TUMORI: NUOVE TERAPIE PERSONALIZZATE PER ERADICARE LA MALATTIA

TUMORI: NUOVE TERAPIE PERSONALIZZATE PER ERADICARE LA MALATTIA

19/12/2018 0 Di Redazione

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Le nuo­ve pos­si­bi­li­tà nel­la cura dei pazien­ti affet­ti da alcu­ne for­me tumo­ra­li del san­gue pun­ta­no al raf­for­za­men­to del­le dife­se immu­ni­ta­rie dei pazien­ti attra­ver­so tera­pia geni­ca per­so­na­liz­za­ta.

Immu­non­co­lo­gia: nuo­ve fron­tie­re nel­la lot­ta ai tumo­ri per era­di­ca­re defi­ni­ti­va­men­te la malat­tia

La prin­ci­pa­le novi­tà saran­no le nuo­ve tera­pie per­so­na­liz­za­te che per­met­te­ran­no di eli­mi­na­re le cel­lu­le tumo­ra­li, era­di­can­do defi­ni­ti­va­men­te la malat­tia

L’INGEGNERIA GENETICA IN IMMUNONCOLOGIA - Lo svi­lup­po di nuo­ve tec­no­lo­gie nel trat­ta­men­to del­le pato­lo­gie onco­lo­gi­che ha miglio­ra­to note­vol­men­te la pro­spet­ti­va e la qua­li­tà di vita dei pazien­ti. L’ultima fron­tie­ra nel trat­ta­men­to del­le neo­pla­sie è l’immu­non­co­lo­gia, che sta affian­can­do le clas­si­che che­mio­te­ra­pia, radio­te­ra­pia e chi­rur­gia. La nuo­va fron­tie­ra dell’immunoncologia offre oppor­tu­ni­tà sen­za pre­ce­den­ti in un futu­ro non trop­po lon­ta­no. Il mec­ca­ni­smo con­si­ste nell’utilizzare il siste­ma immu­ni­ta­rio del pazien­te stes­so con­tro il tumo­re.

Ingen­ti risor­se ed ener­gie sono oggi inve­sti­te in ricer­ca e svi­lup­po in tema di immu­non­co­lo­gia: tra gli obiet­ti­vi, quel­lo di offri­re un trat­ta­men­to poten­zial­men­te cura­ti­vo a quei pazien­ti per i qua­li non sia­no dispo­ni­bi­li ulte­rio­ri opzio­ni tera­peu­ti­che, andan­do ben oltre le cono­sciu­te tera­pie con­ven­zio­na­li che si limi­ta­no a man­da­re tem­po­ra­nea­men­te la malat­tia in una fase di remis­sio­ne e ad allun­ga­re la soprav­vi­ven­za. Le nuo­ve tera­pie geni­che in cam­po immu­non­co­lo­gi­co han­no l’obiettivo ambi­zio­so di era­di­ca­re com­ple­ta­men­te la malat­tia e quin­di far rispar­mia­re una serie di costi diret­ti ed indi­ret­ti che avreb­be­ro impat­ta­to il siste­ma sani­ta­rio.

Que­sti i temi affron­ta­ti ieri, mar­te­dì 18 dicem­bre, nel Con­ve­gno “L’evoluzione dell’ingegneria gene­ti­ca in Immu­non­co­lo­gia: inno­va­zio­ne e pro­spet­ti­ve”, orga­niz­za­to da MA Pro­vi­der, con il con­tri­bu­to non con­di­zio­na­to di Gilead Scien­ces, pres­so la Sala degli Atti Par­la­men­ta­ri – Biblio­te­ca del Sena­to Gio­van­ni Spa­do­li­ni.

LE CAR‑T - L’ingegneria gene­ti­ca ha per­mes­so di rag­giun­ge­re una for­ma di medi­ci­na di pre­ci­sio­ne gra­zie alla qua­le le cel­lu­le del siste­ma immu­ni­ta­rio, pre­le­va­te da un pazien­te affet­to da for­me tumo­ra­li come lin­fo­mi o leu­ce­mie e sen­za alter­na­ti­ve tera­peu­ti­che, potran­no esse­re gene­ti­ca­men­te rein­ge­gne­riz­za­te e re-infu­se allo stes­so pazien­te. Le tera­pie geni­che in que­stio­ne, cono­sciu­te come CAR‑T, sono già una real­tà negli Sta­ti Uni­ti dove si con­ta­no più di 600 pazien­ti trat­ta­ti, e comin­cia­no ad esse­re uti­liz­za­te in alcu­ni Pae­si euro­pei come la Fran­cia, la Ger­ma­nia e l’Inghilterra dove i rispet­ti­vi enti rego­la­to­ri ne han­no acce­le­ra­to la dispo­ni­bi­li­tà; in Ita­lia potreb­be­ro esse­re dispo­ni­bi­li dal­la secon­da metà 2019, pres­so i prin­ci­pa­li Cen­tri di rife­ri­men­to per il tra­pian­to di Cel­lu­le Sta­mi­na­li, gra­zie all’accelerazione da par­te di AIFA del pro­ces­so di prez­zo e rim­bor­so.

Le CAR‑T sono del­le nuo­ve for­me di tera­pia cel­lu­la­re mol­to par­ti­co­la­ri, in cui gli stes­si lin­fo­ci­ti, ossia i glo­bu­li bian­chi che difen­do­no dal­le infe­zio­ni e dai tumo­ri, ven­go­no pre­le­va­ti dal pazien­te e ven­go­no man­da­ti in cen­tri spe­cia­liz­za­ti, attual­men­te pre­sen­ti negli Sta­ti Uni­ti, dove ven­go­no modi­fi­ca­ti gene­ti­ca­men­te tra­mi­te vet­to­ri vira­li. “Que­sti lin­fo­ci­ti T appar­te­nen­ti a un pazien­te con neo­pla­sia, sono cel­lu­le diven­ta­te inca­pa­ci di agi­re con­tro la neo­pla­sia stes­sa” spie­ga il pro­fes­sor Pao­lo Cor­ra­di­ni, Pre­si­den­te del­la Socie­tà Ita­lia­na di Ema­to­lo­gia, Diret­to­re del­la Divi­sio­ne di Ema­to­lo­gia, Fon­da­zio­ne IRCCS — Isti­tu­to Nazio­na­le dei Tumo­ri e Pro­fes­so­re di Ema­to­lo­gia dell’Università degli Stu­di di Mila­no. “Per ripri­sti­na­re la loro capa­ci­tà di rea­gi­re con­tro la neo­pla­sia, i lin­fo­ci­ti ven­go­no rein­ge­gne­riz­za­ti gene­ti­ca­men­te, in modo tale che pos­sa­no espri­me­re sul­la loro super­fi­cie un cosid­det­to «recet­to­re chi­me­ri­co»: si trat­ta di una mole­co­la di rico­no­sci­men­to per indi­vi­dua­re nel pazien­te le cel­lu­le mala­te, si pos­so­no lega­re a loro e rice­vo­no un segna­le di atti­va­zio­ne per distrug­ge­re la cel­lu­la dan­no­sa. Que­sta tera­pia con­sen­te così di eli­mi­na­re la cel­lu­la tumo­ra­le”.

Le sco­per­te in ambi­to medi­co-scien­ti­fi­co di que­sti ulti­mi anni pro­spet­ta­no un pro­gres­so straor­di­na­rio” dichia­ra la Sena­tri­ce Maria Riz­zot­ti. “Anche le isti­tu­zio­ni devo­no con­fer­ma­re l’impegno a sup­por­ta­re la ricer­ca ed indi­riz­za­re oppor­tu­ne risor­se ai cen­tri di rife­ri­men­to indi­vi­dua­ti per l’erogazione di que­sta cura, a cui è sta­to rico­no­sciu­to lo sta­tus di far­ma­co orfa­no, per per­met­te­re il trat­ta­men­to ad alcu­ne cen­ti­na­ia di pazien­ti ita­lia­ni che pos­so­no tro­var­si nel­le con­di­zio­ni di bene­fi­ciar­ne. L’AIFA si è dimo­stra­ta già all’avanguardia nell’approvazione di altre tera­pie geni­che e potrà pre­sto met­te­re a dispo­si­zio­ne que­sta impres­sio­nan­te inno­va­zio­ne”.

IL VALORE DELLE TERAPIE GENICHE NELLE FORME RESISTENTI DEI TUMORI AGGRESSIVI DEL SANGUE – Le novi­tà a livel­lo cli­ni­co han­no anche un impor­tan­te valo­re eco­no­mi­co, con gran­de gio­va­men­to per i siste­mi sani­ta­ri regio­na­li. “Imple­men­ta­re que­ste nuo­ve tera­pie per­so­na­liz­za­te, che non han­no la pos­si­bi­li­tà di gode­re del­le eco­no­mie di sca­la dei far­ma­ci non spe­ci­fi­ci che cono­scia­mo oggi e che per esse­re dispo­ni­bi­li han­no affron­ta­to ingen­ti costi di anni di ricer­ca e svi­lup­po, signi­fi­ca non solo, per la pri­ma vol­ta, offri­re la pos­si­bi­li­tà di gua­ri­gio­ne ma anche ridur­re, se non eli­mi­na­re, gli spre­chi” dichia­ra il prof. Ame­ri­co Cic­chet­ti, Diret­to­re dell’Alta Scuo­la di Eco­no­mia e Mana­ge­ment dei Siste­mi Sani­ta­ri dell’Università Cat­to­li­ca del Sacro Cuo­re. “Ad oggi gli spre­chi non si limi­ta­no al costo del­la tera­pia che vie­ne inter­rot­ta, ma si rife­ri­sco­no a reci­di­ve, rico­ve­ri impro­pri, per non par­la­re dei costi cor­re­la­ti, ad esem­pio, a gior­na­te di lavo­ro per­se. Di con­se­guen­za, l’implementazione di que­sti nuo­vi stru­men­ti e l’ulteriore pro­gres­so del­la ricer­ca scien­ti­fi­ca costi­tui­rà un dupli­ce bene­fi­cio, tan­to per il Siste­ma Sani­ta­rio Nazio­na­le quan­to per il pazien­te”.

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