­ta­va attra­ver­so un nazio­na­li­smo aggres­si­vo basa­to sul­la “supe­rio­ri­tà” di alcu­ni popo­li rispet­to ad altri che a sua vol­ta pro­du­ce­va una pro­pen­sio­ne natu­ra­le per l’espansionismo ter­ri­to­ria­le.

Miglia­ia di cit­tà ven­ne­ro ridot­te in cene­re, fame e distru­zio­ne domi­na­va­no l’intera Euro­pa, milio­ni furo­no i mor­ti. Ci sem­bra dove­ro­sa que­sta pic­co­la intro­du­zio­ne per chia­ri­re ciò che i regi­mi fasci­sti pro­dus­se­ro nel mon­do.

Al loro inter­no i regi­mi si carat­te­riz­za­ro­no per le per­se­cu­zio­ni etni­che, raz­zia­li e poli­ti­che, per la man­can­za di liber­tà, per le depor­ta­zio­ni e gli ster­mi­ni di mas­sa, i qua­li rap­pre­sen­ta­ro­no la maca­bra attua­zio­ne del­le poli­ti­che di discri­mi­na­zio­ne per­se­gui­te negli anni che pre­ce­det­te­ro il con­flit­to.

Pri­ma ci furo­no le idee, poi la pro­pa­gan­da, poi l’istituzionalizzazione attra­ver­so la legi­sla­zio­ne, poi la rea­liz­za­zio­ne del­lo ster­mi­nio. Per com­bat­te­re que­sti regi­mi e met­te­re la paro­la fine alle loro poli­ti­che cri­mi­na­li si mobi­li­ta­ro­no, orga­niz­zan­do nei diver­si ter­ri­to­ri i movi­men­ti di resi­sten­za, cit­ta­di­ne e cit­ta­di­ni euro­pei, for­ze poli­ti­che anti­fa­sci­ste, sin­da­ca­ti, ex mili­ta­ri. Come sap­pia­mo, oltre ai movi­men­ti di resi­sten­za, con­tro il fasci­smo ita­lia­no, con­tro il nazi­smo tede­sco e con­tro l’imperialismo giap­po­ne­se, si mobi­li­ta­ro­no alcu­ne nazio­ni, le qua­li impe­gna­ro­no le pro­prie for­ze arma­te dall’Oceano Paci­fi­co all’Oceano Atlan­ti­co, dall’Europa fino ad alcu­ni ter­ri­to­ri dell’Africa e dell’Asia. Gui­da­ti da Sta­ti Uni­ti, Gran Bre­ta­gna e Unio­ne Sovie­ti­ca, gli Allea­ti scon­fis­se­ro i regi­mi fasci­sti. Gli ordi­na­men­ti demo­cra­ti­ci nati dopo la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le in Euro­pa, nati dal­la vit­to­ria sul nazi­fa­sci­smo, ven­ne­ro costrui­ti sui prin­ci­pi e sui valo­ri ispi­ra­to­ri del­la Guer­ra di Libe­ra­zio­ne.

In que­sto con­te­sto si inse­ri­sce lo Sbar­co Allea­to avve­nu­to nel nostro ter­ri­to­rio il 22 gen­na­io 1944. Per­ché avven­ne lo sbar­co? La rispo­sta la sap­pia­mo tut­ti: per libe­ra­re l’Italia dall’occupazione tede­sca e dal­la dit­ta­tu­ra fasci­sta (che nel frat­tem­po, scre­di­ta­ta dal popo­lo ita­lia­no e dai com­bat­ten­ti del­le for­ze arma­te, si era rior­ga­niz­za­ta nel­la RSI, sta­to fan­toc­cio crea­to per appog­gia­re la mac­chi­na bel­li­ca del Ter­zo Reich). Quin­di, quan­do cele­bria­mo lo Sbar­co Allea­to, ren­dia­mo omag­gio e ricor­dia­mo quei ragaz­zi che sacri­fi­ca­ro­no la pro­pria vita in nome del­la liber­tà e del­la fra­tel­lan­za tra i popo­li. In con­si­de­ra­zio­ne di quan­to espo­sto, ci sem­bra quin­di sin­go­la­re e inap­pro­pria­to affi­da­re a Pie­tro Cap­pel­la­ri la respon­sa­bi­li­tà di tra­smet­te­re la memo­ria sto­ri­ca del­la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le.

Tra­smet­te­re la memo­ria sto­ri­ca signi­fi­ca tra­smet­te­re dati, avve­ni­men­ti, con­te­sto sto­ri­co, valo­ri, prin­ci­pi. Ogni avve­ni­men­to sto­ri­co ha il suo con­te­sto che lo ren­de signi­fi­ca­ti­vo e lo carat­te­riz­za. Il con­te­sto sto­ri­co in cui ebbe luo­go lo Sbar­co è quel­lo descrit­to sopra. Rac­con­ta­re lo Sbar­co sen­za tener con­to del con­te­sto in cui si svol­se è a nostro avvi­so poco pro­fes­sio­na­le, poco serio e di scar­so livel­lo sto­rio­gra­fi­co.

Gli avve­ni­men­ti lega­ti allo Sbar­co Allea­to non pos­so­no esse­re rac­con­ta­ti da chi, come Pie­tro Cap­pel­la­ri, non si rico­no­sce nei valo­ri che l’hanno ispi­ra­to e nel­le moti­va­zio­ni che han­no gui­da­to i sol­da­ti ingle­si e ame­ri­ca­ni. La tra­smis­sio­ne di quel­la memo­ria non può esse­re affi­da­ta a chi nel­le sue pub­bli­ca­zio­ni par­la di “nemi­co anglo-ame­ri­ca­no” e di “libe­ra­to­ri” con il vir­go­let­ta­to da inten­der­si in manie­ra dispre­gia­ti­va. Non può esse­re affi­da­ta a chi riven­di­ca le azio­ni dei mas­sa­cra­to­ri di Mar­za­bot­to e del­le Fos­se Ardea­ti­ne. Non può esse­re affi­da­ta a chi riven­di­ca la legit­ti­mi­tà sto­ri­ca e poli­ti­ca del­la Mar­cia su Roma, del­le poli­ti­che d’occupazione, dei cri­mi­ni con­tro l’umanità com­piu­ti dal­le arma­te tede­sche e dai repar­ti del­la RSI.

Non può esse­re affi­da­ta a chi riven­di­ca le poli­ti­che raz­zia­li che han­no por­ta­to all’olocausto. Non può esse­re affi­da­ta a chi deni­gra e, attra­ver­so non si sa bene qua­le fon­te, cer­ca di soste­ne­re che ad Anzio e Net­tu­no non ci fu nei gior­ni di set­tem­bre ’43 una rea­zio­ne da par­te di mili­ta­ri e civi­li con­tro i tede­schi e che nei Castel­li Roma­ni non ci fu la Resi­sten­za.

Tut­to ciò è docu­men­ta­to, oltre che nel­le pub­bli­ca­zio­ni uffi­cia­li del­lo SME e in quel­le di alcu­ni auto­ri che al con­tra­rio di Pie­tro Cap­pel­la­ri lavo­ra­no con edi­to­ri di rilie­vo nazio­na­le ed inter­na­zio­na­le, pres­so gli archi­vi sto­ri­ci del­le for­ze arma­te e pres­so gli archi­vi di Sta­to. Rite­nia­mo che da par­te degli orga­niz­za­to­ri ci sia sta­ta una gros­so­la­na super­fi­cia­li­tà nell’impostazione dell’evento e una impre­pa­ra­zio­ne di base riguar­do alla sto­ria del­la Secon­da Guer­ra Mon­dia­le. V

oglia­mo augu­rar­ci che in futu­ro non si com­met­ta­no più tali erro­ri. La veri­fi­ca pre­ven­ti­va del­le fon­ti sto­ri­che da uti­liz­za­re per tra­smet­te­re la memo­ria non è un aspet­to secon­da­rio, ma è l’aspetto pri­ma­rio per chi orga­niz­za rie­vo­ca­zio­ni sto­ri­che. È inac­cet­ta­bi­le che gli avve­ni­men­ti lega­ti allo Sbar­co Allea­to ven­ga­no stru­men­ta­liz­za­ti da chi ha fat­to del revi­sio­ni­smo sto­ri­co il suo obiet­ti­vo.

I valo­ri del­la lot­ta anti­fa­sci­sta in Ita­lia e in Euro­pa sono oggi a fon­da­men­to del­la nostra Repub­bli­ca. Rac­con­ta­re la sto­ria signi­fi­ca a nostro avvi­so far capi­re “per­ché” si cele­bra lo Sbar­co Allea­to, che signi­fi­ca­to ave­va e che signi­fi­ca­to ha oggi rac­con­tar­lo. Signi­fi­ca far capi­re alle futu­re gene­ra­zio­ni “per­ché” i gio­va­ni di allo­ra lot­ta­ro­no con­tro il nazi­fa­sci­smo.

Anche que­sta rispo­sta la sap­pia­mo: per con­se­gnar­ci un futu­ro di pace e liber­tà. Ed il com­pi­to fon­da­men­ta­le per cui si orga­niz­za­no rie­vo­ca­zio­ni, com­me­mo­ra­zio­ni e cele­bra­zio­ni è pro­prio per tra­smet­te­re e anco­ra­re cono­scen­ze e valo­ri e per far sì che gli orro­ri del pas­sa­to non si ripe­ta­no, mai più.

ANPI Pro­vin­cia­le di Roma – ANPI Sezio­ne Anzio-Net­tu­no

ZINGARETTI: INACCETTABILE E GRAVE AFFIDARE A CAPPELLARI LA RIEVOCAZIONE DELLO SBARCO. LA REGIONE HA MANIFESTATO AL COMMISSARIO DI NETTUNO IL SUO DISAPPUNTO

“Quan­to sta acca­den­do a Net­tu­no in occa­sio­ne del­la rie­vo­ca­zio­ne sto­ri­ca del­lo sbar­co del 22 gen­na­io 1944 è gra­ve e inac­cet­ta­bi­le.” Affer­ma il gover­na­to­re del­la Regio­ne Lazio, Nico­la Zin­ga­ret­ti.

“Gra­ve, per­ché è il frut­to di un’operazione di puro revi­sio­ni­smo, fina­liz­za­ta come spes­so acca­de in que­sti casi, a rove­scia­re la real­tà di ciò che è sta­to per fare un uso stru­men­ta­le e poli­ti­co del­la sto­ria. Ed è inac­cet­ta­bi­le per­ché quest’operazione avvie­ne nell’ambito di cele­bra­zio­ni orga­niz­za­te come ogni anno dal­la col­la­bo­ra­zio­ne tra enti pub­bli­ci e pri­va­ti. 

Lo sbar­co del 22 gen­na­io 1944 e le dram­ma­ti­che bat­ta­glie che inte­res­sa­ro­no il ter­ri­to­rio a sud di Roma tra il gen­na­io e il giu­gno di quell’anno rap­pre­sen­ta­ro­no il pri­mo pas­so ver­so la libe­ra­zio­ne del­la Capi­ta­le e del Lazio dall’occupazione nazi-fasci­sta. Un’occupazione che gene­rò lut­ti, mor­ti, discri­mi­na­zio­ni, depor­ta­zio­ni. Sia­mo quin­di di fon­te a una vera e pro­pria offe­sa alla memo­ria del­le miglia­ia di gio­va­ni ame­ri­ca­ni che mori­ro­no per scon­fig­ge­re il nazi­fa­sci­smo, ai tan­tis­si­mi civi­li ucci­si o per­se­gui­ta­ti duran­te l’occupazione tede­sca, al ricor­do dei tan­ti ita­lia­ni che rischian­do la pro­pria vita scel­se­ro di non ade­ri­re alla Repub­bli­ca socia­le o di entra­re nel­le for­ma­zio­ni par­ti­gia­ne. 

Oggi più che mai, di fron­te al rina­sce­re di nazio­na­li­smi e pul­sio­ni sepa­ra­ti­ste e raz­zi­ste, le isti­tu­zio­ni, a tut­ti i livel­li, devo­no por­re un argi­ne a chi inten­de riscri­ve­re la sto­ria a pro­prio uso e con­su­mo, al solo sco­po di dif­fon­de­re idee e valo­ri con­tra­ri a quel­li san­ci­ti dal­la nostra Costi­tu­zio­ne. Nel momen­to in cui ci appre­stia­mo a cele­bra­re l’ottantesimo anni­ver­sa­rio dell’inizio del­la secon­da guer­ra mon­dia­le, dob­bia­mo tut­ti impe­gnar­ci per tra­smet­te­re, alle gio­va­ni gene­ra­zio­ni ma non solo, la memo­ria e la con­sa­pe­vo­lez­za di ciò che que­gli avve­ni­men­ti rap­pre­sen­ta­ro­no. La pie­tà uma­na per tut­ti i cadu­ti non può por­ta­re a con­fon­de­re i ruo­li di chi si schie­rò a fian­co del­la tiran­nia e del­la bar­ba­rie con chi, in quel­la dram­ma­ti­ca vicen­da, scel­se di impe­gnar­si per la liber­tà e la demo­cra­zia.

Per tali moti­va­zio­ni la Regio­ne Lazio ha for­mal­men­te mani­fe­sta­to il pro­prio disap­pun­to al Com­mis­sa­rio del Comu­ne e chie­sto delu­ci­da­zio­ni sul­le ini­zia­ti­ve neces­sa­rie per supe­ra­re tale disdi­ce­vo­le cir­co­stan­za”.

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