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MARINO/CASTELLI ROMANI. PCI, dopo annuncio Presidente Parco Castelli romani, Sandro Caracci: siamo molto preoccupati.
11/07/2018Questo articolo è stato letto 2687 volte!
“E’ nostro costume – ancor di più ora dopo il primo congresso di “ricostruzione” del PCI svolto ad Orvieto nello scorso fine settimana – manifestare sempre pieno rispetto per tutte le istituzioni. Siano esse rette da amministratori che riteniamo nostri “alleati sui temi e sulle soluzioni di gestione”, sia essere rette da amministratori che all’opposto riteniamo nostri avversari. Nell’un caso e nell’altro, comunque, a meno di affrontare singoli temi o linee politico-amministrative di indirizzo, difficilmente esprimiamo pregiudizi. Allo stesso modo, nella scala dei differenti ruoli, ci comportiamo così sia nei confronti con l’Ente più prossimo, il comune, sia con quelli sovrastanti, la Regione. Così facciamo anche con enti di secondo livello (non direttamente eletti col voto delle urne), la Città Metropolitana di Roma Capitale, il Parco dei Castelli romani ecc. In questi giorni abbiamo letto sul sito ufficiale del Parco dei Castelli romani, a firma del presidente Sandro Caracci, una garbatissima lettera istituzionale che annuncia le sue dimissioni dal ruolo assegnato.
Noi comunisti sappiamo bene che esistono comportamenti di correttezza istituzionale nei confronti del cambio della guardia in capo ai risultati delle consultazioni elettorali e al cambio o riconferma di guide politico amministrative conseguenti. Tuttavia, per due motivi crediamo non debba applicarsi qui il “cambio della guardia”. Per un motivo strettamente di merito. Verificabile non solo dalle reazioni pubbliche che si possono cogliere in questi giorni circa questo annuncio; ma anche e soprattutto per il tanto di prodotto di attività a difesa dell’ambiente Parco, e per il tanto prodotto perfino capace di presentare un po’ ovunque in molta parte dei comuni partecipanti in termini di valore innovativo: basti pensare al ruolo di operatore istituzionale culturale della cultura ambientale e dei “cartelloni culturali” veri e propri volani socio-economici messi in campo dal Parco dei Castelli romani. Il secondo motivo è oggettivamente politico. Cioè della assenza, della zoppìa, mostrate dall’istituzione regionale per l’incapacità a rendere corpo più largo a sostegno della “macchina Parco” guidata dall’ottimo Presidente, ma priva di assistenza istituzionale. Assistenza, sostegno, soggettività a cui gli enti locali e la regione Lazio – responsabile dell’indirizzo politico amministrativo – se ne sono lavati le mani. Ed ora? Nella nuova situazione che accade? Ora che il Presidente Nicola Zingaretti è sottoposto al tiro della giacchetta da parte centrodestra e da parte cinquestelle per sopperire alla maggioranza sicura che non ha in Consiglio, cosa fa? Nulla, sono mesi che non fa nulla: pur avendo alle spalle già la conoscenza delle cose e l’abilità all’uso della struttura politico amministrativa.
Ecco, noi comunisti, invece di soffermarci solo a lodare Sandro Caracci, che già sa di godere della nostra stima, già manifestata in periodi ed ambiti differenti da questo, denunciamo questo vuoto. Denunciamo e chiediamo di sapere. Parli Zingaretti, parli con atti e decisioni pubbliche. Noi siamo molto, molto preoccupati dell’evanescenza delle politiche ambientali regionali, e dell’inattività del capo della regione Lazio sul Parco dei Castelli romani.”
Il Comitato Direttivo della sezione PCI di Marino.
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Un operatore dell’informazione. Un attivista culturale impegnato a diffondere le buone pratiche che aumentano ed estendono la fruizione del miglior bene immateriale di cui l’umanità dispone: il sapere, la conoscenza, la cultura. Questo il mio intimo a cui mi ispiro e la mia veste “giornalistica”. Professionalmente provengo da esperienze “strutturate” come sono gli Uffici Stampa pesanti: La Lega delle Cooperative, Botteghe Oscure. Ma anche esperienze di primo impatto: Italia Radio; e il mondo delle Rassegne Stampa cooperativa DIRE, Diretel, Rastel, Telpress. Per la carta stampata oltre una esperienza “in proprio” come direttore scientifico della rivista “Vini del Lazio”, ho collaborato con Paese Sera, con L’Unità, con Oggi Castelli.