Tempio crematorio, Ciampino Bene Comune: “Ulteriore peso ambientale, è da irresponsabili”

Tempio crematorio, Ciampino Bene Comune: “Ulteriore peso ambientale, è da irresponsabili”

15/11/2016 0 Di Redazione

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Ciampinociam­pi­no

Tem­pio cre­ma­to­rio, Ciam­pi­no Bene Comu­ne: “Ulte­rio­re peso ambien­ta­le, è da irre­spon­sa­bi­li”

 
“L’Amministrazione di Ciam­pi­no ha appro­va­to, con una deli­be­ra di giun­ta, l’avvio del­le pro­ce­du­re per la rea­liz­za­zio­ne in pro­ject finan­cing di un for­no cre­ma­to­rio per i defun­ti, insie­me alla con­ces­sio­ne al pri­va­to del­la gestio­ne di tut­ti i ser­vi­zi del cimi­te­ro comu­na­le. Tut­to ciò deci­so non secon­do un pia­no del­le ope­re pub­bli­che, non nel rispet­to di un pro­gram­ma elet­to­ra­le o di una con­sul­ta­zio­ne del Con­si­glio Comu­na­le, o figu­ria­mo­ci dei cit­ta­di­ni, ma solo su istan­za di un pri­va­to”. E’ quan­to dichia­ra Ciam­pi­no Bene Comu­ne in una nota.
 
“Le con­di­zio­ni del cimi­te­ro di Ciam­pi­no sono ver­go­gno­se e sot­to gli occhi di tut­ti”, pro­se­gue la nota del­l’as­so­cia­zio­ne. “Ci  sono  pro­ble­mi  di  deco­ro,  puli­zia,  manu­ten­zio­ne, sicu­rez­za e per­so­na­le sot­to orga­ni­co. Da mol­to tem­po cit­ta­di­ni, asso­cia­zio­ni, comi­ta­ti di quar­tie­re han­no denun­cia­to la situa­zio­ne, ma l’unica rispo­sta è sta­ta l’operazione per la ricor­ren­za dei defun­ti che non può cer­to cela­re anni di incu­ria e il degra­do del­la strut­tu­ra”. 
 
“Tale incu­ria non è giu­sti­fi­ca­ta nem­me­no dal­la man­can­za di dena­ro, infat­ti la sepol­tu­ra dei nostri cari costa, e non poco! Seb­be­ne fino­ra l’am­mi­ni­stra­zio­ne non abbia reso pub­bli­co il bilan­cio del ser­vi­zio cimi­te­ria­le, è ipo­tiz­za­bi­le un’en­tra­ta di cir­ca un milio­ne di euro l’an­no, dena­ro che, a giu­di­ca­re dal­lo sta­to del ser­vi­zio, non è spe­so per il ser­vi­zio mede­si­mo. Ci chie­dia­mo allo­ra: Un’amministrazione che non sa nem­me­no pro­gram­ma­re e con­trol­la­re la puli­zia o la manu­ten­zio­ne ordi­na­ria nel cimi­te­ro, come riu­sci­rà ad eser­ci­ta­re il con­trol­lo sul­l’im­pian­to cre­ma­to­rio, sul suo uso  e sul­le rela­ti­ve emis­sio­ni, mini­miz­zan­do l’im­pat­to che esse potreb­be­ro ave­re sul­la salu­te dei cit­ta­di­ni?”
 
“L’opera dovrà ave­re neces­sa­ria­men­te, per esse­re eco­no­mi­ca­men­te soste­ni­bi­le, un baci­no di uten­za pari for­se a mez­zo Lazio e a tut­ta Roma Sud e quin­di sarà un ser­vi­zio di livel­lo regio­na­le: qua­le  potrà  esse­re  l’impatto  ambien­ta­le  di un Impian­to  di Cre­ma­zio­ne con tale inten­si­tà di fun­zio­na­men­to? Nel­le imme­dia­te vici­nan­ze, ed anche all’interno del­la fascia di rispet­to cimi­te­ria­le di due­cen­to metri, insi­sto­no gli impian­ti spor­ti­vi dove cen­ti­na­ia di bam­bi­ni dai cin­que anni in su respi­ra­no a pie­ni pol­mo­ni duran­te l’attività spor­ti­va,  la pisci­na comu­na­le, alme­no due pisci­ne pri­va­te, edi­fi­ci sco­la­sti­ci, abi­ta­zio­ni, un cen­tro turi­sti­co reli­gio­so, B&B e azien­de viti­vi­ni­co­le”. 
 
“Nien­te impor­ta se nel­la fascia di rispet­to dei due­cen­to metri si esten­de gran par­te del­la tenu­ta del Muro dei Fran­ce­si, con i casa­li del­la Mar­can­dreo­la, sul­la qua­le anche l’Amministrazione ha espres­so la volon­tà, sia pure a den­ti stret­ti dopo il vin­co­lo appo­sto dal­la Soprin­ten­den­za, di voler rea­liz­za­re il Par­co pub­bli­co. L’impianto cree­rà un’ulteriore cri­ti­ci­tà ambien­ta­le che la nostra cit­tà ormai stre­ma­ta, dovrà aggiun­ge­re all’aeroporto, fuo­ri­leg­ge per il supe­ra­men­to dei livel­li acu­sti­ci, a cui si aggiun­ge l’inquinamento atmo­sfe­ri­co, i roghi sen­za con­trol­lo del cam­po del­la Bar­bu­ta, il traf­fi­co vei­co­la­re enor­me­men­te cre­sciu­to  intor­no  a  un tes­su­to urba­no cemen­ti­fi­ca­to sen­za cri­te­rio né rite­gno”.   
“Abbia­mo gran­de rispet­to per chi sce­glie la cre­ma­zio­ne, ma cre­dia­mo altret­tan­to che i cit­ta­di­ni di Ciam­pi­no abbia­no il dirit­to di deci­de­re di poter fare a meno di que­sta ulte­rio­re fon­te di inqui­na­men­to. Con­te­stia­mo l’operato dell’Amministrazione sia per il meto­do auto­ri­ta­rio con cui ven­go­no pre­se deci­sio­ni così impor­tan­ti, sia nel meri­to sull’opportunità di loca­liz­za­re que­sto tipo di ser­vi­zio di livel­lo regio­na­le ‑crean­do un ulte­rio­re peso ambien­ta­le, pro­prio nell’ultima zona pre­zio­sa rima­sta nel nostro pic­co­lo ter­ri­to­rio”. 
“Chie­dia­mo un incon­tro pub­bli­co con il Sin­da­co e l’in­te­ro Con­si­glio comu­na­le — con­clu­de Ciam­pi­no Bene Comu­ne -, con la par­te­ci­pa­zio­ne di tec­ni­ci. E voglia­mo sia un pun­to di par­ten­za per un più ampio con­fron­to cit­ta­di­no nei quar­tie­ri. La cit­tà deve esse­re mes­sa a cono­scen­za del dan­no ambien­ta­le che si pro­spet­ta!”  

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