GROTTAFERRATA: ANCHE CHIARA STIRPE DA’ LE DIMISSIONI DA CONSIGLIERE COMUNALE Annuncio le mie dimissioni dalla…
Riso: Cia, vittoria europea ripristino dazi su import da Cambogia e Birmania
16/01/2019Questo articolo è stato letto 2829 volte!
Premiato nostro impegno, stop a concorrenza sleale nel settore
Finalmente si mette la parola fine all’import di riso a dazio zero dai Paesi del Sud-Est asiatico che, entrando in Europa a prezzi troppo bassi, ha creato per anni un regime di concorrenza sleale che ha danneggiato i nostri produttori. Cia-Agricoltori Italiani commenta positivamente il via libera al regolamento esecutivo della Commissione Ue che scatta domani con la conclusione della procedura scritta e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 17 gennaio. La misura avrà una durata di tre anni prorogabile, con dazi pari a 175 euro la tonnellata nel primo anno, 150 nel secondo e 125 nel terzo.
“Questa è una vittoria europea ‑spiega il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- ma anche degli Agricoltori Italiani. Sono anni che portiamo avanti la battaglia per il ripristino della clausola di salvaguardia, sottolineando il pesante impatto che l’import agevolato di riso asiatico ha avuto sui produttori dell’Ue. Tanto più che la concessione daziaria da parte dell’Europa è andata a beneficio più dei traders che degli agricoltori locali”.
L’Italia resta il primo Paese produttore di riso in Europa, con circa 230.000 ettari seminati, oltre cento varietà coltivate e una produzione nazionale stabilmente superiore a un milione di tonnellate.
Cia continuerà a mantenere alta la guardia sul tema per tutelare l’agricoltura italiana e garantire un mercato globale più equo e di qualità.
Related Images:
La Redazione delle testate Punto a Capo è composta da volontari che collaborano ad un progetto di condivisione delle informazioni indipendente. La maggior parte dei collaboratori sono pubblicisti, giornalisti, addetti stampa, ma ci sono anche collaboratori alle prime armi che iniziano ad approcciarsi al mestiere in un ambiente libero e senza padroni, il cui principio è dal lontano 1989 di essere la voce di chi voce non ha.