Marino, Di Giulio: Villa Desideri. Un nome, un destino. Forse.
A Marino, all’interno di Villa Desideri vi è una struttura meglio conosciuta come “lo scatolone”, dalla vita tribolata e da poco ristrutturata con fondi regionali.
L’Amministrazione Comunale però, ha le idee molto chiare sul futuro della struttura: una procedura negoziata per la gestione della sala Teatro.
Ma c’è un bando di gara? Certo! Perché vi stupite?
Ma quanto costa? Nulla, anzi, chi vince, avrà anche poco più di mille euro al mese per la gestione.
Un affare!
Chi vince deve metterci, però:
- le luci
- l’amplificazione
- pagare utenze
- pagare assicurazioni,
- pagare per le pulizie
- pagare il personale tecnico.
Si, vabbè, direte voi, ma poi il ricavato da spettacoli, mostre, eventi si somma al contributo comunale e copre abbondantemente tutte le spese.
Ecco qui la vera chicca: nel bando è scritto — in neretto — che: “ E’ fatto divieto assoluto di qualsiasi introito derivante dal suddetto servizio in quanto trattasi di attività finanziata dall’Amministrazione Comunale. ”
Questo bando – dichiara Eleonora Di Giulio, capogruppo del Centro Sinistra di Marino — è uno schiaffo in pieno viso a tutte le realtà culturali ed associative di Marino, che provano da anni a rendere questo territorio meno spento. Il testo ovviamente non è mai passato in una commissione Consiliare, e l’abbiamo letto in questi giorni dal sito internet comunale. E’ un copia incolla dell’idea già fallimentare con l’Ostello e la gestione degli spazi verdi, quella di voler fare le nozze con i fichi secchi. Si chiede in pratica all’associazionismo non solo di sostituirsi all’Ente, ma di gestire gli spazi rimettendoci di tasca propria.
Come hanno fatto in fretta e furia a revocare il bando per la gestione di altri locali, rendendosi conto che così cacciavano un’associazione radicata da anni, adesso mi auguro che il Sindaco revochi anche questi bandi (l’ex Convento degli Agostiniani e il teatro comunale ) e coinvolga il Consiglio Comunale e l’associazionismo per una gestione partecipata e dal basso, così come aveva promesso in campagna elettorale. E nessuno provi a scaricare solo sui dirigenti comunali le responsabilità di queste nefandezze. I politici danno l’indirizzo ed effettuano il controllo sul loro operato, quindi è del tutto evidente dove sono le responsabilità. Io comprendo – conclude la Di Giulio — che il confronto democratico non è il loro forte, ormai comunicano solo con i video ( sul delicato tema dei migranti ) ma prima o poi dovranno spiegare a chi li ha votati come stanno rispettando gli impegni presi, e soprattutto come intendono rilanciare l’occupazione in questo Comune. La vicenda ancora aperta del trasporto scolastico è la prova che urlare è facile, molto più difficile governare.
A Marino non si ruba più, e non si distrugge il territorio e l’ambiente, semplificando la vita ai palazzinari. Anche la Di Giulio e il PD , partito amico dei cementificatori, come ci insegnano Zingaretti e la Regione Lazio ( a proposito, perchè la Di Giulio non ci fa sapere cosa ne pensano alla Regione dello scempio del Divino Amore ?…) dovranno farsene una ragione. L’Onestà al potere è difficile da digerire.
Bandi di gara per l’utilizzo e lo sfruttamento delle risorse del Comune sono cosa buona e giusta, altro che criticare a prescindere. Fortunatamente i marinesi sono d’accordo e hanno dato i loro voti al M5S lasciando a casa la Di Giulio e la sua armata brancaleone di inconcludenti amministratori, come insegnano in Regione Lazio e al Governo Italiano.