Dove andranno i rifiuti di Roma? È giallo sulla notizia di ieri

Dove andranno i rifiuti di Roma? È giallo sulla notizia di ieri

09/01/2019 0 Di Francesca Marrucci

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La Città Metropolitana rimpalla alla Regione la questione rifiuti di Roma nelle aree della Provincia. Ma i Sindaci non ci stanno e nemmeno i 5 Stelle.

di Fran­ce­sca Mar­ruc­ci

Il Mes­sag­ge­ro ieri ha ripor­ta­to la noti­zia del­la “map­pa pre­sen­ta­ta ieri dai tec­ni­ci del­la Cit­tà metro­po­li­ta­na. Le aree con­si­de­ra­te «ido­nee per gli impian­ti di smal­ti­men­to dei rifiu­ti» inte­res­se­reb­be­ro quat­tro muni­ci­pi roma­ni più tre pae­si dell’hinterland. Si trat­ta di una zona del distret­to Tibur­ti­no (IV) pro­prio al con­fi­ne con Gui­do­nia, di un’altra area tra il X Muni­ci­pio (Ostia) e il IX Muni­ci­pio (Lau­ren­ti­no), di una zona al con­fi­ne tra l’XI Muni­ci­pio e il Comu­ne di Fiu­mi­ci­no. E ci sareb­be anche, da quan­to fil­tra, un’area del­la cir­co­scri­zio­ne dove abi­ta Vir­gi­nia Rag­gi, la XIV, estre­ma peri­fe­ria Nord, vici­no alla loca­li­tà Tra­glia­tel­la. Altre zone anco­ra sono sta­te tro­va­te, lon­ta­no dai cen­tri abi­ta­ti, nei ter­ri­to­ri di Cer­ve­te­ri, Ria­no e Ladi­spo­li.” Ine­vi­ta­bi­li sono nate pole­mi­che e pre­oc­cu­pa­zio­ni.

Si sono sus­se­gui­ti nume­ro­si comu­ni­ca­ti da par­te di Sin­da­ci e par­ti­ti con­tra­ri allo sver­sa­men­to dei rifiu­ti del­la Capi­ta nel­la Pro­vin­cia, pia­no che tor­na perio­di­ca­men­te nei perio­di di cri­si. La Cit­tà Metro­po­li­ta­na fa a sca­ri­ca bari­le con la Regio­ne, che riba­di­sce che non sono sue le com­pe­ten­ze. La col­pa non è di nes­su­no, ma la pro­po­sta c’è, insom­ma, un chia­ro codi­ce poli­ti­che­se per pren­de­re deci­sio­ni impo­po­la­ri sen­za pren­der­se­ne la respon­sa­bi­li­tà.

Che, in seno alla Cit­tà Metro­po­li­ta­na di Vir­gi­nia Rag­gi ci fos­se scar­sa con­si­de­ra­zio­ne per l’hin­ter­land s’e­ra capi­to da un pez­zo, già dal fat­to che la Sin­da­ca non abbia anco­ra nomi­na­to un vice (pre­ce­den­te­men­te era il Sin­da­co Fuc­ci di Pome­zia in quo­ta M5S, poi espul­so) e curan­do­si poco lei stes­sa di que­sta par­te di com­pe­ten­za ter­ri­to­ria­le.

L’en­ne­si­mo annun­cio di con­si­de­ra­re la Pro­vin­cia come ter­ri­to­rio-disca­ri­ca per la cri­si rifiu­ti roma­na ha pre­oc­cu­pa­to tut­ti, anche i mili­tan­ti 5 Stel­le dei ter­ri­to­ri inte­res­sa­ti dal­le aree di smal­ti­men­to indi­vi­dua­te.

I 5 Stelle della Provincia sono preoccupati

I pri­mi a pro­nun­ciar­si ieri, sono sta­ti infat­ti pro­prio i mili­tan­ti del M5S di Pale­stri­na che han­no indet­to subi­to una riu­nio­ne con i loro con­si­glie­ri regio­na­li.

Allar­me disca­ri­ca a Car­chit­ti!!
È sta­to pre­sen­ta­to alla Regio­ne un pro­get­to per rea­liz­za­re a Palestrina/Carchitti un gran­de com­ples­so impian­ti­sti­co per il trat­ta­men­to di ter­re varie da 55.000 ton­nel­la­te annue, una disca­ri­ca di ser­vi­zio per rifiu­ti iner­ti da 350.000 mc. aper­ta anche a ter­zi e un impian­to di recu­pe­ro di mate­ria­li pla­sti­ci  da 30.000 ton­nel­la­te annue.
Tut­to que­sto pro­prio nel­la Zona di Pro­te­zio­ne del­la Risor­sa Pota­bi­le “Pan­ta­no-Bor­ghe­se-Finoc­chio-Acqua­Ver­gi­ne-Tor­re Ange­la”.
Que­sto mega-impian­to qua­li rica­du­te potreb­be ave­re sul­la nostra salu­te e lo svi­lup­po del  nostro ter­ri­to­rio? Quan­ti Comu­ni si tro­ve­reb­be­ro a con­fron­tar­si con la pre­sen­za di que­sta strut­tu­ra e in qua­le modo? Per­ché la Regio­ne non deve rite­ne­re l’impianto e la disca­ri­ca  pro­po­sti a Car­chit­ti com­pa­ti­bi­li con le atti­vi­tà del­le real­tà ter­ri­to­ria­li coin­vol­te?
Invi­tia­mo tut­ti all’incontro pub­bli­co che si ter­rà saba­to 12 gen­na­io ore 16 pres­so Risto­ran­te Petron­zi ‑via IV Novem­bre n.11, Car­chit­ti (Pale­stri­na)- per infor­mar­ci e valu­ta­re.
Inter­ver­ran­no:
Gian­car­lo Ceci, Pre­si­den­te Comi­ta­to Alter­na­ti­va Soste­ni­bi­le
Mar­co Cac­cia­to­re, Con­si­glie­re M5s Regio­ne Lazio, Pre­si­den­te Com­mis­sio­ne Rifiu­ti. Con la par­te­ci­pa­zio­ne di:
Andrea Sala­di­no, con­si­glie­re M5S Pale­stri­na; Anto­nio Puc­ci, con­si­glie­re M5S Roc­ca Prio­ra; Comi­ta­to Cura e Sal­va­guar­dia del ter­ri­to­rio Carchitti/Valvarino.
Movi­men­to 5 Stel­le Palestrina/ Car­chit­ti

La Città Metropolitana rimanda alla Regione Lazio

A segui­re, l’Uffi­cio Comu­ni­ca­zio­ne del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na, si è affret­ta­to ad invia­re una nota stam­pa per smen­ti­re il quo­ti­dia­no roma­no.

In meri­to ad alcu­ne rico­stru­zio­ni gior­na­li­sti­che si pre­ci­sa che la Cit­tà metro­po­li­ta­na di Roma non ha indi­ca­to alcun sito per la rea­liz­za­zio­ne di disca­ri­che per i rifiu­ti nel ter­ri­to­rio del­la Capi­ta­le o dell’area metro­po­li­ta­na. La map­pa tra­smes­sa lo scor­so 22 dicem­bre alla Regio­ne Lazio, con mero atto ammi­ni­stra­ti­vo pre­vi­sto dal­la leg­ge, ripor­ta le aree indi­ca­te dai Comu­ni del­la area metro­po­li­ta­na come ido­nee alla rea­liz­za­zio­ne di impian­ti la cui defi­ni­zio­ne spet­ta esclu­si­va­men­te alla Regio­ne Lazio. Sarà quin­di quest’ultima, nell’ambito del nuo­vo Pia­no regio­na­le di gestio­ne dei rifiu­ti (l’ultimo risa­le al 2012), a indi­vi­dua­re le tipo­lo­gie di impian­ti di smal­ti­men­to da rea­liz­za­re e la loro ubi­ca­zio­ne.

Fiumicino: levatevelo dalla testa!

Ma la pre­ci­sa­zio­ne non è sta­ta rece­pi­ta o comun­que non è sta­ta con­si­de­ra­ta ras­si­cu­ran­te visto che subi­to sono par­ti­ti i comu­ni­ca­ti dai Sin­da­ci. Este­ri­no Mon­ti­no, Sin­da­co di Fiu­mi­ci­no, non ha usa­to mez­zi ter­mi­ni per dichia­ra­re la sua indi­spo­ni­bi­li­tà alla Cit­tà Metro­po­li­ta­na a diven­ta­re disca­ri­ca di Roma.  

Leva­te­vi dal­la testa l’idea di por­ta­re una disca­ri­ca ter­ri­to­ria­le nel nostro Comu­ne. Riba­dia­mo in par­ti­co­la­re anco­ra una vol­ta – pro­se­gue il sin­da­co Mon­ti­no – che la zona di Piz­zo del Pre­te non è area bian­ca, come erro­nea­men­te indi­ca­to dal­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na, e quin­di in teo­ria ido­nea alla rea­liz­za­zio­ne di impian­ti di trat­ta­men­to dei rifiu­ti. Già in pas­sa­to ave­va­mo richie­sto la revi­sio­ne di que­sta car­to­gra­fia sba­glia­ta, che igno­ra pare­ri, vin­co­li ter­ri­to­ria­li, archeo­lo­gi­ci, ambien­ta­li e idro­geo­lo­gi­ci, che di fat­to esclu­do­no quest’area dal­le cosid­det­te zone bian­che. 

Per di più – aggiun­ge – appa­re illo­gi­co e para­dos­sa­le deci­de­re di rea­liz­za­re una disca­ri­ca all’interno di un Comu­ne che, tra gran­di dif­fi­col­tà, in pochi anni è riu­sci­to a supe­ra­re l’80% del­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta su tut­to il ter­ri­to­rio, con sele­zio­ne e rici­clo dei rifiu­ti trat­ta­ti. Per que­sto – con­clu­de Mon­ti­no – al sin­da­co Rag­gi e ai suoi tec­ni­ci dico: scor­da­te­vi di por­ta­re la disca­ri­ca da noi, per risol­ve­re i pro­ble­mi del­la Capi­ta­le. Noi ci bat­te­re­mo e sare­mo sem­pre al fian­co dei nostri cit­ta­di­ni per­ché que­sto non avven­ga”.

Ladispoli: non è colpa nostra se Roma non riesce a risolvere il problema rifiuti

Non di meno ha fat­to il Sin­da­co di Ladi­spo­li, Ales­san­dro Gran­do

Se il sin­da­co Vir­gi­nia Rag­gi pen­sa di risol­ve­re il pro­ble­ma del­lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti, tra­sfor­man­do il ter­ri­to­rio di Ladi­spo­li in una disca­ri­ca di Roma, può anche rin­chiu­de­re nei cas­set­ti del Cam­pi­do­glio la map­pa del­le aree dei siti dove apri­re una disca­ri­ca. Sia­mo pron­ti a scen­de­re in piaz­za insie­me a tut­ti i cit­ta­di­ni con­tro una deci­sio­ne scel­le­ra­ta che por­reb­be a rischio la salu­te pub­bli­ca, pre­giu­di­che­reb­be per decen­ni l’ecosistema del lito­ra­le, con effet­ti deva­stan­ti anche sull’economia turi­sti­ca. 

Non è col­pa dei cit­ta­di­ni di Ladi­spo­li – pro­se­gue Gran­do – se da sei anni il Comu­ne di Roma non rie­sce a risol­ve­re il pro­ble­ma del­lo smal­ti­men­to dell’immondizia dopo la chiu­su­ra del­la disca­ri­ca di Mala­grot­ta. Da tem­po assi­stia­mo al pal­leg­gio di respon­sa­bi­li­tà tra Regio­ne Lazio e Cit­tà metro­po­li­ta­na, è ora che il Gover­na­to­re Zin­ga­ret­ti ed il sin­da­co Rag­gi si assu­ma­no le respon­sa­bi­li­tà del­le pro­prie scel­te e spie­ghi­no alla gen­te per­ché Regio­ne e Cam­pi­do­glio non han­no mai attua­to un vero pro­gram­ma di ridu­zio­ne dei rifiu­ti, con l’in­tro­du­zio­ne del­la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta. Come effet­tua­no da anni comu­ni vir­tuo­si come Ladi­spo­li che han­no abbat­tu­to la quan­ti­tà di spaz­za­tu­ra con­fe­ri­ta nel­le disca­ri­che.

Ci stia­mo muo­ven­do attra­ver­so tut­ti i cana­li isti­tu­zio­na­li, chie­dia­mo di par­te­ci­pa­re all’incontro che dovreb­be vede­re la pre­sen­ta­zio­ne uffi­cia­le alla Regio­ne Lazio del­la map­pa dei siti indi­vi­dua­ti dal­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na. E’ in bal­lo il futu­ro del nostro ter­ri­to­rio, non per­met­te­re­mo pas­si­va­men­te a nes­su­no di cal­pe­sta­re la salu­te del­la gen­te con la ripro­po­si­zio­ne di un pro­get­to assur­do ed irri­spet­to­so per l’ambiente.”

Ascani: il centrosinistra di Palazzo Valentini all’oscuro di tutto!

Si fa sen­ti­re anche il capo­grup­po del cen­tro­si­ni­stra a Palaz­zo Valen­ti­ni, Fede­ri­co Asca­ni, che, tra l’al­tro, spie­ga come i con­si­glie­ri pro­vin­cia­li fos­se­ro all’o­scu­ro del­la deci­sio­ne pre­sa dal­la Rag­gi.

All’insaputa di tut­ti. Leg­go que­sta mat­ti­na dai gior­na­li che la Cit­tà Metro­po­li­ta­na avreb­be con­se­gna­to al tavo­lo mini­ste­ria­le, isti­tui­to per la cri­si dei rifiu­ti di Roma, pos­si­bi­li siti da uti­liz­za­re come disca­ri­che prov­vi­so­rie. Noi non sta­re­mo cer­to a guar­da­re.
Non fun­zio­na così. Sia­mo pron­ti alla mobi­li­ta­zio­ne!
 
La Rag­gi fa fare il lavo­ro spor­co ai tec­ni­ci, non si assu­me come suo soli­to alcu­na respon­sa­bi­li­tà, e sca­ri­ca sui ter­ri­to­ri il pro­ble­ma dell’immondizia. 
Ave­va­mo chie­sto di por­ta­re il docu­men­to in aula e discu­ter­ne demo­cra­ti­ca­men­te. Atti­ve­re­mo tut­te le nostre ener­gie per far sì che il dram­ma dei rifiu­ti roma­ni non diven­ti una guer­ra tra i cit­ta­di­ni e tra i ter­ri­to­ri.”

Maugliani, Pd: siamo pronti ad una mobilitazione straordinaria!

Anche Roc­co Mau­glia­ni, Segre­ta­rio del Pd pro­vin­cia­le attac­ca la Rag­gi su que­sta deci­sio­ne.

Final­men­te è cadu­ta la masche­ra: dopo due anni e mez­zo di nul­la sul­le poli­ti­che dei rifiu­ti, le indi­ca­zio­ni dei tec­ni­ci del­la Cit­tà metro­po­li­ta­na sui set­te siti scel­ti per la disca­ri­ca di Roma sma­sche­ra­no le bugie ripe­tu­te fino alla noia dal­la sin­da­ca Rag­gi. Dopo il rogo del Tmb Sala­rio, le imma­gi­ni dei cin­ghia­li che rovi­sta­no tra la spaz­za­tu­ra e i cumu­li di immon­di­zia davan­ti alle case, agli ospe­da­li e alle scuo­le, che han­no pro­vo­ca­to la dura pre­sa di posi­zio­ne di pre­si­di e asso­cia­zio­ni di medi­ci – spie­ga – i gril­li­ni cer­ca­no di cor­re­re ai ripa­ri, riman­gian­do­si le pro­mes­se fat­te in cam­pa­gna elet­to­ra­le (che novi­tà!) e pro­van­do a river­sa­re i rifiu­ti di Roma sul­la pro­vin­cia. Ma su que­sto – con­clu­de Mau­glia­ni – la sin­da­ca è avvi­sa­ta, sia­mo pron­ti a una mobi­li­ta­zio­ne straor­di­na­ria”.

Borelli (Pd): la Raggi svuota la Città Metropolitana di competenze e pagano i Comuni

Mas­si­mi­lia­no Borel­li (PD), Con­si­glie­re Pro­vin­cia­le, que­sta mat­ti­na posa con una diste­sa di rifiui­ti e com­men­ta: “E così, come ampia­men­te pre­vi­sto, i rifiu­ti roma­ni migre­ran­no in Pro­vin­cia. Il Sin­da­co Rag­gi, oltre alle bel­le paro­le è riu­sci­ta solo a peg­gio­ra­re la situa­zio­ne di Roma, ed il rogo del TMB Sala­rio ha dato solo il col­po di gra­zia.

Le miglia­ia di ton­nel­la­te di indif­fe­ren­zia­ta rac­col­te ogni gior­no nel­la Capi­ta­le non pos­so­no cer­to tele­tra­spor­tar­si nei siti in Austria o al nord. Ma que­sta basi­la­re ovvie­tà non è nel con­tem­pla­ta nel codi­ce gril­li­no, che pre­ve­de solo lo sca­ri­ca­re su altri le respon­sa­bi­li­tà poli­ti­che dei pro­pri fal­li­men­ti.

Ades­so toc­ca ai tec­ni­ci del­la Cit­tà Metro­po­li­ta­na indi­ca­re i siti dove sti­pa­re l’immondizia in atte­sa che par­ta per altri lidi. Ave­va­no pro­mes­so un dibat­ti­to in Con­si­glio Metro­po­li­ta­no, dove pro­va­re a fare sin­te­si e noi era­va­mo pron­ti anche a fare la nostra par­te. Inve­ce la Rag­gi, di ritor­no dal­le vacan­ze nata­li­zie, con Roma appar­sa al mon­do come una splen­di­da pat­tu­mie­ra, ha gira­to la pata­ta bol­len­te alla Regio­ne, e soprat­tut­to ai cit­ta­di­ni che sono già in asset­to di guer­ra, tut­ti con­tro tut­ti pur di non ave­re la disca­ri­ca sot­to casa. E

d anco­ra una vol­ta la Rag­gi svuo­ta le com­pe­ten­ze del­la Cit­tà metro­po­li­ta­na, di cui sareb­be Sin­da­co a sua insa­pu­ta, e non rispet­ta quan­to deli­be­ra­to con una mozio­ne con­di­vi­sa anche dai suoi con­si­glie­ri. Il rischio: che noi comu­ni fuo­ri Gra dovre­mo sop­por­ta­re lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti di Roma.

Manunta (M5S): non si può far ricadere l’emergenza sulla Provincia.

Anche il con­si­glie­re dele­ga­to all’Am­bien­te del­l’A­rea Metro­po­li­ta­na, Mat­teo Manun­ta, si dichia­ra con­tra­rio alla solu­zio­ne paven­ta­ta.

L’e­mer­gen­za va affron­ta­ta ma non può esser fat­ta rica­de­re sui Comu­ni del­la Pro­vin­cia che non pos­so­no paga­re anni di man­ca­ta pro­gram­ma­zio­ne su un tema fon­da­men­ta­le per la nostra Regio­ne. La map­pa por­ta­ta all’at­ten­zio­ne del­la Regio­ne Lazio, come più vol­te det­to, è un atto di rico­gni­zio­ne mera­men­te tec­ni­co. Non spet­ta alla Cit­tà metro­po­li­ta­na sta­bi­li­re in qua­li siti sor­ge­ran­no even­tua­li nuo­vi impian­ti, ma ripor­ta le aree ido­nee alla rea­liz­za­zio­ne di que­sti ulti­mi.

Va sot­to­li­nea­to il fat­to che sul­le aree di Cer­ve­te­ri e Fiu­mi­ci­no è in cor­so un lavo­ro di ana­li­si a segui­to del­le osser­va­zio­ni pre­sen­ta­te dai Comu­ni che ripor­ta­no vin­co­li pun­ti­for­mi isti­tui­ti con decre­ti del MIBACT. Per­so­nal­men­te, come det­to negli ulti­mi due anni in qual­sia­si con­ses­so, riten­go vada rispet­ta­to il più pos­si­bi­le il prin­ci­pio di pros­si­mi­tà e quin­di anche Roma Capi­ta­le deve pia­ni­fi­ca­re il pro­prio futu­ro con­tem­plan­do impian­ti che rica­da­no inte­ra­men­te nel pro­prio ter­ri­to­rio e spin­gen­do al mas­si­mo la dif­fe­ren­zia­ta.

L’e­mer­gen­za va affron­ta­ta ma non può esser fat­ta rica­de­re sui Comu­ni del­la Pro­vin­cia che non pos­so­no paga­re anni di man­ca­ta pro­gram­ma­zio­ne su un tema fon­da­men­ta­le per la nostra Regio­ne.”

La Regione ricorda le competenze

Da par­te sua, la Regio­ne Lazio, invia un Comu­ni­ca­to che spe­ci­fi­ca sola­men­te le com­pe­ten­ze, giu­sto per riba­di­re appun­to che non vuo­le rima­ne­re con il clas­si­co ‘ceri­no in mano’.

Nel cor­so del­la riu­nio­ne di ieri al Mini­ste­ro del­l’Am­bien­te, la Regio­ne ha final­men­te acqui­si­to dopo mol­te e ripe­tu­te richie­ste le due nuo­ve car­to­gra­fie ela­bo­ra­te dal­la Cit­tà metro­po­li­ta­na di Roma, a cui spet­ta come sta­bi­li­sce l’art. 197 del DLgs 152/2006 al com­ma 1 let­te­ra d, “l’in­di­vi­dua­zio­ne, sul­la base del­le pre­vi­sio­ni del pia­no ter­ri­to­ria­le di coor­di­na­men­to di cui all’art. 20, com­ma 2, del decre­to legi­sla­ti­vo 18 ago­sto 2000, n. 267, ove già adot­ta­to, e del­le pre­vi­sio­ni di cui all’art. 199, com­ma 3, let­te­re d) e h), non­ché sen­ti­ti l’Au­to­ri­tà d’am­bi­to ed i Comu­ni, del­le zone ido­nee alla loca­liz­za­zio­ne degli impian­ti di smal­ti­men­to dei rifiu­ti, non­ché del­le zone non ido­nee alla loca­liz­za­zio­ne di impian­ti di recu­pe­ro e di smal­ti­men­to dei rifiu­ti”.

Ai sen­si del­la stes­sa leg­ge com­pe­te alle Regio­ni: “la defi­ni­zio­ne di cri­te­ri per l’in­di­vi­dua­zio­ne, da par­te del­le pro­vin­ce, del­le aree non ido­nee alla loca­liz­za­zio­ne degli impian­ti di smal­ti­men­to e di recu­pe­ro dei rifiu­ti, nel rispet­to dei cri­te­ri gene­ra­li indi­ca­ti nel­l’ar­ti­co­lo 195, com­ma 1, let­te­ra p); o) la defi­ni­zio­ne dei cri­te­ri per l’in­di­vi­dua­zio­ne dei luo­ghi o impian­ti ido­nei allo smal­ti­men­to e la deter­mi­na­zio­ne, nel rispet­to del­le nor­me tec­ni­che di cui all’ar­ti­co­lo 195, com­ma 2, let­te­ra a), di dispo­si­zio­ni spe­cia­li per rifiu­ti di tipo par­ti­co­la­re”.

Da par­te sua, la Regio­ne ha inol­tre il com­pi­to di redi­ge­re il Pia­no rifiu­ti, pro­muo­ven­do poli­ti­che atti­ve per ridur­re la pro­du­zio­ne dei rifiu­ti, aumen­ta­re la rac­col­ta dif­fe­ren­zia­ta e sti­ma­re il fab­bi­so­gno impian­ti­sti­co dei sin­go­li ambi­ti pro­vin­cia­li. La loca­liz­za­zio­ne degli impian­ti, tra le aree rite­nu­te ido­nee dal­la Cit­tà metro­po­li­ta­na di Roma e dal­le altre pro­vin­ce del Lazio, e’ inve­ce una com­pe­ten­za degli enti loca­li, frut­to del lavo­ro e del­le scel­te del­le varie ammi­ni­stra­zio­ni. Que­ste sono attri­bu­zio­ni pre­vi­ste dal­la leg­ge e non sono suscet­ti­bi­li di inter­pre­ta­zio­ni di par­te”

Toppe e patate bollenti

La situa­zio­ne appa­re anco­ra poco chia­ra ed il rim­pal­lo di respon­sa­bi­li­tà non aiu­ta. È cer­to però che que­sto pia­no di con­ti­nua emer­gen­za non risol­ve­rà la situa­zio­ne né a bre­ve né a medio-lun­go ter­mi­ne. È vero anche che i pic­chi di allar­me di que­sti gior­ni non han­no pre­ce­den­ti, come testi­mo­nia anche la dichia­ra­zio­ne del­l’Ordi­ne dei Medi­ci e la rivol­ta dei pre­si­di del­le scuo­le roma­ne e le dichia­ra­zio­ne del lea­der di Unin­du­stria, Filip­po Tor­to­riel­lo
 
In un bal­let­to di pole­mi­che e rim­pal­li e in vista del­le pros­si­me ele­zio­ni in pri­ma­ve­ra, però, l’u­ni­ca cosa che appa­re chia­ra e che anche sta­vol­ta si ricor­re­rà ad una ‘top­pa’ che siste­me­rà le cose per qual­che mese, o for­se per qual­che anno, lascian­do poi la ‘pata­ta bol­len­te’ a chi ver­rà dopo, pro­prio come è suc­ces­so fino­ra. Anche in que­sto caso il cam­bia­men­to non ha cam­bia­to nien­te.

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