Liguria. Un aranceto nel centro della Spezia, crowdfunding per realizzarlo

Liguria. Un aranceto nel centro della Spezia, crowdfunding per realizzarlo

30/10/2018 0 Di Redazione

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Liguria. Un aranceto nel centro della Spezia, crowdfunding per realizzarlo


L’associazione Orti di San Giorgio vuole riportare in città la tradizione agricola

Tren­ta pian­te di aran­cio nel par­co del­le Cla­ris­se ai pie­di del castel­lo di San Gior­gio. L’associazione spez­zi­na di orti­cul­tu­ra “Orti di San Gior­gio” vuo­le ripor­ta­re in cit­tà la tra­di­zio­ne degli aran­ce­ti nell’orto bota­ni­co ricrea­to in pie­no cen­tro cit­ta­di­no. E lo fa affi­dan­do­si al cro­w­d­fun­ding sul­la piat­ta­for­ma Eppe­la. L’iniziativa fa par­te di un per­cor­so pro­mos­so da Fon­da­zio­ne Cari­spe­zia che, in col­la­bo­ra­zio­ne con Eppe­la, ha deci­so di soste­ne­re cin­que pro­get­ti di orga­niz­za­zio­ni no-pro­fit del ter­ri­to­rio del­la pro­vin­cia spez­zi­na e del­la Luni­gia­na, sele­zio­na­ti con una call lan­cia­ta a giu­gno.
La scel­ta di rea­liz­za­re l’agrumeto affon­da nel­la sto­ria del­la cit­tà del­la Spe­zia. Vico­lo degli Aran­ci, infat­ti,era la stra­dic­cio­la paral­le­la alla Via degli Orti, ora via Gio­ber­ti, un tem­po tra i caseg­gia­ti De Nobi­li ed il mare. Un nome che, appun­to, tra­man­da il ricor­do del­la pre­sen­za di nume­ro­se pian­te di aran­cio tan­to che le “aran­ce di Spe­zia” era­no un tem­po cono­sciu­te ed apprez­za­te al pari dei limo­ni di Mon­te­ros­so. Nel 1827 (lo dice il cen­si­men­to comu­na­le) alla Spe­zia si pro­du­ce­va­no 9mila quin­ta­li di aran­ce negli orti posti all’e­ster­no del­le mura cit­ta­di­ne che, una vol­ta rac­col­ti veni­va­no poi invia­ti a Geno­va per esse­re spe­di­ti den­tro gran­di bari­li nel nord Euro­pa.
Le tren­ta pian­te saran­no col­lo­ca­te all’interno del par­co del­le Cla­ris­se, spa­zio pub­bli­co la cui gestio­ne e cura è affi­da­ta all’associazione Orti di San Gior­gio.
Il soste­gno eco­no­mi­co richie­sto (l’obiettivo è rag­giun­ge­re i 7mila euro) non ser­vi­rà solo ad acqui­sta­re le pian­te ma anche a tene­re tut­ta la par­te dei cor­si per una cor­ret­ta gestio­ne dell’agrumeto e per la pro­te­zio­ne da malat­tie e paras­si­ti. E per crea­re una comu­ni­tà cui sia affi­da­ta la cura del­lo spa­zio e la dif­fu­sio­ne del­la cul­tu­ra. Il ter­re­no per la mes­sa a dimo­ra del­le pian­te ver­rà pre­pa­ra­to inte­ra­men­te a mano.
Le dona­zio­ni pos­so­no esse­re effet­tua­re sul­la piat­ta­for­ma al link eppela.com/fondazionecarispezia. In cam­bio i pic­co­li o gran­di mece­na­ti rice­ve­ran­no una “ricom­pen­sa” pro­por­zio­na­ta alla dona­zio­ne. Fon­da­zio­ne Cari­spe­zia par­te­ci­pe­rà alla rac­col­ta, rad­dop­pian­do le dona­zio­ni fino a un mas­si­mo di 5 mila euro a pro­get­to nel momen­to in cui ver­rà rag­giun­to il 50% del tra­guar­do.
Per mag­gio­ri infor­ma­zio­ni https://www.eppela.com/it/projects/20821-un-aranceto-per-spezia

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