I leader religiosi chiedono ai Paesi impegni più ambiziosi per il clima

I leader religiosi chiedono ai Paesi impegni più ambiziosi per il clima

10/11/2016 0 Di Redazione

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unknownI leader religiosi si rivolgono ai Governi riuniti per COP 22 chiedendo impegni più ambiziosi, disinvestimenti dalle fonti fossili e maggiori investimenti per il clima.

Desmond Tutu, Dalai Lama e mol­ti altri lea­der appar­te­nen­ti alle diver­se con­fes­sio­ni reli­gio­se da tut­to il mon­do chie­do­no ai Gover­ni riu­ni­ti a Mar­ra­kesh per COP 22 che sia dismes­so l’u­so con­ti­nua­to dei com­bu­sti­bi­li fos­si­li eti­ca­men­te inso­ste­ni­bi­le e sol­le­ci­ta­no con urgen­za una rea­le con­ver­sio­ne eco­lo­gi­ca. 

La Dichia­ra­zio­ne Inter­re­li­gio­sa,  dif­fu­sa in occa­sio­ne del­la Con­fe­ren­za Buil­ding the Dive­st Inve­st Move­ment with Fai­ths, Foun­da­tions and Finan­ceside event uffi­cia­le di COP 22 di Mar­ra­kech è pro­mos­sa da più di 30 orga­niz­za­zio­ni inter­na­zio­na­li di ispi­ra­zio­ne reli­gio­sa tra cui FOCSIV – volon­ta­ri nel mon­do e chie­de ai Gover­ni di pren­de­re impe­gni con­cre­ti e ambi­zio­si per la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca.

Il docu­men­to è un uni­co poten­te invi­to per la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca che uni­sce le voci dei lea­der del­le diver­se con­fes­sio­ni reli­gio­se di tut­to il mon­do tra i qua­li: il Dalai Lama, Mons. Mar­ce­lo Sán­chez Soron­do, Can­cel­lie­re del­la Pon­ti­fi­cia Acca­de­mia del­le Scien­ze, il Reve­ren­do Olav Fyk­se Tveit, Segre­ta­rio gene­ra­le del Con­si­glio Mon­dia­le del­le Chie­se, Sayy­id M. Syeed del­la Socie­tà Isla­mi­ca del Nord Ame­ri­ca, l’Arci­ve­sco­vo Desmond Tutu e oltre 220 altri rap­pre­sen­tan­ti reli­gio­si.

”La FOCSIV è ono­ra­ta di poter ser­vi­re la Dichia­ra­zio­ne Inter­re­li­gio­sa ver­so COP22 per­ché le comu­ni­tà loca­li e le per­so­ne vul­ne­ra­bi­li con cui i nostri Soci ope­ra­no nel Sud del mon­do, non pos­so­no più aspet­ta­re:  la comu­ni­tà inter­na­zio­na­le deve impe­gnar­si con mag­gio­re ambi­zio­ne per cam­bia­re le strut­tu­re che por­ta­no degra­do socia­le e ambien­ta­le. - ha sot­to­li­nea­to Gian­fran­co Cat­tai,  Pre­si­den­te FOCSIV — Il dia­lo­go chie­sto con for­za nel­la Lau­da­to Sì di Papa Fran­ce­sco evi­den­zia l’urgenza di un impe­gno indi­spen­sa­bi­le per la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca. Dopo l’Accordo di Pari­gi, con COP22 si deb­bo­no intra­pren­de­re pas­si con­cre­ti ver­so una giu­sta tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca, dei nostri model­li di con­su­mo e pro­du­zio­ne e dei nostri sti­li di vita”.

Par­ti­co­la­re impor­tan­za per il mon­do cat­to­li­co ita­lia­no assu­me la fir­ma di diver­si Vesco­vi e rap­pre­sen­tan­ti degli Ordi­ni reli­gio­si come quel­la di Mons. Mar­co Arnol­fo Arci­ve­sco­vo del­la Dio­ce­si di Ver­cel­li, Mons. Lui­gi Bres­san Arci­ve­sco­vo Eme­ri­to di Tren­to, Mons. Pao­lo Giu­liet­ti Vesco­vo Ausi­lia­re del­l’Ar­ci­dio­ce­si di Peru­gia — Cit­tà del­la Pie­ve, Mons. Dome­ni­co Can­cian Vesco­vo di Cit­tà di Castel­lo e  di illu­stri rap­pre­sen­tan­ti dei Sale­sia­ni, Gesui­ti, Dome­ni­ca­ni, Cap­puc­ci­ni, Suo­re Fran­ce­sca­ne, Bene­det­ti­ni e Car­me­li­ta­ni.

Dopo le nume­ro­se ini­zia­ti­ve che FOCSIV ha pro­mos­so in vista del­la Con­fe­ren­za di Pari­gi 2015, l’at­ti­vi­tà di pro­mo­zio­ne del­la giu­sti­zia cli­ma­ti­ca con­ti­nua con mag­gio­re respon­sa­bi­li­tà, nel­le comu­ni­tà, per un cam­bia­men­to del siste­ma eco­no­mi­co e socia­le dive­nu­to indi­spen­sa­bi­le  ed urgen­te secon­do gli orien­ta­men­ti del­l’En­ci­cli­ca Lau­da­to Si di Papa Fran­ce­sco. In tal sen­so, la Dichia­ra­zio­ne Inter­re­li­gio­sa  pro­mos­sa anche dai Vesco­vi ita­lia­ni si inse­ri­sce come par­te del­l’im­pe­gno di FOCSIV assie­me ai suoi part­ner nazio­na­li ed inter­na­zio­na­li per la COP 22.

La Dichia­ra­zio­ne Inter­re­li­gio­sa pre­sen­ta una serie di richie­ste per acce­le­ra­re la tran­si­zio­ne ver­so un futu­ro di ener­gia puli­ta in un las­so di tem­po coe­ren­te con l’o­biet­ti­vo di limi­ta­re gli aumen­ti di tem­pe­ra­tu­ra a 1,5 ° C rispet­to ai livel­li pre­in­du­stria­li. Que­sti alcu­ni pun­ti fon­da­men­ta­li del­la Dichia­ra­zio­ne: 

  • mag­gio­ri e rapi­di impe­gni di ridu­zio­ne del­le emis­sio­ni, in linea con l’o­biet­ti­vo di 1,5 ° C;
  • il disin­ve­sti­men­to di fon­di sovra­ni e fon­di pen­sio­ni­sti­ci pub­bli­ci dai com­bu­sti­bi­li fos­si­li per con­ver­tir­li in inve­sti­men­ti in ener­gie rin­no­va­bi­li e altre solu­zio­ni green;
  • un aumen­to dei flus­si finan­zia­ri glo­ba­li per por­re fine alla pover­tà ener­ge­ti­ca gra­zie alle rin­no­va­bi­li;
  • l’inserimento degli impe­gni cli­ma­ti­ci in un qua­dro più ampio di tute­la dei dirit­ti uma­ni, come pre­di­spo­sto nel pre­am­bo­lo dell’Accor­do sul cli­ma di Pari­gi;
  • con­trol­li più seve­ri sui mec­ca­ni­smi di riso­lu­zio­ne del­le con­tro­ver­sie negli accor­di com­mer­cia­li che uti­liz­za­no tri­bu­na­li extra­giu­di­zia­li per oppor­si alle poli­ti­che dei governi,affinché sia­no tute­la­ti i dirit­ti uma­ni e la sal­va­guar­dia del crea­to pri­ma degli inte­res­si eco­no­mi­ci del­le impre­se mul­ti­na­zio­na­li.

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