A Fiumicino Flash Mob delle lavoratrici aeroportuali contro l’imposizione della taglia 42

A Fiumicino Flash Mob delle lavoratrici aeroportuali contro l’imposizione della taglia 42

06/03/2017 0 Di Redazione

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#TAGLIA 48 — SE NON VALGO DICO BASTA! 
Flash Mob lavo­ra­tri­ci aero­por­tua­li. Ver­so lo scio­pe­ro gene­ra­le dell’8 mar­zo
A tut­te quel­le don­ne che si pren­do­no sul­le spal­le le altre don­ne 
Come una vali­gia vuo­ta da riem­pi­re di corag­gio, deter­mi­na­zio­ne e di ugua­glian­za 
Sot­to lo sguar­do dei viag­gia­to­ri in par­ten­za all’Aeroporto Leo­nar­do Da Vin­ci di Fiu­mi­ci­no, l’U­nio­ne Sin­da­ca­le di Base, insie­me alle lavo­ra­tri­ci aero­por­tua­li, ha dato vita que­sta mat­ti­na ad un flash Mob per denun­cia­re la con­di­zio­ne del­le don­ne del set­to­re. Un grup­po di lavo­ra­tri­ci vesti­te con abi­ti che ricor­da­no le divi­se ( Hostess- Bari­sta — Com­mes­sa- Pilo­ta — addet­ta alla sicu­rez­za ed altre anco­ra ) sfi­la tra i pas­seg­ge­ri denun­cian­do la con­di­zio­ne che coin­vol­ge tan­te lavo­ra­tri­ci. Una don­na vesti­ta da uomo richia­ma i nomi del­le lavo­ra­tri­ci e lan­cia slo­gan con il mega­fo­no: Pao­la Com­mes­sa 50 anni, LICENZIATA ‑Aisha lavo­ra­tri­ce puli­zie extra­co­mu­ni­ta­ria DISCRIMINATA- Sere­na Hostess taglia 48 MOR­TI­FI­CA­TA-Cla­ra ram­pi­sta mala­ta cro­ni­ca MOBBIZZATA.

Una for­ma diver­sa di denun­cia del­la con­di­zio­ne del­le don­ne, con­tro il con­cet­to di “miglior mate­ria­le uma­no a minor costo” e i licen­zia­men­ti di gene­re che han­no visto le don­ne can­cel­la­te in bloc­co nel­le ristrut­tu­ra­zio­ni degli aero­por­ti (trop­po gio­va­ni per anda­re in pen­sio­ne trop­po vec­chie per esse­re ricol­lo­ca­te) 
Con­tro la “fem­mi­ni­liz­za­zio­ne” del lavo­ro ridot­to a con­di­zio­ni di pre­ca­rie­tà, bas­si sala­ri e inten­si­fi­ca­zio­ne del­lo sfrut­ta­men­to che han­no carat­te­riz­za­to l’occupazione fem­mi­ni­le dell’intera filie­ra del tra­spor­to aereo. Con­tro l’immagine e il pro­fit­to al pri­mo posto, agli aero­por­ti come gran­di cen­tri com­mer­cia­li, ai dirit­ti sem­pre più al ribas­so, alle don­ne con­si­de­ra­te lavo­ra­tri­ci a minor costo. Le don­ne, infat­ti, sono diven­ta­te par­te di quell’esercito di riser­va del mer­ca­to del lavo­ro e la sva­lu­ta­zio­ne del­le loro man­sio­ni con­ti­nua ad esse­re fun­zio­na­le a tene­re bas­si i sala­ri e la riven­di­ca­zio­ne dei dirit­ti di tut­ti i lavo­ra­to­ri. La stes­sa fun­zio­ne che in altri set­to­ri del pae­se han­no gli immi­gra­ti. 

Dal­le assi­sten­ti di volo e di ter­ra a cui si vor­reb­be impor­re l’immagine del­la com­pa­gnia sexy, taglia 42, lab­bra ros­se, cor­po sinuo­so e sguar­do ammic­can­te. 
Alle com­mes­se dei nego­zi, alle hostess del mer­chan­di­sing, alle bari­ste, per cui l’immagine deve esse­re al pri­mo posto, mini­gon­ne ver­ti­gi­no­se, e la fati­ca del­la pre­ca­rie­tà nasco­sta sot­to il truc­co. Alle lavo­ra­tri­ci del­lo sca­lo, del­la risto­ra­zio­ne, alle ope­ra­ie del­le men­se, del puli­men­to, che qual­cu­no vor­reb­be con­si­de­ra­re le “sguat­te­re” dell’aeroporto, a smi­sta­re i ban­ca­li del­la mer­ce, puli­re le toi­let­te, le cuci­ne, con la fati­ca nasco­sta die­tro al sor­ri­so impo­sto. 

Con­tro que­sta imma­gi­ne che non solo lede la digni­tà di tut­te le don­ne ma che è un attac­co com­ples­si­vo a tut­to il mon­do del lavo­ro. Con­tro la rap­pre­sen­ta­zio­ne di una con­di­zio­ne lavo­ra­ti­va pati­na­ta e da soap ope­ra da una par­te e la svi­len­te imma­gi­ne di cene­ren­to­la che si con­trap­po­ne, che è una visio­ne clas­si­sta inac­cet­ta­bi­le. 
A que­sta nar­ra­zio­ne di vit­ti­me a pre­scin­de­re rispon­dia­mo che noi non ci stia­mo e lo gri­de­re­mo ancor più for­te l’8 mar­zo nel­lo Scio­pe­ro gene­ra­le del­le don­ne che USB ha pro­cla­ma­to in rispo­sta all’ap­pel­lo del movi­men­to “Non una di Meno” 

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